La poesia concreta e la poesia visiva sono due tra i movimenti artistico-letterari più significativi nel panorama della sperimentazione poetica della seconda metà del ’900. Il volume di Sauro Fabi si propone di mettere in risalto affinità... more
La poesia concreta e la poesia visiva sono due tra i movimenti artistico-letterari più significativi nel panorama della sperimentazione poetica della seconda metà del ’900. Il volume di Sauro Fabi si propone di mettere in risalto affinità e differenze tra i due movimenti, concentrando l’attenzione su uno degli obiettivi culturali più ambiziosi che accomuna le due esperienze poetiche, quello di creare una poesia che fosse altamente sperimentale, ma, allo stesso tempo, accessibile al cosiddetto “pubblico di massa”: una vera e propria “avanguardia popolare”. I poeti concreti e visivi ricorrevano a strategie artistiche diverse che convergevano nel proporre al pubblico testi in cui materiali verbali e visuali si fondevano incorporando elementi tipici della “cultura di massa” e puntando su un’impatto comunicativo diretto e immediato. Per valutare l’efficacia e la validità di tali strategie, l’analisi di Fabi parte da una ricognizione del ruolo svolto dal costruttivismo russo nelle poetiche dei concretisti e dei poeti visivi, per poi proseguire attraverso le sperimentazioni brasiliane, italiane e scozzesi in un percorso dialettico e comparatistico in cui le opere (e le ambizioni socio-culturali dei loro autori) vengono esaminate mettendo in risalto la loro diversa collocazione sia rispetto a quel pubblico di massa che volevano raggiungere, sia rispetto a quello che Bourdieu definisce come il “campo del potere”.
Avont de questionner le ropport entre expérimentation et poésie visuelle, il faut s'interroger à lo fois sur la signification à attribuer au mot "expérimentation", et sur le sens que le terme recouvre en ltalie dans les années l960 et... more
Avont de questionner le ropport entre expérimentation et poésie visuelle, il faut s'interroger à lo fois sur la signification à attribuer au mot "expérimentation", et sur le sens que le terme recouvre en ltalie dans les années l960 et 1970. Faut-il considérer l'expérimentation comme une provocation "interne ou texte",, ou bien comme une rupture de l'instance idéologique et politique, ou bien encore comme une simple question d'ordre esthétique ? Avant d'essoyer de répondre à lo question, nous évoquons dons un premier temps quelques éléments saillants de l'histoire de la poésie visuelle italienne ; dans un deuxième temps, nous analysons lo production de Lucia Marcucci et d'Eugenio Miccini. En conclusion, nous nous sommes interrogée sur l'actualité de l'expérimentotion de lo poésie visuelle : en partant du questionnement ( est-ce que la poésie visuelle est toujours expérimentale ? ) nous proposons quelques pistes de réflexion sur la portée polysémique de l'adverbe "toujours".