- Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, Post-DocScuola Normale Superiore, Classe di Lettere, Department MemberUniversity of Oxford, Medieval and Modern Languages, Graduate Studentadd
- PhD candidate at the University of Oxford, Faculty of Medieval and Modern Languages (Italian), with a thesis on Ludov... morePhD candidate at the University of Oxford, Faculty of Medieval and Modern Languages (Italian), with a thesis on Ludovico Ariosto's lyric poems (supervisor: dr. Marco Dorigatti). Former student at the University of Pisa and at the Scuola Normale Superiore of Pisa.Dottoranda in Italianistica presso l'Università di Oxford, Dipartimento di Lingue e letterature moderne, con una tesi sulle Rime di Ludovico Ariosto (supervisor: dr. Marco Dorigatti). Alumna dell'Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore.edit
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The article analyses a capitolo in terza rima by Ludovico Ariosto, Ne la stagion che ’l bel tempo rimena (capitolo iii ed. Fatini, xxvi ed. Finazzi), which has been generally overlooked by scholars because of its being a poem of homage,... more
The article analyses a capitolo in terza rima by Ludovico Ariosto, Ne la stagion che ’l bel tempo rimena (capitolo iii ed. Fatini, xxvi ed. Finazzi), which has been generally overlooked by scholars because of its being a poem of homage, the occasion of whose writing was the illness of Lorenzo de’ Medici, Duke of Urbino (1519). I show that for this poem Ariosto draws on a specifically ‘Medicean’ iconography: arguable influences from the propagandistic literature sit next to more prestigious sources. The stylistic uniqueness of this poem in the context of Ariosto’s lyrics is due to its original status as occasional poem; at the same time it can be argued that the author was feeling the influence of specific cultural models. The article also examines the connection (which has so far escaped literary critics) of the poem with the lunette ‘Vertumnus and Pomona’ (executed by Pontormo) which belongs to the decoration of the Medici villa of Poggio a Caiano.
L'articolo analizza un capitolo in terza rima di Ludovico Ariosto, Ne la stagion che 'l bel tempo rimena (capitolo iii ed. Fatini, xxvi ed. Finazzi), spesso trascurato dalla critica in quanto si tratta di un componimento di omaggio, scritto in occasione della malattia di Lorenzo de' Medici, duca di Urbino (1519). Si evidenzia come esso attinga a un'iconografia prettamente 'medicea', dove influssi della letteratura propagandistica si mescolano a fonti più prestigiose. Il risultato è, stilisticamente, un unicum nella lirica ariostesca: ciò è dovuto certo al suo carattere occasionale, ma al tempo stesso è da supporre che Ariosto subisse l'influenza di specifici (e nuovi) modelli culturali. Si esamina inoltre il legame, finora sfuggito agli studiosi di letteratura, del capitolo con la lunetta 'Vertumno e Pomona' della villa medicea di Poggio a Caiano, eseguita da Pontormo.
L'articolo analizza un capitolo in terza rima di Ludovico Ariosto, Ne la stagion che 'l bel tempo rimena (capitolo iii ed. Fatini, xxvi ed. Finazzi), spesso trascurato dalla critica in quanto si tratta di un componimento di omaggio, scritto in occasione della malattia di Lorenzo de' Medici, duca di Urbino (1519). Si evidenzia come esso attinga a un'iconografia prettamente 'medicea', dove influssi della letteratura propagandistica si mescolano a fonti più prestigiose. Il risultato è, stilisticamente, un unicum nella lirica ariostesca: ciò è dovuto certo al suo carattere occasionale, ma al tempo stesso è da supporre che Ariosto subisse l'influenza di specifici (e nuovi) modelli culturali. Si esamina inoltre il legame, finora sfuggito agli studiosi di letteratura, del capitolo con la lunetta 'Vertumno e Pomona' della villa medicea di Poggio a Caiano, eseguita da Pontormo.