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1988
Scipione E L'Ira Funesta: da Cicerone a Seneca a Petrarca Nel quarto libro dell'Africa, Lelio, il alla corte di Siface, fa un con panegirico di Scipione per convincere re africano all'alleanza Roma; e l'esaltazione della sua figura la umana e civile avviene sin- creticamente attraverso comparazione parallela, e incrociata, di quat- tro elementi: Scipione e Achille Il da una parte, Ennio e Omero dall'altra. passo in questione e Afr. IV, 38 sgg.: Maximus insano Dignus Vate est hic iuveni vigilavit Homerus; Rusticus egregio vigilar nunc Ennius. Atqui Graio; sic dignior ille Latino fuit. Questo giudizio contiene altri in se elementi ricchi di riflessi ed echi in versanti dell'opera petrarchesca; riferimenti non casuali ad preciso filone della cultura latina; ed aspetti, per altri versi gia un molto ben indagati, non indegni di un'attenta considerazione critica. punto che offre occasione di ulteriori precisazioni e il confronto rispettivi cantori; e Un tra Sci...
The article proposes a reading of the epistle 86 by Seneca, which highlights a ciceronian literary background. In particular, the narrative incipit seems to get inspiration from a passage of De Senectute, while in the figure of Scipio Africanus, main character of the epistle and portrayed as the philosopher's alter ego, it's possible to trace echoes from the famous Somnium Scipionis.
L'Endimione e L'Ariadna, Scipione Errico, 2017
Gli idilli L'Endimione e L'Ariadna di Scipione Errico, da una stampa del 1624.
2021
La figura di Scipione l'Africano è stata variamente utilizzata in diversi momenti della storia della cultura occidentale, un fatto che esprime bene la capacità di significare della figura stessa. In questo intervento si analizzano le due diverse ricostruzioni, entrambe molto aderenti alla lettera delle fonti antiche, proposte in due film girati in fasi molto diverse della storia italiana, quello di Gallone e quello di Magni. Se nel primo il personaggio viene concepito come trasparente allegoria della figura di Mussolini in relazione alla fondazione del cosiddetto impero fascista, nel secondo Scipione, raccontato nella parte finale della sua parabola politica, appare piuttosto lo strumento per l'espressione del carattere ambiguo e oscuro del potere, di cui lo stesso Scipione appare vittima. The culture of the Western world has variously used the figure of Scipio Africanus in many different moments of its development: a sign of the semantic richness of this figure. My main aim...
Histos, 2023
The article aims at highlighting the central role played by Scipio Africanus in Livy's reflection on Roman imperialism in the third and fourth decades. As is well known, in Books 31-45 Livy problematises the increasingly predatory character of Roman expansionism in the East, alluding to the changes imprinted by such expansionism on the Roman ethos. In the first part of the article, some specific aspects of these changes are brought into focus, with particular reference to those affecting military leadership, marked by a strong competition between magistrates and a growing personalism. In the second part, I illustrate the emergence of these aspects in the military rise of Scipio Africanus. Livy portrays Scipio as the representative of a new model of leadership, characterised by strong traits of heroism but also by ethical complexities that will prove decisive for Rome's future decadence.
L’immagine del chiodo, necessario a scalzarne un altro infisso nel legno, è un topos della Classicità ereditato dalla letteratura italiana: in quest'ultima, esso appare stabilmente connesso alla tematica amorosa, che del resto ha promosso la metafora al repertorio fraseologico moderno anche popolare. La vasta fortuna del motivo fra Medioevo e Rinascimento si dipana dal passo ciceroniano delle "Tusculanae Disputationes", incentrato su un’organica reprobatio della passione amorosa e degli eccessi a cui essa conduce un tale 'furor'. Francesco Petrarca torna a più riprese, e in varie sue opere, sulla metafora del chiodo: pur nell’adesione al linguaggio ciceroniano, quest’ultima non serve a screditare l’importanza del sentimento amoroso, ma a demarcare la profonda differenza che passa fra un sentimento superficiale e transitorio, da trattare alla stregua di un capriccio, e l’autentico innamoramento. Da questo particolare aspetto prende le mosse la lettura di San Girolamo, in collegamento con la storia biblica di Serse-Assuero, dove sono esaltate le virtù del 'novus amor': sebbene sulla base di criteri estetici degni di un re pagano, il monarca persiano sostituisce la regina passata con la virtuosa Esther, e il suo esempio apre la strada a un uso edificante del proverbio, dove il chiodo vecchio è associato a inferiori qualità morali. Questa ulteriore distinzione – che introduce un forte discrimine qualitativo fra vecchio e nuovo – risale più direttamente alla lettura che del topos classico offre il Padre dalmata, per il quale la facilità con cui il nuovo sentimento oblitera l’antica passione è elemento caratteristico della vacua superficialità della filosofia pagana e secolare, rispetto alla quale la sensibilità cristiana spicca per il radicamento degli affetti. È all’interno di questa radicale contrapposizione che si può intendere la pertinenza e rilevanza del chiodo all’interno del celeberrimo passo dantesco (Purg. XXIV, 57) in cui Bonagiunta accosta il «dolce stil(e)» dei moderni lirici d’amore a un novo chiodo che scalza la precedente scuola poetica di cui lo stesso Lucchese era ritenuto l’alfiere, difendendo in un celeberrimo scambio «li piagenti ditti de l’amore» contro Guido Guinizelli, che Dante stesso colloca fra i precursori di una nuova era. Già largamente attestata nei commenti trecenteschi, la lettura non può dirsi nuova, ma è avvalorata dagli ultimi sviluppi nell’ecdotica del poema dantesco, in cui è la stessa logica stemmatica a esigere un articolo determinativo fra stil e novo, spezzando l’unità del sintagma forse più popolare nelle riduzioni – storiche, critiche e antologiche – del nostro Medioevo letterario. Se mai verrà accolta, la nuova lezione di Purg. XXIV, 57 non cesserà di suscitare diffidenza e disagio nell’esegesi del poema, notoriamente assai conservatrice.
Archaeology, Ethnology & Anthropology of Eurasia, 2018
Himalaya: The Journal of the Association for Nepal and Himalayan Studies, 2016
Revista de Processo, 2021
Media Ekonomi dan Manajemen, 2022
Annual Review of Linguistics, 2022
EU Research (spring 2024) 37, 60 - 61, 2024
International Journal for Research in Applied Science & Engineering Technology (IJRASET), 2023
COMPETITIVE Jurnal Akuntansi dan Keuangan, 2021
Teaching Mathematics and its Applications, 2016
European Neuropsychopharmacology, 2010
Cairo Studies in English, 2023
Biochemistry and Biophysics Reports, 2020
Medicina Fluminensis, 2008