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Nel corso d’uno studio sugli autografi del protonot ario apostolico cinquecentesco Tommaso Bellorusso, la cui opera è l egata al secolare culto dei Sette Angeli, lo storico del diritto Federico Martino inc rocia, nel trattato De... more
Nel corso d’uno studio sugli autografi del protonot
ario apostolico
cinquecentesco Tommaso Bellorusso, la cui opera è l
egata al secolare culto dei Sette
Angeli, lo storico del diritto Federico Martino inc
rocia, nel trattato
De duabus
Madalenis,
la citazione di un’opera di Agrippa.
Il prelato cita un
Mago
?
Reperita l’opera, trova in calce il testo delle
allegationes
tecnico-giuridiche che
Agrippa redige per un processo per stregoneria nel
quale è avvocato difensore.
Il
Mago
difende una strega?
Questi intriganti interrogativi sono stati
causa impulsiva
al viaggio intrapreso
dall’Autore per la costruzione del suo recente lavo
ro,
Il volo notturno delle streghe
1
, e
l’iniziale curiosità
,
strada facendo, è stata sostituita da una
causa finalis
: perché nel
Rinascimento, sul nascere della modernità, si verif
ica l’esplosione di irrazionalità
che la caccia alle streghe costituisce, mentre s’af
ferma la scienza sperimentale?
Ancora, perché la Chiesa dopo aver negato fino alla
Exenbulle
che il
volo notturno
sia reale, dismettendo il dato fondante dell’irreal
tà della stregoneria, ne recepisce la
credenza?
Research Interests:
Lo studio storico di Federico Martino appartiene a quella categoria di libri (non molto numer osi invero) che uniscono il rigore scientifico nell’utilizzazione delle fonti ad una esposizione gradevole e intrigante. Siamo in presenza di... more
Lo studio storico di Federico Martino appartiene a quella categoria di libri (non molto
numer
osi invero) che uniscono il rigore scientifico nell’utilizzazione delle fonti ad una
esposizione gradevole e intrigante. Siamo in presenza di una trattazione molto dotta, ma
sviluppata con grande chiarezza e coerenza attorno ai temi centrali del rapporto t
ra potere
e cultura, da una parte, e tra politica e diritto, dall’altra.
Dalle pagine di questo libro emergono problemi che ancora oggi, in un contesto
storico molto diverso, si impongono alla riflessione non solo degli storici e dei giuristi,
ma, più in
generale, di tutti coloro che si interrogano sulla complessa, e per niente lineare,
formazione dell’egemonia

per usare un linguaggio gramsciano caro a Martino

intesa
come intreccio profondo di forza e consenso. Non sempre le classi sociali, che tendono
a
trasformare un dato assetto di potere economico e politico, riescono a creare, in sincronia
con la loro ascesa, un comune sentire adeguato ai mutamenti che esse stesse
contribuiscono a determinare. All’interno di quelle che potremmo chiamare le
“asimmet
rie” della storia, si svolgono vicende di massa, anche tragiche, frutto di contrasti
drammatici tra componenti diverse della società non coerenti tra loro, perché influenzate
da condizioni, economiche e culturali, specifiche di gruppi sociali, di terr
itori
, di
apparati
di potere che si trasformano in tempi, luoghi e modi anche molto distanti e differenti.
La sconnessione tra cultura e politica messa in luce da Martino nel suo contributo
scientifico è quella tra l’apertura alla laicità, di cui si fanno porta
tori, tra XV e XVI secolo,
l’Umanesimo e il Rinascimento, e l’eterno timore dei ceti dominanti nei confronti delle
“novità”, che possono erodere i vincoli, materiali e spirituali, da cui deriva la
perpetuazione del loro potere. La “caccia alle streghe” è i
l prodotto della paura irrazionale
dei detentori del potere di perdere gli strumenti di controllo della società, proprio in un
passaggio storico in cui si manifestavano i fermenti che avrebbero portato, nei secoli
successivi, a rivolgimenti sempre più radi
cali nell’economia, nella cultura e nella politica
Research Interests: