Valentina Gritti
Gritti, laureata a Padova nel 1994 in Lettere classiche, Ph.D. (McGill University, Canada) nel 1998, dal 2003 al 2006 ha lavorato come redattrice di voci per il Tesoro della Lingua Italiana delle Origini (TLIO), dal 2018 è professore associato di Filologia della Letteratura italiana presso l'Università di Ferrara, , è curatrice delle edizioni critiche e commentate dei Cinque canti (2018) e della Cassaria in versi di Ariosto (2005), dei Puntigli domestici di Goldoni (2007), della Spagna ferrarese (con Cristina Montagnani, 2009), della Pedia de Cyro (da Senofonte) di Boiardo (2014), del De la fortuna o virtude de Alexandro Magno (da Plutarco) di Ludovico Sandeo (2020). Ha scritto articoli di lessicografia ("Da auricula ad orecchia" in «Studi di Grammatica Italiana») e di stilistica (sull'Inamoramento de Orlando di Boiardo in «Stilistica e metrica italiana»), nonché di critica testuale (sulla tradizione del volgarizzamento boiardesco, 2005, e del poema anonimo da lei editi, 2010, sul modo di tradurre di Boiardo in «TiConTre», 2, 2014 e in «Storie e Linguaggi», II, 2015, sulla tradizione testuale dei Cinque canti di Ariosto, in «Filologia italiana», 13, 2016). Attualmente si sta occupando della variantistica ariostesca, linguistica e strutturale, nei Frammenti autografi e nelle ultime opere, nonché di letteratura encomiastica ferrarese (sta ultimando l’edizioncina dell’Odosophia di Ludovico Sandeo). Ha in preparazione anche l’edizione critica del volgarizzamento boiardesco di Erodoto assieme a Margherita Centenari ed Elisa Curti.
Phone: tel. 0532293433
Address: Dipartimento di Studi umanistici
Studio 313
via Paradiso 12, 44121 Ferrara
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Papers by Valentina Gritti
e della collazione dei testimoni utili a
pubblicare criticamente i Cinque canti. Partendo
dagli studi di Cesare Segre (1954, poi 1966) e
dalla letteratura critica successiva (in particolare
Trovato 1991, Casadei 1993 e Larosa 2001),
si descrivono i rapporti di parentela tra il manoscritto
Taddei della Biblioteca Comunale
Ariostea e le due stampe, l’aldina del 1545 e la
giolitina del 1548, che tramandano l’opera, da
un lato offrendo un nuovo stemma della tradizione,
dall’altro delineando la verosimile fisionomia
dell’originale. Tale procedimento
consente di avanzare nuove ipotesi sulle varianti
d’autore individuate da Segre nell’ormai
lontano 1954, e di distinguere in buona parte
quanto è frutto di correzione in sede editoriale
e tipografica da quanto pertiene, con buona
verosimiglianza, ad Ariosto.
This paper presents conclusions drawn from
analysis and collation of witnesses propitious
for a further study of the Five cantos. Making
use of Cesare Segre’s studies (1954) and subsequent
critical literature (Trovato 1991, Casadei
1993 and Larosa 2001, in particular) a description
of the family tree relationship between the
Taddei manuscript of the Biblioteca Comunale
Ariostea and the Aldina (1545) and Giolitina
(1548) prints has been undertaken. The research
provides the stemma of the tradition
and outlines the archetypal physiognomy of
the tradition, an autograph. This study permits
new conclusions to Segre’s 1954 analysis
concerning the author’s variants by distinguishing
typographical and editorial corrections
from those attributed to Ariosto himself.
Il volgarizzamento presenta una narrazione meno vicina all'impianto per lo più dialogico dell'originale, mantenuto prevalentemente anche in Poggio, e più sciolta, che pone al centro del racconto l'azione. La riscrittura di interi passi permette di precisare il modo in cui Boiardo è intervenuto sulla primitiva traduzione del suo segretario, amplificandola con dovizia di particolari a partire da stilemi boccacciani, per trasformare il tono epico della vicenda in timbro cavalleresco o patetico. Si sono presentati alcuni casi significativi dell'azione versoria e dell'elaborazione letteraria del conte, proponendone sempre l'analisi linguistico-retorica, a dimostrazione di come la riscrittura boiardesca abbia eliminato il lato epico, ma anche divertente e lepido della Ciropedia, mantenuto da Poggio, a favore di un'atmosfera più patetica e moraleggiante, maggiormente consona all'interesse del duca di Ferrara.
This article examines how Boiardo’s vernacular translation of the Pedia de Cyro offers insight into the Count of Scandiano’s modus operandi: whilst being somewhere between the draft and polishing stage, the Boiardo text reveals various degrees of translation.
The vernacular translation presents a narrative far from the more dialogical structure of the original work and reproposed by Poggio Bracciolini in his translation. In fact, Boiardo’s work appears to be more light and free and places action at its core. Moreover, the presence of a number of entirely rewritten passages allows one to view the way in which Boiardo intervened on his Secretary’s translation, amplifying it in detail with a Boccaccio-like style, resulting in a more chivalrous tone. The Count of Scandiano’s Pedia de Cyro reveals his exposure to various kinds of classical narrative and provides some sense of the Ferrarese cultural setting in which experimentation with narrative was encouraged. In short, Boiardo attempts to fuse elements of the classical and vernacular tradition bringing together high and low culture in a narrative context by proposing
a strongly linguistic and rhetorical version favoring a more pathetic and moralizing tone rather than one of humor and wit present in Poggio’s translation of Xenophon’s Cyropaedia.
Books by Valentina Gritti
- Per lo studio dei più antichi processionali francescani di Terrasanta (Paolo Trovato)
- Antifonari francescani di Terrasanta (1431-1492). 1. Betlemme, Monte Sion, Betania, Monte Oliveto, “Peregrinationes infra Ierusalem civitatem”, Valle di Giosafat (Elena Niccolai)
- Antifonari francescani di Terrasanta (1431-1492). 2. Santo Sepolcro, Siloe, Montana Giudea, Ebron, Fiume Giordano, Joppe, Nazareth, Damasco (Martina Cita)
- La parte di Boiardo: il caso del volgarizzamento della Pedìa de Cyro (Valentina Gritti)
- L’Italia letteraria attraverso le Edizioni Nazionali. 1. Primi sondaggi (Roberta Colbertaldo)
- Libri ricevuti
Conferences, workshops, courses by Valentina Gritti
Talks by Valentina Gritti
e della collazione dei testimoni utili a
pubblicare criticamente i Cinque canti. Partendo
dagli studi di Cesare Segre (1954, poi 1966) e
dalla letteratura critica successiva (in particolare
Trovato 1991, Casadei 1993 e Larosa 2001),
si descrivono i rapporti di parentela tra il manoscritto
Taddei della Biblioteca Comunale
Ariostea e le due stampe, l’aldina del 1545 e la
giolitina del 1548, che tramandano l’opera, da
un lato offrendo un nuovo stemma della tradizione,
dall’altro delineando la verosimile fisionomia
dell’originale. Tale procedimento
consente di avanzare nuove ipotesi sulle varianti
d’autore individuate da Segre nell’ormai
lontano 1954, e di distinguere in buona parte
quanto è frutto di correzione in sede editoriale
e tipografica da quanto pertiene, con buona
verosimiglianza, ad Ariosto.
This paper presents conclusions drawn from
analysis and collation of witnesses propitious
for a further study of the Five cantos. Making
use of Cesare Segre’s studies (1954) and subsequent
critical literature (Trovato 1991, Casadei
1993 and Larosa 2001, in particular) a description
of the family tree relationship between the
Taddei manuscript of the Biblioteca Comunale
Ariostea and the Aldina (1545) and Giolitina
(1548) prints has been undertaken. The research
provides the stemma of the tradition
and outlines the archetypal physiognomy of
the tradition, an autograph. This study permits
new conclusions to Segre’s 1954 analysis
concerning the author’s variants by distinguishing
typographical and editorial corrections
from those attributed to Ariosto himself.
Il volgarizzamento presenta una narrazione meno vicina all'impianto per lo più dialogico dell'originale, mantenuto prevalentemente anche in Poggio, e più sciolta, che pone al centro del racconto l'azione. La riscrittura di interi passi permette di precisare il modo in cui Boiardo è intervenuto sulla primitiva traduzione del suo segretario, amplificandola con dovizia di particolari a partire da stilemi boccacciani, per trasformare il tono epico della vicenda in timbro cavalleresco o patetico. Si sono presentati alcuni casi significativi dell'azione versoria e dell'elaborazione letteraria del conte, proponendone sempre l'analisi linguistico-retorica, a dimostrazione di come la riscrittura boiardesca abbia eliminato il lato epico, ma anche divertente e lepido della Ciropedia, mantenuto da Poggio, a favore di un'atmosfera più patetica e moraleggiante, maggiormente consona all'interesse del duca di Ferrara.
This article examines how Boiardo’s vernacular translation of the Pedia de Cyro offers insight into the Count of Scandiano’s modus operandi: whilst being somewhere between the draft and polishing stage, the Boiardo text reveals various degrees of translation.
The vernacular translation presents a narrative far from the more dialogical structure of the original work and reproposed by Poggio Bracciolini in his translation. In fact, Boiardo’s work appears to be more light and free and places action at its core. Moreover, the presence of a number of entirely rewritten passages allows one to view the way in which Boiardo intervened on his Secretary’s translation, amplifying it in detail with a Boccaccio-like style, resulting in a more chivalrous tone. The Count of Scandiano’s Pedia de Cyro reveals his exposure to various kinds of classical narrative and provides some sense of the Ferrarese cultural setting in which experimentation with narrative was encouraged. In short, Boiardo attempts to fuse elements of the classical and vernacular tradition bringing together high and low culture in a narrative context by proposing
a strongly linguistic and rhetorical version favoring a more pathetic and moralizing tone rather than one of humor and wit present in Poggio’s translation of Xenophon’s Cyropaedia.
- Per lo studio dei più antichi processionali francescani di Terrasanta (Paolo Trovato)
- Antifonari francescani di Terrasanta (1431-1492). 1. Betlemme, Monte Sion, Betania, Monte Oliveto, “Peregrinationes infra Ierusalem civitatem”, Valle di Giosafat (Elena Niccolai)
- Antifonari francescani di Terrasanta (1431-1492). 2. Santo Sepolcro, Siloe, Montana Giudea, Ebron, Fiume Giordano, Joppe, Nazareth, Damasco (Martina Cita)
- La parte di Boiardo: il caso del volgarizzamento della Pedìa de Cyro (Valentina Gritti)
- L’Italia letteraria attraverso le Edizioni Nazionali. 1. Primi sondaggi (Roberta Colbertaldo)
- Libri ricevuti