Papers by Alessia Marini
Il testo che segue si propone di offrire una rapida panoramica su quello che è stato un intenso l... more Il testo che segue si propone di offrire una rapida panoramica su quello che è stato un intenso lavoro di ricerca finalizzato a rispondere ad alcune domande:
“se un testo può essere codificato con un determinato linguaggio informatico, può quest’ultimo risultare utile ad un qualsivoglia studio specifico? Può, quindi, un solo linguaggio riuscire ad esprimere le diverse necessità delle varie branche degli studi umanistici? Può un unico marcatore descrivere allo stesso tempo necessità filologiche, lessicali, grammaticali o semantiche?”
La risposta, alla fine del percorso, sarà assolutamente affermativa. Grazie all’utilizzo della TEI e dei suoi marcatori, pensati e studiati per servire tutte le esigenze dei vari generi testuali, è possibile riuscire a selezionare il marcatore più adatto al tipo di ricerca che si vuole realizzare. Nel nostro caso si trattava di classificare oggetti testuali di ambito medico, dividendoli secondo determinate categorie, rendendo quei termini ricercabili all’interno di un archivio.
Il proposito nasce, infatti, da una proficua collaborazione con il progetto DigilibLT, che si occupa della creazione di un Biblioteca digitale di testi latini tardoantichi, e parte dalle sue specifiche di codifica per poi approfondirle e ampliarle.
Gli strumenti utilizzati sono stati maggiormente manuali di codifica, libri specifici in ambito medico (cfr. Cullen e Gray) ed erboristico, nonché un dizionario dei simboli latini e volgari. Già da questa prima panoramica si denota, perciò, la stretta sinergia tra il futuro e il passato, tra linguaggi informatici ed umani, che risulta essere anche uno dei principi su cui si basano gli studi legati alle Digital Humanities.
La conclusione del percorso di ricerca è data dalla constatazione che il marcatore <interp>, da noi utilizzato, risulta estremamente malleabile e quindi adatto a servire qualsiasi tipo di interpretazione del testo, sia essa grammaticale, filologica, sintattica o semantica.
Filologia Risorse Informatiche (ISSN: 2496-6223) by Alessia Marini
Una poderosa opera di mappatura del web coinvolge lo sta di FRI sin dalla sua fondazione. Abbiamo... more Una poderosa opera di mappatura del web coinvolge lo sta di FRI sin dalla sua fondazione. Abbiamo però pensato di orire le "Risorse"-smistate nelle rispettive categorie del nostro carnet de recherche-anche sotto forma di segnalibri, in formato HTML, già pronte per essere importante dai principali browser (raccomandiamo, comunque, Firexfox e Opera, nelle loro versioni più aggiornate). Per maggiori informazioni sulla procedura, si legga questo breve tutorial). La realizzazione del le HTML di seguito rilasciato - all'interno di un'apposita cartella compressa -è a cura di Antonello Fabio Caterino e Alessia Marini.
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uscita prevista: settembre 2019
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“se un testo può essere codificato con un determinato linguaggio informatico, può quest’ultimo risultare utile ad un qualsivoglia studio specifico? Può, quindi, un solo linguaggio riuscire ad esprimere le diverse necessità delle varie branche degli studi umanistici? Può un unico marcatore descrivere allo stesso tempo necessità filologiche, lessicali, grammaticali o semantiche?”
La risposta, alla fine del percorso, sarà assolutamente affermativa. Grazie all’utilizzo della TEI e dei suoi marcatori, pensati e studiati per servire tutte le esigenze dei vari generi testuali, è possibile riuscire a selezionare il marcatore più adatto al tipo di ricerca che si vuole realizzare. Nel nostro caso si trattava di classificare oggetti testuali di ambito medico, dividendoli secondo determinate categorie, rendendo quei termini ricercabili all’interno di un archivio.
Il proposito nasce, infatti, da una proficua collaborazione con il progetto DigilibLT, che si occupa della creazione di un Biblioteca digitale di testi latini tardoantichi, e parte dalle sue specifiche di codifica per poi approfondirle e ampliarle.
Gli strumenti utilizzati sono stati maggiormente manuali di codifica, libri specifici in ambito medico (cfr. Cullen e Gray) ed erboristico, nonché un dizionario dei simboli latini e volgari. Già da questa prima panoramica si denota, perciò, la stretta sinergia tra il futuro e il passato, tra linguaggi informatici ed umani, che risulta essere anche uno dei principi su cui si basano gli studi legati alle Digital Humanities.
La conclusione del percorso di ricerca è data dalla constatazione che il marcatore <interp>, da noi utilizzato, risulta estremamente malleabile e quindi adatto a servire qualsiasi tipo di interpretazione del testo, sia essa grammaticale, filologica, sintattica o semantica.
Filologia Risorse Informatiche (ISSN: 2496-6223) by Alessia Marini
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“se un testo può essere codificato con un determinato linguaggio informatico, può quest’ultimo risultare utile ad un qualsivoglia studio specifico? Può, quindi, un solo linguaggio riuscire ad esprimere le diverse necessità delle varie branche degli studi umanistici? Può un unico marcatore descrivere allo stesso tempo necessità filologiche, lessicali, grammaticali o semantiche?”
La risposta, alla fine del percorso, sarà assolutamente affermativa. Grazie all’utilizzo della TEI e dei suoi marcatori, pensati e studiati per servire tutte le esigenze dei vari generi testuali, è possibile riuscire a selezionare il marcatore più adatto al tipo di ricerca che si vuole realizzare. Nel nostro caso si trattava di classificare oggetti testuali di ambito medico, dividendoli secondo determinate categorie, rendendo quei termini ricercabili all’interno di un archivio.
Il proposito nasce, infatti, da una proficua collaborazione con il progetto DigilibLT, che si occupa della creazione di un Biblioteca digitale di testi latini tardoantichi, e parte dalle sue specifiche di codifica per poi approfondirle e ampliarle.
Gli strumenti utilizzati sono stati maggiormente manuali di codifica, libri specifici in ambito medico (cfr. Cullen e Gray) ed erboristico, nonché un dizionario dei simboli latini e volgari. Già da questa prima panoramica si denota, perciò, la stretta sinergia tra il futuro e il passato, tra linguaggi informatici ed umani, che risulta essere anche uno dei principi su cui si basano gli studi legati alle Digital Humanities.
La conclusione del percorso di ricerca è data dalla constatazione che il marcatore <interp>, da noi utilizzato, risulta estremamente malleabile e quindi adatto a servire qualsiasi tipo di interpretazione del testo, sia essa grammaticale, filologica, sintattica o semantica.