Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
Skip to main content

Giovanni Andrea Sechi

The article deals with the use and alteration of several of Hasse's arias that were composed between 1729 and 1736, which have survived outside of the revivals of his operas made by Hasse himself revivals of his operas have survived.
Sources, genesis and dissemination of the music from 'Orfeo' (London 1736).
Le tappe e le problematiche testuali della ricostruzione della partitura di Rinaldo (Napoli 1718), dramma per musica di Georg Friedrich Haendel e Leonardo Leo (et al.)
Research Interests:
Quanti e quali furono gli autori delle musiche dell’Andromeda liberata (Venezia 1726)? Da tempo era noto il contributo di Giovanni Porta («Un occhio amabile») e di Antonio Vivaldi («Sovente il sole»): in questa sede viene confermata la... more
Quanti e quali furono gli autori delle musiche dell’Andromeda liberata (Venezia 1726)? Da tempo era noto il contributo di Giovanni Porta («Un occhio amabile») e di Antonio Vivaldi («Sovente il sole»): in questa sede viene confermata la partecipazione di Nicola Porpora, con almeno due brani («Lo so barbari fati», «Dalle superne sfere»).
In appendice al presente articolo, come investigazione ulteriore nel repertorio di Porpora, si discute dei pezzi chiusi dell'opera collettiva Arianna e Teseo (Napoli 1722), assemblata da Leonardo Leo (con il contributo di diversi compositori frai quali Francesco Gasparini, Giuseppe Maria Orlandini, Antonio Vivaldi).
Liner notes to the CD "Gluck Heroes", with Sonia Prina (contralto) & LaBarocca (conductor: Ruben Jais)
Liner notes to the CD "Il giardino dei sospiri", with Magdalena Kozena (mezzosoprano) & Collegium 1704. Conductor: Vaclav Luks. Critical edition of the scores: Giovanni Andrea Sechi (Gasparini, Leo, Marcello).
Liner notes to the CD "Porta Magna", with Stefano Veggetti (cello solo) & Ensemble Cordia
Liner notes to the CD "Archetypon".

Mary Ellen Nesi, mezzo-soprano
Armonia Atenea (on period instruments)
George Petrou, conductor
Liner notes to the CD "Dolce Duello" with Cecilia Bartoli (mezzosoprano), Sol Gabetta (violoncello) and the Baroque Orchestra Cappella Gabetta (first violin: Andrés Gabetta).
Decca © 2017
Liner notes to the CD "Christmas Concertos", with Andrés Gabetta (violin solo) & Cappella Gabetta
Liner notes to the CD "Sacred Duets" with Nuria Rial (soprano), Valer Sabadus (countertenor) and the Baroque Orchestra Kammerorchester Basel
Sony Music Entertainment Germany GmbH © 2017
Research Interests:
Liner notes to the CD "Music at the Habsburg Court", with Andrés Gabetta (violin solo) & Cappella Gabetta
Liner notes to the CD "Bologna 1666", with Julia Schroeder (violin solo) & Kammerorchester Basel A CD of concerts, symphonies and instrumental music to celebrate the 350th anniversary of the Bologna Philharmonic Academy (1666-2016).... more
Liner notes to the CD "Bologna 1666", with Julia Schroeder (violin solo) & Kammerorchester Basel

A CD of concerts, symphonies and instrumental music to celebrate the 350th anniversary of the Bologna Philharmonic Academy (1666-2016). Here are included pieces by the most distinguished composers of the Bologna School: Giovanni Paolo Colonna, Giacomo Antonio Perti, Giacomo Matteo Alberti, Girolamo Niccolò Laurenti, Giuseppe Torelli, Lorenzo Gaetano Zavateri. Critical edition of the scores: Francesco Lora (Perti), Giovanni Andrea Sechi (all the others).
Research Interests:
Liner notes to the CD "Baroque Divas".

Soloists: Vivica Genaux, Romina Basso, Mary-Ellen Nesi, Sonia Prina
Orchestra: Armonia Atenea (on period instruments)
Conductor: George Petrou
Notes on the repertoire and performing style of Faustina Bordoni and Francesca Cuzzoni
Life and works (with some new discoveries) of the Venetian composer.
Agli albori del Settecento, i cantanti facevano ampio ricorso a brani già interpretati in passato, specie quando comparivano in ‘pasticci’ e opere collettive. La possibilità di interpolare un numero variabile di brani dipendeva dal... more
Agli albori del Settecento, i cantanti facevano ampio ricorso a brani già interpretati in passato, specie quando comparivano in ‘pasticci’ e opere collettive. La possibilità di interpolare un numero variabile di brani dipendeva dal prestigio e dal potere contrattuale dell’interprete, ed era oggetto di negoziazione di volta in volta. Il titolo del presente intervento trae spunto da un caso di studi ampiamente noto: i preparativi per una ripresa dell’Artaserse di Leonardo Vinci (Ferrara 1731; con aggiunte di Riccardo Broschi, Johann Adolf Hasse et al.). La scelta delle musiche per questo ‘pasticcio’ occupò alcune lettere tra il castrato Carlo Broschi detto Farinelli - destinatario del ruolo maschile protagonista - e il suo protettore Sicinio Pepoli. Un passo in una delle lettere del cantante offre spunti per ulteriori riflessioni: «circa le arie le condurrò meco, non ho avuto tempo di farmele fare a mio modo». Cosa intendeva Farinelli con questa espressione? Uno spoglio del repertorio operistico di Farinelli offre una possibile spiegazione: talvolta le sue ‘arie di baule’ non rimanevano identiche nel passare da un’opera all’altra, bensì affrontavano un complesso processo di riscrittura. In questi brani si osserva l’unione di materiali preesistenti e di nuove porzioni musicali approntate per l’occasione. La paternità duplice di queste arie era sconosciuta fino a oggi: grazie a uno spoglio sistematico del coevo repertorio operistico oggi è possibile riconoscere le fonti di questi brani.
Il presente intervento si pone i seguenti obiettivi: una breve ricognizione di questa ‘tipologia’ di arie, l’individuazione delle fonti musicali e letterarie dei medesimi brani, l’analisi del modus operandi messo in atto dai compositori, il riconoscimento delle motivazioni artistiche e pratiche che hanno favorito la nascita di questo fenomeno. Per avere un quadro più ampio di quest’uso compositivo nato tra gli anni ’20 e ’40 del Settecento verranno presi in esame brani dal repertorio di Farinelli e di altri cantanti coevi del medesimo rango: Faustina Bordoni, Francesca Cuzzoni, Gaetano Maiorana detto Caffarelli. Tra i compositori menzionati vi saranno Geminiano Giacomelli, Georg Friedrich Händel, Johann Adolf Hsse, Giuseppe Maria Orlandini, Nicola Antonio Porpora, Antonio Vivaldi.
La tipologia di arie esaminata nel presente intervento è testimonianza di una pratica compositiva diffusa, tutt’altro che confinata all’ambito dei ‘pasticci’. Essa necessita di essere riconosciuta, e ci invita a riconsiderare l’intervento creativo dei cantanti nelle opere da loro interpretate, nonché i concetti di autorialità e collaborazione nell’opera italiana del primo Settecento.
Research Interests:
Nel XVIII secolo, raramente le musiche operistiche resistevano al variare del gusto musicale. Resistevano al passare del tempo soprattutto le arie di baule, brani di cui fecero largo uso interpreti del rango di Carlo Broschi detto... more
Nel XVIII secolo, raramente le musiche operistiche resistevano al variare del gusto musicale. Resistevano al passare del tempo soprattutto le arie di baule, brani di cui fecero largo uso interpreti del rango di Carlo Broschi detto Farinelli (1705 - 1782).
L’oggetto del presente intervento sarà la partitura dell’Orfeo, un pasticcio composto nel 1736 da Nicola Antonio Porpora e da Paolo Rolli (nel quale Farinelli interpolò un gran numero di arie di baule). La maggior parte dell’opera consiste di brani scritti ex novo (o quasi) dello stesso Porpora, cui si affiancano arie di baule di compositori quali Francesco Araia, Johann Adolf Hasse e Leonardo Vinci. La paternità di alcune arie è stata già asserita nella letteratura secondaria; in questo studio si tenterà di determinare la paternità dei rimanenti pezzi chiusi dell’Orfeo, facendo ricorso a tutte le fonti superstiti e all’analisi delle concordanze musicali e letterarie (una nuova fonte musicale, identificata a Zurigo nel 2016, ci permette di confermare il contributo originale di Francesco Maria Veracini). In questa sede si analizzerà il modus operandi di Porpora nell’approntare nuove composizioni, nel modificarne di proprie, nell’adattare i brani di altri compositori avanzati da Farinelli.
Il fenomeno delle arie di baule nel primo Settecento non fu un semplice capriccio dei cantanti: in esso vedremo il momento di massima espressione della loro consapevolezza artistica, della loro capacità di influenzare il gusto del pubblico, e determinare lo stile di un’epoca. Così fu anche nel caso di Farinelli per l’Orfeo, con l’aiuto del suo antico maestro Porpora.
Uno spoglio dei documenti notarili bolognesi che attestano la situazione patrimoniale di Francesca Cuzzoni tra il 1748 e il 1778.
Research Interests:
Nel XVIII secolo, le musiche operistiche che resistevano nel tempo costituivano un fattore eccezionale. Questo era il caso delle arie di baule: un fenomeno di persistenza che merita di essere indagato per numerose ragioni. L’uso di questo... more
Nel XVIII secolo, le musiche operistiche che resistevano nel tempo costituivano un fattore eccezionale. Questo era il caso delle arie di baule: un fenomeno di persistenza che merita di essere indagato per numerose ragioni. L’uso di questo genere di brani fu esemplare nel caso di interpreti di fama, come Nicola Grimaldi (1673 - 1732). Nel presente intervento si analizzeranno le ricorrenze musicali nel repertorio di Grimaldi (con particolare attenzione al Rinaldo di Georg Friedrich Händel, e alla ripresa napoletana del 1718 curata da Leonardo Leo). Tale analisi aiuterà a stabilire la paternità di opere collettive raramente indagate dagli storici (compreso il Rinaldo napoletano). Verrà analizzato anche il modus operandi dei compositori: in quei titoli operistici dove accolsero senza riserve eventuali arie di baule, e in quelle opere dove ci fu una mediazione tra il loro gusto e quello dei cantanti. Si confronteranno casi singolari di riutilizzazione di arie, nel repertorio di Grimaldi e in quello di interpreti coevi (per esempio Francesco Bernardi: come Grimaldi, anch’egli tentò di riportare Händel all’attenzione del pubblico italiano). Il fenomeno delle arie di baule nel primo Settecento non fu un semplice capriccio dei cantanti: in esso vedremo il momento di massima espressione della loro consapevolezza artistica, della loro capacità di influenzare il gusto del pubblico, e determinare lo stile di un’epoca.
Research Interests:
Variazioni, abbellimenti, cadenze: tra i doveri inderogabili dell'interprete vocale, dal XVII secolo in avanti, vi è sempre stato quello di rendere ancora più spettacolare la propria parte vocale. Alcune variazioni entrarono a pieno... more
Variazioni, abbellimenti, cadenze: tra i doveri inderogabili dell'interprete vocale, dal XVII secolo in avanti, vi è sempre stato quello di rendere ancora più spettacolare la propria parte vocale. Alcune variazioni entrarono a pieno titolo nella tradizione esecutiva di questo o quel titolo operistico, altre variarono al mutare del gusto dell'uditorio e dei cantanti. Spesso sono i musicisti e i teorici a trattare degli abbellimenti nel canto. Ma cosa ne pensano i cantanti? Il presente intervento si ripropone di colmare, senza la pretesa di essere esaustivo, un ambito in cui scarseggiano le testimonianze dei diretti interessati. Ne abbiamo discusso con interpreti vocali di chiara fama, appartenenti a generazioni diverse: Luciana Serra, Bernadette Manca di Nissa, Anna Caterina Antonacci, Carmela Remigio. Voci votate a diversi repertorii, dal Barocco al Novecento storico, passando per l'epoca aurea del Belcanto primottocentesco.
Research Interests:
Johann Adolf Hasses Musiktheater: Orte und Praxen der aufführung Internationales, öffentliches Symposion 13. bis 15. April 2018 The 4th International Conference on Johann Adolf Hasse, organized by the Hasse Stiftung and the University of... more
Johann Adolf Hasses Musiktheater: Orte und Praxen der aufführung Internationales, öffentliches Symposion 13. bis 15. April 2018

The 4th International Conference on Johann Adolf Hasse, organized by the Hasse Stiftung and the University of Bayreuth
Research Interests:
Research Interests:
Convegno Internazionale di Studi sullo Stile Galante Treviglio (BG), 24-26 Gennaio 2013, Auditorium BCC The Cantata and the Galant Style Developments and circulation of a “new music” (1720-1760) ---- Stile Galante Ensemble con il... more
Convegno Internazionale di Studi sullo Stile Galante
Treviglio (BG), 24-26 Gennaio 2013, Auditorium BCC
The Cantata and the Galant Style
Developments and circulation of a “new music” (1720-1760)
----
Stile Galante Ensemble
con il patrocinio di
Società Italiana di Musicologia
Università degli Studi di Pavia, Facoltà di Musicologia
CMA Pietà de' Turchini, Napoli
Comune di Treviglio, Assessorato alla Cultura
con il sostegno di
BCC Treviglio
----
COMITATO SCIENTIFICO
Stefano Aresi
Paolo Giorgi
Giulia Giovani
Valeria De Lucca
Federico Maria Sardelli
Giulia Anna Romano Veneziano