Ducato estense

La piazza di Sant’Agostino fu oggetto nel terzo quarto del XVIII secolo di profonde trasformazioni che incisero sul piano politico, economico, sociale e urbano. Il piano di intervento promosso dall’amministrazione ducale determinò una completa rifunzionalizzazione: da spazio legato essenzialmente al ‘pantheon dinastico’ estense e alla presenza di un insediamento religioso, ad area destinata al rinnovamento del sistema assistenziale dello Stato, secondo un piano indubbiamente indirizzato dagli stimoli presenti negli scritti di Ludovico Antonio Muratori . Nel 1753 ebbe luogo l’erezione dell’ospedale degli Infermi e degli Incurabili, quindi la costruzione dell’Albergo dei Poveri (1764), in questo secondo caso con il reimpiego della fabbrica dell’arsenale militare, messa in opera un decennio prima. Il potenziale innovativo di questo intervento, pur rispondente a logiche e principi di secolarizzazione dell’assistenza ai bisognosi e ai malati di valenza europea, fu prontamente recepito dall’opinione pubblica internazionale che non mancò di riconoscere, per la sua ideazione e attuazione, il diretto coinvolgimento di Francesco III d’Este, duca di Modena e Reggio. Il contributo intende ripercorre le tappe di questo rilevante piano di riqualificazione civico e analizzare l’effettiva portata del ruolo decisionale del penultimo principe estense che l’amministrazione cittadina volle celebrare in questo stesso spazio con l’erezione nel 1774 di un monumento equestre che sottolineava la vocazione dell’area come spazio di celebrazione dinastica.

IT: La conferenza propone una serie di opere pittoriche e plastiche legate all’iconografia dei duchi Francesco IV e Francesco V d’Austria Este, regnanti sul ducato di Modena
dal 1814 al 1859. I ritratti dei sovrani e dei loro familiari non sono soltanto la semplice raffigurazione delle loro sembianze, ma anche espressione dell’idea stessa del potere, secondo percorsi iconografici e codici figurativi individuati nel corso di recenti studi. Gli esemplari ritrattistici di duchi e principi - i dipinti di Geminiano Vincenzi, Adeodato Malatesta, Luigi Manzini e Bernardino Rossi, le tante incisioni, le miniature - divulgano infatti un’immagine della dinastia che è messaggio ideologico, politico, affettivo di non scarso rilievo nel clima della Restaurazione modenese. In questo discorso, la statuaria celebrativa ha un ruolo preminente: l’indagine storico-artistica ha gettato nuova luce sulla vicenda di una statua di Francesco IV a tutta figura, per un grandioso monumento che avrebbe dovuto erigersi in una piazza di Modena, documentata dai bozzetti di Pietro Tenerani, il celebre scultore carrarese; e, soprattutto, si è identificato il modello preparatorio del Monumento funerario allo stesso Francesco IV, anch’esso mai eseguito, a opera di Luigi Mainoni di Scandiano, autore del sepolcreto della duchessa Maria Beatrice Vittoria di Savoia d’Austria Este eretto nel 1850 nella chiesa modenese di San Vincenzo, di cui doveva costituire il pendant. Questi aggiornamenti di studio saranno illustrati in esatta coincidenza di data con il 150° anniversario della fine del ducato modenese, nonché dell’intero, e quasi millenario, dominio estense. L’11 giugno 1859, infatti, il duca Francesco V d’Austria Este, scortato dalla celebre Brigata Estense, lasciava definitivamente Modena e il ducato alla volta del Lombardo -Veneto e, successivamente, di Vienna.