STUDI E RICERCHE DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE
IN BENI ARCHEOLOGICI DI MATERA
19,2019
Rivista annuale
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Terme di Montegranaro (Taranto): piscina calida. Sezione trasversale del corridoio di accesso alla fornace
(elaborazione 3D di Ivan Ferrari).
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Redazione: Valentina Natali
Copertina: Paolo Azzella
ISBN 978-88-7228-994-5
ISSN 1824-8659
DOI http://dx.doi.org/10.4475/994
STUDI E RICERCHE
DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE
IN BENI ARCHEOLOGICI
DI MATERA
19,2019
Università degli Studi della Basilicata
Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera
Polo Umanistico di S. Rocco, via S. Rocco 1, 75100 Matera
Tel. 0835.1971400 - Fax 0835.1971441 - Fax online +3908351971469
Consiglio della Scuola
Marco Bettelli, Antonio Bixio, Roberto Carella, Antonio Conte, Aldo Corcella, Silvano Dal Sasso,
Alessandro D’Alessio, Danila D’Eliso, Rosa Fiorillo, Luigi Gallo, Tonia Giammatteo, Roberto Goffredo,
Giovanna Iacovone, Filiberto Lembo, Maria Luisa Marchi, Maria Chiara Monaco, Francesco Panarelli,
Giancarlo Pandiscia, Dimitris Roubis, Giovanni Schiuma, Laura Scrano, Francesco Sdao,
Francesca Sogliani, Aurelia Sole, Stéphane Verger
SIRIS
Studi e ricerche della Scuola di Specializzazione
in Beni Archeologici di Matera
Direttore responsabile
Francesca Sogliani
Comitato scientifico nazionale e internazionale
Dominique Allios (Rennes), Angelo Bottini (Cortona), Gert-Jan Burgers (Amsterdam),
Martin Guggisberg (Basel), Mario Denti (Rennes), Marco Fabbri (Roma),
Antonio Malpica Cuello (Granada), Eleni Manakidou (Thessaloniki), Alessandro Naso (Roma),
Massimo Osanna (Pompei), Melina Paisidou (Salonicco), Claude Pouzadoux (Napoli),
Francois Quantin (Pau), Carlo Rescigno (Napoli), Stéphane Verger (Paris),
Giuliano Volpe (Bari), Gabriel Zuchtriegel (Paestum)
Comitato editoriale direttivo
Marco Bettelli, Alessandro D’Alessio, Aldo Corcella, Roberto Goffredo,
Maria Luisa Marchi, Maria Chiara Monaco, Dimitris Roubis, Gabriel Zuchtriegel
Segreteria di redazione
Luisa Aino, Brunella Gargiulo, Valentino Vitale, Mariasilvia Vullo, Sarah Wardrop
I saggi pubblicati in questa Rivista si avvalgono
di peer review da parte di due referees di cui almeno uno esterno al comitato scientifico.
Il doppio referaggio è anonimo. L’elenco dei referees è conservato
presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera
e pubblicato ogni due anni sul sito http://www.ssba.unibas.it.
A seguito della procedura di revisione della classificazione delle riviste scientifiche avviata dall’ANVUR,
“Siris. Studi e Ricerche della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera”
ha ottenuto il riconoscimento di scientificità per le seguenti aree disciplinari: 10 - Scienze dell’antichità,
filologico-letterarie e storico-artistiche; 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche.
È stata inoltre riconosciuta di Fascia A per il settore 10-A1, Archeologia.
Editoriale
Il 2019 per Matera è un anno speciale, la città è la
Capitale Europea della Cultura 2019, quarta Capitale italiana a ricevere questo titolo così ambito dopo
Firenze (1986), Bologna (2000) e Genova (2004).
Matera quindi aggiunge questa prestigiosa designazione ad un altro primato, quello di prima città del
meridione d’Italia ad essere inserita nella lista dei
patrimoni Unesco dell›umanità, nel 1993. Nel dossier di candidatura a Capitale europea della Cultura, presentato nel 2014, tra le multiformi proposte e
le tematiche previste, dai titoli evocativi di “Futuro
remoto”, “Continuità e rotture”, “Riflessioni e connessioni”, “Utopie e distopie”, “Radici e percorsi”,
era inserito anche il percorso progettuale del nuovo
Campus dell’Università della Basilicata a Matera,
che avrebbe riunito nella sede dell’ex-ospedale cittadino, sulla collina del Castello a pochi passi dal
centro, i diversi poli della sede materana dell’Ateneo
lucano, quindi la sede di via S. Rocco, che ospitava
la Direzione e gli Uffici del Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo - DiCEM, i settori
umanistici e la Scuola di Specializzazione in Beni
Archeologici, la sede di via Lazzazzera con il Corso
di Laurea in Architettura e la sede di via Castello
con il Corso di Scienze della Formazione primaria.
Un Campus nuovo, un luogo d’incontro per studenti e docenti di diverse discipline, dove il progetto
multidisciplinare del DiCEM, cui afferisce la Scuola
in Beni Archeologici ha trovato il suo luogo ideale, nell’incontro con le altre anime dell’Ateneo della Basilicata e con la comunità civile, e nella prospettiva di diventare uno dei “luoghi culturali” della
città, ospitando mostre, eventi, narrazioni per e con
la comunità universitaria e aperte al pubblico. Nel
sostenere il progetto Matera 2019, l’Ateneo lucano
ha visto nell’investimento del nuovo Campus una
prospettiva di crescita per le tante attività di ricerca,
di alta formazione, di innovazione, anche su scala
internazionale grazie alle tante reti di relazioni con
Atenei stranieri, a disposizione delle giovani generazioni di studenti e delle forze più dinamiche della
città e del territorio.
Il nuovo Campus universitario è stato aperto agli
studenti già dal 5 novembre 2018, ma l’inaugura-
zione ufficiale con il taglio del nastro è avvenuta
nell’anno di Matera Capitale, il 19 ottobre 2019 alla
presenza del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, del Presidente della CRUI Gaetano Manfredi,
della Magnifica Rettrice Aurelia Sole, del Presidente della Regione Vito Bardi, del Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, e del Presidente dell’ASI
Giuseppe Bianco e per la prima volta nella nuova
Aula Magna si è tenuta sabato 12 aprile 2019, la
cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico
2018/2019 della Scuola di Specializzazione in Beni
Archeologici di Matera. La Lectio inauguralis dal
titolo “Eva Palmer e le feste delfiche. Archeologia e
rappresentazione dal passato recente” è stata affidata
a Dimitris Roubis che ha raccontato la figura di Eva
Palmer (1874 - 1952), una promotrice dell’‘archeologia pubblica” ante-litteram che, insieme al poeta
greco Anghelos Sikelianòs, ha realizzato in Grecia,
nell’area archeologica di Delfi, le “Feste Delfiche”
nel 1927 e nel 1930. Si tratta di un evento straordinario che ha avuto un grande impatto nella società di
allora, articolato in più manifestazioni culturali e atletiche, compresa la prima rappresentazione di Prometeo Incatenato di Eschilo nel teatro antico di Delfi. Il racconto è stato arricchito da una performance
tra poesie, musica e immagini dal titolo “Ut pictura poesis. Poesie, arpe e archeologia” a cura della
compagnia teatrale “L’Albero”, con letture di poesie dell’attrice Alessandra Maltempo, selezionate da
opere di poeti greci del ‘900, in primis Kostantinos
Kavafis, legate a temi di ispirazione archeologica e
letteraria del mondo ellenico, accompagnate dalla
musica delle allieve arpiste e di Annunziata Del Popolo del Conservatorio Statale E.R. Duni di Matera,
per Universa Musica, rassegna di lezioni spettacolo
dell’Università della Basilicata. Sullo sfondo scorrevano le fotografie di paesaggi e manufatti antichi
eseguite nel periodo tra le due guerre mondiali da
Nelly’s, la fotografa greca d’avanguardia più nota e
quotata in Grecia in quel periodo. I grandi spazi del
nuovo Campus hanno consentito poi di riproporre
l’allestimento delle mostre prodotte negli ultimi anni
con la collaborazione degli allievi della Scuola di
Specializzazione e degli studenti dei corsi di laurea
6
Editoriale
del Dicem: “Il mito scolpito. La mitologia classica
nella scultura dell’800” (a cura di Dimitris Roubis
e Mariadelaide Cuozzo), “Oinos. Le strade del vino
dall’antichità al Medioevo”, “Profili di Donna” (a
cura di Dimitris Roubis) e “Satrianum. Mezzo secolo di ricerche archeologiche” (a cura di chi scrive).
L’apertura dell’A.A. 2018-2019 segna anche la
rinnovata fiducia del Consiglio della Scuola di Matera nei miei confronti, celebrata con il rinnovo della
mia nomina come Direttrice per il quadriennio 20182022. A tutti i colleghi ho espresso il mio ringraziamento per l’impegno profuso in questi anni e per il
sostegno che ho ricevuto sia nelle occasioni che ci
hanno visto collaborare assieme che nei momenti
più complicati, che hanno chiesto maggiore attenzione e condivisione.
La Scuola di Matera, come le altre Scuole, è inserita proprio in questo periodo in una fase di dibattito
e discussione a livello istituzionale e nazionale che
richiede una grande attenzione rivolta ai rapporti fra
l’insegnamento universitario nei suoi tre livelli e gli
sbocchi professionali dei laureati, al rafforzamento
dei legami con il territorio e alle reti internazionali, al potenziamento della visibilità e della struttura
stessa della Scuola, attraverso un ancor più forte consolidamento con il Dipartimento di afferenza e con
l’Ateneo stesso, con le amministrazioni locali, con le
istituzioni di ricerca, per aumentarne l’attrattività. In
tale direzione si pongono molte delle iniziative che
la Scuola di Matera ha messo in campo nell’anno
della Capitale europea della Cultura Matera 2019,
tra le quali la programmazione di reti di formazione
e ricerca tra le diverse Scuole, avviata con l’incontro
della SSBA di Matera con la SSBA di Cagliari, su
invito del direttore della Scuola di Cagliari, Marco
Giuman, nel corso del quale due giornate intense
sono state dedicate allo scambio di esperienze di didattica, di ricerca e di terza missione.
Alla formazione multidisciplinare sia teorica che
pratica dei nostri allievi ha come di consueto garantito il suo apporto specialistico un corpo docente altamente qualificato, proveniente dall’Ateneo lucano
e da altri Atenei, così come dal Ministero dei Beni e
della Attività Culturali e del Turismo e dal Consiglio
Nazionale delle Ricerche. I laboratori di ceramica,
numismatica, GIS, Rilievo e applicazioni tecnologiche hanno consentito agli allievi di approfondire
le loro conoscenze e competenze sulla “materia” archeologica, in un percorso propedeutico all’attività
sul campo svolta nei numerosi progetti di scavo e
ricognizione, sia realizzati nell’ambito del Progetto
CHORA - Laboratori di Archeologia in Basilicata,
che parte delle attività di ricerca di molti dei docenti
della Scuola, in differenti contesti regionali. La sinergia con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti
e Paesaggio e con il Polo museale della Basilicata e
in generale con gli Enti di Tutela a livello nazionale,
ha permesso poi agli allievi, anche attraverso le attività curriculari dei tirocini per i quali è sempre attiva
la Convenzione con la DG Educazione e Ricerca del
Ministero stipulata nel 2017, di entrare in contatto
diretto con la realtà delle istituzioni preposte alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio archeologico.
Nel 2019 le attività di ricerca hanno visto anche l’avvio del progetto internazionale della Scuola a Kastrì,
l’antica Pandosia greca di Epiro, in collaborazione
con l’Eforìa alle Antichità di Preveza.
Il 2019 è stato anche l’anno di un importante
viaggio di studio che ha coinvolto allievi e docenti in
un itinerario scientifico, preparato già nel corso delle
lezioni annuali, dedicato alla Grecia archeologica, in
particolare alla regione dell’Epiro, in cui dal 14 al
19 maggio tutta l’équipe della Scuola di Matera ha
visitato Musei e siti archeologici a Igoumenitsa, Dodona, Ioannina, Orraon, Arta, Filippiada, Nicopolis,
Kassope, Nekromanteion, Parga.
Un importante convegno organizzato da Alma
Laurea al Campus di Matera il 5 luglio 2019, dedicato a “Università e mercato del lavoro nell’ambito dell’Industria culturale e creativa” ha offerto
la possibilità di esporre i dati sull’attrattività della
Scuola di specializzazione di Matera e sull’impatto nel mondo del lavoro. Questi i numeri in sintesi
che sono stati presentati: dal primo anno accademico
1990/1991 ad oggi, sono 340 gli allievi specializzati,
provenienti da numerose Università italiane. In base
all’aggiornamento di un questionario somministrato
agli specializzati ed elaborato a fini statistici, tarato
al momento su un campione di poco più della metà
del totale, abbiamo cercato di analizzare quanti degli
specializzati hanno continuato a lavorare nel campo
dei beni culturali e nello specifico in ambito archeologico, e dopo quanto tempo dalla specializzazione hanno iniziato a lavorare. Dall’analisi è derivato
che le percentuali più elevate riguardano coloro che
sono attivi nel mondo della libera professione – tipicamente legata all’archeologia preventiva – seguita
da un segmento attivo presso altri Enti pubblici e in
percentuale minore in ambito universitario, a seguire
nel Ministero dei Beni e delle attività culturali: e siamo a questo proposito particolarmente orgogliosi del
fatto che molti dei nuovi funzionari che hanno preso
recentemente servizio presso le Soprintendenze e i
Poli Museali provengano dalla nostra scuola.
Editoriale
Patrimoni archeologici tra antichità e medioevo,
territori costieri e aree interne, centri urbani e comprensori rurali sono il settore privilegiato per tutte
quelle iniziative comprese nel vasto settore delle
azioni di terza missione per le quali anche la Scuola
di Matera si spende, sia attraverso corsi e seminari
specifici, sia attraverso la sperimentazione di progetti di “Archeologia Pubblica”, con il coinvolgimento
di allievi, docenti, collaboratori e professionisti, associazioni e comunità cittadine, Scuole e Istituzioni.
Anche nel 2019, nei vari siti oggetto delle nostre indagini archeologiche, si sono svolti gli “Open Day”
come sempre tanto attesi, con workshop e attività di
animazione e a Satrianum (Tito, PZ) si è svolta la
terza edizione di “Festivalia. L’Archeologia si racconta”, nell’ambito di un programma di Summer
School del Progetto CHORA – Laboratori di Archeologia in Basilicata, organizzate a Satrianum e a S.
Maria d’Anglona, dedicate ad attività archeologiche
didattico-laboratoriali e divulgative. A Satrianum,
nell’ambito di “Festivalia”, si è svolta la seconda
edizione del Campus Archeologico per Ragazzi che
accoglie bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni ai quali
l’Associazione Memorìa, con il sostegno del Comune di Tito e della BCC Basilicata, partner del progetto, e in coordinamento con la Scuola di Matera, ha
dedicato una serie di laboratori didattici a tema volti
alla conoscenza della storia e dell’archeologia del
territorio. “Festivalia” rappresenta per noi la possibilità concreta di condividere con le comunità e i territori le ricerche archeologiche che la Scuola di Specializzazione conduce sul sito di Satrianum, nella
località Torre di Satriano in Tito. Il forte entusiasmo
che ci accompagna da parte dell’amministrazione
comunale, dei cittadini di Tito e delle Associazioni,
unito alla professionalità dei nostri allievi archeologi, che raccontano ai visitatori le ultime ricerche, alle
atmosfere medievali e alla magia del sito, hanno fatto da contorno all’evento che nel 2019 è stato dedicato all’età angioina e che si è concluso con una rappresentazione narrata dal titolo “Satrianum al tempo
dei d’Angiò. Magie, leggende e inganni”, su testo
scritto da Dimitris Roubis e Luigi Crimaco, che ha
visto come protagonisti Iacobo de Bursono e la sua
consorte Ylaria, signori di Satrianum in età angioina,
come riportato dalle fonti scritte, alle prese con un
furto di monete, una morte misteriosa e un giovane e
promettente capomastro alle prese con il cantiere di
costruzione della Cattedrale.
Alle attività di terza missione si allaccia anche
l’impegno continuativo della Scuola di specializzazione di Matera per la Cattedra Unesco dell’Univer-
7
sità della Basilicata “Paesaggi culturali del Mediterraneo e comunità di saperi”, accanto alla quale si
è lavorato sulla tematica “Ricerca e valorizzazione
come strumenti strategici per il Piano di gestione e
per l’Osservatorio dei Sassi di Matera sito Unesco”.
Infine, nella prospettiva di creare reti per la sostenibilità dei progetti culturali che abbiano anche
come oggetto di interesse i patrimoni archeologici
e che possano costituire un ausilio per le esperienze
e gli sbocchi lavorativi dei nostri allievi, la Scuola, assieme al Dipartimento delle Culture europee e
del Mediterraneo dell’Unibas, ha aderito al Progetto
del Cluster Basilicata Creativa, fondato nel 2018 ed
entrato in piena attività nel 2019. Basilicata Creativa è uno dei 5 cluster che opereranno in Basilicata
nei prossimi anni, nelle 5 aree di specializzazione
intelligente su cui sta investendo la Regione (industria culturale e creativa, aerospazio, bioeconomia,
energia e automotive). Il Cluster raggruppa quasi
una cinquantina di organizzazioni private attive nei
settori della cultura e della creatività lucana, tra cui
imprese dell’ITC, del design e dei settori che si occupano di gestione di siti culturali e di promozione
territoriale attraverso le nuove tecnologie. Al fianco
delle imprese, sono presenti l’Università degli Studi
della Basilicata, il CNR-ISPC e l’ENEA.
Un anno, il 2019, ricco di ricerca e formazione,
di eventi, di progetti, di nuove alleanze e nuove prospettive, con sinergie rinnovate, e l’auspicio che l’attenzione ai patrimoni archeologici, proprio perché
patrimoni di eredità, ricevano la dovuta attenzione
dalla programmazione regionale e nazionale e locale. L’archeologia possiede il passato, gli archeologi
lo decodificano e ne trasmettono il significato alle
comunità e ai territori che già lo posseggono, il passato, ma spesso non sanno, o non possono, leggerlo.
In questa frase si ritrova anche tutto il contenuto e il
senso dei lavori ospitati nel numero 19 di Siris, dalla
lettura dei quali si aprono spiragli sui culti antichi,
sugli insediamenti e sulle strutture costruite, sui rituali funerari, sulle committenze aristocratiche e sulle ideologie e ancora su singoli progetti archeologici
legati alla viabilità antica e ai contesti rurali medievali. Nella sezione “Studi”, dedicata a saggi singoli
su argomenti e tematiche specifici, sono raccolti i
contributi di Alessandro Pace, Culto e memoria nel
sito peuceta di Jazzo Fornasiello (Gravina in Puglia, BA); Caterina Ingoglia, La chora ad Est e NordEst di Gela fino al V sec. a.C.: nuove considerazioni
su vecchie ricerche; Ivan Ferrari, La piscina calida
delle «Terme di Montegranaro» a Taranto; Federico
Saccoccio, Il sito archeologico di Monte Castelluc-
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Editoriale
cio a Itri (Latina, Lazio meridionale); Brunella Bruno, Paola Guacci, I nuclei funerari in località Ussano (Cavallino, LE); Luca Mercuri, La committenza
di Papa Giovanni VII a Roma. Interventi, messaggi,
ideologie. La sezione “Scavi e Ricerche” accoglie in
questo numero i lavori di Sabrina Mutino, Gabriella
T.I. Gramegna, Nuove ricerche sull’Appia nel tratto
Venosa-Palazzo San Gervasio e di Adele Coscarella, Fabio Lico, Ricerche archeologiche a Murgie di
Santa Caterina (Rocca Imperiale, CS): trasformazioni di un insediamento rurale medievale.
Una buona lettura archeologica.
Francesca Sogliani
INDICE
Editoriale di Francesca Sogliani
5
STUDI
Alessandro Pace
Culto e memoria nel sito peuceta di Jazzo Fornasiello (Gravina in Puglia, BA)
11
Caterina Ingoglia
La chora ad est e nord-est di Gela fino al V secolo a.C. Nuove considerazioni su vecchie ricerche
25
Ivan Ferrari
La piscina calida delle ‘Terme di Montegranaro’ a Taranto
59
Federico Saccoccio
Il sito archeologico di Monte Castelluccio a Itri (Latina, Lazio meridionale)
79
Brunella Bruno, Paola Guacci
I nuclei funerari in località Ussano (Cavallino, LE)
99
Luca Mercuri
La committenza di Papa Giovanni VII a Roma. Interventi, messaggi, ideologie
113
SCAVI E RICERCHE
Sabrina Mutino, Gabriella T. I. Gramegna
Nuove ricerche sull’Appia nel tratto Venosa-Palazzo San Gervasio
145
Adele Coscarella, Fabio Lico
Ricerche archeologiche a Murgie di Santa Caterina (Rocca Imperiale, CS):
trasformazioni di un insediamento rurale medievale
161
SIRIS 17.2017
Editoriale di Francesca Sogliani
STUDI
Sara Marino, Elena Natali, Rossella Agostino
L’abitato di Piani della Corona, aree S-F (Bagnara Calabra, RC): nuovo contributo alla conoscenza del Bronzo antico nel basso Tirreno
Anna Maria D’Onofrio
La fondazione di Neapolis e la prima fase delle fortificazioni: una proposta di lettura
Dimitris Roubis
Paesaggi produttivi, distribuzione e consumo del vino in Magna Grecia: casi di studio
Marianna Vigorito
Approvvigionamento e distribuzione delle acque: il tratto beneventano dell’acquedotto romano di Serino
Roberto Goffredo
«…qui villas non habent». Insediamenti e storie “minori” nelle campagne dell’Apulia et Calabria di età tardoantica
SCAVI E RICERCHE
Irene Berlingò
La necropoli arcaica occidentale di Policoro in loc. Madonnelle. Scavi 1977-80
DOSSIER ANGLONA 2016-2017 (BASILICATA)
Dimitris Roubis
Indagini archeologiche a Santa Maria d’Anglona. Campagne 2016 e 2017
Luisa Aino, Ester Maria Annunziata, Brunella Gargiulo, Mariasilvia Vullo
Santa Maria d’Anglona. I materiali
Lara De Giorgi e Gianni Leucci
Indagini geofisiche a Santa Maria d’Anglona. Prospezioni 2016 e 2017
Filomena Canora e Francesco Sdao
Santa Maria d’Anglona: inquadramento geologico e geomorfologico
Dina Statuto
Santa Maria d’Anglona. L’uso del GIS: le caratteristiche vegetazionali, paesaggistiche e storiche
Giuseppina Simona Crupi, Maria Antonietta Di Tommaso
Santa Maria d’Anglona. La cisterna del settore del Fortilizio: una prima analisi di studio e fasi preliminari del recupero
Addolorata Preite, Albina Moscariello
Indagini archeologiche a Santa Maria d’Anglona. Lo scavo del 2009. Nota preliminare
Mario Lombardo
Due bolli iscritti dallo scavo del 2009 di Santa Maria d’Anglona
SIRIS 18.2018
Editoriale di Francesca Sogliani
STUDI
Carmelo Colelli, Su alcuni bronzetti antropomorfi
Graham Cuvelier, Lucie Motta, La Vigna Manzi a Garaguso (MT): vecchi scavi, ricerche in corso e prospettive di studio di un importante
sito indigeno
Pasquale Apolito, Architettura e decorazione architettonica in marmo dall’area centrale urbana di Copia/Thurii
Brunella Gargiulo, Le monete romane nei contesti funerari di età bassomedievale e moderna. Alcune riflessioni sui corredi tombali dalla
Rocca Montis Dragonis
SCAVI E RICERCHE
Gabriel Zuchtriegel, Francesca Luongo, Francesco Uliano Scelza, Nuovi scavi nell’abitato preromano di Poseidonia-Paestum
Giovanni Murro, Valentino Vitale, Giorgia Tulumello, Aquinum: il cd. edificio absidato. Notizie preliminari (campagna di scavo 2014-2015)
MEDITERRANEAN FORUM ON WATER RESOURCES ARCHAEOLOGY, HISTORY, ANTHROPOLOGY
Atti del Convegno (Matera, 20 ottobre 2015)
Presentazione di Maria Chiara Monaco, Francesco Panarelli, Dimitris Roubis, Francesca Sogliani
SESSION 1: GREECE, MAGNA GRAECIA AND ROMAN AGE
Carmelo Di Nicuolo, Investire in un balaneion nell’Atene del periodo classico. Kleighenes, gli pseudolitra e la kimolia ghe; Michele Scafuro,
Water, Cults and Rituals in Ancient Greece: the case of Attica; Antonia Serritella, L’uso dell’acqua a Poseidonia; Antonio Linoli, L’Aqua
Augusta al servizio del golfo di Napoli; Paola Zanovello, Francesca Ghedini, Maddalena Bassani, Il termalismo nell’Italia romana; Marianna
Bressan, Paola Zanovello, Progetto Aquae Patavinae. Verso il Parco archeologico delle Terme Euganee
SESSION 1: POSTER: Ilaria Frontori, Water in Mediolanum
SESSION 2: ASIA AND NORTH AFRICA; MIDDLE AGES / MODERN AGE
Paolo Brusasco, Water of Anointment and Water of Destruction. The Symbolic Uses of Water in Iraq from the Sumerians to the Islamic State;
Corinna Rossi, Giovanni Battista Chirico, Antonello Migliozzi, Stefano Mazzoleni, Greening the desert at the southern edge of the Empire:
the irrigation system of the Late Roman site of Umm al-Dabadib (Kharga Oasis, Egypt); Claudia Campisano, Acqua, sviluppo agricolo e
commercio internazionale: il caso della valle del Dr‘a in Marocco; Marilisa Biscione, Federica Gaspari, Nicola Masini, Giuseppe Romagnoli,
Exploitation and management of water resources in the suburb of Viterbo. A medieval and early modern country house in Ponte dell’Elce;
Fabio Redi, Pisa, città lagunare. Una complessa gestione delle acque dall’età romana al XV secolo; Francesca Bocchi, Attività di governo
riguardo alle acque nelle città comunali (secoli XIII-XIV); Ilenia Argentiero, Maria Dolores Fidelibus, Roberta Pellicani, Giuseppe Spilotro,
Insight about the catchment of the ancient Triglio aqueduct; Antonella Iacovino, Il Museo del Termalismo a Latronico. Spazio della memoria
sociale e di autoriconoscimento comunitario
SESSION 2: POSTER: Gabriella Di Rocco, Risorse idriche nell’alta valle del Volturno nel medioevo