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Giuliana Calcani
  • Via Ostiense 234/236 00146 Rome (Italy)
    Piazza della Repubblica 10 00185 Rome (Italy)

Giuliana Calcani

Skopas' art is often reduced to a stereotype. The search for pathos, in the visible forms of movement and in the tormented expressions of the faces, thus becomes a synthesis of the artist, his "brand". Alongside this line of development... more
Skopas' art is often reduced to a stereotype. The search for pathos, in the visible forms of movement and in the tormented expressions of the faces, thus becomes a synthesis of the artist, his "brand". Alongside this line of development in the search for the most effective expression of pathos, that is of the aspect that will have greater success during the Hellenistic period, Skopas also cultivates the taste for revival, whichleads him to look to the past. His ability to move between the two extremes - innovation and tradition - seems to be subordinated to the different subjects, and the different commissions. But if everything depends on external and contingent factors, what element then distinguishes Skopas' work in the context of the art of his times? The production of Skopas, one of the most complex artists of the fourth century, as we know, seems to include the reference to Archaism precisely within his many-faceted search for the expression of moods, thus demonstrating his creative capacity as a function of context and of each specific artistic commission.
The falsification of cultural heritage is considered above all from the point of view of economic damage, but the pollution it brings to culture has an even greater impact. There is a risk that a forgery entering a private or museum... more
The falsification of cultural heritage is considered above all from the point of view of economic damage, but the pollution it brings to culture has an even greater impact. There is a risk that a forgery entering a private or museum collection becomes a reference, thus generating scholarly errors. The bronze representing an “artisan” at the Metropolitan Museum in New York is one of the most conspicuous cases of such “pollution” misdirecting and influencing scholarly research.
Il terzo volume dedicato ai materiali e agli studi in corso su Villa Maruffi, mette in evidenza l'interesse per la storia della cultura che scaturisce da questa struttura e dal territorio in cui è compresa, attraversola raccolta di... more
Il terzo volume dedicato ai materiali e agli studi in corso su Villa Maruffi, mette in evidenza l'interesse per la storia della cultura che scaturisce da questa struttura e dal territorio in cui è compresa, attraversola raccolta di bolli impressi su laterizi antichi. Dalla contestualizzazione e dall'analisi di questi elementi emerge la testimonianza materiale della fitta trama di ville che caratterizza il suburbio di Roma fin dall'antichità, si seguono le fasi di più intensa edificazione e di declino, ma si possono ricostruire anche altre storie. Quella delle famiglie che ci hanno lasciato il loro marchio di fabbrica, oppure quella dei proprietari che hanno abitato nel tempo le stesse strutture, fino alla fase moderna di scoperta e di 'estrazione' dei materiali antichi dai terreni. Storie di persone, di attività, di luoghi, che si rivelano a chi ha la curiosità di guardare con interesse profondo anche le tracce meno appariscenti del nostro passato.
Il significato del volume è racchiuso già nel trinomio del titolo, che rispecchia la sequenza logica alla base della raccolta Maruffi: i terreni punteggiati di evidenze antiche costituiscono per densità di ritrovamenti una piattaforma di... more
Il significato del volume è racchiuso già nel trinomio del titolo, che rispecchia la sequenza logica alla base della raccolta Maruffi: i terreni punteggiati di evidenze antiche costituiscono per densità di ritrovamenti una piattaforma di riflessione imprescindibile, che alimenta la memoria perpetuata dai materiali. La specifica ulteriore, riferita alla raccolta numismatica, riguarda il contenuto di buona parte del volume, dedicato sia all'inquadramento generale, topografico e storico, sia all'edizione critica del corpus monetale.
Abstract Illicit trade in archaeology is a widespread phenomenon connected to the market of archaeological objects from clandestine excavations or faking manufacture, which includes bronze objects. As a consequence, authentication and... more
Abstract Illicit trade in archaeology is a widespread phenomenon connected to the market of archaeological objects from clandestine excavations or faking manufacture, which includes bronze objects. As a consequence, authentication and provenance studies are required on objects of unknown provenance when they are recovered thanks to the investigation activity of the police, before returning them to the museums. Various strategies and approaches can be used to identify fake bronzes, as for instance patinas studies, since the corrosion can spontaneously occur over time, due to the interaction of the surface with the environment, or induced by artificial treatments, performed to mimic the archaeological aging effects in short time. The artificial patina has outward appearance and colours very similar to the natural patinas, but with different mineralogical composition. In this work, Raman spectroscopy is used to discriminate between artificial and natural patinas by a non-destructive approach, supported by the microanalysis SEM-EDS and optical microscope observations in the case of two ‘Etruscan-Roman’ bronze statuettes of illicit and unknown provenance, and demonstrates their recent and fake manufacture. Indeed, the patinas of both statuettes contain covellite, antlerite, langite, chalcanthite and rouaite, minerals or metastable chemical species traced back to corrosion induced by chemical attack and thermal treatment, as distinct from their stable polymorphs usually formed in burial condition. Moreover, we have not found evidence of the presence of malachite and azurite, typical of natural aged patinas. Finally, the abundance of Zn in the alloy suggest a modern manufacture.
La raccolta di monete che qui si pubblica per la prima volta, fa parte di un insieme di materiali di documentazione archeologica, storica e artistica di ampio interesse, sia cronologico sia tipologico che, grazie all'azione... more
La raccolta di monete che qui si pubblica per la prima volta, fa parte di un insieme di materiali di documentazione archeologica, storica e artistica di ampio interesse, sia cronologico sia tipologico che, grazie all'azione lungimirante svolta da membri della famiglia Maruffi, sono presenti oggi nella omonima Villa di Sassone. Località poco distante da Roma, storicamente compresa nel Territorio di Marino e oggi parte del Comune di Ciampino, Sassone rappresenta l'ultima acquisizione fondiaria della famiglia e ne è divenuto il luogo di concentrazione e conservazione della memoria. Ma quelle che sembrano vicende personali finiscono spesso con il riflettere fenomeni globali ed è proprio la possibilità dell'intreccio continuo tra cronaca e storia a rendere interessanti i materiali conservati a Villa Maruffi. Grazie al sostegno della Fondazione Maruffi-Roma Tre, del Dipartimento di Studi Umanistici e alla collaborazione con la 'Roma TrE-Press' inizia un progetto editor...
La statua funeraria femminile denominata la 'Velata' fin dal momento della sua scoperta, avvenuta nella II Frazione del Palombaro Maruffi il 17 novembre 1925, è stata trasferita nel Museo Nazionale Romano dal 23 novembre dello... more
La statua funeraria femminile denominata la 'Velata' fin dal momento della sua scoperta, avvenuta nella II Frazione del Palombaro Maruffi il 17 novembre 1925, è stata trasferita nel Museo Nazionale Romano dal 23 novembre dello stesso anno. Valorizzata prima come statua ritratto e collocata poi nel corridoio di passaggio verso il grande chiostro di Michelangelo, è oggi esposta nel chiostro piccolo dello stesso Museo nelle Terme di Diocleziano. Oggi viene classificata come semplice statua funeraria femminile, ma l'iconografia particolare e la raffinata lavorazione impedisce di annoverare la 'Velata' nel generico repertorio funerario in uso nella media età imperiale. Nelle immagini che traducono il mito di Alcesti per la committenza romana si trova invece il nesso che restituisce il senso all'opera. È probabile che questa, come altre produzioni del periodo antoniniano ispirate nella forma e nei contenuti al periodo classico ateniese, dipendano dalle celebrazioni...
Questo volume è basato su un'esperienza didattica resa possibile dall'intervento della Direzione Amministrativa dell'Università degli Studi Roma Tre che, da maggio 2012, ha messo a norma e arredato alcuni spazi del complesso... more
Questo volume è basato su un'esperienza didattica resa possibile dall'intervento della Direzione Amministrativa dell'Università degli Studi Roma Tre che, da maggio 2012, ha messo a norma e arredato alcuni spazi del complesso di Villa Maruffi a Sassone (Ciampino). Grazie a tale supporto logistico e alla collaborazione tra le strutture di Ateneo e la Fondazione Maruffi-Roma Tre, numerosi studenti dei corsi di archeologia e di storia dell'arte hanno svolto nella sede di Villa Maruffi le ore curriculari del tirocinio, delle 'altre attività formative' e hanno preso spunti per ricerche finalizzate alla stesura di tesi di laurea. Sono opportunità imprescindibili nella formazione dei giovani che hanno un risvolto positivo anche per la ricerca, coadiuvata da esperti di altri enti nazionali e di istituzioni operanti nel territorio di Ciampino. In questo che è il secondo volume dedicato a Villa Maruffi, si propone un legame tra archeologia, arte ed economia diverso da q...
Archelogy is still today recognized as an important factor in defining the identity of individuals and social groups. This makes it a scientific discipline highly manipulable for ideological and merely commercial purposes but, at the same... more
Archelogy is still today recognized as an important factor in defining the identity of individuals and social groups. This makes it a scientific discipline highly manipulable for ideological and merely commercial purposes but, at the same time, of great importance also in the strategies of social cohesion. The current situation shows that the drift towards incorrect uses of cultural heritage is more damaging for citizens without those cognitive tools, that can create defensive barriers to the reception of forced stories. Instead, it is important to support awareness of the right we all have to enjoy and grow intellectually through cultural heritage.
La storia di due settori della Campagna Romana, legati per lungo tempo alla famiglia Maruffi, delineano una possibilità di studio integrato del territorio, finalizzato alla valorizzazione di un’area prossima a Roma, ricca di potenziale... more
La storia di due settori della Campagna Romana, legati per lungo tempo alla famiglia Maruffi, delineano una possibilità di studio integrato del territorio, finalizzato alla valorizzazione di un’area prossima a Roma, ricca di potenziale culturale. Villa Maruffi a Sassone (Comune di Ciampino) e la tenuta del ‘Palombaro’ (Comune di Roma), rappresentano due esempi della vicenda più ampia, condivisa fin dall’antichità da altre realtà del suburbio, caratterizzata dall’impianto di ville in età repubblicana, abitate e rimaneggiate durante l’età imperiale con livelli differenziati di spesa nella pars rustica o in quella residenziale. La presenza di monumenti funerari riferibili alle stesse famiglie proprietarie dei fondi, è un’altra nota comune alle grandi ville del suburbio, comprese quelle attestate nel ‘Palombaro Maruffi’, che cessano di essere restaurate come tali nel corso della tarda antichità. Passato nella proprietà ecclesiastica il demanio imperiale (è il caso del ‘Palombaro’) o alle famiglie nobili romane il territorio residuo (come i Colonna nel caso di Villa Maruffi a Sassone), nei fondi alle porte di Roma si assiste al fenomeno di riutilizzazione dei monumenti antichi come basi di torri prima e di casali poi (come nel caso del ‘casale vecchio’ del Palombaro e del casale, poi trasformato in villa al Sassone). Alla vocazione agricola e allo sfruttamento delle altre risorse naturali del territorio, nel corso del XVII secolo si aggiunge la pratica di scavi finalizzati al recupero di reperti archeologici che diventano un’ulteriore fonte di rendita economica per i proprietari e per gli affittuari dei terreni. In questa fase le ricerche di materiali antichi nell’area del Sassone, dove poi si attesteranno i Maruffi, vedono altri protagonisti come Settimio Del Senno, ‘scalco’ dei Colonna. La vigna dello stesso Settimio Del Senno, da dove furono cavate sculture per la collezione Colonna e dove è documentata un’iscrizione riferibile a Castrimoenium, attualmente confina ma forse in parte coincideva con il terreno circostante Villa Maruffi nel XVII secolo. Le scoperte eclatanti di antichità effettuate nel corso del XVIII secolo, appetibili anche per le collezioni papali, sembrano aver influito sull’ostinazione dei Maruffi nell’acquisire il diritto di enfiteusi sul ‘Palombaro’, subentrando alla famiglia Merolli. Nel casale del Sassone, poi ristrutturato come ‘villa’, i Maruffi raccolsero la maggior parte dei reperti archeologici trovati in tempi diversi al ‘Palombaro’ e nella stessa area del Sassone. Altri frammenti antichi relativi, in particolare, alle strutture residenziali e termali circostanti il mausoleo di Gallieno, sono rimasti invece nel ‘casale vecchio’ del ‘Palombaro’, pure ristrutturato come abitazione e parte dell’azienda agricola di proprietà di un ramo della famiglia Maruffi.
Il pubblico dell'archeologia e frutto dei cambiamenti di prospettiva sull'uso delle antichita nel corso della storia. Ma anche se il suo potenziale globale e stato intuito da secoli, ancora oggi si fatica a tenere insieme sviluppo... more
Il pubblico dell'archeologia e frutto dei cambiamenti di prospettiva sull'uso delle antichita nel corso della storia. Ma anche se il suo potenziale globale e stato intuito da secoli, ancora oggi si fatica a tenere insieme sviluppo culturale, economico e sociale, per una effettiva condivisione del valore dell'antico per i contemporanei. The public of archaeology is the result of changes of perspective on the use of antiquities throughout history. But even if its global potential has been intuited for centuries, it is still difficult to keep together cultural, economic and social development, for an effective sharing of the value of the ancient for contemporaries.
... La città trofeo. Autores: Giuliana Calcani; Localización: La ciutat en el món romà = La ciudad en el mundo romano : XIV Congreso Internacional... : Tarragona, 5 al 11-9-1993 : Actas / coord. por Xavier Dupré Raventós, Vol. 2, 1994,... more
... La città trofeo. Autores: Giuliana Calcani; Localización: La ciutat en el món romà = La ciudad en el mundo romano : XIV Congreso Internacional... : Tarragona, 5 al 11-9-1993 : Actas / coord. por Xavier Dupré Raventós, Vol. 2, 1994, ISBN 84-88882-09-2 , págs. ...
The myth of Aeneas lends itself to various uses in the cultural production of Greek and Roman antiquity. From the epic of the family, expanded to become a collective myth after his arrival in Lazio, to the description of human psychology... more
The myth of Aeneas lends itself to various uses in the cultural production of Greek and Roman antiquity. From the epic of the family, expanded to become a collective myth after his arrival in Lazio, to the description of human psychology suspended between sense of pleasure and duty, the figure of Aeneas and his companions has fed unforgettable pages of literature and figurative patterns which still reveal today the strength of the myths that have been used to build the history.
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The discovery of some archival documents allows to better substantiate our knowledge about the history of the archaeological discoveries in the lands of Maruffi family, on the private use of the ancient monuments and the conflict between... more
The discovery of some archival documents allows to better substantiate our knowledge about the history of the archaeological discoveries in the lands of Maruffi family, on the private use of the ancient monuments and the conflict between the interests of landlords and the new idea of cultural heritage protection, during the nineteenth century.
... Le esequie del capo. Autores: Giuliana Calcani; Localización: Quaderni di Storia, ISSN 0391-6936, Nº 62, 2005 , págs. 107-122. Fundación Dialnet. Acceso de usuarios registrados. Acceso de usuarios registrados Usuario. Contraseña.... more
... Le esequie del capo. Autores: Giuliana Calcani; Localización: Quaderni di Storia, ISSN 0391-6936, Nº 62, 2005 , págs. 107-122. Fundación Dialnet. Acceso de usuarios registrados. Acceso de usuarios registrados Usuario. Contraseña. Entrar. Mi Dialnet. ...
Fakes and archeology According to some recent bibliographical contributions on the subject, the search for forgery in artistic production is an obsession of modern times, and the intense circulation of copies from classical antiquity to... more
Fakes and archeology
According to some recent bibliographical contributions on the subject, the search for forgery in artistic production is an obsession of modern times, and the intense circulation of copies from classical antiquity
to the present day, is proof of this. But this is a mystification of historical data, which can have the effect of attenuating the negative judgment of the phenomenon, and weakening the resolve of the research
on a practice that has always been perceived as fraudulent, even if with different moral and criminal consequences over time. The impulse to create fake works of antiquity is reborn with each epoch and, still
today, it accompanies to a considerable extent the parallel criminal trafficking of the finds of clandestine excavations. Thanks to a number of cases emerging from the investigative activity of the Carabinieri
Command for the Protection of Cultural Heritage, it has been possible to highlight interesting aspects of the most recent production of false archaeological finds.
Archelogy is still today recognized as an important factor in defining the identity of individuals and social groups. This makes it a scientific discipline highly manipulable for ideological and merely commercial purposes but, at the same... more
Archelogy is still today recognized as an important factor in defining the identity of individuals and social groups. This makes it a scientific
discipline highly manipulable for ideological and merely commercial purposes but, at the same time, of great importance also in the
strategies of social cohesion. The current situation shows that the drift towards incorrect uses of cultural heritage is more damaging for
citizens without those cognitive tools, that can create defensive barriers to the reception of forced stories. Instead, it is important to support
awareness of the right we all have to enjoy and grow intellectually through cultural heritage.
La storia di due settori della Campagna Romana, legati per lungo tempo alla famiglia Maruffi, delineano una possibilità di studio integrato del territorio, finalizzato alla valorizzazione di un’area prossima a Roma, ricca di potenziale... more
La storia di due settori della Campagna Romana, legati per lungo tempo alla famiglia Maruffi, delineano una possibilità di studio integrato del territorio, finalizzato alla valorizzazione di un’area prossima a Roma, ricca di potenziale culturale. Villa Maruffi a Sassone (Comune di Ciampino) e la tenuta del ‘Palombaro’ (Comune di Roma), rappresentano due esempi della vicenda più ampia, condivisa fin dall’antichità da altre realtà del suburbio, caratterizzata dall’impianto di ville in età repubblicana, abitate e rimaneggiate durante l’età imperiale con livelli differenziati di spesa nella pars rustica o in quella residenziale. La presenza di monumenti funerari riferibili alle stesse famiglie proprietarie dei fondi, è un’altra nota comune alle grandi ville del suburbio, comprese quelle attestate nel ‘Palombaro Maruffi’, che cessano di essere restaurate come tali nel corso della tarda antichità. Passato nella proprietà ecclesiastica il demanio imperiale (è il caso del ‘Palombaro’) o alle famiglie nobili romane il territorio residuo (come i Colonna nel caso di Villa Maruffi a Sassone), nei fondi alle porte di Roma si assiste al fenomeno di riutilizzazione dei monumenti antichi come basi di torri prima e di casali poi (come nel caso del ‘casale vecchio’ del Palombaro e del casale, poi trasformato in villa al Sassone). Alla vocazione agricola e allo sfruttamento delle altre risorse naturali del territorio, nel corso del XVII secolo si aggiunge la pratica di scavi finalizzati al recupero di reperti archeologici che diventano un’ulteriore fonte di rendita economica per i proprietari e per gli affittuari dei terreni. In questa fase le ricerche di materiali antichi nell’area del Sassone, dove poi si attesteranno i Maruffi, vedono altri protagonisti come Settimio Del Senno, ‘scalco’ dei Colonna. La vigna dello stesso Settimio Del Senno, da dove furono cavate sculture per la collezione Colonna e dove è documentata un’iscrizione riferibile a Castrimoenium, attualmente confina ma forse in parte coincideva con il terreno circostante Villa Maruffi nel XVII secolo. Le scoperte eclatanti di antichità effettuate nel corso del XVIII secolo, appetibili anche per le collezioni papali, sembrano aver influito sull’ostinazione dei Maruffi nell’acquisire il diritto di enfiteusi sul ‘Palombaro’, subentrando alla famiglia Merolli. Nel casale del Sassone, poi ristrutturato come ‘villa’, i Maruffi raccolsero la maggior parte dei reperti archeologici trovati in tempi diversi al ‘Palombaro’ e nella stessa area del Sassone. Altri frammenti antichi relativi, in particolare, alle strutture residenziali e termali circostanti il mausoleo di Gallieno, sono rimasti invece nel ‘casale vecchio’ del ‘Palombaro’, pure ristrutturato come abitazione e parte dell’azienda agricola di proprietà di un ramo della famiglia Maruffi.
Archelogy is still today recognized as an important factor in defining the identity of individuals and social groups. This makes it a scientific discipline highly manipulable for ideological and merely commercial purposes but, at the same... more
Archelogy is still today recognized as an important factor in defining the identity of individuals and social groups. This makes it a scientific
discipline highly manipulable for ideological and merely commercial purposes but, at the same time, of great importance also in the
strategies of social cohesion. The current situation shows that the drift towards incorrect uses of cultural heritage is more damaging for
citizens without those cognitive tools, that can create defensive barriers to the reception of forced stories. Instead, it is important to support
awareness of the right we all have to enjoy and grow intellectually through cultural heritage.
La storia di due settori della Campagna Romana, legati per lungo tempo alla famiglia Maruffi, delineano una possibilità di studio integrato del territorio, finalizzato alla valorizzazione di un’area prossima a Roma, ricca di potenziale... more
La storia di due settori della Campagna Romana, legati per lungo tempo alla famiglia Maruffi, delineano una possibilità di studio integrato del territorio, finalizzato alla valorizzazione di un’area prossima a Roma, ricca di potenziale culturale. Villa Maruffi a Sassone (Comune di Ciampino) e la tenuta del ‘Palombaro’ (Comune di Roma), rappresentano due esempi della vicenda più ampia, condivisa fin dall’antichità da altre realtà del suburbio, caratterizzata dall’impianto di ville in età repubblicana, abitate e rimaneggiate durante l’età imperiale con livelli differenziati di spesa nella pars rustica o in quella residenziale. La presenza di monumenti funerari riferibili alle stesse famiglie proprietarie dei fondi, è un’altra nota comune alle grandi ville del suburbio, comprese quelle attestate nel ‘Palombaro Maruffi’, che cessano di essere restaurate come tali nel corso della tarda antichità. Passato nella proprietà ecclesiastica il demanio imperiale (è il caso del ‘Palombaro’) o alle famiglie nobili romane il territorio residuo (come i Colonna nel caso di Villa Maruffi a Sassone), nei fondi alle porte di Roma si assiste al fenomeno di riutilizzazione dei monumenti antichi come basi di torri prima e di casali poi (come nel caso del ‘casale vecchio’ del Palombaro e del casale, poi trasformato in villa al Sassone). Alla vocazione agricola e allo sfruttamento delle altre risorse naturali del territorio, nel corso del XVII secolo si aggiunge la pratica di scavi finalizzati al recupero di reperti archeologici che diventano un’ulteriore fonte di rendita economica per i proprietari e per gli affittuari dei terreni. In questa fase le ricerche di materiali antichi nell’area del Sassone, dove poi si attesteranno i Maruffi, vedono altri protagonisti come Settimio Del Senno, ‘scalco’ dei Colonna. La vigna dello stesso Settimio Del Senno, da dove furono cavate sculture per la collezione Colonna e dove è documentata un’iscrizione riferibile a Castrimoenium, attualmente confina ma forse in parte coincideva con il terreno circostante Villa Maruffi nel XVII secolo. Le scoperte eclatanti di antichità effettuate nel corso del XVIII secolo, appetibili anche per le collezioni papali, sembrano aver influito sull’ostinazione dei Maruffi nell’acquisire il diritto di enfiteusi sul ‘Palombaro’, subentrando alla famiglia Merolli. Nel casale del Sassone, poi ristrutturato come ‘villa’, i Maruffi raccolsero la maggior parte dei reperti archeologici trovati in tempi diversi al ‘Palombaro’ e nella stessa area del Sassone. Altri frammenti antichi relativi, in particolare, alle strutture residenziali e termali circostanti il mausoleo di Gallieno, sono rimasti invece nel ‘casale vecchio’ del ‘Palombaro’, pure ristrutturato come abitazione e parte dell’azienda agricola di proprietà di un ramo della famiglia Maruffi.