Ad Erice, durante la scorsa estate, nel quadro delle manifestazioni culturali organizzate dal Comune, avevo modo di “rivisitare” (per immagini, ovviamente), ordinare per gruppi tematici ed illustrare ad un pubblico ristretto ma...
moreAd Erice, durante la scorsa estate, nel quadro delle manifestazioni culturali organizzate dal Comune, avevo modo di “rivisitare” (per immagini, ovviamente), ordinare per gruppi tematici ed illustrare ad un pubblico ristretto ma interessato, i principali cimeli superstiti della cittadina, relativamente alle varie Arti e databili tra il XII e il XVI secolo, tra Medioevo e Rinascimento, appunto.
Come meglio sapevo e potevo, mettevo così in luce gli aspetti formali dei singoli manufatti, ma sempre in stretto collegamento con le rispettive tematiche generali, precedentemente riepilogate sullo schermo (e, qui, nella pagina che segue). Potevo altresì rilevare, da un punto di vista socio-culturale, la sempre viva e talvolta tempestiva - come nel caso delle commissioni al Laurana e a Domenico Gagini, nel tardo Quattrocento - partecipazione della piccola e periferica “città sul Monte” alle più diffuse correnti culturali e di gusto che si manifestavano nei centri maggiori, la capitale Palermo soprattutto.
Ma ho pensato, poi, che almeno il “riepilogo di immagini” che aveva alimentato e gratificato (se posso dirlo), quella serata, potesse essere utile (anche in piccole bianconero) anche in altre sedi, sulla carta stampata, tra addetti, appassionati, semplici cittadini interessati, specie dell'ericino-trapanese. Per una più diffusa conoscenza da cui, magari… una più diffusa “partecipazione” ai problemi tecnici e sociali di “tutela, conservazione e restauro” che certamente non mancano, in qualche caso anche con carattere di gravità ed urgenza. Da qui e con questa speranza… le pagine a seguire