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Fra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, i rapporti tra erotismo, letteratura, arte e cultura sono al centro di un dibattito denso e costante che coinvolge molti e molte intellettuali. La censura, l'emancipazione sessuale, la... more
Fra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, i rapporti tra erotismo, letteratura, arte e cultura sono al centro di un dibattito denso e costante che coinvolge molti e molte intellettuali. La censura, l'emancipazione sessuale, la rappresentazione artistica (e non) del sesso sono alcune delle questioni di quello che si potrebbe definire un vero e proprio scontro culturale e politico capace di cogliere e far emergere con estrema lucidità i nessi fra sesso, potere, interdizione, libertà e controllo. Moltissimi e moltissime intellettuali si interrogano sulla portata politico-ideologica del discorso erotico in relazione al discorso artistico, da prospettive talvolta molto diverse: dalla critica letteraria più tradizionale, al saggio di costume, passando per l'analisi sociale, fino alle riflessioni dei gruppi di liberazione femminista e dei movimenti omosessuali. L'antologia vuole ripercorrere le tappe fondamentali di questo dibattito, riproponendo ai lettori e alle lettrici d'oggi i principali contributi (spesso dispersi, dimenticati, talvolta inediti) di quella stagione: da Montale a Luisa Muraro, passando per Vittorini, Fortini, Quasimodo, Calvino, Pasolini, Morante, Moravia, Parise, Lonzi, Frabotta, Mieli, Ginzburg, Spinazzola, Giudici, Maraini, Arbasino e molti e molte altre.
L’ambition de ce volume, qui rassemble des études sur des écrivains de la deuxième moitié du XXe siècle (Italo Calvino, Antonio Tabucchi) et du début du XXIe siècle (Bruno Arpaia, Rafael Chirbes, Julio Llamazares, Walter Siti, Gonçalo M.... more
L’ambition de ce volume, qui rassemble des études sur des écrivains de la deuxième moitié du XXe siècle (Italo Calvino, Antonio Tabucchi) et du début du XXIe siècle (Bruno Arpaia, Rafael Chirbes, Julio Llamazares, Walter Siti, Gonçalo M. Tavares, Giorgio Vasta), est d’interroger le retour du refoulé historique dans la littérature contemporaine de l’Italie, de l’Espagne et du Portugal à partir du concept de spectralité forgé par Jacques Derrida. De nombreuses œuvres littéraires semblent recourir au spectre pour figurer un nouveau régime d’historicité mais aussi un temps présent désarticulé et hétérogène et perçu comme de plus en plus en manque de réel. En effet, « revenant » du passé ou projection paradoxale du présent, le spectre marque un point irrésolu de l’histoire tout en révélant les enjeux fondamentaux de notre temps.
Scuola di nudo (1994) è uno dei romanzi più significativi degli anni Novanta, sia perché segna l'esordio romanzesco di uno scrittore lucido e impietoso come Walter Siti, aprendo la strada ad un genere, quello autofinzionale, in Italia... more
Scuola di nudo (1994) è uno dei romanzi più significativi degli anni Novanta, sia perché segna l'esordio romanzesco di uno scrittore lucido e impietoso come Walter Siti, aprendo la strada ad un genere, quello autofinzionale, in Italia non ancora praticato, sia perché è un'opera in grado di cogliere e rappresentare il particolare momento storico in cui viene scritto. Questo articolo si propone di interpretare Scuola di nudo come romanzo di una doppia mutazione: quella personale che segna per Walter Siti il passaggio dalla scrittura in versi a quella in prosa; e quella collettiva (antropologica) che investe la società italiana tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta, e che si accompagna a un radicale cambiamento di postura dell'intellettuale verso la realtà, pienamente incarnato dal protagonista del romanzo.
This article aims to analyse the problematic and ambivalent relationship that Walter Siti entertains with Pier Paolo Pasolini to highlight how this "attraversamento" represents a fundamental step in Siti's poetics. Although the first... more
This article aims to analyse the problematic and ambivalent relationship that Walter Siti entertains with Pier Paolo Pasolini to highlight how this "attraversamento" represents a fundamental step in Siti's poetics. Although the first encounter between the two authors takes place in literary criticism (Siti dedicated many years of his career to Pasolini as a critic, writing several essays on his work, editing the complete edition of his works for the "Meridiani" series and, in 2022, the critical edition of Petrolio), it is mainly in Siti's literary writing that Pasolini's influence comes to the fore. As I demonstrate, most of the contradictions that Siti detects in Pasolini's thought and work as a critic is resolved in Siti's literary writing. In his novels La magnifica merce and Troppi paradisi, Pasolini appears as a character who embodies an authority to be denied, a symbolic Father to be abjured. Pasolini is also present in Il contagio through the reexamination of some of his theoretical and sociological assumptions which are, however, disavowed and overturned by Siti.
L'articolo si propone di studiare Taci, anzi parla. Diario di una femminista (1978) di Carla Lonzi. Dopo aver brevemente delineato la centralità della questione del riconoscimento all’interno della sua esperienza come critica d’arte (in... more
L'articolo si propone di studiare Taci, anzi parla. Diario di una femminista (1978) di Carla Lonzi. Dopo aver brevemente delineato la centralità della questione del riconoscimento all’interno della sua esperienza come critica d’arte (in particolare in Autoritratto) e come femminista, si mostrerà come la scrittura del diario e la riconfigurazione della sua struttura interna rappresentino per Lonzi un momento risolutivo sia per la sua ricerca, sia per la comprensione dei nessi che intercorrono tra scrittura, femminismo e autorappresentazione.
This article tackles the depiction and narrative functions of dreams in Elsa Morante’s Aracoeli. Drawing on the various types of dreams present in the novel and their connection with the mnemonic process on which Manuele’s story is built,... more
This article tackles the depiction and narrative functions of dreams in Elsa Morante’s Aracoeli. Drawing on the various types of dreams present in the novel and their connection with the mnemonic process on which Manuele’s story is built, I will show how dreams play a significant role in the distinctive feature of the novel, that is a constant overlapping process of levels of (contingent/imagined) reality and temporality (present/past). Matte Blanco’s theory on bi-logic illuminates the intertwining of two enunciative systems: dream and monologue. They express the two spheres of the protagonist’s psyche (unconscious/conscious), constantly in dialogue with each other. Not only does the oneiric dimension in Aracoeli represent the place where the subject's unconscious drives, fears and desires arise in their most horrifying and disturbing way, but it also permeates and affects the perception of reality itself by conveying some of its distinctive features (hallucination, deformation, symmetrical relations) and fostering its ambivalence.
L’articolo si propone di analizzare Un amore (1963) di Dino Buzzati, considerandolo come uno dei romanzi che rappresenta in modo emblematico il processo di erotizzazione della cultura e della società sviluppatosi in Italia a partire dagli... more
L’articolo si propone di analizzare Un amore (1963) di Dino Buzzati, considerandolo come uno dei romanzi che rappresenta in modo emblematico il processo di erotizzazione della cultura e della società sviluppatosi in Italia a partire dagli anni Sessanta, in risposta al progressivo cambiamento dei costumi e all’affermarsi di un discorso teorico sulla sessualità che si stava diffondendo in questo stesso periodo. Come tenteremo di dimostrare in questo articolo, in Un amore Buzzati traduce formalmente l’ossessione erotica del protagonista Dorigo verso Laide attraverso una serie di strategie retoriche (uso della metafora, di interrogative retoriche, iperaggettivazione) che, associate a temi specifici (la prostituzione, la gelosia, il rapporto tra interdizione e repressione), riprendono alcuni nuclei teorici centrali della riflessione sul rapporto tra desiderio e società borghese e della critica all’erotismo formulata in quegli stessi anni da Georges Bataille, Réné Girard e Herbert Marcuse.
In the present article, I aim to analyze the relationship between photography, temporality and desire in Walter Siti’s Autopsia dell’ossessione . In this work, for the first time, the language of photography is so extensively present... more
In the present article, I aim to analyze the relationship between photography, temporality and desire in Walter Siti’s Autopsia dell’ossessione . In this work, for the first time, the language of photography is so extensively present within the narration, that it becomes one of the structural elements of the novel. After framing the central role of photography in the representation of the protagonist’s erotic obsession, I will focus on how this artistic practice interacts with the narration and its temporality, particularly in relation with memory. In fact, the interplay among these different dimensions contributes to express one of the central features of Walter Siti’s writing: the dualistic opposition between Absolute and reality.
Un questionario di quattro domande intorno a "Contro l'impegno. Riflessioni sul Bene in letteratura" di Walter Siti (Rizzoli 2021).
Rispondono redattrici, redattori, collaboratrici e collaboratori della Balena Bianca.
Questo contributo si propone di sondare il rapporto tra la pratica dell’autocoscienza e la scrittura all’interno dell’opera di Carla Lonzi, in particolare concentrandosi sulla produzione diaristica e poetica (Taci, anzi parla. Diario di... more
Questo contributo si propone di sondare il rapporto tra la pratica dell’autocoscienza e la scrittura all’interno dell’opera di Carla Lonzi, in particolare concentrandosi sulla produzione diaristica e poetica (Taci, anzi parla. Diario di una femminista,1978; Scacco ragionato. Poesie dal ’58 al ‘63, 1985).
L'articolo si propone di analizzare il dibattito sull'erotismo sviluppatosi sulle riviste letterarie italiane tra gli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta per cercare di cogliere quali siano le principali posizioni assunte dagli... more
L'articolo si propone di analizzare il dibattito sull'erotismo sviluppatosi sulle riviste letterarie italiane tra gli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta per cercare di cogliere quali siano le principali posizioni assunte dagli intellettuali italiani (tra cui Calvino, Moravia, Pasolini, Sciascia) sui rapporti tra eros e cultura.
This article aims to analyse some significant moments of Carla Lonzi's theoretical path, leading her from art criticism to feminism. Through the analysis of Autoritratto (1969) and of some of her feminist writings, I highlight that art... more
This article aims to analyse some significant moments of Carla Lonzi's theoretical path, leading her from art criticism to feminism. Through the analysis of Autoritratto (1969) and of some of her feminist writings, I highlight that art criticism and feminism can be read as two complementary and interconnected practices in Lonzi’s life. Her experience in the world of art during the 1960s lead her to discover feminism and to refuse the cultural system, considered as the full expression of male domination. In fact, I will argue that some of her reflections in the field of art, such as her opposition to the traditional idea of criticism, her objection to the lack of mutual recognition between artist and spectator and the analogy in the relationship between artist/spectator and man/woman, anticipates some important elements of her feminism.
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Negli ultimi anni del ‘900 alcune delle più importanti scritture romanzesche hanno tentato di rappresentare la mutazione che ha investito la società occidentale nel campo del desiderio e del consumo. Mentre sembravano realizzarsi i sogni... more
Negli ultimi anni del ‘900 alcune delle più importanti scritture romanzesche hanno tentato di rappresentare la mutazione che ha investito la società occidentale nel campo del desiderio e del consumo. Mentre sembravano realizzarsi i sogni che accompagnano l’essere umano da millenni, come la sconfitta della vecchiaia, la modificazione radicale dei costumi sessuali, un benessere economico un tempo inconcepibile, la letteratura – dispositivo capace di far emergere i lati in ombra del discorso corrente – propone immagini che costituiscono dei veri e propri negativi fotografici di quelle realtà. Alcuni critici interpretano questa letteratura in chiave apocalittica e pessimistica, focalizzandosi sull’idea di una frattura epocale e di dopo-storia. In realtà molti testi della stretta contemporaneità esplorano le drammatiche ricadute di questi fenomeni e le potenti contraddizioni che essi producono sia a livello psichico che di collettività, e questo mediante la rappresentazione degli elementi che resistono a quei processi di omologazione e alienazione, e che continuano a confliggere con l’attuale corso del mondo.
In Europa il romanziere francese Michel Houellebecq e lo scrittore italiano Walter Siti hanno esplorato, da metà degli anni Novanta in poi, queste dinamiche, ponendo al centro della loro scrittura l’alienazione del soggetto rispetto al proprio desiderio, esperienze di derealizzazione e feticizzazione del corpo-merce, la corrosione della ‘realtà’ da parte della fiction. Diversamente da una letteratura main stream che tende a raccontare le vicende individuali facendo astrazione dal contesto storico e politico contemporaneo, questi due autori, pur narrando storie di individui singoli, di volta in volta euforizzati o smarriti dai complessi cambiamenti sociologici in atto, hanno tuttavia coltivato una scrittura che si apre potentemente sul mondo, sempre tesa a rendicontare – spesso ibridando il romanzo con il saggio – le contraddizioni e le tensioni del contemporaneo: si pensi a testi come i più recenti Troppi paradisi (2006), Il contagio (2008) e Resistere non serve a niente (Premio Strega 2013), in cui Siti esplora temi come il rimodellamento dell’immaginario collettivo da parte dei media, l’universo della borgata romana come immagine di un nuovo tipo di esistenza, i nessi tra crisi, finanziarizzazione dell’economia e malavita a livello mondiale. Analogamente opera il francese Houellebecq, attraverso i grandi affreschi storico-sociali contemporanei e futuribili di Les particules élémentaires (1998) e La carte et le territoire (2010), fino al recentissimo Soumission (2015), in cui si immagina una Francia prossima ventura dove si scontrano per il potere l’estrema destra xenofoba e una travolgente forza politica musulmana. Cosa ci dicono le opere di questi due autori sulle prospettive, ma anche sulle tensioni e i conflitti che investono l’estremo occidente contemporaneo? Comparando i loro testi sia in chiave letteraria che culturale, e alla luce delle rispettive peculiarità storico-nazionali, ci proponiamo di indagare come la scrittura di entrambi proponga immagini potenti, perspicue e forse addirittura profetiche di come sta cambiando l’Occidente.



Au cours des dernières années du XXe siècle, l’écriture romanesque a tenté de représenter les mutations à l’œuvre au cœur de la société occidentale, notamment dans les champs du désir et de la consommation. Alors que les rêves qui accompagnaient l’être humain depuis des siècles, tels que la lutte contre le vieillissement, la modification radicale des coutumes sexuelles, le bien-être économique auparavant inconcevable, semblent se réaliser en partie, la littérature — capable de mettre à jour les aspects souterrains du discours public et collectif — devient une véritable image négative de cette réalité. Certains critiques ont interprété ces écritures en adoptant un point de vue apocalyptique et pessimiste, en se concentrant sur l’idée d’« après-histoire » et d’une coupure irréversible. Nombre de romans contemporains explorent les effets dramatiques de ces phénomènes ainsi que leurs contradictions au niveau psychique et collectif, à travers la représentation des éléments qui s’opposent aux procédés d’homologation et d’aliénation.
Le romancier français Michel Houellebecq et l’écrivain italien Walter Siti ont tous deux exploré ces dynamiques à partir de la seconde moitié des années 1990, en plaçant au centre de leur écriture l’aliénation du sujet face à son désir, la déréalisation et la fétichisation du corps-marchandise, et la fictionnalisation de la réalité. Contrairement à la littérature mainstream, qui réserve à l’individu contemporain une place de choix sans examiner pour autant le contexte historique et politique dans lequel il évolue, ces deux auteurs, eux, racontent l’histoire d’hommes à la fois euphoriques et perdus face aux changements sociologiques en cours et élaborent une écriture qui s’ouvre au monde on ne peut plus significativement et tente de mettre en scène — à travers un processus d’hybridation du roman avec l’essai souvent — les contradictions du contemporain. Que l’on pense à Troppi Paradisi (2006), à Il Contagio (2008) et à Resistere non serve a niente (Prix Strega 2013), où Siti explore l’action des médias sur l’imaginaire collectif, l’univers de la borgata romaine comme métaphore d’un nouveau style de vie, les liens entre crise économique, finance et délinquance au niveau mondial. Des grandes fresques historico-sociales de Les particules élémentaires (1998) et La carte et le territoire (2010) jusqu’au plus récent Soumission (2015), dans lequel l’Etat français se retrouve à la merci de l’extrême droite xénophobe et d’une force politique musulmane, Houellebecq ausculte également certains grands conflits auxquels l’individu et la société sont exposés dans cette époque de mutation. En confrontant leur écritures d’un point de vue littéraire et culturel, sans faire fi toutefois de leurs particularités historiques et nationales, nous nous demanderons dans quelle mesure l’écriture de Siti et de Houellebecq sous-tend une vision puissante, parfois prophétique et souvent extrême, des changements au cœur de l’Occident.
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Restando fuori Un focus su La natura è innocente di Walter Siti Nel campo letterario italiano, ogni nuovo romanzo di Walter Siti rappresenta un avvenimento significativo, data l'importanza che questo autore ricopre nella pro-duzione... more
Restando fuori Un focus su La natura è innocente di Walter Siti Nel campo letterario italiano, ogni nuovo romanzo di Walter Siti rappresenta un avvenimento significativo, data l'importanza che questo autore ricopre nella pro-duzione letteraria dei nostri tempi. Alcuni giorni fa è uscito per Rizzoli La natura è innocente, che aggiunge un nuovo tassello al coerente mosaico rappresentato dall'ormai ventennale produzione romanzesca dell'autore modenese. Dopo aver spe-rimentato diverse forme narrative-prima tra tutte l'autofiction, che lo ha consacrato e da cui ha tentato di allontanarsi con i suoi ultimi romanzi-Siti si confronta per la prima volta con uno dei generi più praticati in questi ultimi anni: la biofiction, ossia la narrazione della vita di un personaggio reale diverso dall'autore ibridata, sia sul piano del contenuto che della forma, a elementi finzionali. Nel romanzo di Siti le vite raccontate sono due e procedono a capitoli alternati: quella del catanese Filippo Addamo, condannato dopo l'omicidio della madre, col-pevole di tradimento e di abbandono del tetto coniugale, e quella di Ruggero Freddi, ex pornoattore romano con laurea e dottorato di ricerca, professore universitario a contratto e sposo prima dell'anziano principe Giovanni del Drago, poi del collega pornoattore Gustavo Leguizamon. Probabilmente a causa della cattiva congiuntura-non solo editoriale-in cui il libro è uscito, molto scarsa è stata la risonanza che la critica e la stampa gli hanno dato. Per questo abbiamo pensato di dedicare al romanzo una sorta di tavola rotonda virtuale. Una riflessione in più puntate in cui di volta in volta ciascun critico darà un proprio punto di vista; uno sguardo plurale e critico su un libro che, apparente-mente, parla di cose che ora non ci riguardano, ma forse va più a fondo dei discorsi confusi, retorici e terrorizzanti che in questo momento occupano gran parte del nostro orizzonte.
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