Storia economica

Nella seconda metà del Cinquecento, lo spostamento dell’asse economico dalla linea Mar Adriatico-Mar Baltico alla linea Gibilterra-Fiandre-Londra provocò il declassamento del Mediterraneo e la conseguente decadenza politica della Spagna e dei paesi ad essa
collegati. Come tale, l’Italia da baricentro dei traffici mediterranei, si trovò al di fuori delle rotte commerciali più importanti e le fiorenti città marittime come Genova e Venezia, pur conservando – ancora per qualche lustro – lo splendore della loro vita artistica, non riuscirono
più ad opporsi alla sopravvenuta competitività dei tessuti inglesi o dei manufatti delle Fiandre e della Germania.

Borracce, gavette, panni di lana e carne in scatola, munizioni, automezzi, vanghe e piccozze. La prima guerra mondiale è stata anche uno straordinario sforzo tecnico e produttivo che ha visto impegnate officine, manifatture, grandi e piccole aziende in una mobilitazione industriale senza precedenti. Attraverso documenti, immagini, cartoline e fotografie storiche, l’edizione del volume Industriarsi per vincere ripercorre il ruolo delle aziende italiane di fronte all’emergenza bellica, in un inedito sguardo sul “fronte interno” in grado di raccontare la quotidianità del conflitto. Un’opera antologica interamente dedicata a oggetti e strumenti divenuti veri e propri simboli degli italiani in guerra, su cui si è costruita l’identità collettiva di generazioni di soldati. Un libro fondamentale che ci racconta come la Grande Guerra fu una fase di grandi trasformazioni da cui discese la nostra idea di “modernità”.

The  transnational  dimension  of ius  mercatorum,  whose  very  name  bears  the  hallmark  of  its  juridical particularism, led some contemporary jurists to refer to lex mercatoria as an ‘a-national’ legal order. However, this  negative definition overlooks the common cultural basis in Europe that has shaped commercial law, a cultural basis that goes beyond just its legal aspects. Indeed, if this deeply ‘proprium’ law sought consistency and harmonisation in Europe, accounting for this phenomenon cannot arguably merely rely on the unstoppable strength of the market. The Early-modern period offers a first-rate testing ground in order to establish whether that  shared  European  legal  culture,  whatever  its  authority,  has  effectively  proved  a  solid,  deep-rooted  and resilient bulwark against the abrupt changes of the time, whether as a result of the great discoveries overseas or the globalisation of trade

Bundeskoordination Internationalismus:
Seminar und Veranstaltung in Berlin:
“Von Bischofferode nach Athen
Die deutsche Vereinigungspolitik und die Zukunft der EU”
21.-23.10.2016
Vladimiro Giacché
Anschluss. Die deutsche Vereinigung und die Zukunft Europas
Text für den Vortrag, am 22.10.2016 zu halten

Nel corso della sua breve storia nazionale, l'Italia ha affrontato diverse crisi della finanza pubblica, che ne hanno messo in pericolo la stabilità, come forse nessun altro paese europeo. Il libro analizza una delle fasi più complicate della storia dell'Italia contemporanea: la difficile fase economica intercorsa a seguito dell'unificazione italiana. Come è riuscita l'Italia a riordinare le proprie finanze evitando il tracollo finanziario, sociale e politico? Attraverso un approccio interdisciplinare, che colloca il problema del debito all'interno delle dinamiche del mondo finanziario europeo, la ricerca vuole mettere in evidenza i successi e i fallimenti delle politiche adottate dai governi appartenenti alla Destra Storica. Politici, diplomatici e tecnici, ma anche banchieri e capitalisti vari, sono gli uomini che hanno reso possibile questo ‘miracolo economico’ non tanto in termini di crescita, ma di salvezza e consolidamento del progetto di unificazione nazionale.

La ricerca di questo contributo mira a definire il contesto storico, economico e sociale nel quale sono nate, sviluppate ed evolute le due fiere storiche di Gallipoli, quella di Sancto Petro et Paulo allestita il 29 giugno nei pressi della chiesa di S. Pietro dei Samari e quella di Sancta Maria de mezo agosto del 15 agosto che si svolgeva nello spiazzo antistante la chiesa di S. Maria della Lizza. Presenti entrambe nel territorio sin dalla tarda età medievale, le fiere intrapresero percorsi differenti che portarono la prima a cambiare luogo, denominazione e data, e la seconda a rimanere sostanzialmente immutata nel corso dei secoli e tale da giungere dopo circa seicento anni sin ai nostri giorni, nel pieno della sua rinnovata vitalità.

Nel suo percorso millenario il nostro paese ha conosciuto fasi alterne di prosperità e di declino. Dopo i successi del Novecento, da anni sembra arenato nelle secche di una lunga stagnazione, che non trova paragoni nel resto dell’Occidente. Come è stato possibile passare da una realtà economica tra le più floride all’attuale declino? Alla luce delle più aggiornate ricerche sul reddito e sulla disuguaglianza, sul divario Nord-Sud e sulla performance delle imprese, il libro mostra come l’origine dei successi e dei fallimenti italiani sia da ricercarsi nell’assetto politico e istituzionale del paese, nelle sue classi dirigenti e nel modo in cui esse hanno inciso, nel bene o nel male, sulle condizioni profonde della crescita.

«Se la storia dell’economia italiana può insegnarci qualcosa, la strada per evitare il declino non può che essere una: dotarsi degli stessi fondamentali su cui poggiano le economie forti del continente. È la strada più difficile da seguire per la classe dirigente − politica e imprenditoriale − e per questo è ancora più importante che l’opinione pubblica ne sia consapevole»

Testo della relazione pronunciata nel corso del Seminario organizzato dal Polo Bibliotecario del Ministero dello Sviluppo Economico "Femminile e relazionale. Il valore aggiunto della nuova imprenditoria", Roma, Palazzo Piacentini, Sala del Parlamentino, 5 dicembre 2019.

THE ASSISTANCE OF THE ITALIAN STATE FOR AN ITALIAN
AGRICULTURAL COLONY IN ROMANIA (1879–1941)
Abstract
This article approaches the status of the Italian minority in Romania, after the Independence
and until the beginning of the Second World War. It stresses mainly upon the economic and cultural
support given by the Italian government to several agricultural colonies establishe in Moldavia and
Dobrudja.
Keywords: emigration, Italian minority, Italian government.

This article explores the development of a municipal welfare state in post-war Milan. Looking at developments from a municipal level has interesting implications for the current historiography of the Italian welfare state which is less attentive to regional variations. The article shows how certain cities were able to develop local provision based on municipal rather than national strategies.
Here on Academia you can read the introduction.
You can find the article at this link:
http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/20514530.2015.1101290?journalCode=yjrl20

Nel tracciare le linee della concentrazione industriale nell'Europa
post-bellica, Postan.prende a parametro imprese come la Shell, la British Petroleum, la francese Compagnie Francaise des Pétroles, l'Eni.
Questa scelta non è.casuale, in quanto proprio l'indusria petrolifera
presenta gli aumenti più spettacolari di dimensioni d'impresa, di investimenti di capitali e di profitti fra quelli avvenuti negli anni Cinquanta.

La Reaganomics ha cambiato profondamente gli USA e la loro economia negli Anni Ottanta. Sotto le spinte concomitanti esercitate dalla manovra della Fed, dalla deregulation e dal colossale piano di riarmo contestuale alla Sdi, gli Usa furono quindi investiti da un vero e proprio processo di riorganizzazione socio-economica che dall’ambito strettamente nazionale si estese ben presto all’intero “campo capitalista”. Mentre il risparmio mondiale confluiva verso gli Stati Uniti in conseguenza dell’innalzamento forsennato del tasso di interesse, lo smantellamento dell’intelaiatura normativa che disciplinava l’attività di Wall Street accelerava lo spostamento dell’asse dell’economia nazionale verso il settore dei servizi e schiudeva le porte a nuove tecniche di ingegneria finanziaria capaci di trasformare provvisoriamente debiti permanenti in una notevolissima fonte di lucro per l’intero sistema bancario.

Jewish presence in Bitonto during the 15th century: knowledge from registers of notary Angelo Benedetto di Bitritto (1458-1486)

The existence of a Jewish settlement in Bitonto dates to the last twenty years of the 13th century; during the second half of the 15th century Jews had the period of greater splendor as in the whole Italian Mezzogiorno. Registers of notary deeds are a helpful source to retrace the history of the Jewish community; in past decades some scholars (Carabellese at the beginning of the 20th century, Colafemmina, Maiorano recently) published several deeds or their summaries concerning some notaries operating in Bitonto in late Middle Ages. In this paper we wish to supply more information about Jews in Aragonese age using registers of the notary Angelo Benedetto di Bitritto the most of them are still unpublished (Colafemmina published only about 10 deeds in his contributes). There are 256 deeds affecting Jews living in Bitonto from 1458 to 1486, even if they do not cover continuously the whole span; knowledge from these deeds has been completed with other published sources.  Deeds regards especially business, so the main subject we deal in this contribute is the analysis of Jews’ economic activities: they were involved often in trade (clothes, olive oil, cattle, spice and soap), but also in lending money, some of them were craftsmen; they used to employ financial resources in real estate business buying or selling houses. We focus on two influential Jewish dynasties, Russellus and Mayr, whose members had in several times important roles in the political and administrative life of the Giudecca. We try to reconstruct kinship connections in lineage and describing events regarding the members of the two families involved in social and economic life.

Lo studio fa parte di un libro in corso di redazione, del quale viene pubblicato anche l'indice provvisorio.
In dettaglio si ricostruisce l'origine storica, a partire dagli esperimenti di central banking compiuti dalla Banca d'Inghilterra nel XIX secolo, fino alla nascita e allo sviluppo della Fed, della manovra del tasso di interesse, ipotizzando un collegamento fra queste manovre e il ribasso ormai secolare dei tassi e quindi dei rendimenti obbligazionari.
La narrazione comincia ai giorni nostri e termina agli inizi del XIX secolo. Il testo è accompagnato dalla bibliografia.

Il libro traccia l'itinerario genealogico di fatti e idee del credito e della moneta, e delle loro interazioni con la sovranità e il mercato, sfociato nella formazione del capitalismo moderno, a partire da un confronto serrato con la "condizione umana" delle epoche precedenti. Attraverso il prisma delle origini teologiche e del dualismo sacro-profano, si compone e si scompone quella costellazione gravitante sul concetto del credito (coi suoi correlati della moneta e del debito), la quale costituisce una lente di lettura della modernità sociale ed economica. Molteplici dicotomie teoriche in ambito monetario sono individuate e ricondotte alla complessa dialettica della triade sovranità, credito e mercato. Infine, si ripercorrere criticamente attraverso un "decalogo" le principali prescrizioni e prassi di governo totalizzanti dell'ideologia del neo-ordoliberalismo, oggi pervasivamente dominante. Luciano Fanti, Professore ordinario di Economia politica presso l'Università di Pisa. Tra i suoi principali interessi di ricerca la dinamica economica, l'economia della popolazione, la teoria della crescita, la teoria dei giochi e l'etica economica. Giuseppe Conti, Professore ordinario di Storia economica presso l'Università di Pisa. I principali interessi di studio sono: storia del credito e della banca in età contemporanea, evoluzione delle strutture finanziarie e di governance dell'impresa e dell'economia. € 32.00

La ricostruzione di cinquant’anni di storia dell’Inas, lì Istituto Nazionale di Assistenza Sociale: le vicende principali, le idealità e le motivazioni dei singoli e dell’organizzazione, il contesto storico, culturale, economico e sociale. Un confronto inevitabile con l’esperienza sindacale della Cisl, al cui interno si è sviluppato, a volte tra conflitti e incomprensioni, questo patronato.

Relazione elaborata nel corso degli studi per la Laurea Magistrale in Storia e Società inerente alle tematiche del cosiddetto "lungo Cinquecento", con specifico riguardo al commercio europeo col Giappone di Oda Nobunaga. Lo studio, seppur breve, vuole evidenziare come gli Europei abbiano avuto una parte attiva anche presso altre civiltà.

Negli ultimi anni gli studi di storia economica sul Sei-Settecento lombardo hanno vissuto una fase di particolare vivacità connessa all'emergere di un processo di revisione critica di paradigmi interpretativi consolidati. La ricerca storiografica, e quella storico-economica in particolare, hanno messo a disposizione degli studiosi una qualità non trascurabile di studi e lavori, di cui una ricca produzione bibliografica, anche recente, ne è il risultato ed una valida testimonianza. Nonostante questa indiscutibile realtà si è però constatato il permanere di specifiche lacune sia inerenti ad alcuni archi cronologici sia in relazione all'impiego e all'analisi di tipologie particolari di fonti nella ricostruzione storica.
Il dibattito storiografico sul Seicento, oscillante tra i due diversi paradigmi della crisi e del nuovo modello di crescita, e gli ormai innumerevoli studi sul Settecento lombardo come "secolo delle riforme", sembrano aver in parte trascurato quella che si può definire la fase di passaggio tra i due secoli, con il vortice di sommovimenti che l'hanno caratterizzata, ma che hanno visto forse più attenti gli storici politici o militari che non gli specialisti di storia economica lombarda.
A partire da questa constatazione si è reputato significativo impostare un lavoro di ricerca con l'obiettivo di accrescere le conoscenze sulla realtà dello Stato di Milano negli anni immediatamente precedenti la nomina della Giunta per il nuovo Censimento (1718). Lo scopo perseguito è stato quello di descrivere una realtà complessa al fine di precisare come è nata quella volontà di rinnovamento che si dispiegherà nei decenni seguenti, quali ne furono le premesse, quali antecedenti segnalarono il sussistere di una spinta innovativa, quali le problematiche che si posero all'origine di essa.

Dopo gli sviluppi del primo conflitto mondiale, anni nei quali l'aviazione italiana era fra le migliori al mondo, si assiste a una graduale ma inesorabile stagnazione dello sviluppo dell'arma aerea nel nostro paese; il lavoro in questione si occupa di analizzare alcuni fattori che causarono tale inversione di tendenza, culminata nella clamorosa ed evidente inferiorità numerica, strumentale e tecnologica nei confronti di angloamericani prima e di tedeschi poi durante la Seconda Guerra mondiale, non dimenticando di inserire il tema nel più ampio panorama economico e politico del Ventennio fascista

Karl Paul Polanyi e il suo saggio "LA GRANDE TRASFORMAZIONE". Fondando le sue tesi su alcuni pilastri di natura economico e politico-sociale, Karl Polanyi nella sua opera "La grande trasformazione. Le origini economiche e politiche della nostra epoca", pubblicata nel 1944, nelle temperie della seconda guerra mondiale, l'autore ha voluto in primis dare una spiegazione logica e consequenziale al crollo di una civiltà: quella società che per cento anni-ad esclusione di brevi conflitti di matrice coloniale-ha garantito una pace in Europa dal 1814 al 1914.

[IT] Il saggio di storia forestale qui proposto ripercorre le principali tappe del rapporto tra i frati Servi di Maria e i boschi che circondano il luogo d’origine dell’Ordine, partendo dalla ricostruzione della formazione del territorio pertinenziale al convento. Il contributo, oltre a far luce sulla storia del paesaggio di questa parte di territorio montano a cavallo tra la città di Firenze e la vallata del Mugello, sfiora i campi della storia della mentalità, economica e sociale. L’autore evidenzia quindi come nel corso dei secoli sia mutato il rapporto tra l’ambiente silvestre del Monte Senario e l’uomo-frate che l’abita, rintracciandone le motivazioni spirituali, ma indicando anche quei fattori di natura politica ed economica che hanno determinato tale evoluzione.

[EN] This paper of forest history reviews the principal stages of the relationship of the Friars Servants of Mary with the woodland which surrounds the place of the foundation of the Order, starting with the reconstruction of the formation of the territory around the convent. This article not only sheds light on the land in this mountainous territory between the city of Florence and the Mugello valley but it also touches on subjects of the history of economic and social mentality. The author thus shows how in the course of centuries the relationship between the woodland surrounding Monte Senario and the men and friars who lived there has changed. He traces not only the spiritual motivation but also the political and economic factors which caused such a development.

Le crisi economiche generalmente sono precedute da un periodo di crescita considerevole che appare senza fine, irreversibile, come se per la prima volta si fosse scoperto l'arcano mistero che produce eccesso di offerta sia sul piano dell'economia reale sia su quello finanziario, dando vita a sovrapproduzione e scarsità. Ogni volta viene annunciato il ritrovamento della pietra filosofale dell'economia, attraverso una nuova coincidenza tra il punto di vista teorico e quello pratico. Le fasi di punta dello sviluppo sembrano sempre negare l’eventualità di una caduta. Questa euforia spropositata da parte di gran parte degli apparati economici, politici e culturali, annuncia il definitivo superamento delle contraddizioni sistemiche.
Lo sviluppo tecnico esponenziale ha certamente contribuito ad alimentare questa illusione di onnipotenza. L'economia è assurta a scienza assoluta, in grado di risolvere le proprie contraddizioni dall'interno, con l'uso di complesse funzioni matematiche, capaci di costruire prodotti finanziari basati su un'articolata diversificazione di investimenti che si presumeva potesse restare sempre in equilibrio. Questi prodotti avrebbero dovuto aggirare e/o compensare le uniche difficoltà che venivano previste nella nuova economia, cioè quelle di singoli segmenti, dovute principalmente a problemi di ordine specifico. Tutto era atteso tranne una crisi di portata generale, frutto di una insostenibilità sistemica. Nel testo proviamo a cimentarci sulle ragioni della crisi iniziata nel 2007 negli Stati Uniti cercandone le ragioni nella fine del ciclo di accumulazione avviatosi tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta.

Relazione scritta per il conseguimento della Laurea Magistrale in Storia e Società nella quale si affronta una tematica di Storia Economica legata alla transizione del sistema di Ancien Régime a quello contemporaneo, in un lungo processo che attraversa tutto il Settecento e confluisce nell'Ottocento. In questo senso, nel breve spazio concesso, si cerca di spaziare esaminando tanto la teoria malthusiana quanto le conseguenze della Guerra di Successione Spagnola in Sardegna.