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Può l’impresa sottoposta a procedura fallimentare essere imputata – e condannata – nel processo penale de societate? La giurisprudenza di legittimità ha ormai raggiunto un punto fermo. Fino a quando non vi è la cancellazione dal registro... more
Può l’impresa sottoposta a procedura fallimentare essere imputata – e condannata – nel processo penale de societate? La giurisprudenza di legittimità ha ormai raggiunto un punto fermo. Fino a quando non vi è la cancellazione dal registro delle imprese, la risposta deve essere affermativa. Allora, si affronteranno due punti di fondamentale rilevanza: la rappresentanza processuale dell’ente fallito e l’esigibilità della sanzione pecuniaria.

A corporation involved in a bankruptcy case could be involved, at the same time, in a criminal trial? The answer of the Supreme Court is quite clear. It’s possible until the corporation is not formally deleted. So, there are two themes to consider: the representation of the corporation in the criminal trial and the possibility to execute fines.
EnglishThe Supreme Court, consistent with the prevailing jurisprudence, states that the event of failure notice to the defendant to be assisted by a counsel determines a general nullity (intermediate regime) subject to the terms of... more
EnglishThe Supreme Court, consistent with the prevailing jurisprudence, states that the event of failure notice to the defendant to be assisted by a counsel determines a general nullity (intermediate regime) subject to the terms of deduction established by art. 182 co. 2 c.p.p. The exception made by the defence with the opposition to the “decreto penale di condanna” is late: it should have been presented with the memories ex art. 121 c.p.p. within five days as established by art. 366 c.p.p. italianoLa Corte di cassazione affronta il tema della sanzione processuale conseguente al mancato avviso alla persona indagata circa la facolta di essere assistita da un difensore. Collocata nel solco di una giurisprudenza ormai costante, la pronuncia in commento individua nell’omissione dell’avviso di cui all’art. 114 norme att. c.p.p. una nullita di ordine generale a regime intermedio, sottoposta ai termini di rilevabilita e di deducibilita previsti dall’art. 182 comma 2 c.p.p., poiche la parte...
Il processo alle società, a vent'anni dalla sua introduzione, ancora non ha acquisito una precisa fisionomia costituzionale. Molteplici sono i principi che, nella quotidiana applicazione del sistema, sono sovente disattesi. Qui... more
Il processo alle società, a vent'anni dalla sua introduzione, ancora non ha acquisito una precisa fisionomia costituzionale. Molteplici sono i principi che, nella quotidiana applicazione del sistema, sono sovente disattesi. Qui focalizziamo lo sguardo sull'obbligatorietà dell'azione penale. Occorre preliminarmente affrontare la questione circa la sua effettiva applicabilità al processo penale de societate, e affermarne l'operatività, per poi individuare i punti di frizione e le possibili soluzioni.
La pronuncia della Consulta rappresenta l’ultimo tassello di un articolato mosaico che ha completamente innovato le prerogative difensive in merito alla facoltà di accesso ai riti alternativi a seguito di modifiche dell’imputazione nel... more
La pronuncia della Consulta rappresenta l’ultimo tassello di un articolato mosaico che ha completamente innovato le prerogative difensive in merito alla facoltà di accesso ai riti alternativi a seguito di modifiche dell’imputazione nel corso del giudizio dibattimentale.
Trattasi di un’ulteriore conferma di quell’impostazione altamente garantista, lentamente germogliata e fiorita, che ha condotto al riconoscimento – ormai pressoché incondizionato – della possibilità per l’imputato di tornare sui suoi passi e optare per una diversa modalità di
celebrazione del rito – a discapito del criterio di corrispondenza tra premialità e deflazione – quando si assista, per qualsivoglia ragione, ad un mutamento dell’imputazione contestata.
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La pronuncia della Corte di cassazione in commento rappresenta un ulteriore e importante tassello nel processo di costante rafforzamento dello spazio giuridico europeo, poiché è qui definitivamente affermata la totale equiparazione del... more
La pronuncia della Corte di cassazione in commento rappresenta un ulteriore e importante tassello nel processo di costante rafforzamento dello spazio giuridico europeo, poiché è qui definitivamente affermata la totale equiparazione del giudicato intervenuto in uno Stato membro dell’Unione europea al giudicato interno. Il principio del ne bis in idem in àmbito europeo è, dunque, indiscutibilmente riconosciuto e, con esso, le complessive garanzie processuali, tra cui l’impossibilità di acconsentire a una richiesta di estradizione per fatti in ordine ai quali è già intervenuta la condanna da parte di un giudice di uno Stato membro.
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La trasformazione dei reati in illeciti civili e le improprie applicazioni analogiche delle disposizioni in tema di risarcimento del danno The conversion of crimes in civil infractions and the incorrect extension of dispositions... more
La trasformazione dei reati in illeciti civili e le improprie applicazioni analogiche delle disposizioni in tema di risarcimento del danno The conversion of crimes in civil infractions and the incorrect extension of dispositions concerning the compensation of damages Il quesito cui la sentenza in commento risponde riguarda la possibilità per il giudice dell'impugnazione di pronun-ciarsi sui punti concernenti il risarcimento del danno qualora il reato contestato sia stato trasformato in illecito civi-le ai sensi del d.lgs. n. 7/2016. Mancando una specifica previsione, soccorrerebbe l'art. 9 comma 3, d.lgs. n. 8/2016, applicabile per via analogica. La risposta affermativa data dalla Suprema corte non convince, poiché discu-tibili sono le argomentazioni offerte a sostegno della tesi; maggiormente persuasiva è, invece, la contrapposta so-luzione offerta in altre pronunce della medesima Corte, avvalorata da una lettura tanto testuale, quanto sistemati-ca delle disposizioni legislative. The annotated sentence gives an answer to the question about the possibility that the damages caused by a crime converted in a civil infraction could be state by the judge of appeal. According to that sentence, without a specific disposition in the decree n. 7 of 2016, should be applied the art. 9 par. 3 of the decree n. 8 of 2016. The affermative answer given by the Supreme court is based on questionable arguments and because of that it's not convincing. More persuasive is the opposite solution given by the Supreme court with other pronunciations; solution that is convalidated by the text of the law and by the sistematic intepretation of the dispositions, as well.
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Preliminarmente, il contributo si prefigge lo scopo di esaminare la reale portata della declaratoria di irrilevanza penale dell'elusione fiscale ex art. 10 bis, d.lgs. 128 del 2015; si ritiene che tale disposizione rappresenti una norma... more
Preliminarmente, il contributo si prefigge lo scopo di esaminare la reale portata della declaratoria di irrilevanza penale dell'elusione fiscale ex art. 10 bis, d.lgs. 128 del 2015; si ritiene che tale disposizione rappresenti una norma di carattere interpretativo, che ha prodotto un'abrogazione parziale della norma incriminatrice di riferimento (tipicamente, l'art. 4, d.lgs. nr. 74 del 2000).
A fronte di tale parziale abolitio criminis, il tema topico diviene l'individuazione dei risvolti processuali della novella - che ruotano, principalmente, attorno alla portata dell'art. 129 c.p.p. - con riguardo  tanto ai processi penali pendenti, quanto a quelli già conclusi con sentenza definitiva.
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In assenza della disciplina transitoria, la particolare causa di non punibilità prevista dall’art. 131-bis c.p. può essere applicata a tutti i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della norma e, pertanto, il novum può... more
In assenza della disciplina transitoria, la particolare causa di non punibilità prevista dall’art. 131-bis c.p. può essere applicata a tutti i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della norma e, pertanto, il novum può essere preso in considerazione dai giudici di legittimità anche ai sensi dell’art. 609 comma 2 c.p.p.. L’astratta configurabilità dei presupposti impone l’annullamento della sentenza impugnata con rinvio al giudice di merito, al quale – in caso di sopravvenuta prescrizione del reato – è preclusa la possibilità di dichiarare estinto l’illecito ai sensi dell’art. 157 c.p., in ragione dei limiti al potere decisorio derivanti dall’annullamento parziale ex art. 624 c.p.p.
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La Corte di cassazione affronta il tema della sanzione processuale conseguente al mancato avviso alla persona indagata circa la facoltà di essere assistita da un difensore. Collocata nel solco di una giurisprudenza ormai costante, la... more
La Corte di cassazione affronta il tema della sanzione processuale conseguente al mancato avviso alla persona indagata circa la facoltà di essere assistita da un difensore. Collocata nel solco di una giurisprudenza ormai costante, la pronuncia in commento individua nell’omissione dell’avviso di cui all’art. 114 norme att. c.p.p. una nullità di ordine generale a regime intermedio, sottoposta ai termini di rilevabilità e di deducibilità previsti dall’art. 182 comma 2 c.p.p., poiché la parte sottoposta ad accertamento alcolemico è presente all’atto. I giudici di legittimità ritengono l’eccezione formulata dal difensore tardiva, in quanto contestuale all’atto di opposizione al decreto penale di condanna; attraverso richiami giurisprudenziali, precisano che il difensore ben poteva attivarsi tempestivamente, deducendo la nullità per mezzo delle memorie previste dall’art. 121 del codice di rito, nel termine di cinque giorni dal deposito degli atti, di cui all’art. 366 c.p.p..
Trattasi di un'impostazione non condivisibile sia sotto il profilo squisitamente normativo, sia sotto il profilo puramente logico. Le diverse obiezioni formulate non possono che far ritenere auspicabile un revirement giurisprudenziale, che riferisca il regime della nullità in esame al solo art. 180 c.p.p.
In tema di responsabilità da reato degli enti, il rappresentante legale incompatibile, in quanto indagato o imputato del reato presupposto, non può provvedere neppure alla nomina del difensore di fiducia dell'ente, stante il generale e... more
In tema di responsabilità da reato degli enti, il rappresentante legale incompatibile, in quanto indagato o imputato del reato presupposto, non può provvedere neppure alla nomina del difensore di fiducia dell'ente, stante il generale e assoluto divieto di rappresentanza posto dall'art. 39, d.lgs. n. 231 del 2001. Si presume un conflitto di interessi tra rappresentante e rappresentato: trattasi di una presunzione legale iuris et de jure, i cui effetti "demolitori", a nostro avviso, appaiono eccessivi e conducono a ritenere preferibile la configurazione della presunzione in esame in termini di relatività, che ammette prova contraria.