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Studia Ligustica Colla a di studi o li e per l’approfo di e to delle te atiche i terdiscipli ari riguardanti la storia, le arti e la bibliografia della Liguria 3 ordini religiosi in Liguria Claudio Paolocci Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Biblioteca Franzoniana 2012 ISBN 978-88-98246-02-1 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo L i o og afia f a es a a sul te ito io ligu e t a “ei e “ette e to, assai i a, tipologi a e te articolata e capillarmente diffusa, t ova la p op ia agio d esse e i uatt o ealtà t a esse strettamente correlate: 1. L a pia diffusio e delle fa iglie f a es a e1 (Minori2, Conventuali3, Cappuccini4 e monache5) non solo nei maggiori agglomerati urbani, ma anche distribuita nei piccoli centri sì 1 Per uno sguardo generale sulla figura del fondatore e del movimento: G. Miccoli, F a es o d Assisi. Me o ia, storia e storiografia, Milano, EBF, 2010, pp. 384; J. Dalarun, J. Le Goff, F a es o d Assisi (traduzione italiana dall edizio e f a ese del , Mila o, EBF, , pp. ; “.J. Piat, Co C isto pove o e o ifisso. L iti e a io di F a es o d Assisi, 2 voll., Milano EBF, 1978, pp. 663; E. Longprè, F a es o d Assisi e la sua espe ie za spi ituale. “to ia spi ituale dell O di e di sa F a es o, Milano, EBF, 1979, pp. 262; L. Pellegrini, I luoghi di frate Francesco. Memoria agiografica e realtà storica, Milano, EBF, 2010, pp. X-246; G. Grado Merlo, La storia di frate Francesco d Assisi. U a p oposta di si tesi, in «Franciscana», III (2001), pp. 1-19; C. Dolcini, F a es o d Assisi e la storiografia degli ulti i ve t a i: p o le i di etodo (pp. 5-35), A. Bartoli Langeli, Gli s itti da F a es o. L autog afia di u illetteratus (pp. 101-159), E. Menestò, Gli s itti di F a es o d Assisi (pp. 161-181), in F ate F a es o d Assisi (Assisi 14-16 ottobre 1993). Atti dei convegni della Società Internazionale di studi francescani di Assisi e del Centro interuniversitario di studi francescani, n. s. 4, Spoleto, 1994, pp. X- 302. F. Olgiati, Spiritualità della vita francescana, Milano, EBF, 1990, pp. 321; Vita di san Francesco. Legenda major di Bonaventura da Bagnoregio, Padova, EMP, 2008, pp. 192; San Francesco, francescanesimo e francescani, Padova, EMP, 2009, pp. 184; G. Merlo Grado, Intorno a francescanesimo e minoritismo, Milano, EBF, 2010, pp. 252; G. Iammarrone, Il Crocifisso e la Croce in Francesco, Chiara e nel primo Francescanesimo, Padova, EMP, 2007, pp. 132; D. Flood, F a es o d Assisi e il movimento francescano, Padova, EMP, 1991, pp. 224. Influì sulla affermazione del francescanesimo la radicalità evangelica, che nei secoli, verrà ribadita anche con l istituzio e di uove fa iglie ifo ate. “ul te a della pove tà: D.L. Mal o , Povertà francescana, Milano, EBF, 1995, pp. 280; M.T. Dolso, Et sint minores, Milano, EBF, 2001, pp. 464; Dalla se uela Ch isti di F a es o d Assisi all apologia della pove tà (Assisi, 18-20 ottobre 1990), in Atti dei convegni della società internazionale di studi francescani di Assisi e del Centro universitario di studi, n. s. 1, Spoleto, 1992, pp. XXIX-264, in particolare M. Bartoli, La povertà e il movimento francescano femminile, pp. 223-248. Per uno sguardo generale sul tema: La concezione della povertà nel Medioevo: antologia di scritti, a cura di O. Capitani, Bologna, Patron, 1983, pp. XI-355; La o ve sio e alla pove tà ell Italia dei se olo XII-XIV. Atti dei convegni del Centro italiano di studi sul basso Medioevo – Accademia Tudertina e del Centro di studi sulla spiritualità medievale (Todi 14-17 ottobre 1990), n. s. 4, Spoleto, 1991, pp. XII-472, specialmente: G. Merlo Grado, La o ve sio e alla pove tà ell Italia dei se oli XII-XIV, pp. 23-32; F. Dal Pino, “ elte di pove tà all o igi e dei uovi o di i eligiosi, pp. 53-125; G. Barone, I santi poveri, pp. 355-368; E. Pasztor, Esperienze di povertà al femminile, pp. 369-389. Si veda inoltre: Il movimento religioso femminile in Umbria. Atti del o veg o i te azio ale di studio ell a ito delle ele azio i dell ottavo centenario della nascita di san F a es o d Assisi Città di Castello -29 ottobre 1982), a cura di R. Rusconi, Spoleto, Cisam, ristampa 1991, pp. 272, specialmente: E. Pasztor, I papi del Duecento e Trecento di fronte alla vita religiosa femminile, pp. 29-65; R. Manselli, La donna nella vita della Chiesa tra Duecento e Trecento, pp. 243-255. Alla pove tà so o o testuali al u i te i uali il lavo o e l uso del de a o: A.Ca iotti, M. Melli, La grazia del lavoro. Atti del VII convegno storico di Greccio (8-9 maggio 2009), Milano, EBF, 2010, pp. 200; Idem, I Francescani e l uso del denaro. Atti dell VIII o veg o sto i o di G e io -8 maggio 2010), Milano, EBF, 2011, pp. 192. 2 A. Casini, Cento conventi. Contributi alla storia della Provincia Francescana Ligure, Genova, Centro Studi Francescani Liguri, 1950, pp. 735; Idem, La Provincia di Genova dei Frati Minori: dalle origini ai nostri giorni, Chiavari, Sagno, 1985, pp. 660. In generale: G. Miccoli, F a es o d Assisi e l O di e dei Mi o i, Milano, EBF, 1999 (2.a ed.), p. 140; G. Merlo Grado, Nel o e di sa F a es o d Assisi. Storia dei frati Minori e del francescanesimo sino agli inizi del XVI secolo, Padova, EMP, 2003, pp. X-524; La Regola e la vita dei Frati Minori, Padova, EMP, 2005, Studia Ligustica 3 2 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo da ostitui e u a fitta ete di o ve ti e o u ità he op e e a o da l i te a Ligu ia dalla zo a ostie a fi o ai luoghi più lo ta i dell e t ote a. Tale p ese za o po tò u a sig ifi ativa adesione di membri provenienti da tutte le zone del territorio come si evince dagli elenchi p ese ti ei dive si a hivi: alto u e o di f ati he favo i a o l ulte io e espa sio e f a es a a o la fo dazio e di uovi o ve ti, sop attutto el e spe ie dei Cappu i i 6 come vedremo fra poco. pp. 32; C. Bove, La o ve tualità ell o di e dei F ati Mi o i o e luogo e lesiale se . XIII-XV), Roma, s.n., 2009, pp. 56. 3 G. Grieco, G. Bove, Il cammino storico spirituale dei frati minori conventuali: dal 1209 al 1983, Città del Vaticano, 1983, pp. 16. Per la Liguria: E. Briozzo, Sintesi storica della provincia ligure pedemontana dei Frati Minori Co ve tuali di sa F a es o d Assisi -1967, Genova, 1968, pp. 43. Sulla situazione generale: G. Grado Merlo, Nel nome di san Francesco. Storia dei Frati Minori e del Francescanesimo sino agli inizi del sec. XVI, Padova, Edizioni Messaggero, 2006 (1.a ristampa), pp. 524; L. Pellegrini, I sedia e ti f a es a i ell Italia del Due e to, Roma, ed. Lau e tia u , , pp. , o a ta degli i sedia e ti f a es a i dell Italia dei se oli XIII-XIV (1220-1340). 4 Cassiano Carpaneto da Langasco, Da 450 anni i Cappuccini in Liguria, Genova, Sorriso Francescano, 1989, pp. 157, ill., che sintetizza e schematizza la storia di questa presenza descritta da Zaverio Molfino in molti studi monografici sui singoli conventi. In generale: A. Fregona, I frati cappuccini nel primo secolo (1525-1619). Approccio critico alle fonti storiche, giuridiche e letterarie più importanti, Padova, EMP, , pp. ; Ma ia o d Alat i, I Cappuccini: storia di una famiglia francescana, Milano, San Paolo, 1997 (2.a ed.), pp. 226; Melchiorre da Pobladura, Historia generalis Ordinis Fratrum Minorum Capuccinorum, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1948-1951, 3 voll. 5 Ben nove furono le comunità francescane femminili a Genova. Le Clarisse abitarono i monasteri di san Leonardo in Carignano (1317-1798), san Paolo di Prè (1397-1798), santa Chia a d Al a o -1999), san Nicolò di Vallechiara (1514-1798), santo Spirito in Bisagno (1515-1581), santa Maria delle Neve (1625-1798), santa Chiara di Carignano (1647-1798), sa t Antonio di Carignano (1656-1797); le Clarisse Cappuccine quelli di san Bernardino in Carignano (1580-1797), ove nel biennio 1578-1580 avevano abitato le Clarisse. Su santa Chiara: G. Andenna, U a o IV e l O di e delle Cla isse, in Chiara e la diffusione delle Clarisse nel XIII secolo, a cura di G. Andenna, B. Vetere, Galatina, 1998, pp. 195-218; M.P. Alberzoni, Chiara e il Papato, Milano, EBF, 1995, pp. 128, che presenta la storia del movimento religioso femminile nella prima metà del Duecento; A. Rotzetter, Chia a d Assisi. La p i a francescana, Milano, EBF, 1994, pp. 424; Chia a d Assisi (Assisi, 15-17 ottobre 1992), in Atti dei convegni della società internazionale di studi francescani di Assisi e del centro interuniversitario di studi francescani, n.s. 3, Spoleto, 1993, pp. XII-446; C. Frugoni, U a solitudi e a itata: Chia a d Assisi, Roma, Laterza, 2006, pp. VI-278; G. Boccali, Lege da i o i di “.Chia a d Assisi, Grottaferrata, Edizioni Archivum Franciscanum Historicum 7, 2008, pp. 366. Si vedano pure S.Chia a d Assisi s itti e do u e ti, a cura di M. Bartoli, G.G. Zoppetti, Edizioni Francescane, 1994 (1 ed.), pp. 520; Gli s itti di F a es o e Chia a d Assisi, a cura di F. Olgiati, Edizioni Francescane, 2008 (3a ed.), pp. 224; La letteratura francescana. Vol. I. F a es o e Chia a d Assisi, Milano, Fondazione L. Valla/Mondadori, 2009 (2.a ed.), pp. CXCVI-529. Si vedano inoltre: Fonti Francescane (ed. maior), a cura di E. Caroli, Edizioni Francescane, nuova edizione 2004, prima ristampa 2009, specialmente Sezione IV: Scritti e fonti iog afi he di Chia a d Assisi, pp. 1741-1986; Fonti biografiche, pp. 1819-1940; Documenti papali, pp. 1941-1986; Bibliografia di Chiara di Assisi 1930-1993, a cura di Isidoro di Villapadierna, P. Maranesi, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1994, pp. 118. 6 Ben tredici (non considerando Ovada, fondato nel 1640, ma fuori del territorio amministrativo ligure) i conventi dei Cappuccini: Voltaggio (1603), Pieve di Teco (1606), Santa Margherita Ligure (1609), Sestri Levante (1609), Taggia (1610), Varazze (1613), Porto Maurizio (1616), Monterosso (1618), Campi di Cornigliano (1619), S Francesco Studia Ligustica 3 3 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo 2. La predicazione7, intesa come annuncio della Fede, secondo il mandato della Regola di Francesco8, e o e ate hesi illust ata dalle espe ie ze vita, i a oli, fio etti 9) non solo del di Voltri (1624), Pontedecimo (1640), Quarto (1642), Loano (1650): Cassiano Carpaneto da Langasco, Da 450 anni i Cappuccini in Liguria, cit. 7 La p edi azio e dei f ati dalla età del alla fi e del (Assisi 13-15 ottobre 1994). Atti dei convegni della Società Internazionale di studi francescani di Assisi e del Centro interuniversitario di studi francescani, n. s. 5, Spoleto, 1995, pp. X-496. Si vedano specialmente: C. Delcorno, La lingua dei predicatori. Tra latino e volgare ( pp. 21-46); J. Hamesse, La prédication universitarie (pp. 47-79); S. Vecchio, Le p edi he e l ist uzio e eligiosa (pp. 301335); J. Dalarun, Francesco nei sermoni: agiografia e predicazione (pp. 339-403). S. Zamponi, Manoscritti in volgare nei conventi dei frati Minori: testi, tipologie librarie, scritture (secoli XIII-XIV), in Francescanesimo in volgare, secoli XIII-XIV. Atti del XXIV Convegno internazionale (Assisi, 17-19 ottobre 1996), Societá internazionale di studi francescani, Centro interuniversitario di studi francescani, Spoleto, Centro italiano di studi sull'alto Medioevo, 1997, pp. 301-336; Y.–M. Congar, Insegnare e predicare. Aspetti ecclesiologici della disputa tra Ordini Mendicanti e aest i se ola i ella se o da età del se . XIII e l i izio del XIV, Padova, EMP, 2007, pp. 240; C. Delcorno, La predicazione in Italia dopo il Concilio di Trento, in Gi ola o Mauti i da Na i e l O di e dei f ati i o i cappuccini ta e , Roma, Istituto Storico Cappuccino, 1998, pp. 120-148; Stanislao da Campagnola, L ese izio della predicazione presso i Cappuccini nel loro primo secolo di esperienza, Roma, Conferenza italiana Superiori provinciali Cappuccini, 1989, pp. 28; Idem, La predicazione cappuccina come programmazione religiosa e culturale nel Cinquecento italiano, Roma, Conferenza italiana Superiori provinciali Cappuccini, 1989, pp. 31; Idem, Oratoria sa a: teologie, ideologie, i liote he dell Italia dei secoli XVI-XIX, Roma, Istituto Storico Cappuccino, 2003, pp. XXXVIII-537; G. Ingegneri, La predicazione cappuccina nel Seicento. Atti del convegno internazionale di studi dei bibliotecari cappuccini italiani, Assisi 26-28 settembre 1996, Roma, Istituto Storico Cappuccino, 1997, pp. 261: specialmente, C. Cargnoni, T attati, a uali e etodi di p edi azio e dei Cappu i i del , pp. 113-174. Per una lettura generale sulla predicazione e nel rapporto con la letteratura: La predicazione nel Seicento, a cura di M.L. Doglio, C. Delcorno, Bologna, Il Mulino, 2009, pp. 249; G. Auzzas, G. Baffetti, C. Delcorno, Letteratura in forma di sermone. I rapporti tra predicazione e letteratura nei secoli XIII-XVI. Atti del seminario di studi (Bologna 15-17 novembre 2001), Firenze, Olschki, 2003, pp. VI-348, ill. 8 Sulla Regola francescana: F. Uribe, La Regola di san Francesco: lettera e spirito, Bologna, EDB, 2011, pp. 361; A. Quaglia, L o igi alità della ‘egola f a es a a, Sassoferrato, 1979, pp. XV-172; Idem, Storiografia e storia della Regola francescana, Falconara Marittima, Edizioni Francescane, 1985, p. XV-255; Idem, La Regola francescana. Lettura storico esegetica, Assisi, 1987, pp. 203; Idem, La vera genesi della Regola francescana, Assisi, Porziuncola, 2002, pp. 206; Idem, Due Regole a confronto. San Benedetto e San Francesco, Padova, EMP, pp. 120; La Regola dei Frati Minori (Assisi, 8-10 ottobre 2009), in Atti dei convegni della società internazionale di studi francescani di Assisi e del Centro interuniversitario di studi francescani, n. s. 20, Spoleto, 2010, pp. X-352. Si vedano anche: P. Etzi, Iuridica francescana. Percorsi monografici di storia della legislazione dei tre ordini francescani, Padova, EMP, 2005, pp. 368; A. Tabarroni, La regola francescana fra autenticità e autenticazione, in Dalla se uela Ch isti di F a es o d Assisi all apologia della pove tà (Assisi 18-20 ottobre 1990). Atti dei convegni della Società Internazionale di studi francescani di Assisi e del Centro interuniversitario di studi francescani, n. s. 1, Spoleto 1992, pp. XXIX-264. 9 Gli s itti di F a es o e Chia a d Assisi, a cura di F. Olgiati, Edizioni Francescane, 2008 (3a ed.), pp. 224; La lette atu a f a es a a. Vol. I. F a es o e Chia a d Assisi, Milano, Fondazione L. Valla/Mondadori, 2009 (2.a ed.), pp. CXCVI-529. Si vedano inoltre: Fonti Francescane (ed. maior), a cura di E. Caroli, Edizioni Francescane, nuova edizione 2004, prima ristampa 2009; La letteratura francescana. Vol. II. Le vite antiche di san Francesco, a cura di C. Leonardi, commento di D. Solvi, Milano, Fondazione Valla/ Mondadori, 2009 (2.a ed.), pp. LX-615; Stanislao da Campagnola, F a es o d Assisi ei suoi s itti e elle sue iog afie dei se oli XIII e XIV, Assisi, Porziuncola, 1981, pp. 267; F. Uribe, I t oduzio e alle fo ti agiog afi he di sa F a es o e sa ta Chia a d Assisi se oli XIII-XIV), Assisi, Studia Ligustica 3 4 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Fondatore , ma anche dei santi e beati francescani10. L o ileti a così illustra le principali verità della fede attraverso anche gli exempla fidei, i sa ti dell o di e, e si fa ele e to di p o ozio e dei nuovi culti e delle devozioni ad essi collegate (dal nome di Gesù11 di san Bernardino da Siena12 fino alla Via Crucis13 promossa da san Leonardo da Portomaurizio14). Anzi la Ed. Porziuncola, 2002, pp. XXVII-637; F ate F a es o d Assisi (Assisi, 14-16 ottobre 1993), in Atti dei convegni della società internazionale di studi francescani di Assisi e del Centro universitario di studi, n.s. 4, Spoleto, 1994, pp. X302 . Sui Fioretti: I Fioretti di san Francesco. Versione inedita di p. B. Bughetti. Note di F. Olgiati, prefazione di C. Leonardi, Roma, Città Nuova, 2007 (3° ed.), pp. 227; G. De Roma, G. P. Zatti, I Fioretti di san Francesco versione in lingua corrente, Padova, EMP, 2003 (4.a ristampa), pp. 176; C. Segre, I Fio etti di sa F a es o e la ovellisti a, in Francescanesimo in volgare, cit., pp. 337. T a l alt o, interessante: B. Bughetti, Vita e miracoli di san F a es o elle tavole isto iate dei se oli XIII e XIV, o l aggiu ta di due ote, estratto da «Archivum Franciscanum Historicum», XIX (1926), pp. 110 e XXXI pagine di tavole. 10 Scritti di Mistici francescani dal 1200 ad oggi. Vol. 1: secolo XIII (1995, pp. 1040); Vol. 2: secolo XIV (1997, pp. 1040); Vol. 3: secolo XV (1999), pp. 918), Padova, EMP. Per i Cappuccini: “a ti e sa tità ell O di e Cappu i o, a cura di Mariano d Alat i, Vol. I. Il Cinque e il Seicento, Roma, Istituto Storico Frati Cappuccini, 1980, pp. 421; Vol. II. Il “ette e l Otto e to, 1981, pp. 486. 11 Tale devozio e e p ese te i F a es o d Assisi, fu p ati ata dai Gesuiti (R. Guarnieri, ad vocem, in DIP IV (1977), coll. 1115-1130) - fraternità laicale dedita al servizio degli ammalati fondata nel 1360 dal beato Giovanni Colombini (Siena 1304 – San “alvato e sull A iata , ispi ata alla spi itualità di sa Gi ola o, he solo el fu riconosciuta congregazione clericale da Paolo V e poi soppressa nel 1668 da Clemente IX – ma fu promossa soprattutto da san Bernardino da Siena che promosse il trigramma IHS inscritto in un sole dorato con 12 raggi serpeggianti sopra uno scudo azzurro, approvato da Martino V nel 1450, che riprende una precedente iconografia ideata da Ubertino da Casale (Casale Monferrato 1259 – a. e t ato a h egli t a i F ati Mi o i el . La litu gia sul No e di Gesù si diffuse alla fi e del XV se olo. Nel Cle e te VII auto izzò l O di e F a es a o a e ita e l Uffi io del ““. No e di Gesù, e t e I o e zo XIII, el , estese alla Chiesa u ive sale tale e o ia liturgica. Tale culto venne adottato dai Gesuiti che assunsero il simbolo bernardiniano a emblema della Compagnia di Gesù. Ancor oggi nel Martirologio Romano tale memoria liturgica è segnata il 3 gennaio. V.: L. Monlougou – F.M. Du Buit, Dizionario Biblico Storico, ad vocem, Borla, 1987, pp. 686-688. Anche a Genova, Teresa Rossi (1837 -1918), appa te e te al Te z O di e F a es a o e di ui è in corso la causa di beatificazione, ripropose tale devozione e pe sua i iziativa, i lo alità Geo di Ce a esi, all i izio della st ada he conduce al santuario di N.S. della Guardia, nel 1923 si costruì una chiesa, poi divenuta parrocchiale, sotto questo titolo. Matilde Dell A o e, Francesca Teresa Rossi, Genova, Sorriso Francescano, 1988, pp. 136. Ill.; P. Pace, Un apostolo del SS. Nome di Gesù : breve vita della Serva di Dio Teresa Rossi, parrocchiana di S. Maria dei Servi in Genova, Genova, Tip. Libreria Derelitti, 1933 (2a ed.), pp. 63, 9 c. 12 Al secolo Bernardino degli Albizzeschi (Massa Marittima 1380 – L A uila . E t ato ei Mi o i el fu famoso predicatore e promotore di un forte rinnovamento spirituale della Chiesa: S. Bernardino da Siena, Antologia delle prediche volgari, Siena, Cantagalli, 2010, pp. 160; Idem, Prediche della Settimana Santa (Firenze, 1425), Edizioni Paoline, 1995, pp. 264; Idem, Novellette, aneddoti, discorsi volgari, a cura di G. Tuccini, Genova, Melangolo, 2009, pp. 220; V. Stanzial, Una voce da seguire. San Bernardino da Siena e la vita di tutti i giorni, Tau ed., 2006, pp. 388; M. Gronchi, La cristologia di san Bernardino da Siena. L i ago Ch isti nella predicazione in volgare, Marietti, 1992, pp. 228; Repertorio degli esempi volgari di Bernardino da Siena, a cura di C. Delcorno, S. Amadori, Bologna, Clueb, 2002, pp. XLVI-226; Note sulla tradizione manoscritta delle prediche volgari di san Bernardino da Siena, a cura di C. Delcorno, in «Archivum Franciscanum Historicum», LXXIII (1980), pp. 91-123; Idem, L ars predicandi di Bernardino da Siena, in Atti del Simposio internazionale Cateriniano – Bernardiniano, Siena 17-20 aprile 1980, a cura di D. Maffei e P. Nardi, Siena, Accademia senese degli Intronati, 1982, pp. 419-449; Z. Zafarana, Bernardino nella storia della predicazione popolare (pp. 37-70), in Da Gregorio VII a Bernardino da Studia Ligustica 3 5 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo p edi azio e i e ti asi diffo de do l e oi ità della vita di al u i se vi di Dio e il o segue te ricorso alla richiesta di grazie contribuisce efficacemente al riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa della loro santità (un caso per tutti san Lorenzo da Brindisi15). Siena, a cura di O. Capitani, C. Leonardi, E. Menestò, R. Rusconi, Spoleto, 1991 (ristampa), pp. XV-502; L. Pellegrini, Il processo di canonizzazione di san Bernardino da Siena. Studio ed edizione, A a e, , pp. . “ull i o og afia: R. Aprile, ad vocem, in Bibliotheca Sanctorum, vol. II (1962), coll. 1316-1321. Per una biografia esauriente: R. Manselli, ad vocem, in DBI, vol. IX (1967) pp. 215al uale si i via pe le ope e e la i liog afia. “ull i flusso della sua predicazione a Genova: L. Levati, Relazioni di S. Bernardino da Siena con Genova e la Liguria, in «Atti della Società Ligure di Storia Patria», LIII (1926), pp. 221-238. 13 Anticamente la Via Crucis necessitava il pellegrinaggio ai Luoghi Santi. Tra le testimonianze più antiche il racconto del domenicano Rinaldo de Monte Crucis che annota la sua salita al Sepolcro del Cristo attraverso varie tappe, stationes. Tale pratica popolare si diffuse attraverso i pellegrini provenienti dalla Terrasanta e soprattutto dai Frati Minori che, dal 1342, ebbero la Custodia di quei luoghi. La Via Crucis come serie di 14 stazioni si diffuse nelle chiese dei Minori in Spagna dalla prima metà del secolo XVII. Clemente XII nel 1731 permise di istituire la Via Crucis a he elle alt e hiese, o f a es a e, a te e do il p ivilegio dell istituzio e al solo O di e francescano. Recentemente è stata curata da P. Pellizzari la traduzione italiana del contributo di A. Teetaert da Zedelgem, Apercu historique sur la devotion au chemin de la croix, pubblicato postumo in «Collectanea Franciscana», XIX (1949), pp. 45-142 , nel volume Saggio storico sulla devozione alla Via Crucis. Evocazione e rappresentazione degli episodi e dei luoghi della passione di Cristo, a cura di A. Barbero e P. Magro, Centro Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e complessi devozionali europei, Casale Monferrato, 2004, pp. 148. Vedi anche: G. Montorsi, La Via Crucis. Devozione. Storia, Padova, EMP, 2009, pp. 72. 14 Al secolo Paolo Gerolamo Casanova (Porto Maurizio 1676 – Roma 1751). Si trasferisce a Roma, ove nel 1695 viene ammesso al Noviziato dei Minori. Ordinato sacerdote il 17 agosto 1702, a seguito di grave malattia ritorna al paese natio ove risiederà dal 1704 al 1709. Guarito miracolosamente per intercessione della Madonna, si trasferisce a Firenze dove, nel 1709, fonda il convento di san F a es o all I o t o dal uale pa ti à il suo infaticabile pellegrinare pe le ittà dell alta Italia a p edi a e. Beatifi ato il a zo da Pio VI e canonizzato il 29 giugno 1867 da Pio IX. D. Busolini, ad vocem in DBI 64, 2005, pp. 437-439; K. Soltész Frattaioli, F. Leonardus a Portu Mauritio il santo patrono di Imperia: dalla Liguria al cuore della Chiesa, Imperia, Dominici, 1995 (2a ed.), pp. 108, 8 c. di tav.; Leonardo da Porto Maurizio, Epistolario, edizione integrale promossa dal Centro studi leonardiani di Imperia, a cura di K. Soltész Frattaioli, Assisi, Porziuncola, 2000, pp. LXI, 1128. Per il testo: C. Vaiani, Via Crucis di san Leonardo da Porto Maurizio, Milano, Glossa, 2003, pp. VII-257. 15 Al secolo Giulio Cesare Russo (Brindisi 1559 – Bélem 1619), dopo aver frequentato i Conventuali, si trasferì a Venezia p esso u o zio sa e dote e vestì l a ito dei appu i i el . O di ato sa e dote el , fu Provinciale in Toscana nel 1589, a Ve ezia el , se o do Defi ito e Ge e ale dell O di e el , Provinciale in Svizzera nel 1598. Nominato Definitore Generale nel 1599, fu capo missione del gruppo di frati che, su invito del papa, fu o o i viati i Ge a ia. Nel tai appella i pe l assiste za spi ituale alle t uppe attoli he o t o i Tu hi e l a o su essivo o i ato Ge e ale dell O di e. Fu Provinciale in Liguria negli anni 1613 16161. Beatificato da Pio VI nel 1783 e canonizzato da Leone XIII nel 1881, nel 1959 è stato nominato da Giovanni XXIII Dottore della Chiesa: Arturo M. da Carmignano di Brenta, San Lorenzo da Brindisi dottore della Chiesa universale (1559 – 1619), Padova, 1960-1963, 4 voll.; Felix a Mareto, Bibliographia laurenziana: opera complectens an. 1611-1961 edita de sancto Laurentio a a Brundisio doctore apostolico, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1962, pp. 286; Idem, De S. Laurentio a Brundisio biographiae editae, in «Collectanea francescana», XXIX (1959) pp. 463-507; Arturo M. da Carmignano di Brenta, ad vocem, in Bibliotheca Sanctorum, VIII (1967),coll. 162-180; D. Busolini, ad vocem, in DBI 66 (2007), pp. 64-67. Circa la sua presenza in Liguria: San Lorenzo da Brindisi. Omaggio della P ovi ia dei Cappu i i di Ge ova al suo P ovi iale -1616) proclamato Dottore della Chiesa, Genova, Curia Provinciale dei Minori Cappuccini, 1959, pp. 116 ill., che attraverso i contributi di illustri studiosi cappuccini liguri (Cassiano da Langasco, Alipio da Celle, Callisto da Sestri Ponente, Amedeo da Varazze, Luigi M. da Genova) Studia Ligustica 3 6 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo 3. E proprio queste devozioni16, attraverso la predicazione, diventano il momento di passaggio di promozione degli stessi culti dai luoghi esclusivamente francescani alle altre realtà ecclesiali, parrocchie e oratori, sui territori delle diocesi liguri. I francescani infatti chiamati a predicare nei diversi contesti urbani e rurali, specialmente là dove non sono direttamente p ese ti, p o uovo o l i sedia e to di ulti e devozio i he determinano 4. il ostitui si delle o pag ie del Te z O di e17, il laicato francescano. Esso attraverso una presenza devota e attiva fondata sulle opere di misericordia, incrementa ulteriormente la presenza francescana sul territorio e, nei propri oratori o/e cappelle, come nelle chiese f a es a e, a i his e di ope e d a te l i o og afia f a es a a. Il tempo non consente una disanima articolata dei quattro elementi qui enunciati. Preme comunque in questa sede offrire elementi utili ad una lettura generale della problematica. Il primo, come detto, riguarda la presenza delle diverse famiglie francescane: Minori, Conventuali, Cappuccini. Il 22 marzo 1639 si riuniva a Genova presso il convento di santa Maria della Pace18 il Capitolo che sanciva la nascita della nuova Provincia Francescana Riformata di Genova, che nominava suo patrono sa t Antonio da Padova e riuniva 19 conventi19 dislocati tra Portovenere e illust a la figu a, l ope a, la spi itualità ed il appo to o i Cappu i i ligu i fo e do un interessante saggio i o og afi o a te i sulle ope e affigu a ti il sa to ei o ve ti e hiese ligu i dell O di e. 16 J.W. Curran, Devotion, in Dictionnaire de Spiritualitè, III (1957), coll.716-726; E. Bertaud,A. Rayez, Devotions, in Ibidem, coll. 747-778; A. Solignac, Piété. Moyen age, in Ibidem, XII (1985), coll.1714-1725; I. Noye, Piété depuis le 16. siècle, in Ibidem, coll.1725-1743. Per lo stretto rapporto tra devozione e religiosità popolare: G. Panteghini, La religiosità popolare. Provocazioni culturali ed ecclesiali, Padova, EMP, 1995, pp. 256, che ne ricostruisce le radici storiche e i fondamenti teologici. 17 F a es o d Assisi p o u ò di edige e ist uzio i pe i lai i he i te deva o pa te ipa e la spi itualità del suo Ordine. Le prime notizie su quella che sarà poi la terza famiglia si hanno già nel 1211. Si veda: F. Bordoni, Historia Tertii Ordinis s.Francisci (ed. anastatica a cura di L. Temperini), Roma, Franciscanum, 1998, pp. X-607; L. Temperini, Carisma e legislazione alle origini del Te z O di e di s. F a es o, Roma, Franciscanum, 1996, pp. 182; Te z O di e F a es a o ella spi itualità, ella sto ia, el di itto, ella so iologia se afi a, Roma, 1955, pp. 547; C. Mercuri, “a tità e p opaga da: il Te z O di e f a es a o ell agiog afia osservante, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1999, pp. 192; F. Olgiati, Co e to alla ‘egola dell O di e F a es a o “e ola e, Milano, EBF, 2001, pp. VII –230. “ulla p ese za e diffusio e del Te z O di e a Ge ova e i Ligu ia: D. Ca iaso, S.Francesco e il Te z O di e i Ge ova e Ligu ia, Genova, Tip. Arcivescovile, 1916 (2° ed.), pp. 50-64 e 85-124. Circa la Regola il Ca iaso, ell ope a o a itata pu li a pp. -191) il testo approvato e promulgato da Niccolò IV nel 1289 con la Bolla Supra montem; pubblica (pp. 38-48) inoltre un testo precedente chiamata Regola Antica risalente al 1221. “ull uso del Tau: D. Vo eux, Tau simbolo francescano, Padova, EMP, 2004 (1.a ristampa), pp. 108. 18 A. Casini, Cento conventi, cit., p. 41. 19 San Giacomo di Savona, Santa Maria degli Angeli a Voltri, Santa Maria degli Angeli ad Alassio, San Francesco a Sarzana, San Francesco a Rapallo, San Francesco a La Spezia, Annunziata a Levanto, Santa Maria degli Angeli a San Studia Ligustica 3 7 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Sanremo, di cui tre a Genova (il Monte20, il Chiappeto21 e la Pace22). Nello stesso periodo la P ovi ia dell Osservanza di Genova dalla quale si erano staccati i Riformati contava 17 conventi23 a h essi dist i uiti sul te ito io da Ve ti iglia a Bola o e o due p ese ze a Ge ova l A u ziata del Vastato24 e Oregina25). Per i secoli XVII e XVIII si contano quindi un totale di 36 fondazioni alle quali si devono aggiungere quelle dei Cappuccini che, come risulta da un manoscritto del 1649 intitolato Informazioni sulla stato dei conventi26, sono in numero di trentadue27 dei quali tre a Genova (san Barnaba28, la Concezione29 e l A u ziata di Po to ia30) e gli altri distribuiti sul territorio da Oneglia a Portovenere. Si noti che di questi ben 18 furono fondati nella prima metà del Seicento. I Francescani in Liguria, in questi due secoli, contavano oltre 80 conventi comprendendo anche i monasteri femminili31. All alto u e o di fo dazio i fa is o t o u alt etta to alto u e o di f ati. Il Necrologio32 dei Cappuccini conta per il Seicento 1057 membri e per il Settecento 952, per un totale di 2009 ele e ti. L i po ta za di uesto libro iniziato nel 1593 e che continua fino ai nostri giorni Remo, Ospizio a San Romolo, Santa Maria del Soccorso a Pietra Ligure, Santa Maria della Misericordia a Rivarolo, SS. Concezione a Sassello, San Francesco a Portovenere, San Francesco a Vernazza, San Antonio a Finale Ligure, Santa Maria della Pace ad Albissola. 20 U. Macciò, Madonna del Monte, Genova, s.n., 1973, pp. 207 ill. ; E. Parma Armani, Santuario di N. S. del Monte, Genova, Sagep, 1979, pp. 32, ill. (Guide di Genova, 94). 21 F. Repetto, SS.Annunziata, in Dizionario delle Chiese di Genova, vol. I, Genova, Tolozzi, 1970, pp. 133-136. 22 A. Casini, Cento Conventi, cit. pp. 295 -307. 23 San Francesco a Moneglia, San Francesco a Chiavari, San Francesco a Recco, San Bernardino ad Albenga, SS. Annunziata a Portomaurizio, SS. Annunziata a Ventimiglia, San Francesco a Novi Ligure, Sa t Antonio a Pegli, oltre a Santa Maria delle Grazie a Gavi Ligure, San Francesco a Brugnato, San Francesco a Triora, Santa Maria degli Angeli a Diano Castello, SS. Annunziata a Rossiglione, San Sebastiano a Perinaldo e San Rocco a Bolano. 24 V. Belloni, Chiesa della SS. Annunziata del Vastato, Genova, Sagep, 1979, pp. 32, ill. (Guide di Genova, 88); Idem, L' Annunziata di Genova, Genova, Centro studi francescani per la Liguria, 1965, pp. 299, 38 c. di tav., ill. ; L' Annunziata del Vastato a Genova: arte e restauro, a cura di G. Rossini, Venezia, Marsilio, 2005, pp. 331 ill. + 1 DVD. 25 L. Magnani, Santuario di N.S. di Loreto, Genova, Sagep, 1979,, pp. 16, ill. (Guide di Genova,94); A. Casini, Cento conventi, cit., pp. 421-440; C. Da Prato, Chiesa di N. S. di Loreto in Oregina. Cenni storici e descrittivi, Genova, Tip. “e afi o d Assisi, , pp. . 26 Co se vato p esso l Archivio Provinciale dei Cappuccini liguri. 27 Oltre i 14 elencati in nota 6 fondati nel Seicento, esistevano: Genova – San Barnaba (1538), Savona (1539), N.S. delle Grazie a Voltri (1568), Sarzana (1576), San Remo (1578), Final Marina (1585), Chiavari (1586), La Spezia, (1588), Sestri Ponente (1588), Alassio (1593). 28 )efi i o d Au igo, Il cenobio di san Barnaba in Genova. Illustrazione storica, Genova, Tip. D. Bosco, 1965, pp. 230, ill.; Cassiano da Langasco, Chiesa di san Barnaba,Genova, Sagep, 1980, pp. 32, ill. (Guide di Genova,100). 29 F. Zaverio Molfino da san Lorenzo della Costa, La SS. Concezione, Genova, 1941, pp. 296; Cassiano da Langasco, Chiesa SS. Concezione e Padre Santo, Genova, Sagep, 1976, pp. 16, ill. (Guide di Genova,31). 30 Cassiano da Langasco, Chiesa SS. Annunziata di Portoria (S. Caterina), Genova, Sagep, 1975, pp 16, ill. (Guide Genova, 5). 31 D. Cambiaso, Le Clarisse in Liguria, in Liguria francescana. Numero Unico per il settimo centenario del transito glorioso di san Francesco, Genova, 1927, pp. 22-27. 32 F. Saverio Molfino da san Lorenzo della Costa, I Cappuccini Liguri. Vol. III: Il Necrologio 1530-1972, Genova, Tip. Opera SS. Vergine di Pompei, 1973 (4° ed. agg. a cura di Cassiano da Langasco), pp. 478. Studia Ligustica 3 8 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo o siste, olt e he ell uffi ialità dei dati e el fatto he di ias u e o vie e ife ito l i a i o p evale te i ope to ell a o della vita. E sig ifi ativo he su eligiosi 49 (239 nel Seicento e 210 nel Settecento) vengano definiti predicatori. Il termine esclude i missionari e si trova invece affiliato ad altre due tipologie: quella di scrittore e quella di missionario popola e. Quest ulti a atego ia p ese te sop attutto tra fine 600 e 700 quando a Genova ove erano sorte le Congregazioni dei Missionari Urbani33 e di quelli Rurali34 che avevano il o pito di p edi a e le issio i al popolo. A tuttoggi l u i a i dagi e siste ati a sugli s itto i dei Cappuccini è quella di p. Zaverio Molfino35 che ci permette di riscontrare non solo attraverso gli scritti editi dei predicatori famosi quali Claudio Clavesana da Pieve di Teco 36, Dionisio da Genova (1636-1695)37, Aurelio Richeri da Genova38, Agostino Boccafò da Genova39, 33 P. Calliari-F. Repetto, ad vocem in DIP, vol. V, 1978, coll. 1500-1501. P. Calliari-F. Repetto, ad vocem in DIP, vol. V, 1978, coll. 1466-1468. 35 F. Saverio Molfino da san Lorenzo della Costa, I Cappuccini Liguri. Note biografiche, Genova, Tip. Della Gioventù, 1912, pp. 530. 36 Nato el da illust e fa iglia o itale vestì l a ito appu i o il agosto . Fa oso p edi ato e, fu Co sulto e Ge e ale dell O di e e Visitatore presso le Provincie spagnole. Morì nel convento di Sestri Ponente nel 1805. Tra le sue opere: Sermoni quaresimali del p. Claudio dalla Pieve, Napoli, a spese di A. Marotta, 4 voll., 1835, pp. XXIII, 192; 246, 250, 234; Esercizii spirituali per gli ecclesiastici, Bologna, Longhi, 1774 (1 ed.), pp. VIII, 407]; Genova, Felice Repetto, 1776, pp. VIII, 284; Esercizii spirituali per gli secolari, Bologna, Longhi, 1775 (1 ed.), pp. VIII, 429; Genova, Felice Repetto, 1776, pp. VIII, 304; Dissertationum theologico-moralium reverendi admodum patris fr. Claudii e Civitate Plebis Cappuccinorum ex-provincialis .., Lucca, Giacomo Giusti, 1779, 5 voll.; La religiosa claustrale ritirata per dieci giorni in se stessa ossia esercizi spirituali composti dal m.r. padre Claudio dalla Pieve .., Finale, Stamperia Rossi, 1792, pp. VII-200, 1 c. di tav., ill.; Il cristiano ritirato per dieci giorni in se stesso ossia esercizj spirituali composti dal M.R.P. Claudio dalla Pieve d'Albenga .., Genova, Stamperia Gesiniana, 1791, pp. 280; Corso intero di una mensile missione sacra, composto dal M.R.P. Claudio Dalla Pieve D'Albenga missionario cappuccino, Bologna, Longhi, 1774 (1 ed.), 2 voll., pp. VII-552; VII-495; Genova, Felice Repetto, 1776 (2 ed.), pp. XIV, 640; Venezia, Coleti, 1793 (3 ed.), pp. XIX-631; Venezia, Simone Occhi, 1804 (4 ed), pp. XIX-628. Si veda anche: R. Mantovi, Il "corso intero di una mensile missione sacra" del cappuccino ligure Claudio Clavesana da Pieve di Teco (1722-1806/7) : elementi di base per una prima comprensione dell'opera, tesi di licenza, Università Pontificia Salesiana, Dipartimento Pastorale Giovanile e Catechetica, relatore Pietro Braido, Roma, 1995, cc. 425 dattiloscritto. 37 Vicarius provincialis expensus et iuxta strictioris, & regularis observantiae iura dilucidatus per f. Dionysium a Ianua, Genova, Gio. Ambrogio de Vincentiis, 1664, pp. [22], 250, [16]; Bibliotheca scriptorum ordinis Minorum S. Francisci Capuccinorum a fratre Dionysio Genuensi eiusdem ordinis professore contexta, illustriorumque virorum elogijs adornata ... Cui accedit cathalogus omnium prouinciarum, conuentuum, missionum, ac religiosorum, qui sunt in vnaquaque prouincia; prout numerabantur anno 1678 .., Genova, Antonio Giorgio Franchelli, 1680, pp. [32], 588, [4]; Bibliotheca scriptorum ordinis minorum S. Francisci Capucinorum a Fr. Dionysio Genvensi ... contexta Edizione In hac secunda editione accuratius coordinata ... Accedit catalogus omnium Provinciarum, Conventuum, missionum, ac religiosorum, qui sunt in unaquaeque Provincia prout numerabantur in Capitulo Generali 1685, Genova, G.B. Scionico, 1691, pp. 18, 324, 64. 38 P ese l a ito il ap ile , fu P ovi iale e Co issa io ge e ale i Co si a, o ì il otto e . Tractatus h o ologi us…,Genova, G.B. Franchelli, 1712 (1° ed.),pp. 488; Idem, 2° ed. 1720 in due vol.; Cathegoria su sta tiae i sua ge e a su alte a…, Genova, Franchelli, 1716. 34 Studia Ligustica 3 9 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Francesco Giancardi da Alassio40, Francesco Rombo da Sestri Ponente41, ma anche attraverso quelli rimasti manoscritti, una serie di categorie che aiutano a ricostruire le tipologie devozionali42 proposte attraverso la predicazione sul territorio. Un rapido riscontro, qui solo a e ato, ileva olt e alla p ese za dei iste i istologi i atività, passio e, … e a iologi i a u ziata, visitazio e, addolo ata … 43, il culto degli Angeli, dei santi fondatori (Francesco44 e Chiara45) e dei santi e beati della famiglia istituita da Matteo di Bascio46 (Fedele da 39 Nato a Ge ova il a zo , p ese l a ito il sette e . P edi ato e, i ue volte Defi ito e. Fu il p i o o ista della p ovi ia ligu e appu i a. Mo ì alla ““. Co ezio e l sette e . Di lui esta o almeno nove opere manoscritte. 40 Nato ad Alassio il a zo , vestì l a ito il otto e . App ezzato p edi ato e e s itto e. Mo ì a Savona il 1°dicembre 1670. Molte sue opere vennero pubblicate con il nome dello zio sacerdote Giuliano. Fra le quasi trenta opere: Imprese d'Alassio citta sacra della gran Madre di Dio…, Mondovi, 1653, pp. 26, 75, 3; Sacro Vessillo spiegato a Gloria di S. Maria della guardia in Polceuera, fuori delle mura di Genova, e per divotione della Confraternita nuouamente eretta ... Parte prima, Mondovì, Giovanni Gislandi, e Gio. Francesco Rossi, 1652, pp. 108; Augustissima apparitione della gran madre di Dio ad Antonio Botta nell'inclita, e fedelissima città di Savona ; discorsi predicabili ; descritta sopra le letanie, Echo della Madonna, da d. Giuliano Giancardi d'Alassio ... Parte prima, 1650, pp. [20], 289, [11], 46; Parte seconda, Mondovì, Giovanni Gislandi, e Gio. Francesco Rossi, 1653, pp. [32], 437, [15]. 41 Nato el , studiò g a ati a e fisi a p esso il Collegio dei Gesuiti di Ge ova. Vestì l a ito il ap ile . Predicatore insigne, fu Provinciale, maestro dei novizi, uomo coltissimo e scrittore apprezzato. Innocenzo XI lo inviò Visitatore Apostolico presso la Provincia Romana dei Cappuccini. Tra le sue opere: Aucupium ibis hoc est confutationes obiectionum elenchistae cuiusdam anonymi in apologiam pro Annio F. Thomae Mazza. Authore Didymo Leoclavico Sivilieno. Editum a reverendo P.F. Francisco a Sexto ordinis minorum capuccinorum. .., Ronchi, Antonio Giorgio Franchelli, pp. 8, 324; Prima parte de' ragionamenti a' nouitii di fra Francesco da Sestri Minore Cappuccino per accenderli all'amore della perfettione, si nel riceuerli all'habito, e nell'ammetterli alla professione; si nel corso tutto della probatione .., Genova, Antonio Giorgio Franchelli, 1682, pp. [40], 544; Discorsi morali di fra Francesco da Sestri frate minore dell'Ordine de' Cappuccini. Da farsi a' religiosi, e religiose claustrali, ...Parte prima [-seconda], Genova, Antonio Giorgio Franchelli, 1681, 2 volumi; L'Elefante discorso panegirico in lode di S. Evasio vescovo, e martire padrone, e protettore della citta di Casale …, Casale, Marta, 1656, pp. 22, [2]. 42 A. Matanic, Devozioni francescane, Roma, Ed. Francescane, 1965, pp. 98. 43 L. Veuthey, Dottrina mariologica. Maria Immacolata Madre in prospettiva francescana, Roma, Miscellanea Francescana, 2003, pp. XLIX-260, ill. 44 Sull i o og afia: V. Criscuolo, F a es o d Assisi att ave so l i agi e (Iconographia Franciscana, 7). Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1992, pp., 107, 95, 10. 45 Chia a d Assisi: p ese za, devozio e e ulto, a cura di V. Criscuolo, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1994, pp. 420; M. Bartoli, Chia a d Assisi. Co appe di e i o og afi a a cura di S Gieben, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1989, pp. 275 e 35 cc. di tavv.; S. Gieben, L i o og afia di s.Chia a d Assisi, in «Italia francescana», LXVIII (1993), pp. 100; I o es “a tae Cla ae. La vita di sa ta Chia a att ave so l i agi e (Iconographia franciscana, 4), a cura di S. Gieben, Roma 1989, pp. 74, 32 tav. 46 Al secolo Matteo Serafini (Bascio di Pennabilli 1495 ca. – Venezia 1552) fondatore (1525) della terza e più e e te fa iglia f a es a a, i o os iuta el o e o u ità dei f ati i o i della vita e e iti a , aveva professato tra i Minori del convento degli Osservanti di Montefiorentino presso Frontino, ove fu ordinato sacerdote nel 1525. Desideroso di ritornare al primitivo rigore della regola francescana, a seguito di una visione, senza il permesso dei superiori uscì dal convento e ottenne dal papa Clemente VII il privilegio personale di vestire un lungo saio di tessuto ruvido come quello usato da san F a es o d Assisi o la sola diffe e za di u appu io più appuntito. Fondò il nuovo Ordine religioso, approvato da papa Clemente VII il 3 luglio 1528 con la Bolla Studia Ligustica 3 10 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Sigmaringen47, Giuseppe da Leonessa48, Lorenzo da Brindisi, Serafino da Montegranaro49, Felice da Cantalice50, Crispino da Viterbo51, A gelo d A i52: presenze che si riscontreranno ell i o og afia delle ope e d a te p ese ti nelle chiese e nei conventi liguri. Religionis zelus, he pe etteva ai e i dell o di e di p edi a e ovunque e di portare la loro testimonianza attraverso la scelta di vita di una povertà rigorosa, grazie al sostegno della duchessa Caterina Cybo di Camerino (F. Petrucci, ad vocem, in DBI 25, pp. 237-241); Melchiorre da Pobladura, La severa riprensione di fra Matteo da Bascio (1495-1552), in «Archivio italiano per storia della pietà», III (1962), pp. 281-309, 2 c. di tav.; C. Urbanelli, Matteo da Bascio e l'Ordine dei Frati Cappuccini, Ancona, Curia provinciale Frati Cappuccini, 1982, pp. 65, [8] p. di tav. (estr. da: I Cappuccini nel Montefeltro. Atti del convegno di Pietrarubbia, 3 agosto 1980). Pe l a ito: S. Gieben, Cappuccini (scheda 88), pp. 341-344, in La sosta za dell effi e o. Gli abiti degli ordini religiosi in Occidente, a cura di G. Rocca, Roma, Ed. Paoline, 2000. 47 Al secolo Markus Roy (Sigmaringen 1577 – Seewis im Prattigau 1622), entrò fra i Cappuccini di Edimburgo nel e fu issio a io ella zo a p otesta te della “vizze a, egio e dei G igio i, dove ve e u iso. E il p i o martire di Propaganda Fide, sorta nel 1621. Beatificato da Benedetto XIII il 24 marzo 1729, fu canonizzato il 29 giugno 1746 da Benedetto XIV. O. Schmucki, Fidelis von Sigmaringen (1578-1622). Bibliographie. Kommentierter Literaturbericht bis 2000. (Subsidia scientifica franciscalia, 10). Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 2004. pp. VI, 56*, 917. 48 Al se olo Euf a io Deside i, a ue a Leo essa ‘ieti el e o ì ad A at i e el . Vestì l a ito cappuccino ad Assisi nel 1572 e sempre praticò rigorose mortificazioni. Ordinato sacerdote nel 1580 operò un fe o do apostolato t a le popolazio i dell U ia, dell A uzzo e del Lazio. Nel otte e il pe esso di a da e missionario in Turchia, dove nel 1589, fu martirizzato dal sultano Murad III, ma miracolosamente si salvò. Ritornato i Italia o ti uò la sua testi o ia za att ave so le issio i popola i e la diffusio e della p ati a delle Qua a t o e. Beatificato da Clemente XII nel 1737, fu canonizzato da Benedetto XIV nel 1746. Pio XII, nel 1950, lo proclamò patrono delle missioni. O. E. D agosti o, Vita di s. Giuseppe da Leonessa secondo le testimonianze: 1556-2006, Leonessa, 2006, pp. 283, ill.; G. Chiaretti, Archivio Leonessano: i documenti riguardanti la vita e il culto di san Giuseppe da Leonessa, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1965, pp. XIII-620 (Subsidia scientifica franciscalia, 2); Idem, Profilo cronistorico di s.Giuseppe da Leonessa: 1556-1612, Leonessa, 1981, pp. 42; O. E. D Agosti o, San Giuseppe da Leonessa 1556-1612 : contesto storico e predicazione, Leonessa, Leonessa e il suo Santo, 1998, pp. 157. 49 Al secolo Felice Rapagnano (Montegranaro 1540 – Ascoli Piceno 1604), entrò come fratello laico nel convento cappuccino di Tolentino. Peregrinò per tutti i conventi delle Marche e nel 1590 si stabilì definitivamente ad Ascoli Piceno come frate questuante. Venne canonizzato da Clemente XIII il 16 luglio 1767. Costante da Pelissanne, Vita di san Serafino da Montegranaro, laico professo dei Frati Minori Cappuccini, grande taumaturgo del secolo XVI, Loreto, 1940, pp. XV–261; D. Svampa, Vita di san Serafino da Montegranaro laico cappuccino, Bologna, Livi ed., 2004 (2° ed.), pp. 252 ill; D. Malvestiti, “a “e afi o da Mo teg a a o appu i o, lai o p ofesso dell O di e dei Minori di san Francesco. Vita, opere e preghiere, Montegranaro, 2003, pp. 63 ; G. Santarelli, Vita di san Serafino da Montegranaro, Ancona, Provincia Picena Frati Cappuccini, 2003, pp. 191 ill.; “pi itualità e ultu a ell età della ‘ifo a della Chiesa: l O di e dei Cappu i i e la figura di san Serafino da Montegranaro, a cura di G. Avarucci, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 2006, XXIV. “ull i o og afia del sa to: San Serafino da Montegranaro ell a te italia a dal . Al . “e olo. Catalogo della ost a i o asio e del quarto centenario della morte, a cura di G. Avarucci, Roma, Istituto Storico Frati Cappuccini, 2004, pp. 292 (Iconographia francescana, 15). 50 Al secolo Felice Porri, nacque a Cantalice (Rieti) intorno al 1515. Pastore e contadino nel 1543 entrò nel o ve to di A ti oli di Ca pag a, l attuale Fiuggi. E ise la p ofessio e eligiosa il aggio e el si trasferì a Roma presso il convento di san Niccolò de Portiis (ora santa Croce dei Lucchesi) e pe ua a t a i fe e il frate questuante, assistendo poveri e malati. Consigliere spirituale e amico di san Carlo Borromeo, san Filippo Neri Studia Ligustica 3 11 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Quanto fin qui scritto per i Cappuccini vale anche per Minori e Conventuali. Qui saranno oggetto delle rappresentazioni iconografiche e devote Antonio da Padova 53, Bonaventura da Bagnoregio54, Raimondo Lullo55, Bernardino da Siena56, Giovanni da e papa Sisto V, fu mistico, devoto della Madonna ed ebbe il dono di predire il futuro. Morì il 18 maggio 1587. Fu beatificato da Urbano VIII il 1 ottobre 1625 e canonizzato da Clemente XI il 22 maggio 1712. Ma ia o d Alat i, Processus sixtinus fratris Felicis a Cantalice: cum selectis de eiusdem vita vetustissimis testimoniis, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1964, pp. XXXVII-449; Idem, Fra Felice da Cantalice, il santo del popolo romano, Roma, Istituto Polig afi o dello “tato, , pp. ill.; M. d Alat i, “. Gie e , San Felice da Cantalice nella devozione popolare, Roma, 1987, pp. 60 ill. (Iconographia francescana, 3). 51 Al secolo Pietro Fioretti nacque a Viterbo il 13 novembre 1668. Il 22 luglio 1693, indossa l'abito cappuccino nel convento della Palanzana di Viterbo. Dimorò fino al 1709 in vari conventi del Lazio. Dal 1710 è trasferito nel convento di Orvieto come questuante. Il suo peregrinare per le campagne orvietane durò quasi quarant'anni. Fiaccato da penitenze e da malattie durante l'inverno 1747-1748 cadde gravemente infermo e dovette lasciare definitivamente Orvieto diretto all'infermeria del convento della Santissima Concezione in Roma ove morì il 19 maggio 1750. Fratello laico noto per le sue estasi contemplative Crispino da Viterbo venne beatificato il 7 settembre 1806 da papa Pio VII e canonizzato il 20 giugno 1982 da papa Giovanni Paolo II. Si veda: Ma ia o d Alat i, Frate Crispino da Viterbo: il santo della letizia francescana, Roma, Postulazione Generale dei Cappuccini, 1993, pp. 40 ill.; Idem, San Crispino da Viterbo: un frate penitente gioviale e benefico, ‘o a, L Italia F a es a a, , pp. ill.; A. Pietrangeli, San Crispino da Viterbo cappuccino. Note e contributi nell a o della a o izzazio e, Roma, Centena, 1982, pp. 218; G. Cesarini, G. Felini, San Crispino da Viterbo: apparato iconografico e immagini per devozione, Viterbo, 2008, pp. 126 ill. 52 Luca Antonio Falcone nacque ad Acri (Cosenza) il 19 ottobre 1669. Il 12 novembre 1691 emise i voti solenni. Dal 1695 al 1700, nei conventi di Rossano, di Corigliano Calabro e di Cassano Jonio, completò gli studi teologici, filosofici e umanistici, che aveva iniziato ad Acri. Il 10 aprile 1700, giorno di Pasqua, fu ordinato sacerdote nel duomo di Cassano Jonio e destinato, dai superiori, al ministero della predicazione. Dal 1702 al 1739, anno della sua morte, percorse instancabilmente tutta la Calabria e buona parte dell'Italia meridionale, predicando quaresimali, missioni popolari ed esercizi spirituali. Leone XII il 18 dicembre 1825 lo proclamava beato. Si veda: G. Spagnolo, Un fuo o i esti gui ile: A gelo d A i f ate appu i o 9-1739, San Giovanni Rotondo, Ed. Padre Pio, 2007, pp. 256 ill.; G. Fiamma, A gelo d A i, Acri, 1989, pp. 130; Giocondo da Morano, Vita del eato A gelo d A i a ata dai suoi contemporanei, Cosenza, Fasano, 1988, pp. 373 ill.; Il eato A gelo d A i el suo te po 9-1739). Atti del convegno storico (Acri 14-16 settembre 1989), a cura di G. Fiamma, Acri, 1991, pp. 270 ill.; Il eato A gelo d A i nella storia della spiritualità del XVIII secolo. Atti del convegno di studi (Acri 25 ottobre 2005), a cura di L. Falcone, Cosenza, 2007, pp. 80 ill.; U. Dovere, L ope a apostoli a del eato A gelo d A i el suo o testo sto i o-sociale (1669-1739), in «Campania sacra», XXXIX (2008), n. 1-2, pp. 76-100; Gli s itti del eato A gelo d A i: le lette e, due p edi he, u o so di issio i e l O ologio della Passio e… Appendice di studi inediti, a cura di V. Criscuolo, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 2004, pp. 423. 53 P. Cattaneo, Antonio di Padova. Un amico tra cielo e terra, Padova, EMP, 2011, pp. 152; G. C. Mattellini, Antonio uomo santo, Padova, EMP, 2000, pp. 128; L. Bertazzo, Antonio di Padova uomo evangelico: contributi biografici e dottrinali, Padova, EMP, 1995, pp. 217; V. Gamboso, Antonio di Padova. Vita e spiritualità, Padova, EMP, 2011 (4a ed.), pp. 333; Idem, Testi o ia ze i o i su sa t A to io, Padova, EMP, 2001, pp. 192; Idem, Li e i a olo u ed altri testi medievali, Padova, EMP, 1997, pp. 816; Idem, La vita del santo raccontata dai contemporanei (Assidua – Rigaldina), Padova, EMP, 2007, pp. 168; L. Bertazzo Vite e vita di sa t Antonio di Padova. Atti del convegno i te azio ale sull agiog afia a to ia a Padova aggio – 1 giugno 1995), Padova, EMP, 1997, pp. 405; Antonio uomo evangelico. Convegno di studi nell'VIII centenario della nascita e nel 50° di proclamazione a Dottore della Chiesa (Bologna 22-23 febbraio 1996), a cura di G. Ravaglia, Padova, Centro studi antoniani, 1997, pp. 237; V. Studia Ligustica 3 12 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Capestrano57, Giuseppe da Copertino58, Salvatore da Horta59, Piet o d Al a ta a60 e Pasquale Baylon61. Criscuolo, Antonio di Padova e i Cappuccini: storia e culto dai fondi archivistici vaticani, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1996, pp. 263; A. Rigon, Antonio di Padova e il minoritismo padano, in I compagni di Francesco e la prima generazione minoritica, Atti del XIX Convegno Internazionale (Assisi 17-19 ottobre 1991), Spoleto, 1991, pp. 169-199. Sulle opere: Antonio di Padova, Sermoni, Padova, EMP, 2005 (4° ed.), pp. 1328. Sulla diffusione del suo culto: La devozione antoniana nei cinque continenti. Chiese e santuari dedicati al santo di Padova, a cura di L. Segafreddo, Padova, EMP, 1995, pp. 240. 54 Al secolo Giovanni Fidanza (Bagnoregio 1218 - Lione 1274) , entrato fra i Minori intorno al 1243, filosofo e teologo, i seg ò alla “o o a di Pa igi, fu Mi ist o Ge e ale dell O di e dal al . “ isse u e ose ope e di carattere teologico e mistico ed importante fu la «Legenda maior», biografia ufficiale di San Francesco. Fu nominato vescovo di Albano e cardinale nel concistoro del 3 giugno 1273 da Gregorio X. Partecipò al II Concilio di Lione che, grazie anche al suo contributo, segnò un riavvicinamento fra Chiesa latina e Chiesa greca. Proprio durante il Concilio, morì a Lione, il 15 luglio 1274.Venne canonizzato da Sisto IV nel 1482 e proclamato Dottore della Chiesa da Sisto V nel 1588 con il titolo di Doctor Seraphicus. L. Di Fonzo, ad vocem, in Biblioteca Sanctorum, vol. III (1961), coll. 239-279; R. Manselli e T. Gregory, ad vocem, in DBI vol. 11 (1969), pp. 612-619 e 619-628; E. Bettoni, San Bonaventura da Bagnoregio, Milano, Vita e Pensiero, 1973, pp. 233; J. G. Bougerol, Introduzione a San Bonaventura, Vicenza, LIEF, 1988, pp. 279; A. Pompei, Bonaventura da Bagnoregio: il pensare francescano, Roma, Miscellanea francescana, 1994, pp. 373; F. Corvino, Bonaventura da Bagnoregio, francescano e pensatore, Roma, Città Nuova, 2006, pp. 217. 55 Nasce a Maiorca nel 1235 da famiglia nobile. In gioventù intraprende la carriera politica al seguito del figlio del re d A ago a. “i sposa ed ha due figli, a i to o ai t e t a i e t a el Te z Ordine francescano dedicandosi allo studio e a viaggi di conoscenza, con lo scopo diffondere il cristianesimo soprattutto tra i musulmani. Fonda un ollegio pe fa studia e l a a o ai f a es a i e s ive u e osi t attati di fo azio e issio a ia he gli va a o il titolo di «dottore illuminato». Parte poi verso il Medio Oriente dove tenta la via della conciliazione tra cristiani d O ie te e d O ide te e el No d Af i a a p edi a e t a i usul a i, o spi ito te a e a he olt e le diffi oltà e gli i su essi. Muo e el to a do dall Af i a, e vie e sepolto o g a di o o i a Maio a. La fa a popola e di beato circonda la sua figura subito dopo la morte, ma solo nel 1850 Pio IX ne approverà il culto, che già gli ve iva t i utato i Catalog a e ell O di e f a es a o. C. Lohr, ‘ai o do Lullo: l azio e e il pe sie o, in Conciliarismo, stati nazionali, inizi dell U a esi o (Todi, 8-12 ottobre 1988), pp. 235-243, in Atti dei convegni del Centro italiano di studi sul basso Medio Evo. Accademia Tudertina e del Centro di studi sulla spiritualità medievale n. s. 2, Spoleto, 1990, pp. XII-330; L. Badia, Scienza e letteratura nella produzione volgare di Raimondo Lullo, in Francescanesimo in volgare (secoli XIII-XIV) (Assisi 17-19 ottobre 1996). F ate F a es o d Assisi (Assisi 14-16 ottobre 1993). Atti dei convegni della Società Internazionale di studi francescani di Assisi e del Centro interuniversitario di studi francescani, n.s. 7, Spoleto, 1997, pp. X- 418; M. Battlori, Lullismo in Italia: tentativo di sintesi, Roma, Antonianum, 2004, pp. 208. 56 Enciclopedia bernardiniana: 1. Bibliografia, a cura di E. D A gelo, 1980, pp. XVI-419; Iconografia, a cura di M.A. Pavone, V. Pacelli, 1981, pp. XV-583; 3. Vestigia, a cura di S. Aloisi, 1984, pp. X-511; 4. Idem, Biografia, 1985, pp. XXIII, , stata edita a L A uila dal Co itato p o oto e delle ele azio i del e tenario della nascita di san Bernardino da Siena; N. Fabbretti, Bernardino, Milano, Edizioni Biblioteca Francescana, 1980, pp. 219; Z. Zafarana, Bernardino nella storia della predicazione popolare (pp. 39-70), in Da Gregorio VII a Bernardino da Siena, a cura di O. Capitani, C. Leonardi, E. Menestò, R. Rusconi, Spoleto, ristampa 1991, pp. XV-502. 57 Nato a Capestrano nel 1386 da un nobile tedesco, da cui il soprannome di Giantudesco, e da una giovane abruzzese, studiò Utroque iure a Perugia e divenne stimato giurista. Convertitosi entrò tra i Frati Minori Osservanti di Assisi. Fu p edi ato e elle egio i dell Eu opa sette t io ale ed o ie tale, spe ie i U ghe ia. Nel fu incaricato da papa Callisto III di p edi a e la C o iata o t o l I pe o Otto a o e pa te ipò all assedio di Belg ado. Fu Legato del Papa i Bavie a, Aust ia e Polo ia o t o gli Ussiti. P o osse l u io e degli A e i o ‘o a. Mo ì Studia Ligustica 3 13 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Un ulteriore e nuovo apporto alla committenza artistica e alle tematiche iconografiche verrà offe to i fi e dal Te z O di e he i e trerà sui patroni Elisabetta di Ungheria62 e Ludovico di presso Ujlak sulla riva del Danubio nel regno di Ungheria il 23 ottobre 1456. Fu canonizzato il 16 ottobre 1690 da Alessandro VIII. Giovanni da Capestrano e la riforma della Chiesa, a cura di A. Cacciotti, M. Melli, Padova, EMP, 2008, pp. 186; Ideali di perfezione ed esperienze di riforma in san Giovanni da Capestrano. Atti del 4 convegno di storico internazionale (Capestrano 1-2 dicembre 2001), a cura di E. Paszto , L A uila, G.T.E., , pp. ; Eade , San Giovanni da Capestrano: un bilancio storiografico. Atti del convegno storico internazionale (Capestrano 15-16 aggio , L A uila, A . e P ovi iale, 1999, pp. 173; Eadem, Cultura, società e vita religiosa ai tempi di san Giovanni da Capestrano. Atti del 5 convegno storico internazionale (Capestrano 21.22 ottobre 2002), Capestrano, 2003, pp. 190; G. Andreozzi, “a Giova i da Capest a o e il Te z O di e di san Francesco, Roma, Franciscanum, 1987, pp. X-175; M. Bartoli, La biblioteca e lo scriptorium di Giovanni da Capestrano (pp. 239-259), F. Fiorentino, Giovanni da Capestrano lettore di opere filosofiche e teologiche (pp. 261-292), F. Canaccini, Giovanni da Capestrano legge di astronomia (pp. 293-331) in «Franciscana», VIII (2006). 58 Al secolo Giuseppe M. Desa (Copertino, Lecce 1603 – Osimo 1663), venne ordinato sacerdote nel 1628. Devotissimo alla Vergine, rimase famoso per le sue estasi e la levitazione: è chiamato il santo dei voli e iconograficamente viene così presentato. Beatificato il 24 febbraio 1753 da Benedetto XIV, fu canonizzato da Clemente XIII il 16 luglio 1767. G.C. Mattellini, Giuseppe da Copertino. Uomo santo, Padova, EMP, 2003, pp. 160; M. Pappalardo, San Giuseppe da Copertino:vitaepe sie i del sa to…, Cantalupa, Effatà ed., 2007, pp. 66; B. Danza, San Giuseppe da Copertino, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2003, pp. 127; U f a es a o el t a istituzio i e profezia. San Giuseppe da Copertino nel IV centenario della nascita, Roma, Miscellanea francescana, 2003, pp. XVI232, ill.; “a Giuseppe da Cope ti o. Nost o o te po a eo. “pazi di sa tità e te po dell esiste za, a cura di C. Chenis, M. Apa, Cultures ed., 2003, pp. 319 ill. 59 Al secolo Salvatore Grionesos, nacque in Spagna, a Santa Coloma de Farnés nel 1520, ed entrò come laico professo nel convento di Barcellona nel 1541. Dopo la professione (1542) fu trasferito prima a Tortosa, poi in altri conventi ove veniva destinato ai lavori più umili e faticosi. Amato dal popolo che lo visitava numeroso per la fama della sua santità e per il suo potere taumaturgico, fu inviso ai confratelli e ai superiori. Sua ultima destinazione fu il convento di santa Maria di Gesù a Cagliari ove giunse nel 1565 e vi morì il 18 marzo 1567. Venne beatificato da Paolo V il 15 febbraio 1606 e canonizzato da Pio XI il 17 aprile 1938. A. Cogoni, S.Salvatore da Horta. La grandezza dei piccoli, Cagliari, Ed. della Torre, 2002, pp. 150; F. Colonna, Vita di S.Salvatore da Horta, Napoli, Giannini, 1998, pp. 139; M. Addeo, S.Salvatore da Horta: laico e taumaturgo francescano, Torre del Greco, Palomba, 1967, pp. 117 ill.; Un messaggio di fede e cultura nel cuore di Cagliari. Convegno di studi nel 60° anniversario della canonizzazione di san Salvatore da Horta (10-11 giugno 1998), Cagliari, 1998, pp. 82. 60 Al secolo Giovanni de Sinabria(Alcantara 1499 – A e as . Dopo gli studi p esso l U ive sità di “ala a a el 1515 entrò nel convento dei francescani di stretta osservanza di Mauxaretes e fu ordinato sacerdote nel 1524. Affermato predicatore popolare, fu eletto Provinciale del ramo dei Francescani Scalzi nel 1538. Nel 1540 nel Capitolo di Plasencia redasse le Costituzioni dei Membri di più stretta osservanza con le quali desiderava riportare i confratelli alla prassi primitiva della Regola francescana.La riforma iniziò con il rescritto di papa Giulio III e ottenne la ratifica del Generale dei Conventuali nel 1559. Direttore spirituale di santa Te esa d Avila e san Francesco Borgia, fu predicatore popolare instancabile, mistico e scrittore ascetico. Morto nel1562, fu beatificato da Gregorio XVI il 18 aprile 1622 e canonizzato da Clemente IX il 28 aprile 1669. Vita e pe sie o di s. Piet o d Al a ta a sa e dote dell O di e dei F a es a i Mi o i, a cura di N. Delli, Firenze, 1995, pp. 107 ill.; S.J. Piat, Il maestro della mistica: s.Piet o d Alcantara, Bari, Ed. Paoline, 1963, pp. 197 ill. 61 Al secolo Pascual Baylon Yubero (Torrehermosa 1540 – Villareal 1592), fu religioso dei Frati Minori alcantarini e fe e la p ofessio e uale lai o o ve so il fe aio . L Eu a estia fu il e t o della sua vita spi ituale. Ve e beatificato il 29 ottobre 1618 da Paolo V e canonizzato il 16 ottobre 1690 da Alessandro VIII. Nel 1897 Leone XIII lo proclamò patrono dei congressi eucaristici. I. A. Russo, S.Pasquale Baylon francescano, Napoli, La nuova cultura, 1985 (4.a ed.), pp. VII-341 ill.; G. Iacoviello, S. Pasquale Baylon, s.i.t., 1997, pp. 102 ill.; A. Navarro, S. Pasquale Baylon, Roma, 1997, pp. 47 ill. 62 Nata a Sarospatak nel 1207, nel 1221 sposa Lodovico IV langravio di Turingia. Rimasta vedova nel 1227 fonda un ospedale (1228) nel quale serve poveri ed ammalati. Muore a Marburgo nel 1231 e viene canonizzata da Gregorio Studia Ligustica 3 14 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Francia63, e sui protettori (san Rocco64, san Giuseppe65 … la p op ia atte zio e. No pote do eppu so a ia e te i hia a e le p ese ze del Te z O di e ligu e attive sul te ito io i soffermiamo ad analizzare la Compagnia di san Nicolosio in Genova che, come scrisse lo storico mons. Domenico Cambiaso nel suo volume “a F a es o e il Te z O di e i Ge ova : l i po ta za he e e ei se oli la Co g egazio e del Te z O di e di Castelletto fu ta ta he si può di e he uesta app ese tasse, al e o i e te epo he, tutta la vita te zia ia ge ovese 66. Un manoscritto settecentesco intitolato “to ia dell o ato io posto sotto la hiesa dei ‘‘. Pad i di san Francesco delle scarpe a Castelletto sotto il titolo e l i vo azio e di san Lodovico re di IX il 27 maggio 1235. G. Zatti, La p i ipessa dei pove i. “a ta Elisa etta d U ghe ia, Padova, EMP, 2006, pp. 160; C.A. Cadderi, “.Elisa etta d U ghe ia, Assisi, Ed. Porziuncola, 2006, pp. 184; “a t Elisa etta pe ite te f a es a a. Atti del convegno di studi ell ottavo e te a io della as ita di sa t Elisa etta d U ghe ia, p i ipessa di Tu i gia (Roma, Pontificia Università Antonianum 23-24 febbraio 2007), a cura di F. Scocca, L. Temperini, in «Analecta TOR», XXXVIII (2007), n. 178, pp. 241; Santa Elisa etta d U ghe ia elle fo ti sto i he del Due e to, a cura di L. Temperini, Padova, EMP, 2008, pp. 692; G. Andreozzi, Elisa etta e Lodovi o i sa ti pat o i del Te z O di e di sa Francesco, in «Analecta TOR», XXVI (1995), n. 157, pp. 308-379. 63 Lodovico, nato a Poissy nel 1214, fu re di Francia col nome di Luigi IX dal 1226 alla morte avvenuta a Tunisi nel 1270 ed è conosciuto col soprannome de il Santo. Profondamente religioso, fu instancabile nel ricercare importanti reliquie (famosa la vicenda della corona di spine di Gesù per la quale fece costruire il gioiello architettonico della Sainte-Chapelle a Pa igi sull Ile de la Cit . Guidò due C o iate he visse o spi ito ge ui a e te eligioso: la Settima (1248o t o l Egitto ella uale fu fatto p igio ie o e l Ottava o t o l e i ato di Tu isi, nella quale trovò la morte. Fu canonizzato da Bonifacio VIII nel 1297. C. Miglioranza, San Luigi re di Francia, pat o o dell O di e F a es a o “e ola e, Padova, EMP, 2009, p. 144; J. Le Goff, San Luigi (trad. italiana a cura di A. Serafini), Torino, Einaudi, 2007,pp XXVII,812. 64 A. Rigon, A. Vauchez, San Rocco: genesi e prima espansione di un culto. Incontro di studio (Padova 12-13 febbraio 2004), Bruxelles, Sociètè de Bollandistes, 2006, pp. X-324 (Subsidia hagiographica, 87); P. Ascagni, San Rocco pellegrino, Venezia, Marcianum press, 2007, pp. 291 ill.; L. Ferraiuolo, San Rocco pellegrino e guaritore, Milano, Ed. Paoline, 2003, pp. 143 ill.; P. Bolle, P. Ascagni, Rocco di Montpellier. Voghera e il suo santo. Documenti e testimonianze sulla nascita del culto di un santo tra i più amati della cristianità, Voghera, Comune, 2001, pp. 62 ill.; “a ‘o o ell a te: u pelleg i o sulla via F a ige a, catalogo della mostra (Piacenza, palazzo Gotico, 8 aprile25 giugno 2000), Milano, Electa, 2000, pp. 206 ill. Per Genova e il suo territorio: S.Rocco e i Genovesi, Genova, Scuola Tip. s. Giuseppe, 1927, pp. 90 p., [8] c. di tav.; 6° centenario della morte del patrono san Rocco: 1327 – 1927. S. Rocco di Vernazza, Genova, Derelitti, 1927, pp. 23; Ne vi, Capolu go, “a ‘o o, “a t Ila io, Genova, Sagep, 2009, pp. 31 ill.; L. Rodino, Vita breve di s. Rocco da Mompellieri, Genova, Tip. Letture Cattoliche, 1877, pp. VIII-58; U. Calcaprina, S.Rocco nel sesto centenario della sua morte, Genova, Derelitti, 1927 (2.a ed.), pp. 62; D. Cambiaso, Il culto di s. Rocco in Liguria, in «Settimana Religiosa», LXXII (1943), pp. 189-190. 65 Sul culto: D. Cambiaso, Il culto di san Giuseppe in Liguria, in «Rivista Diocesana Genovese», I (1913), pp. 44-46; 59-60; Idem, Il culto di san Giuseppe a Genova, in Numero Unico ricordo benedizione nuova chiesa di s. Giuseppe al Lagaccio, Genova, Tip. Lombardo, 1925, pp. 22-31. “ull i o og afia di san Giuseppe: L. Pessa Montagni, L i o og afia del t a sito di “. Giuseppe ella pittu a ge ovese del , in «Arte cristiana», LXXIV (1986), pp. 253268. 66 La p i a edizio e dell ope a ve e sta pata dalla Tip. della Giove tù el e o sta di pp. VIII-247, ill. La seconda (Genova, Tip. Arcivescovile, pp. XIIdel . “ull a go e to pu li ò a he: Statuti della Compagnia di san Francesco di Borgonovo (Genova), in «Archivum Franciscanum Historicum», XVII (1924), pp. 365377. Studia Ligustica 3 15 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Francia e di Elisabetta regina del Portogallo nei secoli XVII e XVIII67, traccia le vicende storiche e a tisti he dell o ato io he e e la p op ia sede sottosta te la dist utta hiesa di san Francesco di Castelletto68 a partire dal 1625 e fino al decreto di soppressione della stessa in data 17 marzo 1799, e che poi si trasferì, nel 1804, presso la chiesa di san Nicolosio, il cui complesso che aveva ospitato dal 1550 fino al 1798 le monache Clarisse, subentrate ad una più antica comunità di regola agostiniana69. Tale fraternità già nel Seicento contava un alto numero di aderenti che, nel 1722, erano ben 360: tra essi molti nomi di appartenti a illustri famiglie genovesi veicolate dal notaio Gio. Antonio Sabino70 uomo di fiducia di Sauli, Doria, Fieschi, Durazzo, Lomellini, Da Passano, Lercari, Raggi e Frugoni, che collaboreranno attivamente sia alla costruzione e ai successivi ampliamenti della Chiesa (1640, 1683, 1718), che al corredo liturgico e iconografico della stessa attraverso l ope a di i po ta ti pitto i e s ulto i ge ovesi. Attualmente la chiesa di san Nicolosio, ospitando sia parte delle opere del monastero clariano sia uelle del Te z O di e, off e u a oppo tu ità u i a di p ese za i o og afi a f a es a a att ave so u a galle ia he a oglie i iglio i o i dell a te ge ovese e o solo t a “ei e Settecento, auspici i membri di nobili casati, accanto ad anonimi artisti coevi che rivelano la continua ricerca didattico-catechetica delle singole opere. Una lettura interessante che fissa le differenze devozionali / iconografiche tra la committenza delle monache e quella dei terziari. Ad una forte caratterizzazione iconografica sui fondatori ad opera di G.B. Carlone che nel ciclo di affreschi fissa momenti della vita di Francesco (l estasi71, la luce prodigiosa72, le stimmate, il taglio dei capelli a Chiara73) per la contemplazione delle monache, cui si aggiungono i principali misteri cristologici quali il Presepio che sintetizza il mistero della Natività e la devozione popolare al bambino Gesù, il richiamo è a Greggio74, e della Ve gi e l A u ziata, 67 Il manoscritto, citato da A. Bartarelli, La cittadella francescana di Castelletto. Storia di una congregazione terziaria nel più ampio contesto della città genovese e francescana, Genova, Don Bosco, 1979, p. , non è rintracciabile. 68 G. Rossini, San Francesco di Castelletto: dagli inizi alle demolizioni ottocentesche, in Giovanni Pisano a Genova, a cura di M. Seidel, Genova, Sagep, 1987, pp. 229-264. 69 P. Martini, S. Nicolò, in E. Gavazza, L. Magnani, Monasteri femminili a Genova tra XVI e XVIII secolo, Genova, Università degli studi di Genova, 2011, pp. 283-292. 70 D. Cambiaso, “. F a es o e il Te z O di e i Ge ova e i Ligu ia, Genova, Tip. Arcivescovile, 1916 (2° ed.), pp. XII-262. 71 Ivi, tav. XIV p. 192. 72 Ivi, tav. X p. 172. 73 P. Martini, S. Niccolò, cit., fig. 7 p. 286. 74 Sulla tradizione del presepio di Greccio: R. Beretta, San Francesco e la leggenda del presepio, Milano, Medusa, 2003, pp. 121, ill.; C. Bove, Il presepe: dalla storia un inno alla vita, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2007, pp. 65. Studia Ligustica 3 16 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo lI a olata75 e l Assu ta, fi o alla devozio e alla Ve gi e degli A geli , e he si o lude o una sintesi delle devozioni francescane: la Vergine col Bambino, Antonio di Padova e altri santi, corrisponde quella riguardante la famiglia laicale francescana incentrata sui patroni (Elisabetta di Ungheria e Ludovico di Francia nelle opere di G.A. De Ferrari76 e nelle sculture del Maragliano che illustra pure i protettori dei Terziari (Antonio da Padova) e i fondatori (Francesco77 e Chiara) olt e all Immacolata78, cui si aggiungono le tele degli altri protettori san Rocco79 e san Giuseppe, dei misteri cristologici (l ado azio e dei agi di V. Castello, Cristo coronato e Francesco porta croce, La Sacra Famiglia80: opere tutte presenti nei due Inventari del 1680 e di metà/fine Settecento81. U ulti a osse vazio e: le ope e o issio ate dal Te z O di e, o t alas ia do l aspetto della iflessio e isti a so o o otati da uegli attributi di vita (Chiara che converte le peccatrici, Chiara che vince le tentazioni, Chiara e gli Angeli, Elisabetta che dispensa il pane ai poveri, il memento mori e Francesco82 dello Strozzi, fino alla Adorazione dei magi, la sacra Famiglia e il transito di san Giuseppe83) che devono promuovere nei singoli l i peg o ell ese izio delle ope e di ise i o dia spi ituali e o po ali: o pito p op io della testimonianza di vita del terziario. Passando alle famiglie francescane dei Minori, dei Conventuali e dei Cappuccini, in conclusione, proponiamo una lettura sinottica delle iconografie presenti in tre fondazioni simbolo: Nostra Signora del Monte84, san Francesco di Albaro85, la SS. Concezione (oggi Padre Santo)86. Per quanto riguarda i misteri cristologici, essi vengono rappresentati al Monte dalla Natività di G. B. Carlone87 e dall Ultima Cena di O. De Ferrari88; in Albaro dal Riposo dalla fuga in Egitto di 75 U a do a vestita di sole. L I a olata Co ezione nelle opere dei grandi maestri. Catalogo della mostra (Vaticano 2005), a cura di G. Morello, V. Francia, R. Fusco, Milano, Federico Motta, 2005, pp. 311 ill.; L I a olata ei appo ti t a l Italia e la “pag a, a cura di A. Anselmi, Roma, De Luca editori d a te, , pp. ill. 76 D. Cambiaso, S. Francesco, cit. 1916, tav. III p. 70. 77 Ivi, tav. VII p. 144. 78 A. Bartarelli, La cittadella francescana, cit., fig. 7. 79 D. Cambiaso, S. Francesco, cit. 1916, tav. V p. 112. 80 Ivi, tav. IV p. 96. 81 Ivi, pp. 207-213. 82 Ivi, tav. I pagina precedente il frontespizio. 83 Ivi, tav. VI p. 128. 84 U. Macciò, Madonna del Monte. Dal X al XVI secolo , Genova, 1973, pp. 268 ill. 85 L. Magnani, Chiesa di s.F a es o d Al a o, Genova, Sagep, 1978, pp. 16 ill. (Guide di Genova,73). 86 F. Zaverio Molfino, SS. Concezione, Genova, tip. Derelitti, 1941, pp. 296 ill.; Cassiano da Langasco, Chiesa della SS. Concezione e Padre Santo, Genova, Sagep, 1976, pp. 16 (Guide di Genova, 31). 87 E. Parma Armani, Santuario di N. S. del Monte, cit., p. 17 fig. 15. 88 P. Donati, Orazio De Ferrari, Genova, Sagep, 1997, pp. 191 ill. E. Parma Armani, Santuario di N. S. del Monte, cit., p. 16 fig.14. Studia Ligustica 3 17 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo F. Campora89, dal gruppo scultoreo del Battesimo di Cristo di A. M. Maragliano90, dal bozzetto dell Ultima Cena di L. Ca iaso, dagli aff es hi att i uiti all A saldo affigu a ti la Passione di Cristo e l Esaltazio e dell Eu a estia; alla Concezione: dalla Sacra Famiglia del Badaracco, dal Cristo portacroce di G. Ansaldo e dalla Deposizione di Cristo dello stesso. Le devozioni mariane vengono rappresentate al Monte, da: le Storie della Vergine e l Annunciazione di G. A. Ansaldo91, l A u iazio e e “a ti già attribuito a Giacomo Serfolio ed o a hia ato Maest o del Mo te 92, l Immacolata di B. Guido o o, l Assunzione del Fiasella93; i Al a o da: la s ultu a dell Immacolata di A.M. Maragliano94 e l Esaltazio e della Ve gi e negli aff es hi att i uiti all A saldo; alla Co ezio e da: l Immacolata di G. B. Paggi95 e Madonna con Bambino di Domenico Piola96 e del Badaracco. “e pe ueste te ati he l asso a za i o og afi a f a le t e fo dazio i st i ge te, la diffe e za viene ad evidenziarsi proprio sulle devozioni ai santi delle diverse famiglie francescane: così al Monte il Maragliano97 propone due sculture di Francesco d Assisi e Antonio da Padova, altrimenti effigiati in due tele di B. Strozzi98, mentre il Fiasella99 raffigura Francesco in estasi. Giovan Battista Casone100 invece richiama i santi della famiglia minoritica nella tela con Bernardino da Siena, Antonio a Padova e Salvatore da Horta, e in quella dove Santa Teresa riceve la comunione da sa Piet o d Al a ta a; in Albaro Francesco è richiamato in Gloria nella tela di G.B. Carlone101 e mentre riceve l i dulge za della Po ziu ola nella tela di Fiasella102; 89 L. Magnani, Chiesa di s. F a es o d Al a o, cit., p. 16 fig. 17. D. Sanguineti, Anton Maria Maragliano, Genova, Sagep, 1998, scheda 95 p. 189, fig. 75 p. 85. 91 M. Priarone, Andrea Ansaldo 1584-1638, Genova, Sagep, 2011, pp. 318-321. 92 G. Algeri, A. De Floriani, La pittura in Liguria. Il Quattrocento, Genova, Carige, 1991, pp. 141 e 144, fig.224. 93 P. Donati, Do e i o Fiasella il “a za a , Genova, Stringa, 1974, pp. 46 e 48, tav. XI p. 77; Idem, Domenico Fiasella, Genova, Sagep, 1990, pp. 23, fig. 13 p. 24; Idem, Domenico Fiasella 1589-1669, La Spezia, Cassa di Risparmio di La Spezia, 2008, fig. 59 p. 91. 94 L. Magnani, Chiesa di s. F a es o d Al a o, cit., p. 9 fig. 8. 95 F. R. Pesenti, La pittura in Liguria. Artisti del primo Seicento, Genova Carige, 1986, p. 30. 96 E. Gavazza, F. Lamera, L. Magnani, La pittura in Liguria. Il secondo Seicento, Genova, Carige, 1990, fig. 467 p. 383. 97 A. Boni, Il eato Giova i Du s “ oto ell a te di A. M. Ma aglia o, Genova, Ass. Amici Biblioteca Franzoniana, 2003 (collana Fonti e Studi per la storia civile e religiosa della Liguria, 3): presenta la statua raffigurante san Francesco, p. 87 figg. 3 e 4. 98 Bernardo Strozzi: Genova 1581-82 – Venezia 1644, catalogo della mostra (Genova 1995), a cura di E. Gavazza, G. Nepi Scirè, G. Rotondi Terminiello, Milano, Electa, 1995, fig. 20 p. 44; L. Mortari, Bernardo Strozzi, Roma, De Luca, 1995, scheda 8, p. 84. 99 E. Parma Armani, Santuario di N. S. del Monte, cit., p. 26 fig. 26. 100 A. Devitini, All o a del Fiasella: l attività a tisti a di Gia attista Caso i, in P. Donati (a cura di), Domenico Fiasella 1589-1669, cit., pp. 141-165 e figg. 10 e 18. 101 L. Magnani, Chiesa di s. F a es o d Al a o, cit., p. 5 fig. 4. 102 Domenico Fiasella, a cura di P. Donati, Genova, Sagep, 1990, scheda 30 pp. 185 e 187 a cura di M. Bartoletti, fig. 116 p. 186; L. Magnani, Chiesa di s. F a es o d Al a o, cit., p. 12 fig.12. 90 Studia Ligustica 3 18 Claudio Paolocci, Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo “a t A to io da Padova e San Giuseppe da Copertino sono effigiati da G. Galeotti103; presso la Concezione al Francesco stigmatizzato nella scultura di A.M. Maragliano104, e a due miracoli dello stesso, Visione105 ed Estasi e suo Transito, quattro opere di G. Palmieri, segue invece u a pia asseg a dei sa ti f a es a i: la Visione di san Felice da Cantalice di B. Strozzi106, Serafino da Montegranaro di G. Palmieri, Martirio di san Fedele di Sigmaringen e Miracolo di sa t A to io, tutte opere del Palmieri, San Lorenzo da Brindisi107 e il Beato A gelo d A i di A. Banchero, il Beato Crispino da Viterbo di S. Tagliafichi, fino alla Crocifissione del Cristo con Francesco, Chiara e Antonio da Padova di Bernardo Castello108. Tali opere lette parallelamente alle precedenti danno, passando per tutte le famiglie f a es a e, u p i o s he a pe la i e a siste ati a dell i o og afia f a es a a i Ligu ia. 103 E. Gavazza, L. Magnani, Pittura e decorazione a Genova e in Liguria nel Settecento, Genova, Carige, 2000, fig. 464 p. 313: S. Antonio e il miracolo del piede. 104 Cassiano da Langasco, Chiesa SS. Concezione e Padre Santo, cit., p. 10 fig. 11. 105 R. Dugoni, Di Giuseppe Palmieri (1677: pitto de Cappu i i, in Studi in onore di P. Cassiano da Langasco, «Quaderni Franzoniani», II (1989), p. 119 fig. 6. 106 Cassiano da Langasco, Chiesa SS. Concezione e Padre Santo, cit., p. 6 fig. 6. 107 Ivi, p. 8 fig. 8. 108 Ivi, p. 5 fig. 5. Studia Ligustica 3 19 Il contributo è stato sottoposto in forma anonima ad almeno un referente. I nomi di coloro che hanno contribuito al processo di peer review sono inseriti nell'elenco pubblicato in calce. Claudio Paolocci Predicazione, devozioni e presenza francescana a Genova e in Liguria tra XVII e XVIII secolo Ordini religiosi, francescani, predicazione, devozione, Genova, Liguria, XVII-XVIII secolo Copyright© Claudio Paolocci, 2012 ISBN 978-88-98246-02-1 Pubblicato su www.bibliotecafranzoniana.it> editoria on line> Studia Ligustica luglio 2012 Biblioteca Franzoniana, Genova E’ consentita la citazione di parti del testo previo indicazione della fonte per esteso, incluse le pagine di riferimento. Studia Ligustica Fondata e diretta da Claudio Paolocci Comitato scientifico Carlo Bitossi, Università degli Studi di Ferrara; Fulvio Cervini, Università degli Studi di Firenze; Silvano Giordano, Pontificia Università Gregoriana, Roma; Annaclara Palau Cataldi, Royal Holloway, Università di Londra; Claudio Paolocci, Biblioteca Franzoniana, Genova; Giovanna Rosso Del Brenna, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Graziano Ruffini, Università degli Studi di Firenze. Referee Board Maria Pia Alberzoni, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Marco Bologna, Università degli Studi di Milano; Maria Paul Davies, University of Reading; Cesare de Seta, Università degli Studi di Napoli Federico II; Teòfanes Egido, Universidad de Valladolid; Marcello Fagiolo, Ce t o studi sulla ultu a e l immagine di Roma; Cosimo Damiani Fonseca, Accademia dei Lincei; Fausta Franchini Guelfi, Università degli Studi di Genova; Luigi Gambarotta, Università degli Studi di Genova; Jane Garnett, Oxford University; Massimo Carlo Giannini, Università degli Studi di Teramo; George L. Gorse, Pomona College, Claremont; Antoine-Marie Graziani, Université de Corse Pascal Paoli; Mina Gregori, Accademia dei Lincei; Ramòn Gutiérrez, Centro de Documentacion de Arquitectura Latinoamericana, Buenos Aires; Rosa Lòpez Torrijos, Universidad de Alcalà (Madrid); Filippo Lovison, b., Pontificia Università Gregoriana; Gennaro Luongo, Università di Napoli Federico II; Flavia Matitti, Accademia di Belle Arti di Firenze; Stéphane-Marie Morgain, ocd, Institut catholique de Touluse; Stefano F. 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