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LINGUA

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Il genere epico: è un genere letterario antico che racconta i lunghi poemi narrativi le imprese degli eroi (conto

accompagnato da musica) e anche una forma molto antica di narrazione che ci permette di conoscere le diverse
caratteristiche di una città valori morali e religiosi
Dal greco èpos, riferimento all’origine orale una
lunga opera narrativa in versi
Nel medioevo: raccontare le imprese di audaci cavalieri ma oggi il genere e scomparso
La prima epopea gigalmesh : Mesopotamia III millennio a.C.
Grecia: epica classica poemi greci e romani come per esempio l’Iliade e Odissea
III millennio a.C.:Gigalmesh, Mesopotamia
VIII secolo a.C.: Iliade e Odissea, Grecia
I secolo a.C.: Eneide, Roma
XII/XIII d.C.: Chanson de Roland, storie di re Artù
Analisi
Struttura: lunghezza, composti da molti versi. Il Proemio, l’invocazione alla musa e la protasi, la presentazione
dell’argomento. Lo svolgimento sono narrati i fatti parte più lunga. Momento conclusivo della vicenda: conclude
con un lieto fine
Temi: due nuclei principali guerra e viaggio
Guerra: si mostra fedeltà e desidero a fare imprese gloriose.culto dei morti e riti funebri avevano una degna
sepoltura->eroi
Viaggio: il protagonista deve affrontare una avventure e pericoli degli dei. Ritorno in patria dell’ospitalità sacra
Linguaggio
varia secondo l’epoca e la cultura e classico e medievale è uguale e solenne semplice e coinvolgente ha Epiteti
usato per: oggetti, personaggi, luogo rendendolo riconoscibile
Patronimici: per la clemenza delle persone figure retoriche o metaforiche, ripetizione, ampie descrizioni, facilità
immaginare situazioni
OMERO
L'assenza di notizie relative al poeta Omero fece nascere già nell'antichità una serie di interrogativi:
• Omero è realmente esistito?
• l'iliade e l'Odissea sono da attribuire a lui o sono opera di diversi poeti?
• quando sono stati composti questi due poemi?
A partire da queste domande si è sviluppata una discussione che continuò anche nelle epoche successive e che
prende il nome di questione omerica. Nel corso dei secoli gli studiosi hanno sostenuto diverse ipotesi: alcuni hanno
negato l'esistenza stessa di Omero, altri hanno affermato che Omero è realmente esistito, ma che avrebbe
composto solo uno dei due poemi. Gli studi più recenti vedono in Omero l'autore di ambedue i poemi, che sono
tuttavia riferibili a epoche diverse, rispettivamente alla giovinezza (Iliade) e alla vecchiaia (Odissea) del poeta.
Le due opere, infatti, si somigliano per lo stile in cui sono state scritte, per l'uso di alcune formule del linguaggio,
perché presentano la stessa struttura e per il sentimento religioso che le pervade.
ILIADE
L’Iliade narra solo 51 giorni del decimo anno di guerra di Troia e, per narrarli, sono occorsi a Omero ben 15.693
esametri suddivisi in 24 canti. L'Iliade narra la storia della conquista della città di
Troia da parte dei greci, gli achei.
Cosa significa il titolo lliade?Il titolo Iliade deriva da ilion, l'altro nome dell'antica città di Troia, cittadina
dell'Ellesponto.
Come inizia il poema dell'Iliade?Il poema inizia con il rifiuto di Agamennone di rendere a Crise, sacerdote di Apollo,
la figlia Criseide, fatta prigioniera dagli Achei e tenuta come concubina da Agamennone.
Il proemio è l'introduzione con cui Omero chiede al Calliope di dargli la forza per raccontare i fatti che si svolgono
nel poema.
La guerra tra greci e troiani dura ormai da 9 anni. L'indovino Calcante rivela che la peste scoppiata tra i greci è stata
mandata da Apollo arrabbiato perché Agamennone ha rapito Criseide, la figlia del suo sacerdote Crise, per renderla
sua schiava.
ODISSEA
L'Odissea narra il lungo viaggio (il nostos) compiuto da Odisseo (Ulisse per i Latini) per ritornare in patria, a Itaca,
dopo l'espugnazione della città di Troia.. Il poema è costituito, come l'Iliade, da 24 libri in esametri, raccolti in tre
grandi nuclei tematici
Telemachia- viaggi di Odisseo- Il ritorno e la vendetta di Odisseo
Le tappe più importanti del viaggio di Ulisse sono: la città di Ismaro, la terra dei Ciclopi, l'isola di Eolo, l'isola di Eèa
(dove regnava la maga Circe), i lidi delle sirene ammaliatrici, lo stretto tra Scilla e Cariddi, l'isola di Trinacria, l'isola
di Ogigia e la terra di Scheria. Qui, per volere di Atena, Ulisse viene trovato da Nausicaa, che lo porta alla reggia di
suo padre, il re Alcinoo. Dopo aver sentito la storia di Ulisse, Alcinoo lo fa accompagnare aItaca.
Aedi e rapsodi
Nell’antica Grecia le imprese di eroi e dj erano contate nelle feste nei banchetti per rallegrarle: aedi
Dopo il Rhapsody diedero una struttura narrativa a queste imprese in modo di passarle da forma orale a forma
scritta come formare i poemi
PARAFRASI DI UNA POESIA
1. LETTURA:capire l’opera di cui ti stai occupando, la prima cosa che devi fare è leggere con attenzione tutto il testo
dall’inizio alla fine anche più di una volta.
2. IDEE:divisione del testo in unità
sintattiche. A questo punto avrai preso confidenza con il brano e sarai pronto per suddividerlo in unità sintattiche.
3. ANALIZZARE:Individuazione dell’ordine corretto delle parole.
4. DIZIONARIO:Lavorare con parole e sinonimi
PARAFRASI DEL PROEMIO ILLIADE
1. IL PROEMIO :Esso è la parte iniziale, una premessa
al racconto vero e proprio in cui è contenuta l’esposizione sintetica dell’argomento trattato e l’invocazione alla
Musa.È costituito da 9 versi ed è formato dall’invocazione e dalla protasi.
2. IDEE :Nell’invocazione il poeta Omero si
rivolge a Calliope, la Musa della poesia epica.La seconda parte,contiene la breve esposizione dell’argomento che
verrà trattato all’interno del poema: l’ira di Achille. La sua rabbia trascinerà verso la morte valorosi guerrieri; altri
non avranno neppure una degna sepoltura e tutto ciò si compirà sempre per volere di Zeus.
3. ANALIZZARE: l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei l’ira funesta che infiniti lutti addusse agli Achei,
4. DIZIONARIO:Ira Funesta Adusse Achei
PARAFRASI
Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l’ira funesta che infiniti addusselutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco
generose travolse alme d’eroi,e di cani e d’augelli orrido pasto lor salme abbandonò (così di Giove l’alto consiglio
s’adempìa), da quando primamente disgiunse aspra contesa il re de’ prodi Atride e il divo Achille.
Ispirami a cantare, o Dea (Calliope musa della poesia), la rabbia piena di dolore di Achille figlio di Peleo,
che provocò infinite morti agli Achei (greci), trascinò nell’Oltretomba molte anime nobili di eroi morti
prematuramente e abbandonò i loro corpi perché diventassero pasto orribile di cani e di uccelli – così si compiva la
suprema volontà di Giove –da quando all’inizio una lite accanita divise Agamennone, figlio di Atreo, il re dei valorosi
guerrieri achei, e il divino Achille.

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