Carlo I di Gonzaga-Nevers
Carlo I di Gonzaga-Nevers | |
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Daniel Dumonstier, Ritratto di Carlo I di Gonzaga, Musée de l'Ardenne, Charleville-Mézières | |
Duca di Mantova e del Monferrato | |
In carica | 25 dicembre 1627 – 22 settembre 1637 |
Predecessore | Vincenzo II Gonzaga |
Successore | Carlo II di Gonzaga-Nevers |
Trattamento | Altezza serenissima |
Onorificenze | Gran Maestro dell'Ordine del Redentore Gran Maestro dell'Ordine della Concezione Cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo |
Altri titoli | Duca di Nevers Duca di Rethel Principe di Porcien Principe di Brezolles |
Nascita | Parigi, 6 maggio 1580 |
Morte | Mantova, 22 settembre 1637 (57 anni) |
Luogo di sepoltura | Basilica Palatina di Santa Barbara |
Casa reale | Gonzaga |
Dinastia | Gonzaga-Nevers |
Padre | Ludovico Gonzaga-Nevers |
Madre | Enrichetta di Cléves |
Consorte | Caterina di Lorena |
Figli | Francesco Carlo Ferdinando Maria Luisa Benedetta Anna Maria |
Religione | Cattolicesimo |
Motto | Nec devio, nec retrogradior |
Carlo I di Gonzaga-Nevers (Parigi, 6 maggio 1580 – Mantova, 22 settembre 1637) fu duca di Nevers e Rethel, VIII duca di Mantova e duca del Monferrato.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio del principe mantovano Ludovico Gonzaga-Nevers (Mantova, 1539 – Nesle, 1595) e della nobildonna francese Enrichetta di Cléves, "suo jure" duchessa di Nevers e Rethel.
Fondazione di Charleville
[modifica | modifica wikitesto]Fu il fondatore all'età di 26 anni di Charleville ("città di Carlo") nel nord-est della Francia sulle sue terre di Rethel (1606) e che diventerà capitale del suo Principato. Nel 1624 fondò l'Ordine della Milizia Cristiana, il cui scopo era di alleare i Principi europei per indire una crociata contro i Turchi.[1][2]
Pretese sul Ducato di Mantova
[modifica | modifica wikitesto]Alla morte (1627) del cugino Vincenzo II Gonzaga, ultimo discendente della linea diretta dei Gonzaga, subentrò nel diritto di successione al Ducato di Mantova incontrando l'opposizione del Duca di Savoia Carlo Emanuele I, che aveva le sue mire sul Marchesato del Monferrato, e soprattutto della Spagna e dell'impero, che non gradivano una presenza filo-francese alle porte del Ducato di Milano. Nel 1628 Ferdinando II inviò in Italia il suo commissario, il conte Giovanni di Nassau, intimando a Carlo I di consegnare i suoi Stati all'imperatore, finché non fosse deciso a chi spettasse l'infeudazione.[3]
Guerra di successione di Mantova e del Monferrato
[modifica | modifica wikitesto]Scoppiò la guerra di successione di Mantova e del Monferrato. Carlo contava sull'appoggio del re di Francia Luigi XIII, che però non intervenne militarmente in suo aiuto quando l'imperatore Ferdinando II inviò nel 1629 un esercito di lanzichenecchi ad assediare Mantova, guidati dal generale Johann von Aldringen e da Mattia Galasso.[4] L'assedio durò fino al luglio del 1630 ed alla fine la città, preda della fame e della peste che procurò 25.000 morti, cedette, e venne brutalmente saccheggiata dagli imperiali.
Duca di Mantova
[modifica | modifica wikitesto]Le successive azioni diplomatiche permisero a Carlo, che era riparato col figlio e la nuora entro il confine dello Stato pontificio, di rientrare nel ducato, ormai allo stremo delle forze, nel 1631, e di insediarsi finalmente al governo, pur facendo diverse concessioni territoriali ai Savoia e ai Gonzaga di Guastalla. La corte mantovana, come il resto del Ducato, era talmente devastata e spoglia che la famiglia ducale dovette ricevere l'aiuto delle altre corti italiane, in special modo dalla Repubblica di Venezia, per dotarsi dei mezzi di prima necessità.
Nei successivi anni Carlo operò per la ripresa economica del Ducato, lasciando un buon ricordo della sua opera[5]. Fu però obbligato dalla disastrosa situazione economica a completare la vendita della collezione d'arte gonzaghesca, già avviata dal suo predecessore Vincenzo II.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Carlo morì lasciando il governo al nipote in linea diretta Carlo II (i suoi figli maschi erano premorti al padre), sotto la reggenza della madre Maria Gonzaga e fu tumulato nella Basilica di Santa Barbara.[6]
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Carlo I sposò il 1º febbraio 1599 a Soissons Caterina di Lorena (1585 – 1618),[7] dalla quale ebbe sei figli:
- Francesco (1606 – 1622), futuro duca di Rethel dal 1619;
- Carlo, duca di Nevers e Rethel (1609 – 1631), che sposò Maria Gonzaga (29 luglio 1609 – 14 agosto 1660), figlia primogenita di Francesco IV Gonzaga;
- Ferdinando, futuro (1631) duca di Mayenne;
- Maria Luisa (1611 – 1667), andata sposa al Re di Polonia Ladislao IV Vasa, rimastane vedova, ne sposò il fratello Giovanni II Casimiro di Polonia;
- Benedetta (1614 – 1637), fattasi suora e divenuta badessa di Avenay-Val-d'Or;
- Anna Maria (1616 – 1684), andata sposa ad Enrico II di Guisa. Il matrimonio verrà annullato nel 1641 ed Anna si rimariterà con Edoardo, Conte Palatino di Simmern, dal quale avrà una numerosa prole.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Image | Stemma | |
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Carlo I Gonzaga-Nevers Duca di Mantova e Monferrato Inquartato: nel I e nel IV Gonzaga di Mantova [come stemma del Monferrato] ; nel II e nel III troncato, il primo partito di tre, il secondo di due, che dà sette quarti: nel 1o di rosso alla ruota di otto raggi gigliati d'oro con uno scudetto d'argento in cuore broccante (Clèves); nel 2o d'oro alla fascia scaccata d'argento e di rosso di tre file, 8,8,8 (La Marck); nel 3o d'azzurro seminato di gigli d'oro al lambello di rosso castellato di nove pezzi d'oro (Artois); nel 4o di nero al leone d'oro armato e lampassato di rosso (Brabante); nel 5o d'azzurro seminato di gigli d'oro alla bordura composta d'argento e di rosso (Borgogna moderno); nel 6o di rosso a tre rastri d'oro posti 2, 1 (Rethel); nel 7o inquartato: nel primo e nel quarto d'azzurro a tre gigli d'oro posti 2, 1, nel secondo e nel terzo di rosso alla bordura spinata d'argento (Albret d'Orval); sul tutto d'azzurro a tre gigli d'oro posti 2, 1, alla bordura di rosso caricata di otto bisanti d'argento (Alençon) |
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze mantovane
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alberto Cavazzoli, Lo strano stemma dei Gonzaga di Nevers (PDF), in La Reggia, Anno XXIII - N. 1 (87) - Marzo 2014, p. 2. URL consultato l'11 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2017).
- ^ Goffredo di Crollalanza, Enciclopedia araldico cavalleresca, Pisa, 1878, pp.420-421.
- ^ Storia di Mantova.
- ^ Il cardinale Richelieu, che sfidando l'opposizione della regina-madre Maria de' Medici e del partito dell'alta nobiltà francese filo-spagnola, aveva convinto il re a sostenere la causa di Carlo di Nevers e Rethel, non ebbe la possibilità di intervenire militarmente in modo efficace, essendo impegnato contro le rivolte ugonotte, prima con l'assedio di La Rochelle, caduta il 1º novembre 1628 dopo oltre un anno di assedio, poi con le rivolte in Linguadoca, ove i protestanti tenevano le piazzeforti di Montpellier e di Alés, sedate definitivamente solo a fine 1632 con la battaglia di Castelnaudary (1º settembre). Tuttavia l'intervento in Piemonte di un esercito francese di oltre 22 000 uomini, guidato dallo stesso Richelieu nel febbraio 1630, dopo una serie di battaglie in cui l'esercito sabaudo ebbe la peggio e dopo l'occupazione di tutta la bassa Valle di Susa, porta del Piemonte sulla Francia, costrinse il nuovo duca di Savoia, Vittorio Amedeo I, appena successo al padre Carlo Emanuele I, a lasciare l'alleanza con la Spagna ed a riconoscere i diritti di Carlo di Nevers e Rethel sul Ducato di Mantova, in cambio delle piazze di Trino e di Alba (Trattato di Cherasco del 7 aprile 1631).
- ^ Cronaca universale della città di Mantova. Volume III, su digilib.bibliotecateresiana.it. URL consultato il 5 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2020).
- ^ Il cimitero ducale
- ^ Caterina di Lorena era figlia di Carlo di Lorena, duca di Mayenne (1554 – 1611) e di Enrichetta di Savoia-Villars (1541 – 1611).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Coniglio. I Gonzaga. Varese, Dall'Oglio, 1967.
- Adelaide Murgia, I Gonzaga, Milano, Mondadori, 1972. ISBN non esistente
- Lorenzo Bignotti. La Zecca di Mantova e Casale (Gonzaga). Mantova, Grigoli, 1984
- Mario Castagna, Stemmi e vicende di casate mantovane, Montichari, 2002. ISBN non esistente
- Gino Benzoni, CARLO I Gonzaga Nevers, duca di Mantova e del Monferrato, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 20, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1977. URL consultato il 24 agosto 2017.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Gonzaga (dinastia)
- Ducato di Nevers
- Gonzaga-Nevers
- Marchesato del Monferrato
- Guerra di successione di Mantova e del Monferrato
- Sacco di Mantova
- Ferdinando II d'Asburgo
- Maria Gonzaga
- Charleville (Ardenne)
- Principato di Arches
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo I di Gonzaga-Nevers
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo I Gonzaga-Nevers duca di Mantova e del Monferrato, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Romolo Quazza, CARLO I Gonzaga, duca di Mantova, del Monferrato, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Opere di Carlo I di Gonzaga-Nevers, su MLOL, Horizons Unlimited.
- Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, su marchesimonferrato.com.
- Biografia, su itis.mn.it. URL consultato il 5 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2007).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64734701 · ISNI (EN) 0000 0000 6121 410X · BAV 495/21833 · CERL cnp01335958 · LCCN (EN) nr93019166 · GND (DE) 115361871 · BNE (ES) XX5353032 (data) · BNF (FR) cb12265991v (data) |
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