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Edizione critica e commentata a cura di V. Celotto
La Sant Anna Metterza tra Masaccio e Masolino, 2019
La Sant'Anna Metterza tra Masaccio e Masolino, articolo pubblicato sul sito www.musageteartpress.wordpress.com, 10 agosto 2019
Mario Borretti, il mitico fondatore e direttore della prestigiosa "Calabria Nobilissima" è nato a Terni il 28 novembre del 1905, ma ha trascorso la sua vita sin dalla tenera età a Cosenza, dove ha concluso i suoi giorni il 5 dicembre 1970. Mi si è dato d'incontrarmi con lui soltanto in un'occasione. Tra il 1968 e il 1969, non me ne rammento esattamente, mi trovavo a Reggio a motivo di un convegno che si svolgeva nel salone arcivescovile. Egli, come faceva, penso, con tutti o, almeno, con chi stimava interessato alle varie espressioni della civiltà calabra, mi si è appressato e mi ha offerto una copia appena edita della rivista. Non so se mi sono abbonato o meno, ma ne possiedo parecchi esemplari in buona parte donatimi dal Prof. Vincenzo Saletta in quel di Roma, dove mi recavo sovente a salutarlo. Purtroppo, dopo quelle date, l'infaticabile personaggio, ch'era stato anche un funzionario della Cassa di Risparmio di Calabria, ha smesso di lottare. Il numero 57-58 del 1969, già predisposto per la stampa, è uscito necessariamente postumo. A ricordare la figura dello studioso saranno in quello successivo il Presidente della Giunta Regionale della Calabria prof. Antonio Guarasci, il Soprintendente ai Monumenti della Lombardia Gisberto Martelli e il Rettore dell'Università dell'Aquila e Presidente della Società di Storia Patria Ernesto Pontieri. Così officiava tra l'altro Guarasci: "Non vi è storico o uomo di cultura meridionale, che abbia considerato la Calabria un passo obbligato delle sue ricerche, che non abbia ritrovato in lui un generoso, pronto, bravo e disinteressato corrispondente. Fu un animatore di ricerche aperto e libero, indipendente e onesto. Grandi e piccoli cultori della vita calabrese dobbiamo a Mario Borretti qualcosa: una notizia, un libro raro, una carta d'archivio, una pagina indecifrabile, un nome dimenticato, un suggerimento". Non dissimile la rievocazione del Martelli, che nel secondo dopoguerra era pervenuto a Cosenza quale Soprintendente per la Calabria: "Mario Borretti possedeva una straordinaria sensibilità …: forse non conosceva la "carta del restauro", la metodologìa della materia; ma ne possedeva profondamente lo spirito attraverso il rigoroso senso del rispetto delle stratificazioni, poiché mai avanzò-a differenza di più di un erudito, e neppure come cauta ipotesi-una idea qualsiasi che potesse suonare offesa al monumento preso nel suo insieme. Stimolò gli amici verso la ricerca, perché fosse reperito nuovo materiale di studio, trovate fresche ispirazioni per la discussione; perché fossero portate avanti le posizioni raggiunte in questa materia da Paolo Orsi…". Concludiamo col Pontieri: "Era uno spirito entusiasta per le cose della cultura, nella quale vedeva una forza impareggiabile di progresso civile, soprattutto in rapporto alla Calabria che fortemente amava. Coltivava con passione profondamente radicata la storia di essa: era in questo campo un autodidatta, ma attraverso la diuturna familiarità contratta con i libri e l'allenamento alla severa ricerca documentaria Egli aveva raggiunto un metodo impeccabile e dava assidua testimonianza di essere interprete e ricostruttore provetto del passato, attingendo temi lungo tutta la traiettoria della storia della sua terra". Un'altra toccante memoria è stata espressa due anni dopo sul periodico "Brutium" (a. 1971, n. 3) da Francesco Grillo di New York, che ha presentato un discreto epistolario: "Egli fu specialmente bibliofilo e cronista, uno di quei pazienti artefici la cui fatica è strumento indispensabile allo storico ed alla cultura".
2021
Una rassegna dei dati storici e archeologici riguardanti il popolamento di Mottola e dei territori limitrofi durante l’Alto Medioevo, sulle tracce della presenza longobarda. Una testimonianza che arriva soprattutto da antichi codici miniati. Il nome della città appare per la prima volta nel 774, in un regesto longobardo conservato nel Chronicon Sanctae Sophiae. Il monastero benedettino di Casalrotto custodisce per più di due secoli il Codice 4, redatto poco dopo l’anno 1000, con l’Origo gentis Longobardorum e la raccolta delle leggi longobarde e dei successivi “capitolari” emanati dai sovrani franchi che avevano conquistato ai Longobardi il nord d’Italia.
2021
Tratto dalla mostra 'Dante e Maghinardo' svoltasi presso il Palazzo dei Capitani, Palazzuolo sul Senio (FI), 10-25 luglio 2021. Testo a cura di Alfredo Menghetti; appendice a cura di Francesco Pagliani Dante, durante il lungo esilio, ebbe frequenti rapporti con la Romagna. Nell’Alto Mugello, che verosimilmente egli attraversò, nacque e volle essere sepolto Maghinardo, detto anche il ‘demonio’ del ‘Pagan’ o, più gentilmente ‘il lioncel dal nido bianco’. Indagare i rapporti fra Dante, Maghinardo e parte della folla di personaggi che popolano le cantiche della Divina Commedia è lo scopo di questa mostra. Attraverso legami personali, eventi e monete si cercherà di intrecciare la figura del poeta a quella del condottiero, lasciando al visitatore gli indizi per provare un legame finora mai testimoniato.
Resumen. El relato de Jerónimo sobre la carrera de Lactancio en el De uiris illustribus (80) es bre-ve, y, por otra parte, son pocas las indicaciones proporcionadas por Lactancio en sus escritos que ayuden a ubicarlo en un lugar y un tiempo específi cos. La reconstrucción de sus movimientos des-pués del 303, cuando fue obligado a renunciar a su cátedra de retórica en Nicomedia, depende mu-cho de la fecha en que Constantino le designó como tutor de su hijo Crispo en Tréveris. En este cargo, Lactancio podría haber ejercido una infl uencia signifi cativa sobre Constantino. Las copias medievales de las Diuinae institutiones supervivientes indican que Lactancio produjo dos ediciones. Ambas son casi idénticas, pero una incluye la dedicatoria al emperador Constantino. Anomalías tex-tuales en estas copias permiten afi rmar que la edición dedicada al monarca es la más reciente. Abstract. Jerome's account of the career of Lactantius in his work De uiris illustribus (80) is brief, and few indications in Lactantius' own writings help to locate him in a specifi c place at a specifi c time. The reconstruction of his movements after 303, when he was forced to resign from his rhetoric chair in Nicomedia, depends very much on the date when Constantine appointed him as the tutor of his son Crispus in Trier. In this position Lactantius may have exerted signifi cant infl uence on Constantine. The surviving medieval copies of Lactantius' Diuinae institutiones indicate that he produced two editions. They are nearly identical except one that includes a dedication to the emperor Constantine. Textual anomalies in these copies allow us to argue that the edition dedicated to Con-stantine was the later one.
La sommossa "targata" Costiera Amalfitana
LUGLIO 1647: LA RIVOLTA DI MASANIELLO LA SOMMOSSA “TARGATA” COSTIERA AMALFITANA
Revista Eletronica De Direito Processual, 2013
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