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Milena  Farina
  • Largo Giovanni Battista Marzi, 00153 Roma
  • Milena Farina, Ph.D., earned her Laurea (five-year degree) in Architecture at Roma Tre University in 2002. In 2007, s... moreedit
La città contemporanea, costruita nel corso degli ultimi decenni, appare oggi come una somma di edifici-eccezione, apparentemente autoreferenziali e incapaci di entrare in dialogo tra loro. Negli ultimi anni alcune rilevanti figure del... more
La città contemporanea, costruita nel corso degli ultimi decenni, appare oggi come una somma di edifici-eccezione, apparentemente autoreferenziali e incapaci di entrare in dialogo tra loro. Negli ultimi anni alcune rilevanti figure del panorama architettonico hanno proposto una visione alternativa dello spazio urbano, fondata su alcuni caratteri tipici della città europea: il ruolo centrale assegnato all’architettura nella costruzione dello spazio urbano, la funzione della facciata come elemento in grado di conferire carattere e forma alla città, l’equilibrio tra uniformità e variazione architettonica, sono gli aspetti qualificanti di un modello spaziale e figurativo radicato nel senso comune. La ricerca di una continuità con la città storica e la rielaborazione dei temi tradizionali della facciata urbana si traduce in architetture dal carattere rigoroso e seriale che sembrano porsi in alternativa alle architetture singolari caratteristiche del passaggio al nuovo millennio. Tuttavia queste Nuove Architetture Urbane, pur ricercando una continuità estetica e percettiva con la città storica, finiscono per emergere come singoli oggetti autoriali, configurandosi come una delle tante espressioni dell’articolato panorama della cultura postmoderna.
Nate in territori di frontiera tra la città e la campagna, le borgate realizzate dall’Istituto Case Popolari dalla seconda metà degli anni Trenta hanno conservato nel processo di espansione urbana una loro distinta identità e sono oggi... more
Nate in territori di frontiera tra la città e la campagna, le borgate
realizzate dall’Istituto Case Popolari dalla seconda metà degli anni
Trenta hanno conservato nel processo di espansione urbana una
loro distinta identità e sono oggi tra i luoghi più affascinanti e vitali
della periferia romana.
Seppur afflitte da profondi problemi, nonché prigioniere di antichi
e mai del tutto sopiti pregiudizi, appaiono come isole dalle qualità
e dalle risorse inaspettate nella “marea” urbanizzata della capitale.
La bassa densità, la generosità degli spazi aperti e il loro rapporto
misurato con il costruito, sono i caratteri distintivi delle borgate
“ufficiali”, risultato di una fertile sperimentazione sulla città in
grado di riallacciarsi sia alla tradizione italiana del disegno urbano
sia alle ricerche più avanzate del Movimento Moderno. La vicenda
delle borgate si intreccia inoltre con le vicissitudini delle persone
che hanno attraversato e popolato Roma, nonché con la storia della
formazione della sua vasta periferia. Tra stratificazioni e paesaggi
urbani in continua evoluzione, a questa realtà ci si può accostare
ancora oggi in termini di scoperta.
Research Interests:
A partire da una riflessione sulla natura abitativa contemporanea che vede nella casa una “base” piuttosto che un luogo abitativo classico, il libro propone una rassegna critica delle sperimentazioni condotte in Olanda sul tema della casa... more
A partire da una riflessione sulla natura abitativa contemporanea che
vede nella casa una “base” piuttosto che un luogo abitativo classico,
il libro propone una rassegna critica delle sperimentazioni condotte
in Olanda sul tema della casa urbana. La ricca produzione di edilizia
residenziale pubblica e no che a partire dagli anni ’90 è diventata un
modello mondiale grazie ai progetti di studi oggi notissimi come
MVRDV, NL Architects, West8, Mecanoo solo per citarne alcuni,
viene qui presentata e illustrata individuandone le strategie progettuali
più ricorrenti piuttosto che classificandola secondo categorie
tipologiche o morfologiche.
Nella seconda parte del volume invece, l’autrice ricostruisce una
genealogia delle medesime strategie indicando nel cospicuo patrimonio
culturale del Team X, l’humus progettuale di gran parte delle esperienze
architettoniche presentate. Ecco allora riemergere in una chiave
nuova, vale a dire riattualizzata e pertanto non banalmente storicizzata,
i concetti urbani di cluster, stem o mat building inventati da architetti
non molto studiati in Italia – Bakema, Van Eyck, Candilis-Josic-
Woods, i coniugi Smithson, Hertzberger et al.
La ricchezza del dibattito e delle sperimentazioni internazionali sul tema della casa urbana dimostrano un'attenzione sempre viva della cultura architettonica intorno a questo argomento. Le sperimentazioni sul blocco urbano a medio-alta... more
La ricchezza del dibattito e delle sperimentazioni internazionali sul tema della casa urbana dimostrano un'attenzione sempre viva della cultura architettonica intorno a questo argomento.
Le sperimentazioni sul blocco urbano a medio-alta densità sviluppate negli ultimi anni consentono di avviare alcune riflessioni sui nuovi significati che gli spazi dell'abitare assumono nella cultura contemporanea. Il confronto con alcuni esempi di case urbane romane del primo dopoguerra evidenzia la validità del modello del blocco denso nel contesto della città contemporanea.
Il convegno "HOUSING CONFERENCE - Ricerche emergenti sul tema dell'abitare" ha messo a confronto progetti e sperimentazioni sulla residenza contemporanea in Italia, Olanda e Spagna. Nelle esperienze presentate dagli architetti invitati... more
Il convegno "HOUSING CONFERENCE - Ricerche emergenti sul tema dell'abitare" ha messo a confronto progetti e sperimentazioni sulla residenza contemporanea in Italia, Olanda e Spagna. Nelle esperienze presentate dagli architetti invitati emergono approcci comuni e significati condivisi rispetto ad alcuni temi chiave: ruolo degli spazi collettivi; articolazione funzionale e tipologica del blocco abitativo; identità collettiva e dimensione individuale negli interventi residenziali; possibili configurazioni e modi d'uso degli spazi dell'alloggio.
The contemporary public space is going through a very deep identity crisis (Geuze 2001).The success of a public space is determined by aspects that go beyond the question of legal possession; indeed often the public sphere is staged in... more
The contemporary public space is going through a very deep identity crisis (Geuze 2001).The success of a public space is determined by aspects that go beyond the question of legal possession; indeed often the public sphere is staged in spaces that are available for this purpose (Bianchetti 2008). A social space is experienced in practice if other people (public or private) start to take care of a place in order to launch activities in that space. With the existence of a program of activities clearly defined that the same promoters undertake to organize, the space acquire a new sense reverberating a vital tension in the context. The public space thus becomes a common good, no longer in abstract terms (P Pellegrini e Fr Viganò 2008, Zanfi 2011). This reflection starts from the design of a school garden in the Japigia district in Bari, part of the wider project against school dropouts "Fuoriclasse" sponsored by Save The Children Italian ONLUS. The project " Fuoriclasse in the garden " involves precisely the space of the school garden, set up to accommodate the outdoors learning activities and provides an opening to the district, playing the place as a potential public space.The project action moves from the conviction that the school and its spaces are a resource for all-not an administrative enclave-which can be opened to the city, finding its nature of public building. Exemplifying the design practice, we would try to formulate more general reflections on what a public space contemporary could be, which spaces are potential resources for the community, which design issues can help to organize a living space.
La dialéctica entre casa y monumento ha sido un motivo de reflexión central para los arquitectos desde principios del siglo XX, relacionado con la búsqueda del lenguaje, tono y decoro apropiados para la arquitectura moderna. La ciudad de... more
La dialéctica entre casa y monumento ha sido un motivo de reflexión central para los arquitectos desde principios del siglo XX, relacionado con la búsqueda del lenguaje, tono y decoro apropiados para la arquitectura moderna. La ciudad de Roma ha sido un campo de pruebas especialmente fértil a este respecto, no sólo por su papel instrumental para confirmar o negar dichas jerarquías, sino también por ser objeto de posiciones extremas durante el siglo XX, desde el monumentalismo más enfático hasta el neoralismo. Esta condición ha eclipsado la ambigüedad de relaciones entre domesticidad y persistencia material de los monumentos que la misma ciudad ha albergado y promovido de manera inconsciente: finalmente, la especificidad del habitar romano puede atribuirse a la yuxtaposición y la infiltración de lo doméstico entre los monumentos, consecuencia de prácticas que pueden ser analizadas y codificadas como fuente de inspiración para el proyecto contemporáneo. ----------ABSTRACT---------- The dialectic between monument and house has been a central issue since the late XIXth century, a battlefield for architects in search of the appropriate language, tone, and decorum for modern architecture. The city of Rome has been a specially fruitful testing field in this sense, instrumental to confirm or deny such hierarchies and its validation in architectural practice. Ultimately, this referential place has produced extreme positions, from emphatic monumentality to neo-realism, but has also promoted an often overlooked ambiguity of relations between domesticity and the material persistence of monument. A specificity of Roman dwelling can ultimately be traced in the bleak yuxtaposition and infiltration of dwelling in the remnants of old and new monuments, a consequence of practices that should be understood and codified as a source of inspiration for contemporary housing design
Il libro è il risultato di una ricerca e di un workshop internazionale che hanno avuto come esito una mostra, organizzata con il contributo del Goethe-Institut, da Embrice2030, dal Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre e... more
Il libro è il risultato di una ricerca e di un workshop internazionale che hanno avuto come esito una mostra, organizzata con il contributo del Goethe-Institut, da Embrice2030, dal Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre e dal Dipartimento di Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura di Sapienza Università di Roma. La Mostra è stata curata da Milena Farina, Giovanni Longobardi, Giovanna Spadafora e Giuliano Valeri per Roma Tre; da Federica Dal Falco e Sabrina Lucibello per l’Università Sapienza; da Vittorio Giusepponi, Diana Giaisa Rinaldi e Carla Scura per Embrice2030. I materiali esposti costituiscono i risultati del Workshop tenutosi nell’ottobre 2017 presso la sede del Goethe-Institut al quale hanno partecipato studenti di architettura di Roma Tre e dottorandi e studenti di Design della Sapienza insieme a ricercatori e giovani artisti facenti capo alla APS Embrice2030. La mostra presenta un lavoro di approfondimento e interpretazione, coordinato da Carlo S...
Integrated and inclusive living: social housing experiences in Milan. In Italy, the expression “social housing” seems to have replaced the traditional reference to “public housing” (casa popolare). The terminological change corresponds to... more
Integrated and inclusive living: social housing experiences in Milan. In Italy, the expression “social housing” seems to have replaced the traditional reference to “public housing” (casa popolare). The terminological change corresponds to the emergence of different experiences in which the social characterization takes on complex meanings, which are connected to integra on as a shared theme. New conditions provide an opportunity to experiment, with greater freedom, new forms of intervention that would interpret the social character not anymore in general terms, rather in more specific ones. In particular, the new plan may include, in the housing project, the sphere of relations with the local communities and the territory. As a matter of fact, more and more often the success of social housing is linked to the work on integrated programs, which are developed on the basis of instances that are already present in the territories, and thus can contribute to strengthen the local communities. The success of this integrated approach demonstrates how the most effective action that can be undertaken by the public sector in terms of housing policy is the promotion of collaborations with the operators in the third sector. Such collaborations should be aimed at prompting private initiative in the sector of social housing, which should no longer be understood as a mere resolution of the dwelling problem, rather as a response to a wider range of local needs.
La città contemporanea, costruita nel corso degli ultimi decenni, appare oggi come una somma di edifici-eccezione, apparentemente autoreferenziali e incapaci di entrare in dialogo tra loro. Negli ultimi anni alcune rilevanti figure del... more
La città contemporanea, costruita nel corso degli ultimi decenni, appare oggi come una somma di edifici-eccezione, apparentemente autoreferenziali e incapaci di entrare in dialogo tra loro. Negli ultimi anni alcune rilevanti figure del panorama architettonico hanno proposto una visione alternativa dello spazio urbano, fondata su alcuni caratteri tipici della città europea: il ruolo centrale assegnato all’architettura nella costruzione dello spazio urbano, la funzione della facciata come elemento in grado di conferire carattere e forma alla città, l’equilibrio tra uniformità e variazione architettonica, sono gli aspetti qualificanti di un modello spaziale e figurativo radicato nel senso comune. La ricerca di una continuità con la città storica e la rielaborazione dei temi tradizionali della facciata urbana si traduce in architetture dal carattere rigoroso e seriale che sembrano porsi in alternativa alle architetture singolari caratteristiche del passaggio al nuovo millennio. Tuttavia queste Nuove Architetture Urbane, pur ricercando una continuità estetica e percettiva con la città storica, finiscono per emergere come singoli oggetti autoriali, configurandosi come una delle tante espressioni dell’articolato panorama della cultura postmoderna.
The first ‘borgate’, built from 1928 to 1930 and now demolished (San Basilio, Presentina, Gordiani), had an elementary hierarchical structure (they were simple one-storey huts in autarchic masonry, lined up along a dirt road). In the... more
The first ‘borgate’, built from 1928 to 1930 and now demolished (San Basilio, Presentina, Gordiani), had an elementary hierarchical structure (they were simple one-storey huts in autarchic masonry, lined up along a dirt road). In the later villages built since 1935 a monumental nucleus was superimposed on the simple orthogonal housing layout, and became the fulcrum of the settlement. The main buildings (i.e.the church, social services, commercial spaces, and the police station) were usually placed around a central square.
A partire da una riflessione sulla natura abitativa contemporanea che vede nella casa una “base” piuttosto che un luogo abitativo classico, il libro propone una rassegna critica delle sperimentazioni condotte in Olanda sul tema della casa... more
A partire da una riflessione sulla natura abitativa contemporanea che vede nella casa una “base” piuttosto che un luogo abitativo classico, il libro propone una rassegna critica delle sperimentazioni condotte in Olanda sul tema della casa urbana. La ricca produzione di edilizia residenziale pubblica e no che a partire dagli anni ’90 è diventata un modello mondiale grazie ai progetti di studi oggi notissimi come MVRDV, NL Architects, West8, Mecanoo solo per citarne alcuni, viene qui presentata e illustrata individuandone le strategie progettuali più ricorrenti piuttosto che classificandola secondo categorie tipologiche o morfologiche. Nella seconda parte del volume invece, l’autrice ricostruisce una genealogia delle medesime strategie indicando nel cospicuo patrimonio culturale del Team X, l’humus progettuale di gran parte delle esperienze architettoniche presentate. Ecco allora riemergere in una chiave nuova, vale a dire riattualizzata e pertanto non banalmente storicizzata, i concetti urbani di cluster, stem o mat building inventati da architetti non molto studiati in Italia – Bakema, Van Eyck, Candilis-Josic- Woods, i coniugi Smithson, Hertzberger et al.
In Italy, the expression " social housing " seems to have replaced the traditional reference to " public housing " (casa popolare). The terminological change corresponds to the emergence of different experiences in which the social... more
In Italy, the expression " social housing " seems to have replaced the traditional reference to " public housing " (casa popolare). The terminological change corresponds to the emergence of different experiences in which the social characterization takes on complex meanings, which are connected to integration as a shared theme. New conditions provide an opportunity to experiment, with greater freedom, new forms of intervention that would interpret the social character not anymore in general terms, rather in more specific ones. In particular, the new plan may include, in the housing project, the sphere of relations with the local communities and the territory. As a matter of fact, more and more often the success of social housing is linked to the work on integrated programs, which are developed on the basis of instances that are already present in the territories, and thus can contribute to strengthen the local communities. The success of this integrated approach demonstrates how the most effective action that can be undertaken by the public sector in terms of housing policy is the promotion of collaborations with the operators in the third sector. Such collaborations should be aimed at prompting private initiative in the sector of social housing, which should no longer be understood as a mere resolution of the dwelling problem, rather as a response to a wider range of local needs.
The contemporary public space is going through a very deep identity crisis (Geuze 2001).The success of a public space is determined by aspects that go beyond the question of legal possession; indeed often the public sphere is staged in... more
The contemporary public space is going through a very deep identity crisis (Geuze 2001).The success of a public space is determined by aspects that go beyond the question of legal possession; indeed often the public sphere is staged in spaces that are available for this purpose (Bianchetti 2008). A social space is experienced in practice if other people (public or private) start to take care of a place in order to launch activities in that space. With the existence of a program of activities clearly defined that the same promoters undertake to organize, the space acquire a new sense reverberating a vital tension in the context. The public space thus becomes a common good, no longer in abstract terms (P Pellegrini e Fr Viganò 2008, Zanfi 2011). This reflection starts from the design of a school garden in the Japigia district in Bari, part of the wider project against school dropouts "Fuoriclasse" sponsored by Save The Children Italian ONLUS. The project " Fuoriclasse in the garden " involves precisely the space of the school garden, set up to accommodate the outdoors learning activities and provides an opening to the district, playing the place as a potential public space.The project action moves from the conviction that the school and its spaces are a resource for all-not an administrative enclave-which can be opened to the city, finding its nature of public building. Exemplifying the design practice, we would try to formulate more general reflections on what a public space contemporary could be, which spaces are potential resources for the community, which design issues can help to organize a living space.

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