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2010, Deleuze e Guattari, Spinoza, ed alcuni intercessori orientali
Segni, affetti, incontri. Sono le coordinate, tratte dalla riflessione filosofica di Gilles Deleuze e dalla sua interpretazione di Spinoza in particolare, su cui si muove il presente lavoro, in un percorso che attraverso l'opera di Deleuze e Guattari e lasciandosi trasportare dai mille rivoli filosofici che scorrono nel pensiero di questi autori ... può condurre anche ad interessarsi di filosofie orientali. Ma qual'è, allora, l'Oriente evocato da Deleuze e Guattari? Si tratta in ogni caso di un incontro che obbliga a mettere in movimento il pensiero, l'incontro con l'Altro da cui nasce sempre l'impulso alla ricerca: forse anche a quella ricerca un po' eccentrica di un "divenire spontaneo", come ultimo divenire deleuziano.
Spontaneismo e organizzazione. Spunti per una riflessione. Economicismo, Spontaneismo, Burocrazia, Assuefazione, Organizzazione, Tribuno del popolo
Masters, texts and sources from the East, 2020
The appearance of Dr Vesco’s translation and study of Hokusai’s Ryakuga haya oshie, together with a full reproduction of the original book, is a matter of great excitement in the field of Japanese Studies. Hokusai has been known in Europe and North America for some 150 years. In his own country, he came to public attention about 1800, with youthful work produced under the name of Shunrô. He lived to the advanced age of 88, and when he died in 1849, he was one of the best-known artists in Japan. He was soon to be the best-known Japanese artist in the West, a status that he probably still holds. ‘Under the Great Wave off Kanagawa’ – often referred to simply as ‘Hokusai’s Great Wave’ (from the Thirty-six View of Mt Fuji) – is said to be the most immediately-recognisable piece of graphic design worldwide. Hokusai was a townsman living in a socially stratified society. He was not a member of the elite, though other famous artists were. He did neither depict elite topics, nor work for eli...
Oggi, come all’inizio del XX secolo, si sommano per i nati dopo la II guerra mondiale, due accelerazioni del tempo, quella sociale e quella personale, che si traducono in una compressione dello stesso, e quindi nel rischio di percepire una stasi assoluta, cieca. Perso il senso del “vivere in prospettiva”, privi di direzione, percepiamo una crisi radicale, insanabile. In precedenza, gli anni a cavallo fra XIX e XX secolo sono stati il periodo in cui il romanzo come forma elettiva della narrazione moderna del Sé ha raggiunto i suoi apici e si è avviato verso al sua dissoluzione. Si può trovare nella narrativa contemporanea di lingua tedesca, nei romanzi della science fiction di Philip K. Dick e James G. Ballard, nella narrativa postmoderna di David Foster Wallace e in alcune pellicole la conferma dei possibili parallelismi, delle eventuali analogie nella percezione dell’identità e della sua relazione con la realtà sociale circostante fra i due periodi. Da qui, forse, sembra di leggere gli indizi di un suo “reincanto” attraverso il ritorno del tutto laicizzato, “disincantato”, all’uso di categorie arcaiche, primordiali, come il caso, il destino, la necessità, ma rese impersonali, astratte, aliene. Forze cieche, prive di intenzioni e di scopo – e per questo a maggior ragione incontrollabili, imprevedibili, fatali. Ma utili a imbastire una plausibile, forse rassicurante, “narrazione del Sé” che ridia “senso” a posteriori agli eventi.
What human beings most fear is being reduced to mere things. In this paper, I analyze such a fear through a philosophical analysis of Heidegger’s distinction between human being and stone. According to Heidegger Homo sapiens is a subject just because she is not a thing. The very condition of being a subject is the capacity to say to herself “I”. Therefore, there is a very strong connection between subjectivity and language from one side, and fear of things on the other side. On the contrary, psychoanalysis is the attempt to give a body to the subject. That is, it is the paradoxical attempt to free the human body from language. Psychoanalysis is the attempt to allow the human subject to become a body, that is, to become a thing.
Con l’immaginario l’uomo proietta la propria forza al di fuori dei condizionamenti contingenti del proprio tempo e territorio, trasportandola simbolicamente in un mondo infinito e perfetto. Tutto ciò avviene nel cervello umano grazie ad una costante e continua auto-organizzazione. La stabilità del sistema viene raggiunta attraverso una tendenza alla massimizzazione della complessità, incrementata dall’equilibrio tra continuità e flessibilità. L’immaginazione si configura dunque come una ierofania della eterna lotta contro la putrefazione della morte e del destino. Secondo Jung, il simbolismo è una attività spontanea e connaturata dell’uomo, non riconducibile esclusivamente al problema della repressione delle pulsioni istintuali e al conseguente travestimento all’atto del loro ripresentarsi alla soglia della coscienza, come invece sosteneva la teoria della rimozione di Freud. In questa ottica, Dio è, nella nostra tradizione biblica, il verbo, proprio perché crea con la parola, unione di suono e gesto, il significato. Il mistero risiede proprio nel simbolo in sé, ossia nella capacità che un determinato segno, sia linguistico che analogico, possiede nel richiamare alla memoria umana qualcosa che apparentemente non è contenuto nel simbolo stesso. È proprio l’immaginario, inteso come il luogo della progettazione umana, che acquista in questa visione un ruolo fondamentalmente cognitivo, ossia legato ad una specifica attribuzione della mente, grazie alla quale pensiamo diversamente rispetto al dato reale nel quale ci troviamo. Il sogno è un'attività del pensiero umano che ha interessato l'uomo fin dai primordi della civiltà. L’individuo, mediante la rappresentazione fantastica del sogno, riscrive a proprio modo la realtà quotidiana, rivivendola nella modificazione dei fatti, alla luce dei suoi desideri più intimi. Vi sono però luoghi, tempi e situazioni in cui la cultura permette e favorisce l’espressione di questi sogni ad occhi aperti. La forza evocativa della parola nel teatro riguarda le passioni umane, la vita e la morte. L’attore telematico, nel dare vita al personaggio interpretato, deve sottrarre l’azione alla ovvietà ed alla prevedibilità. Questo è il mondo della Chat, del Blog e dei Forum. Un nuovo mondo.
Nel migliore dei mondi possibili, 2021
Attraverso l'opera di Roberto Castello, intendo mettere in luce che l’improvvisazione non è solo un aspetto fondamentale dell’essere umano – anzi: dell’essere umani, della razionalità umana; non è soltanto la modalità precipua in cui l’essere umano agisce, interagendo con gli altri e l’ambiente naturale e sociale in cui si trova a vivere ed evolvendo attraverso questa interazione. L'improvvisazione è anche una risorsa che consente di animare la creatività artistica; anzi è l’origine dell’attività artistica. E non soltanto: della produzione e degli sviluppi delle pratiche dell’arte, così come dell’esperienza e della valutazione estetica, l’improvvisazione espone le dinamiche. Più fondamentalmente ancora: l’improvvisazione è un atteggiamento di vita, spesso sorgente da bisogni primari, che diventa modalità di (dis)organizzazione creativa della propria esistenza. Il che può trovare non soltanto sfogo, ma anche espressione nelle diverse pratiche artistiche.
L’aforisma «Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore» viene molto spesso attribuito a Italo Calvino, ma non corrisponde allo stile dell’autore e non si trova in nessuna delle sue opere. Questo articolo individua il vero autore e le circostanze in cui si è generata la falsa attribuzione a Calvino.
La spontaneità infantile di Silvia Mei - Intervista a cura di Federica Piras, 2024
Intervista all'artista Silvia Mei, di origini sarde, sul proprio percorso artistico tra riflessione riguardante la contemporaneità e sensibilità interiore e sulla ricerca attorno al medium pittorico, con una particolare attenzione al concetto di spontaneità derivato dall'esempio dei disegni infantili.
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Jahrbücher für Geschichte Osteuropas, 72, 2024, 175-177., 2024
APOLO – Um caminho longo e um percurso a reinventar, 2023
ZRVI 60/I, 2023, 61-73
UYGARLIK TARİHİNDE RENK, 2021
Quantum Biosystems, 2011
Foundation of Computer Applications (FCA), 2020
in: R. Dekoninck, M. Delbeke, A. Delfosse, C. Heering, K. Vermeir (eds.), Cultures du Spectacle Baroque. Cadres, expériences et représentations des solennités religieuses entre Italie et anciens Pays-Bas, 2019
PS Political Science & Politics, 2009
African Journal of Agricultural Research, 2015
Microelectronics Reliability, 1988
The Journal of Sexual Medicine, 2012
Molecular Reproduction and Development, 1995
Cecilia Richardson
Journal of Life Sciences, 2015
Bali Medical Journal, 2022
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2023