Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
Skip to main content
Dopo vari studi sulla tradizione e sui contenuti del corpus di rime di Francesco Cei (96 sonetti, 8 capitoli ternari, 9 canzoni, 3 sestine, 20 stanze e 17 strambotti), Irene Falini offre qui l'edizione critica e commentata dei sonetti, la... more
Dopo vari studi sulla tradizione e sui contenuti del corpus di rime di Francesco Cei (96 sonetti, 8 capitoli ternari, 9 canzoni, 3 sestine, 20 stanze e 17 strambotti), Irene Falini offre qui l'edizione critica e commentata dei sonetti, la sezione più rappresentativa dell'opera poetica ceiana. Mentre l'edizione dell'intero canzoniere, presentato senza commento nel 1994 da Marta Ceci, si basava su un solo esemplare dell'editio princeps (Firenze, Filippo di Giunta, 1503), questa nuova pubblicazione tiene conto di tutti gli esemplari della giuntina (con rare varianti) e analizza anche la redazione alternativa tràdita dal riscoperto manoscritto XIII D 50 della Biblioteca Nazionale di Napoli. Benché non contemplati per l'edizione critica, nell'Introduzione vengono descritti anche i testimoni manoscritti latori di sonetti spicciolati e quelli a stampa successivi all'editio princeps. Il commento mira sia a chiarire la lettera sia a inquadrare ciascun sonetto nel panorama stilistico e letterario coevo, auspicando così una rivalutazione critica del Cei. Chiudono il volume un'Appendice sui testi tramandati dalle ristampe, un Indice dei temi e un Indice delle voci notevoli commentate.
Miscellanea di studi a cura di G. Alvino, M. Berisso, I. Falini
sommario; abstracts degli articoli; cronache e recensioni del numero
Research Interests:
Voce del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, attività istituzionale dell'Istituto OVI, pubblicato integralmente online all'indirizzo http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ (ISSN 2240-5216)
Research Interests:
Nel database PoetRi ospitato in MOL la scheda filologica dedicata ad un singolo autore si trova nella descrizione interna dei manoscritti che ne trasmettano uno o più componimenti. In questa sede, a titolo esemplificativo del lavoro... more
Nel database PoetRi ospitato in MOL la scheda filologica dedicata ad un singolo autore si trova nella descrizione interna dei manoscritti che ne trasmettano uno o più componimenti. In questa sede, a titolo esemplificativo del lavoro svolto, per gli autori che nel database di PoetRi sono testimoniati da più manoscritti ci si è limitati a scegliere la scheda relativa al codice a vario titolo più significativo o per la datazione o per la presenza di rubriche di rilievo storico-filologico o per le relazioni tra l’autore e il copista.
The capitolo ternario «Antichi amanti della buona e bella», traditionally attributed to Niccolo da Uzzano, is best known for the critical edition provided by Mario Martelli in the mid-1980s based on five manuscript witnesses. After a few... more
The capitolo ternario «Antichi amanti della buona e bella», traditionally attributed to Niccolo da Uzzano, is best known for the critical edition provided by Mario Martelli in the mid-1980s based on five manuscript witnesses. After a few years, Germano Pallini published an alternative version of the text, attributed to Buonaccorso Pitti and handed down from a manuscript now unfortunately unavailable. The contribution, after an introduction dedicated to these two editions, points to eight new witnesses of the capitolo, which emerged during the research work for the drafting of the «Niccolò da Uzzano» and «Buonaccorso Pitti» philological files for the PoetRi project.
Il contributo indica otto nuovi testimoni del capitolo ternario Antichi amanti della buona e bella, tradizionalmente attributo a Niccolò da Uzzano. Dall’analisi di tutta la tradizione manoscritta e attraverso approfondimenti di ordine... more
Il contributo indica otto nuovi testimoni del capitolo ternario Antichi amanti della buona e bella,
tradizionalmente attributo a Niccolò da Uzzano. Dall’analisi di tutta la tradizione manoscritta e
attraverso approfondimenti di ordine storico e lessicale si ipotizza che il testo, scritto forse in
occasione dell’assemblea di Santo Stefano del 1426, sia stato ripreso e aggiornato nel 1434, dopo il
rientro a Firenze di Cosimo de’ Medici, a mo’ di profezia post eventum. Ne deriva una nuova
soluzione editoriale, che prevede la pubblicazione delle due redazioni (superando dunque il
concetto di volontà d’autore), al fine di evidenziare il valore storico-politico dei versi, secondo varie
fonti bibliografiche affissi anonimi alle porte di Palazzo della Signoria nel 1426. L’edizione critica
è supportata da un puntuale commento, atto a giustificare le lezioni promosse a testo, a chiarire la
lettera, a inquadrare storicamente gli eventi menzionati e a sottolineare i punti in cui il
rimaneggiamento appare più evidente.

The contribution points to eight new witnesses to the ternary chapter Antichi amanti della buona e
bella, traditionally attributed to Niccolò da Uzzano. From the analyses of the entire manuscript
tradition and through historical and lexical insights, it is hypothesized that the text, written perhaps
on the occasion of the assembly of Santo Stefano in 1426, was taken up and updated in 1434, after
Cosimo de’ Medici’s return to Florence, by way of post eventum prophecy. The result is a new
editorial solution, involving the publication of the two redactions (thus overcoming the concept of
author’s will), in order to highlight the historical-political value of the verses, according to various
bibliographic sources posted anonymously on the doors of the Palazzo della Signoria in 1426. The
critical edition is supported by a timely commentary, designed to justify the lessons promoted to the
text, clarify the letter, historically frame the events mentioned and highlight the points where the
rehash appears most evident.
Research Interests:
Voci del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, attività istituzionale dell'Istituto OVI, pubblicato integralmente online all'indirizzo http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ (ISSN 2240-5216)
Research Interests:
Prendendo le mosse da alcuni studi che auspicano ricerche sui rapporti tra poesia toscana e lirica cortigiana della fine del sec. XV, il contributo – concentrandosi sull’artificio retorico dell’eco – mette a confronto il rispetto di... more
Prendendo le mosse da alcuni studi che auspicano ricerche sui rapporti tra poesia toscana e lirica cortigiana della fine del sec. XV, il contributo – concentrandosi sull’artificio retorico dell’eco – mette a confronto il rispetto di Poliziano Che fa’ tu, Ecco, mentr’io ti chiamo? Amo, che inaugurò la tecnica in volgare, con alcune imitazioni coeve o di poco posteriori, focalizzandosi sulle modalità di ripresa (metriche e tematiche). Cinque i testi analizzati: il rifacimento letterale Che fai tu, Echo, mentre ch’io ti chiamo? Amo di Pietro Adamo de Micheli, tre strambotti di Serafino Aquilano (Ahimè, che arrò del mal ch’io porto? Porto, Deh, fusse qui chi mi to’ el somno! Somno e Cogli passion come io, dur scoglio? Coglio) e lo strambotto Valle, e lamenti mia sentonsi? Sentonsi del fiorentino Francesco Cei. Infine il contributo presenta un tentativo di imitazione in un metro alternativo: il sonetto Ch’à’ tu che stai così pensoso e gramo? Amo di Galeotto del Carretto, di cui viene offerta una nuova edizione critica.
L'articolo indaga l'etimologia dell'aggettivo SVELTO, ad oggi ritenuta dubbia. Ripartendo da una suggestiva ipotesi avanzata da Ilio Calabresi e analizzando alcune attestazioni dell'aggettivo nella lirica volgare del Trecento e del... more
L'articolo indaga l'etimologia dell'aggettivo SVELTO, ad oggi ritenuta dubbia. Ripartendo da una suggestiva ipotesi avanzata da Ilio Calabresi e analizzando alcune attestazioni dell'aggettivo nella lirica volgare del Trecento e del Quattrocento si prova a risolvere la questione, avanzando infine una nuova proposta di struttura per la voce.
Voci del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, attività istituzionale dell'Istituto OVI, pubblicato integralmente online all'indirizzo http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ (ISSN 2240-5216)
Il contributo prende spunto da due recenti ritrovamenti che gettano luce su un oscuro rimatore trecentesco, il fiorentino Lorenzo Moschi. Si tratta, nel primo caso, di una sua sottoscrizione in un manoscritto Laurenziano datato al 1375 e,... more
Il contributo prende spunto da due recenti ritrovamenti che gettano luce su un oscuro rimatore trecentesco, il fiorentino Lorenzo Moschi. Si tratta, nel primo caso, di una sua sottoscrizione in un manoscritto Laurenziano datato al 1375 e, nel secondo, dell’esistenza, nel Fondo Datini dell’Archivio di Stato di Prato, di cinque lettere del 1386 indirizzate al grande mercante Francesco di Marco Datini e firmate «Lorenzo Moschi in Napoli». Dopo un ben documentato inquadramento storico-sociale e una nota paleografica (che permette di identificare come una sola mano quella del codice del 1375 e quella delle missive del 1386), si fornisce l’edizione delle lettere, corredata da un approfondimento dei contenuti operato mediante il confronto con testi coevi del medesimo archivio. Seguono un ampio commento linguistico-stilistico e un glossario, mirati soprattutto a evidenziare le caratteristiche della struttura, della sintassi e del lessico tipiche dei carteggi commerciali.
The essay is dedicated to some poetic exchanges of the early Sixteenth Century, inspired by two sonnets by Pietro Bembo, that involved poets in Venice (V. Querini, N. Tiepolo), Ferrara (A. Tebaldeo, L. Ariosto), Urbino (B. Castiglione)... more
The essay is dedicated to some poetic exchanges of the early Sixteenth Century, inspired by two sonnets by Pietro Bembo, that involved poets in Venice (V. Querini, N. Tiepolo), Ferrara (A. Tebaldeo, L. Ariosto), Urbino (B. Castiglione) and Rome (F.M. Molza, G. Muzzarelli). Here a sort of ‘programmatic’ poetic memory gives birth to competitions built on common poetic sources and characterized by a quotation of the same verse. Under the appearance of an inert imitation of Petrarch, these texts outline a dialogue between the poets about their different ideas of love, and illuminate the choral dimension that characterized the emergence of vulgar classicism before the publication of Bembo’s Proses and Rhymes.
Voce del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, attività istituzionale dell'Istituto OVI, pubblicato integralmente online all'indirizzo http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ (ISSN 2240-5216)
Le parole fantasma, noto argomento al confine tra filologia e lessicografia, non sono altro che fraintendimenti testuali derivati da errori di trascrizione, del copista o dell’editore. L’intervento intende indagare questa categoria nel... more
Le parole fantasma, noto argomento al confine tra filologia e lessicografia, non sono altro che fraintendimenti testuali derivati da errori di trascrizione, del copista o dell’editore. L’intervento intende indagare questa categoria nel TLIO, nel cui Corpus non mancano alcune edizioni di riferimento poco affidabili che costituiscono la principale causa della redazione di voci in realtà non esistenti nell’italiano antico, tuttavia spesso consapevolmente commentate dai redattori con apposite note. In particolare si propone l’illustrazione di alcuni casi tratti dall’Ottimo commento, per cui il TLIO fa riferimento all’edizione Torri (Pisa, Capurri, 1827-1829).
Analisi di alcune immagini, stilemi e iuncturae che è possibile rinvenire tanto in due poemetti biblici di Lucrezia Tornabuoni (Storia di Hester, Vita di Tubia) quanto nelle opere di Lorenzo, Poliziano e Pulci. Questa compresenza pone il... more
Analisi di alcune immagini, stilemi e iuncturae che è possibile rinvenire tanto in due poemetti biblici di Lucrezia Tornabuoni (Storia di Hester, Vita di Tubia) quanto nelle opere di Lorenzo, Poliziano e Pulci. Questa compresenza pone il problema del vettore delle influenze, stante l'incertezza cronologica di molte delle opere coinvolte. L'edizione critica dei due poemetti, di imminente pubblicazione presso la collana BITeS delle Edizioni di Storia e Letteratura, conterrà nell'Introduzione un'analisi più ampia e approfondita di questi rapporti.
Research Interests:
Voci del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, attività istituzionale dell'Istituto OVI, pubblicato integralmente online all'indirizzo http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ (ISSN 2240-5216)
Il contributo verte sulle rime del poeta fiorentino Francesco Cei, conosciute finora secondo un’edizione basata sulla sola editio princeps e priva di commento. In particolare si concentra sulla sezione conclusiva della raccolta, ovvero... more
Il contributo verte sulle rime del poeta fiorentino Francesco Cei, conosciute finora secondo un’edizione basata sulla sola editio princeps e priva di commento. In particolare si concentra sulla sezione conclusiva della raccolta, ovvero sui 17 strambotti, di cui viene fornita l’edizione critica e commentata. Il saggio contiene inoltre un aggiornato profilo biografico del rimatore e alcune riflessioni sulla tradizione manoscritta – finora malnota – che tramanda, in modo piú o meno completo, i testi selezionati.

This essay concerns the verses of Florentine poet Francesco Cei. Until today these poems were known only through the editio princeps, and lack a commentary. More precisely, this essay focuses on the final part of Cei’s collection of poems, that is, 17 “strambotti”, of which the author offers here a critical edition and a commentary. In this essay one can also find an up-to-date biographical profile of Cei and some reflections on the manuscript tradition of his texts selected here. Previously little known, the witnesses making up this tradition report either only some of Cei’s “strambotti” or all of them.
This paper analyses the function of objects in obscene comic poems of the 13th and 14th centuries. The first part reviews poems from Il Fiore, the literary dispute between Dante and Forese, work by Rustico Filippi and by the Perugia... more
This paper analyses the function of objects in obscene comic poems of the 13th and 14th centuries. The first part reviews poems from Il Fiore, the literary dispute between Dante and Forese, work by Rustico Filippi and by the Perugia school, in which certain objects, through obscene metaphors, allude to something beyond their materiality and usual function. The second part offers a reading of a recently published sonnet by Lorenzo Moschi, a petrarchist and dolce stil nuovo poet, the author of 14 irreverent lines on a particular candelabrum that does not refer to anything else, but is also used in an obscene context.
Research Interests:
Contributo d'occasione nel quale si presenta una barzelletta poco nota di Francesco Cei in edizione critica e commentata.
Research Interests:
Carlo Dionisotti nel saggio Fortuna del Petrarca nel Quattrocento notava che sul finire del XV secolo è il sonetto l’unico erede della lirica tradizionale: la canzone morale è infatti in declino a favore del capitolo, mentre quella... more
Carlo Dionisotti nel saggio Fortuna del Petrarca nel Quattrocento notava che sul finire del XV secolo è il sonetto l’unico erede della lirica tradizionale: la canzone morale è infatti in declino a favore del capitolo, mentre quella d’amore è sostituita dai più popolari strambotti e barzellette. Tale asserzione si confà perfettamente alla maggior parte delle raccolte di rime dei poeti del tempo, i cosiddetti ‘cortigiani’, geograficamente collocati (come è noto) soprattutto al Nord e al Sud della nostra penisola. Il presente contributo, sintesi di un lavoro più grande che sfocerà in una prossima tesi di dottorato, parte dalla notazione dionisottiana per indagare i metri e i principali temi della raccolta di rime del poeta fiorentino Francesco Cei (1471-1505), uscita a stampa nel 1503 a Firenze presso Filippo Giunta con il titolo di SONECTI, CAPITULI, CANZONE, SEXTINE, STANZE ET STRAMBOCTI COMPOSTI PER LO EXCELLENTISSIMO FRANCESCHO CEI CIPTADINO FIORENTINO IN LAUDE DI CLITIA. Il rimatore, incluso dalle varie storie della letteratura e dai saggi che lo citano tra i lirici cortigiani, visse però quasi sempre a Firenze, negli anni della repubblica savonaroliana. L’articolo ha dunque lo scopo di mostrare in che modo la raccolta ceiana si inserisca nella coeva produzione di corte; in particolare noteremo come il Cei si destreggi abilmente tra le tendenze cortigiane e la produzione volgare della cerchia laurenziana (Luigi Pulci e Poliziano in particolare) su cui dovette formarsi, aprendosi anche ad altri influssi (dall’ormai imprescindibile Petrarca ai classici e dal genere comico a quello bucolico, rinato proprio a Firenze pochi decenni prima).
Il contributo fornisce l’edizione critica delle rime (due canzoni e diciotto sonetti, tre dei quali in corrispondenza con un certo “Antonio della Foresta”) del trecentista fiorentino Lorenzo Moschi, con alcune novità sul suo profilo... more
Il contributo fornisce l’edizione critica delle rime (due canzoni e diciotto sonetti, tre dei quali in corrispondenza con un certo “Antonio della Foresta”) del trecentista fiorentino Lorenzo Moschi, con alcune novità sul suo profilo biografico.

The article offers a critical edition of the surviving poems (two canzoni and eighteen sonnets, three of which in correspondence with a certain ‘Antonio della Foresta’) of the 14th-century Florentine poet Lorenzo Moschi, together with some new biographic information.

Si segnala la presenza di un errore di stampa ai vv. 3-4 del son. XXa (che, s'io la vò', com'i' mostro, ubidire, / due cose m'adomanda per suo gaggio:).

Dal 31 luglio 2018 i testi di Lorenzo Moschi e di Antonio della Foresta sono stati inseriti nel Corpus OVI con minime correzioni indicate dall'editore, per cui si vedano le schede filologiche della BTV: http://pluto.ovi.cnr.it/btv/LOM e http://pluto.ovi.cnr.it/btv/LON.
Research Interests:
L’articolo esplora l’intera tradizione poetica di Lorenzo Moschi, rimatore fiorentino del secondo Trecento, conosciuto fino ad oggi semplicemente come imitatore di Dante e Petrarca: il corpus di rime rinvenuto risulta essere molto più... more
L’articolo esplora l’intera tradizione poetica di Lorenzo Moschi, rimatore fiorentino del secondo Trecento, conosciuto fino ad oggi semplicemente come imitatore di Dante e Petrarca: il corpus di rime rinvenuto risulta essere molto più cospicuo e vario di quello che conoscevamo sinora e il pressoché sconosciuto rimatore viene identificato per la prima volta come copista del codice Laurenziano Redi 111 attraverso il colophon autografo. In seguito il contributo si focalizza su una canzone del Moschi che sembra aver subito un rimaneggiamento nel corso della sua tradizione, il quale (conseguentemente) porta a ipotizzare l’esistenza di una doppia redazione (una d’autore in tradizione unica e l’altra tradita da quattro manoscritti). L’articolo si chiude con i testi delle due canzoni preceduti da un breve cappello introduttivo e dotati del relativo apparato critico: Ora m’accorgo, Amor, che fino a ora (cosiddetta redazione A) e Amico, or m’accorg’io che fino a ora (cosiddetta redazione B).
This article explores the entire manuscript tradition of Lorenzo Moschi, a Florentine poet from the second half of the fourteenth century, known up to now as simply an imitator of Dante and Petrarch: the recovered corpus of poems proves to be much bigger and varied than we have previously known, and for the first time the almost unknown poet is identified as the copyist of the codex Laurenziano Redi 111 through its autograph colophon. The article then focuses on one of Moschi's songs which seems to have undergone a process of rewriting in the course of its manuscript tradition so as to suggest the existence of a doubled version (one in an autograph codex and another revealed by four manuscripts). The article ends with the texts of the two songs preceded by a short introduction and furnished with their relative apparatus criticus: Ora m'accorgo, Amor, che fino a ora (draft A) and Amico, or m'accorg'io che fino a ora (draft B).
Research Interests:
Research Interests:
Vengono recensiti i contributi di Rosario Coluccia (Grafia dei testi e grafia delle edizioni, pp. 205-29) e di Pär Larson (Noterelle guinizzelliane, pp. 591-97)
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Vengono recensiti i contributi di Giuseppe Marrani (Le ‘origini’ di Domenico De Robertis [seconda parte]: Cino, pp. 43-55) e di Beatrice Fedi (Il commento a Guido Cavalcanti a venticinque anni dalla sua comparsa, pp. 57-67)
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Intervento di DARIAH.IT (Emiliano Degl'Innocenti, Francesco Coradeschi, Francesco Pinna, Alessia Spadi, Federica Spinelli, Lucia Francalanci, Michela Perino, Irene Falini) nell'ambito del XIII Convegno nazionale dell'AIUCD... more
Intervento di DARIAH.IT (Emiliano Degl'Innocenti, Francesco Coradeschi, Francesco Pinna, Alessia Spadi, Federica Spinelli, Lucia Francalanci, Michela Perino, Irene Falini) nell'ambito del XIII Convegno nazionale dell'AIUCD "ME.TE.DIGITALI" (Catania, 28-30 maggio 2024).
Il contributo si focalizza sullo sviluppo e sull’uso di metodologie per supportare e potenziare la ricerca nel contesto delle discipline umanistiche e del patrimonio culturale, con particolare riferimento all’ambito della filologia digitale. Partendo dal caso di studio del Fondo Datini dell’Archivio di Stato di Prato, l’obiettivo è lo sviluppo di nuovi strumenti digitali, nonché l’integrazione ed il potenziamento di strumenti esistenti, finalizzati allo studio del carteggio privato e commerciale del mercante pratese Francesco di Marco Datini. Lo scopo di questo progetto pilota è l’ampliamento, nel contesto del cluster H2IOSC, degli obiettivi raggiunti nell’ambito del progetto RESTORE (smaRt accESs TO digital heRitage and mEmory) in riferimento al trattamento di lettere edite che costituiscono il corpus lemmatizzato Archivio Datini realizzato dall’Istituto Opera del Vocabolario Italiano (OVI-CNR). L’implementazione di tali strumenti consentirà di facilitare la ricostruzione di una parte significativa della storia delle città d’Europa e dei porti del Mediterraneo del XIV secolo, evidenziandone sia le dinamiche della vita quotidiana, sia le specificità territoriali, sociopolitiche e commerciali.
Research Interests:
Intervento nell'ambito del Convegno «Di arbusti ed umili merici». Nuove prospettive filologiche e critiche sulla poesia “minore” del Medioevo (XIII-XV secc.) - Napoli, Scuola Superiore Meridionale, 25-26 maggio 2023
Research Interests:
Lezione per il Corso gratuito di Formazione permanente per Docenti di Italiano nella Scuola Secondaria di Secondo grado organizzato dalla SFLI (a.s. 2022-2023): "Filologia e storia della letteratura italiana attraverso i documenti (dal... more
Lezione per il Corso gratuito di Formazione permanente per Docenti di Italiano nella Scuola Secondaria di Secondo grado organizzato dalla SFLI (a.s. 2022-2023): "Filologia e storia della letteratura italiana attraverso i documenti (dal Duecento alla contemporaneità)"; ciclo organizzato dall’Università degli studi di Genova - Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo (direttore responsabile: prof. Marco Berisso).
Research Interests:
Intervento nell'ambito delle Giornate di studio dei dottorandi e dottori di ricerca 'Percorsi di filologia italiana', organizzate dalla SFLI presso l'Università degli studi di Bari, 28-30 settembre 2022
Research Interests:
Intervento nell'ambito del Seminario di studi a conclusione del progetto Mur Fisr Covid 2020 PoetRi - Manoscritti di poesia italiana dei secoli XIV, XV, XVI. Digitalizzazione di manoscritti Riccardiani: selezione di testi poetici della... more
Intervento nell'ambito del Seminario di studi a conclusione del progetto Mur Fisr Covid 2020 PoetRi - Manoscritti di poesia italiana dei secoli XIV, XV, XVI. Digitalizzazione di manoscritti Riccardiani: selezione di testi poetici della letteratura italiana. Urbino, Palazzo Veterani, 5-6 maggio 2022
Intervento nell'ambito del Convegno internazionale per giovani ricercatori e ricercatrici "Repetita iuvant? Un approccio multidisciplinare alla ripetizione" - Siena, Università per Stranieri (15-17 settembre 2021)
Seminario di Filologia «Giuliano Tanturli»  - 7 giugno 2021, ore 15
Università degli Studi di Firenze - DILEF - Dipartimento di Lettere e Filosofia
Link per partecipare:  https://meet.google.com/fuc-fmtd-vtw
Il seminario, che si terrà l'8 aprile nell'ambito del V ciclo di seminari in videoconferenza ND-OVI (marzo-maggio 2020) dal titolo Linguistic Developments and Literary Traditions in 13th- and 14th- Century Italy, presenterà le ricerche in... more
Il seminario, che si terrà l'8 aprile nell'ambito del V ciclo di seminari in videoconferenza ND-OVI (marzo-maggio 2020) dal titolo Linguistic Developments and Literary Traditions in 13th- and 14th- Century Italy, presenterà le ricerche in corso sulle cinque lettere commerciali recentemente scoperte all’Archivio di Stato Di Prato che il rimatore fiorentino Lorenzo Moschi scrisse da Napoli a Francesco di Marco Datini tra gennaio e aprile del 1386. Nell’occasione verrà offerta anche una sintesi delle principali novità sulla sua produzione poetica, fino a pochi anni fa nota solo parzialmente soprattutto grazie all’edizione fornita da Giuseppe Corsi nei Rimatori del Trecento del 1969.

Per informazioni:
https://italianstudies.nd.edu/research/collaborative-projects/ovi/ovi-seminars/ovi-seminar-schedule/
Research Interests:
Seminario per il dottorato dell'Università per Stranieri di Perugia - giovedì 24 maggio 2018, Palazzina Valitutti, Sala Professori, ore 15.00
Research Interests:
Research Interests:
Intervento nell'ambito del Convegno internazionale per giovani ricercatori "PAROLA. Una nozione unica per una ricerca multidisciplinare". Siena, Università per Stranieri, 21-23 novembre 2018.
Research Interests:
Intervento nell'ambito del XXI CONGRESSO ADI, Firenze 6-9 settembre 2017. PANEL Forme del contrasto amoroso nella lirica italiana (coordinatrice prof. ssa Claudia Berra, discussant prof. Tiziano Zanato).
Research Interests:
Intervento nell'ambito delle Giornate di studi "La spada nella brocca. Funzione e pervasività dell'oggetto nella resa testuale". Genova, 10-11 ottobre 2016, Biblioteca DIRAAS Via Balbi 2.
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Convegno annuale della società canadese per gli studi d'italianistica, Sorrento, 19-21 giugno 2015
Panel: Voci di donne, voci di uomini nella letteratura italiana fra Quattro e Seicento
Research Interests:
Roma, 6-7 febbraio 2024, Sala Convegni del CNR. L’obiettivo di H2IOSC è quello di creare un ecosistema digitale aperto e accessibile a studiosi, professionisti e cittadini, in grado di mettere in sinergia e in dialogo i nodi delle... more
Roma, 6-7 febbraio 2024, Sala Convegni del CNR.
L’obiettivo di H2IOSC è quello di creare un ecosistema digitale aperto e accessibile a studiosi, professionisti e cittadini, in grado di mettere in sinergia e in dialogo i nodi delle principali infrastrutture di ricerca nel settore umanistico e delle scienze del patrimonio culturale presenti attualmente in Italia, riconosciute dall’ESFRI - European strategy forum on research infrastructure, promuovendo la condivisione e l'accesso libero ai dati scientifici.
I nodi’ italiani delle infrastrutture di ricerca che saranno federati sono: E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science), che aggrega, coordina, rende interoperabili e accessibili i migliori laboratori, archivi fisici e digitali e tecnologie all’avanguardia per il patrimonio culturale; CLARIN (Common Language Resources and Technology Infrastructure), dedicata alle risorse e alle tecnologie linguistiche; OPERAS (Open Scholarly Communication in the European Research Area for Social Sciences and Humanities), tesa al potenziamento delle politiche di open science e open publishing nelle scienze umane e nel  patrimonio culturale e DARIAH (Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities), un’infrastruttura digitale avanzata per la ricerca umanistica, che fornisce strumenti, supporto e risorse per facilitare la collaborazione, l'accesso ai dati e la condivisione delle conoscenze nelle arti e nelle discipline umanistiche.
Research Interests:
Call for paper per un convegno in corso di organizzazione a Genova e previsto per il novembre 2017. Il convegno ha come tema la cosiddetta "memoria poetica", ovvero la ripresa, più o meno consapevole, da parte di un poeta, di stilemi,... more
Call for paper per un convegno in corso di organizzazione a Genova e previsto per il novembre 2017. Il convegno ha come tema la cosiddetta "memoria poetica", ovvero la ripresa, più o meno consapevole, da parte di un poeta, di stilemi, versificazione, lessemi, rime e altri elementi già precedentemente impiegati in opere proprie o altrui.

Termine di presentazione degli abstract:

31 MAGGIO 2017
L’intervento si propone di dimostrare come la conoscenza del funzionamento memoriale di un autore sia fruttuosa per la ricostruzione critica di un suo testo: è stato infatti possibile precisare meglio la cronologia compositiva del Cinque... more
L’intervento si propone di dimostrare come la conoscenza del funzionamento memoriale di un autore sia fruttuosa per la ricostruzione critica di un suo testo: è stato infatti possibile precisare meglio la cronologia compositiva del Cinque canti attraverso stilemi, formule e rielaborazioni prosodico-sintattiche di passi del Furioso, delle Satire e occasionalmente delle Lettere. Identificato l’archetipo in un originale incompiuto si sono studiate le varianti tràdite una ad una, dato che i due rami della tradizione derivano direttamente da tale autografo (V. Gritti, Per l’edizione dei Cinque canti di Ariosto, in «Filologia italiana», 13, 2016, pp. 139-193); si è pertanto stabilita passo per passo la sequenza della varianza grazie a parole, sequenze prosodico-sintattiche, immagini che ricorrendo nei primi canti appaiono quindi tasselli mnemonici del primo, del secondo Furioso e delle Satire I e II, quando invece nel IV o V canto, anticipano stilemi e forme delle giunte successive. In conclusione, l’identificazione di tasselli della memoria ariostesca, tanto di “cose” quanto di “parole”, ricorrenti in un periodo ristretto (1518-1525 ca), ha permesso di individuare le tappe del percorso compositivo piuttosto lungo dei Cinque canti (dal ’19 al ’31) e inoltre ha fornito più solide acquisizioni anche per stabilirne
Research Interests:
Organizzazione del Convegno internazionale di studi - con Irene Falini e Marco Berisso
Research Interests:
Tesi di dottorato discussa presso l'Università di Genova il 27 aprile 2017.
Research Interests:
Summer School, Torrita di Siena, 5-8 settembre 2016 Riferimenti: prof. Edoardo Barbieri e prof. Luca Rivali Info e iscrizioni:... more
Summer School, Torrita di Siena, 5-8 settembre 2016
Riferimenti: prof. Edoardo Barbieri e prof. Luca Rivali
Info e iscrizioni: http://centridiricerca.unicatt.it/creleb-centro-di-ricerca-europeo-libro-editoria-biblioteca-creleb-international-summer-school#content
Research Interests:
Programma della Summer School organizzata dall'Università Cattolica di Milano, alla quale verranno affiancati altri eventi come la mostra di aldine e la serata in teatro durante la quale si confronteranno i librai e i collezionisti
Research Interests:
Programma seminario PoetRi. Evento organizzato con fondi del progetto PoetRi (Mur Fisr Covid 2020).
Research Interests:
Bollettino dell'Opera del Vocabolario Italiano XXIII (2018)
Research Interests: