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i\‹\¤“x"}£¢{x“x"{x"c«z\x¢£"gx¤ƒ«x~\ d¦¢¤\~¦"k¦z¢\z£"jz\¦¢“\}\z£ ¥EjEjE"¥{\“£ \x~"j¦ ‹\z¦"jfl¤“¦¡" ]£¢{x‒\£¢¦"[\Ã"Z«~“« x X¢¢£"om̀̀̀.¢EM.^\«˜¢£"IGHJ K"KCLG j⁄¦{E"XyyE"g£¤“"D"[EcE"JLJFIGGJ ?z£¢‹E"̀¢"cE"INFGIFIGGK"¢EKM@"x “EH z£¡¡x"HC"X«“E"eEZFidFGJMFIGHG Editoriale VII Premio Forma Urbis Nel breve editoriale di questo mese non ci soffermeremo, come di consueto, sui contenuti della monograüy"$"¦}¦ʻ{y«yD"ʻ£" ‹}“«⁄"£‹¢}¤⁄D"y¦"Y¤{\}⁄¡⁄ʼʻy"}" ^y“{ʻ“¢⁄"$"¦ʻ˜˜‹“y¢}£«}"y˜˜¤⁄£«y«ʻ"£}¡¡'ʻ£«¤⁄¦‹ ʻ⁄£}F" hʻ‹««⁄“«⁄D"{ʻ"ƒ¤}¢}"¤ʻ{⁄¤¦y¤}"{⁄¢}"y£{\}" ‹}“«'y££⁄" ¡y"¤ʻ›ʻ“«y"{⁄£˜}¤¢ʻ"¡y"“‹y"y««}£ ʻ⁄£}"£}ʻ"¤ʻʼ‹y¤¦ʻ"¦}ʻ" ʼʻ⁄›y£ʻ"ƒ¤⁄˜}““ʻ⁄£ʻ“«ʻ"¦}¡¡'y¤{\}⁄¡⁄ʼʻyD"ʼ¤y ʻ}"y¡"h¤}¢ʻ⁄"^⁄¤¢y"m¤zʻ“D"ʼʻ‹£«⁄"y¡¡y"naa"}¦ʻ ʻ⁄£}F Di seguito il testo del bando: Il VII Premio annuale Forma Urbis" Ì" ‹£'ʻ£ʻ ʻy«ʻ›y"¤ʻ›⁄¡«y"y"¡y‹¤}y«ʻ"ʻ£"¦ʻ“{ʻƒ¡ʻ£}"y¤{\}⁄¡⁄ʼʻ{\}D"{\}" ¢ʻ¤y" y" “}¡} ʻ⁄£y¤}" “yʼʼʻ" ⁄¤ʻʼʻ£y¡ʻ" ¤}¡y«ʻ›ʻ" y" «}¢y«ʻ{\}" ʻ£}¤}£«ʻR" indagini archeologiche, analisi sui monumenti antichi e studi su Roma e sul mondo antico che abbiano attinenza con la storia, l’archeologia, la museologia, l’antropologiaF"" a" ¡y›⁄¤ʻ" $" {\}D" ‹£ʻ˜⁄¤¢y«ʻ" y¡¡}" £⁄¤¢}" ¤}¦y ʻ⁄£y¡ʻ" @“‹¡" “ʻ«⁄" fififiF" \««ƒRGGfififiF¦ʻy{‹¡«‹¤yF⁄¤ʼG¡}Ey««ʻ›ʻ«yG ƒ¤⁄ʼ}««⁄E}¦ʻ«⁄¤ʻy¡}G˜⁄¤¢yE‹¤zʻ“G" ⁄ƒƒ‹¤}" “‹¡" ƒ¤⁄ülo del social network facebook della rivista) fornite dalla casa editrice e insieme a un breve curriculum vitae"¦}¡¡'y‹«⁄¤}D"¦⁄›¤y££⁄"ƒ}¤›}£ʻ¤}"“‹"{¦"ʻ£"¤}¦yʻ⁄£}" y¡¡'ʻ£¦ʻ¤ʻ ⁄" ʻ£" {y¡{}D" ⁄" y" ¢} ⁄" ʻ£˜⁄¤¢y«ʻ{⁄" @y¡¡'ʻ£¦ʻ¤ʻ ⁄" ʻ£˜⁄X¦ʻy{‹¡«‹¤yF⁄¤ʼA" «¤y¢ʻ«}" ʻ£›ʻ⁄" ʻƒƒy«⁄" {⁄£" fififiFfi}«¤y£“˜}¤F{⁄¢D" entro e non oltre il 31 Agosto 2013 - non dovranno superare orientativamente le 20.000 battute" @“ƒy ʻ" ʻ£{¡‹“ʻAD" ¤ʻƒ⁄¤«y¤}" ‹£y" zʻz¡ʻ⁄ʼ¤yüy" }““}£ ʻy¡}" “}£ y" £⁄«}" ʻ£«}ʼ¤ytive ed essere corredati da un minimo di 20 foto a colori" y¦" y¡«y" ¤ʻ“⁄¡‹ ʻ⁄£}" @KHH" ¦ƒʻA" {⁄£" ¦ʻ¦y“{y¡ʻ}" @£‹¢}¤y«}" ʻ£" ⁄¤¦ʻ£}" ƒ¤⁄ʼ¤}““ʻ›⁄" ¦ʻ" ƒ‹zz¡ʻ{y ʻ⁄£}AF"" La commissione esaminatriceD"{\}"“ʻ"⁄{{‹ƒ}¤Ä"¦ʻ" y£y¡ʻ y¤}" }" “}¡} ʻ⁄£y¤}" ¡}" ¢ʻʼ¡ʻ⁄¤ʻ" M" ⁄ƒ}¤}" y" k‹⁄" ʻ£“ʻ£¦y{yzʻ¡}"ʼʻ‹¦ʻ ʻ⁄D"“y¤Ä"{⁄¢ƒ⁄“«y"¦y"y¡{‹£ʻ"}“ƒ⁄£}£«ʻ" ¦}¡" {⁄¢ʻ«y«⁄" “{ʻ}£«ʻü{⁄" ¦}¡" ¢}£“ʻ¡}" y¤{\}⁄¡⁄ʼʻ{⁄" ^⁄¤¢y" m¤zʻ“" }" ¦}¡¡y" ^⁄£¦y ʻ⁄£}" ¥ʻÄ" [‹¡«‹¤yF"" Yʼ¡ʻ" “«‹¦ʻ" “}¡} ʻ⁄£y«ʻ" Ì" ʼy¤y£«ʻ«y" ¡y" pubblicazione “‹¡¡y"¤ʻ›ʻ“«y"^⁄¤¢y"m¤zʻ“"£}¡"¢}“}"¦ʻ"g««⁄z¤}"JHIKF Y¡"Primo classificato verranno, inoltre, conferiti un assegno di ricerca di € 1.000,00 (euro mille), una «y¤ʼy"y"¤ʻ{⁄¤¦⁄"¦}¡¡'}›}£«⁄"}"‹£"yzz⁄£y¢}£«⁄"y££‹y¡}"y¡¡y"¤ʻ›ʻ“«yF Y¡"Secondo classificato verranno conferiti un assegno di ricerca di € 500,00 (euro cinquecento), una «y¤ʼy"y"¤ʻ{⁄¤¦⁄"¦}¡¡'}›}£«⁄"}"‹£"yzz⁄£y¢}£«⁄"y££‹y¡}"y¡¡y"¤ʻ›ʻ“«yF Y¡ Terzo classificato verranno conferiti un assegno di ricerca di € 300,00 (euro trecento), una targa a ¤ʻ{⁄¤¦⁄" ¦}¡¡'}›}£«⁄" }" ‹£" yzz⁄£y¢}£«⁄" y££‹y¡}" y¡¡y" ¤ʻ›ʻ“«yF Y¡ Quarto e al Quinto classificato verranno asseʼ£y«ʻ" ‹£y" «y¤ʼy" y" ¤ʻ{⁄¤¦⁄" ¦}¡¡'}›}£«⁄" }" ‹£" yzz⁄£y¢}£«⁄"y££‹y¡}"y¡¡y"¤ʻ›ʻ“«yF [\ʻ" {⁄£{⁄¤¤}" ʼy¤y£«ʻ“{}" ƒ}¤“⁄£y¡¢}£«}" ¡y" ƒʻ}£y" }" «⁄«y¡}" ƒ¤⁄ƒ¤ʻ}«Ä" ¦}¡¡'⁄ƒ}¤y" ƒ¤}“}£«y«yD" y‹«⁄¤ʻ y" ¡y" {y“y" }¦ʻ«¤ʻ{}" ]FkFkF" ]¦ʻ«⁄¤ʻy¡}" k}¤›ʻ{}" k‒“«}¢" y¡¡'}›}£«‹y¡}" ƒ‹zz¡ʻ{y ʻ⁄£}" ¦}¡" ¡y›⁄¤⁄" @«}“«⁄" }" ˜⁄«⁄A" }" ¦ʻ{\ʻy¤y" ¦ʻ" y›}¤" ⁄««}£‹«⁄" «‹««}" ¡}" y‹«⁄¤ʻ y ʻ⁄£ʻ" ‹«ʻ¡ʻ" ¦y" ƒy¤«}" ¦}¡¡}" Y‹«⁄¤ʻ«Ä" k{ʻ}£«ʻü{\}" {⁄¢ƒ}«}£«ʻF" dy" ƒ¤}¢ʻy ʻ⁄£}D"ƒ¤}{}¦‹«y"¦y"‹£y"«y›⁄¡y"¤⁄«⁄£¦y"“‹¡¡}" ¢ʻ““ʻ⁄£ʻ"y¤{\}⁄¡⁄ʼʻ{\}"ʻ«y¡ʻy£}"y¡¡'}“«}¤⁄D"“ʻ"“›⁄¡ʼ}¤Ä" il 16 novembre alle 16.30"ƒ¤}““⁄"¡'y¤}y"y¤{\}⁄¡⁄ʼʻ{y"¦ʻ"hy}“«‹¢"@kYAD"£}¡¡'y¢zʻ«⁄"¦}¡¡y"Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico"@fififiFz¢«yFʻ«AF h}¤"‹¡«}¤ʻ⁄¤ʻ"ʻ£˜⁄¤¢y ʻ⁄£ʻ"⁄"ƒ}¤"ʻ£›ʻy¤}"ʻ¡"¢y«}¤ʻy¡}"¤}¡y«ʻ›⁄"y¡"ƒ¤}¢ʻ⁄"˜y¤}"¤ʻ˜}¤ʻ¢}£«⁄"y¡"“}ʼ‹}£«}"ʻ£¦ʻ¤ʻ ⁄" e nominativo: ^⁄£¦y ʻ⁄£}"¥ʻÄ"[‹¡«‹¤y nʻy"¦}¡¡y"eyʼ¡ʻy£}¡¡y"NM"]G̀"$"HHINN"jgeY «}¡F" HNFNNQQHFI" $" ˜yfl" HNFNNQQHFLJJ" $" fififiF ¦ʻy{‹¡«‹¤yF⁄¤ʼ"$"ʻ£˜⁄X¦ʻy{‹¡«‹¤yF⁄¤ʼ {FyF"¦⁄««F““y"kʻ¢⁄£y"ky£{\ʻ¤ʻ{⁄D"¦ʻ¤}««⁄¤}"}¦ʻ«⁄¤ʻy¡}" ¦}¡"¢}£“ʻ¡}"y¤{\}⁄¡⁄ʼʻ{⁄"^⁄¤¢y"m¤zʻ“ 1 K k⁄¢¢y¤ʻ⁄ Editoriale: VII Premio Forma Urbis 1 Archeologia e Fascismo mentre la radio suonava Jazz M di Mario Cesarano Romanità e fascismo: il fascio littorio O di Paola S. Salvatori Jazz e Fascismo"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""IM di Mario Cesarano Gli Etruschi senza mistero. Parte II: memoria e tradizione di Valentino Nizzo Gli Etruschi senza mistero. Parte III: storia e archeologia di Valentino Nizzo La XVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum JM KK MK Romanità e fascismo: il fascio littorio di Paola S. Salvatori* Un regime di simboli È noto che il regime fascista fu un sistema politico che assegnò ai riti e ai simboli una centralità assoluta: il consenso al regime, infatti, fu ottenuto e mantenuto ƒ}¤" ¢⁄¡«ʻ" y££ʻ" y£{\}" ʼ¤y ʻ}" y" ‹£'ʻ¢ƒy¡{y«‹¤y" ideologica che si sostenne proprio sulle liturgie e sulle icone. Il panorama mitologico del Ventennio ƒ¤}›}¦}›y" ‹£'y¢ƒʻy" ›y¤ʻ}«Ä" ¦ʻ" “ʻ¢z⁄¡ʻR" }“ʻ“«}›yD" per esempio, la devozione per il gagliardetto, che richiamava alla memoria le origini squadriste di quel movimento politico; quella per il fuoco e per ʻ¡" ¢y£ʼy£}¡¡⁄D" }£«¤y¢zʻ" ʻ¢¢yʼʻ£ʻ" ¦ʻ" ƒ‹¤ʻü{y ʻ⁄£}" e di rinascita; o, ancora, quella costruita attorno ai cosiddetti “martiri fascisti”, cioè ai militanti morti nel periodo precedente la Marcia su Roma, spesso celebrati assieme ai caduti del Risorgimento e della Grande Guerra, unendo quindi la storia del fascismo alla storia della formazione dello Stato nazionale. Ma fra i tanti simboli del ventennio fascista, i più ƒ}¤›y“ʻ›ʻ"˜‹¤⁄£⁄"“}£ y"¦‹zzʻ⁄" ‹}¡¡ʻ"¡}ʼy«ʻ"y¡¡'y£«ʻ{\ʻ«Ä" ¤⁄¢y£yF" [⁄£" ¡'⁄««⁄z¤}" ¦}¡" IQJJ" }" ¡y" ƒ¤}“y" ¦}¡" potere, il mito della romanità divenne protagonista delle politiche propagandistiche e culturali del nuovo regime. Del resto, prima ancora che avesse luogo la Marcia su Roma e che Benito Mussolini diventasse Capo del Governo, era stato proprio il futuro duce a sottolineare la supremazia del culto di j⁄¢y" y£«ʻ{y" £}¡¡'ʻ¦}⁄¡⁄ʼʻy" ˜y“{ʻ“«yD" ʻ£" ‹}¡¡'}ƒ⁄{y" £⁄£" y£{⁄¤y" {⁄¢ƒ¡}«y¢}£«}" “ʻ“«}¢y«ʻ y«yF" a¡" JI" yƒ¤ʻ¡}" ¦}¡" IQJJD" “‹¡" ̇h⁄ƒ⁄¡⁄" ¦'a«y¡ʻył" ˜‹" ƒ‹zz¡ʻ{y«⁄" un articolo di Mussolini destinato a diventare assai {}¡}z¤}F" d'⁄{{y“ʻ⁄£}" ˜‹" ⁄˜˜}¤«y" ¦y¡¡y" ¤ʻ{⁄¤¤}£ y" ¦}¡" fy«y¡}" ¦ʻ" j⁄¢yD" {\}" £}¡¡'yƒ¤ʻ¡}" ¦}¡¡'y££⁄" precedente era stata scelta come la data più y¦y««y" y" {}¡}z¤y¤}" ¡y" ̇ʼʻ⁄¤£y«y" ˜y“{ʻ“«yłR" ¦‹¤y£«}" ʻ¡" n}£«}££ʻ⁄D" ʻ£˜y««ʻD" £}¡¡y" ʼʻ⁄¤£y«y" ¦}¡" JI" yƒ¤ʻ¡}" “y¤}zz}¤⁄" “«y«ʻ" ˜}“«}ʼʼʻy«ʻ" ¡y" ˜⁄£¦y ʻ⁄£}" ¦}¡¡'y£«ʻ{y" Roma e, insieme, quel regime che pareva destinato a {y¢zʻy¤}"¡y"“«⁄¤ʻy"¦'a«y¡ʻyF"k‹¡"ʼʻ⁄¤£y¡}"{\}"¡‹ʻ"“«}““⁄" aveva fondato alcuni anni prima, Mussolini affermò: [}¡}z¤y¤}" ʻ¡" £y«y¡}" ¦ʻ" j⁄¢y" “ʻʼ£ʻü{y" {}¡}z¤y¤}" ʻ¡" £⁄“«¤⁄" «ʻƒ⁄"¦ʻ"{ʻ›ʻ¡«ÄD"“ʻʼ£ʻü{y"}“y¡«y¤}"¡y"£⁄“«¤y"“«⁄¤ʻy"}"¡y"£⁄“«¤y" ¤y yD" “ʻʼ£ʻü{y" ƒ⁄ʼʼʻy¤}" ˜}¤¢y¢}£«}" “‹¡" ƒy““y«⁄" ƒ}¤" ¢}ʼ¡ʻ⁄"“¡y£{ʻy¤“ʻ"›}¤“⁄"¡'y››}£ʻ¤}F"j⁄¢y"}"a«y¡ʻy"“⁄£⁄"ʻ£˜y««ʻ" due termini inscindibili. Nelle epoche grigie o tristi della nostra storia, Roma è il faro dei naviganti e degli aspettanti. […] Roma è il nostro punto di partenza e di riferimento; è il nostro simbolo o, se si vuole, il nostro mito. Noi “⁄ʼ£ʻy¢⁄"¡'a«y¡ʻy"¤⁄¢y£yD"{ʻ⁄Ì"“yʼʼʻy"}"˜⁄¤«}D"¦ʻ“{ʻƒ¡ʻ£y«y" e imperiale. Molto di quel che fu lo spirito immortale di Roma risorge nel fascismo: romano è il Littorio, romana è la nostra organizzazione di combattimento, romano è il £⁄“«¤⁄"⁄¤ʼ⁄ʼ¡ʻ⁄"}"ʻ¡"£⁄“«¤⁄"{⁄¤yʼʼʻ⁄R"̇Civis romanus sumłF"" Durante gli anni del fascismo, del resto, si fece ricorso al mito della romanità non soltanto per quanto riguardava le retoriche celebrative: la ƒ¤}“}£ y" ¦}¡¡'y£«ʻ{y" j⁄¢y" ˜‹" ʻ£˜y««ʻ" ˜¤} ‹}£«}" nella terminologia, soprattutto di ambito militare e politico, e fu fondamentale nella costruzione e nella riattualizzazione di emblemi e simboli (GIARDINA JHHHyD" ƒƒF" JIJ" “ʼʼFAF" ]" ƒ¤⁄ƒ¤ʻ⁄" ¦y¡¡'y£«ʻ{y" j⁄¢y" fu attinto quello che sarebbe diventato il principale “ʻ¢z⁄¡⁄" ¦}¡" ¤}ʼʻ¢}R" ʻ¡" ˜y“{ʻ⁄" ¡ʻ««⁄¤ʻ⁄F" i‹}¡¡'y£«ʻ{y" icona assurse da subito a emblema universalmente ¤ʻ{⁄£⁄“{ʻzʻ¡}" {⁄¢}" ̇˜y“{ʻ“«yłD" ¢y" y««¤y›}¤“⁄" ‹£" radicale e impressionante stravolgimento del suo “ʻʼ£ʻü{y«⁄" ⁄¤ʻʼʻ£y¤ʻ⁄" $" ¡}" {‹ʻ" {⁄£“}ʼ‹}£ }D" «¤y" ¡'y¡«¤⁄D" “⁄£⁄" y£{⁄¤y" ⁄ʼʼʻ" }“«¤}¢y¢}£«}" ¦ʻ˜˜‹“}" nella percezione comune. Il fascismo abituò infatti ¡'⁄ƒʻ£ʻ⁄£}" ƒ‹zz¡ʻ{y" y" ‹£'ʻ¦}y" ¦ʻ" ˜y“{ʻ⁄" ¡ʻ««⁄¤ʻ⁄" {\}" fosse immediatamente legata a quella di coercizione e di violenza; eppure, il fascio ha una storia simbolica millenaria che rimanda anche a una tradizione democratica e rivoluzionaria. Breve storia del fascio littorio d'⁄¤ʻʼʻ£}" }«¤‹“{y" ¦}¡" ˜y“{ʻ⁄" ¡ʻ««⁄¤ʻ⁄" Ì" y««}“«y«y" ¦y" ‹£" fascio trovato nella cosiddetta tomba del littore a Vetulonia risalente alla seconda metà del VII secolo a.C. (Fig. 1AS" ʻ¡" ˜y“{ʻ⁄" ˜‹" ƒ⁄ʻ" y¦⁄««y«⁄" ¦y¡¡y" j⁄¢y" monarchica, per diventare un simbolo fondamentale del sistema delle magistrature repubblicane. I fasci romani erano composti da verghe di olmo o di betulla lunghe circa un metro e mezzo, tenute assieme da strisce di cuoio rosso, con una scure sovrastante ⁄" ʻ£“}¤ʻ«y" ¡y«}¤y¡¢}£«}F" ]““ʻ" }¤y£⁄" ʻ¢ƒ‹ʼ£y«ʻ" {⁄£" la mano sinistra e portati sulla spalla sinistra dai lictores, i quali precedevano i magistrati in un numero diverso in proporzione alla loro importanza. I fasci “ʻ¢z⁄¡}ʼʼʻy›y£⁄" ¡'imperium del magistrato nella sua dimensione coercitiva: le verghe richiamavano infatti la pena della fustigazione, mentre la scure era lo strumento della decapitazione (Fig. 2AF Durante la Rivoluzione Francese al fascio romano ˜‹¤⁄£⁄" y««¤ʻz‹ʻ«ʻ" “ʻʼ£ʻü{y«ʻ" “{⁄£⁄“{ʻ‹«ʻ" £}¡¡'y£«ʻ{\ʻ«ÄF" ̲ʻÄ"£}¡"{⁄¤“⁄"¦}¡"pnaaa"“}{⁄¡⁄"¡'ʻ¢¢yʼʻ£}"¦}¡"˜y“{ʻ⁄" littorio era comparsa in stemmi gentilizi come simbolo di autorità e di giustizia, ma fu appunto con la ̇ʼ¤y£¦}" ¤ʻ›⁄¡‹ ʻ⁄£}ł" {\}" ʻ¡" ˜y“{ʻ⁄" ʻ¤¤‹ƒƒ}" ʻ£" ¢⁄¦⁄" ƒ¤}““⁄{\Ë" “ʻ“«}¢y«ʻ{⁄" £}¡¡'ʻ{⁄£⁄ʼ¤yüy" ƒ⁄¡ʻ«ʻ{yF" a¡" ricorso a quel simbolo antico fu però funzionale a un messaggio antimonarchico e repubblicano: e in effetti il fascio, durante i febbrili anni della Rivoluzione, veniva rappresentato secondo una gamma di “«ʻ¡}¢ʻ"ʻ{⁄£⁄ʼ¤yü{ʻ"y““yʻ"›y¤ʻyF"h}¤"}“}¢ƒʻ⁄"¡y"“{‹¤}" ƒ⁄«}›y" }““}¤}" “⁄“«ʻ«‹ʻ«y" ¦y" ‹£'y¡yzy¤¦yD" “ʻ¢z⁄¡⁄" di virtù guerriere, o, al suo posto, si poteva invece trovare una picca; il fascio era spesso associato ʻ{⁄£⁄ʼ¤yü{y¢}£«}"y¡"«ʻ¢⁄£}D"“ʻ¢z⁄¡⁄"¦}¡"ʼ⁄›}¤£⁄"}" della virtù di chi detiene il potere, metafora antica del gubernare rem publicam; o al berretto frigio, che poteva addirittura trovarsi sulla punta della picca (Fig. 3)" $" ʻ¡" z}¤¤}««⁄D" {\}" £}¡¡'y£«ʻ{\ʻ«Ä" ›}£ʻ›y" donato dai padroni agli schiavi liberati, aveva infatti 7 8 Fig. 2: Tavola marmorea con 6 fasci, dal Chiostro di San hy⁄¡⁄"˜‹⁄¤ʻ"¡}"e‹¤yD"j⁄¢yF"^⁄«⁄"«¤y««y"¦y"{⁄¢¢⁄£“Ffiʻ~ʻ¢}¦ʻyF⁄¤ʼGfiʻ~ʻG^ʻ¡}Rkwhy⁄¡⁄w^dewEw£}¡w{\ʻ⁄“«¤⁄w˜y“{ʻwƒ¤}«⁄¤}wIIJHPLKFbh̲ assunto il valore simbolico della libertà sin dai tempi del cesaricidio (BENIGNO"JHIHAF"Y"›⁄¡«}D"ƒ⁄ʻD"ʻ¡"˜y“{ʻ⁄" era accompagnato da una bilancia, simbolo della ʼʻ‹“«ʻ ʻyD" ⁄" ƒ⁄“«⁄" y{{y£«⁄" y¡¡'y¡z}¤⁄" ¦}¡¡y" ¡ʻz}¤«ÄS dalla sua sommità, inoltre, poteva fuoriuscire non una ma una moltitudine di picche, a simboleggiare la coesione e la forza del popolo rivoluzionario. In ogni caso il fascio littorio, pur nella varietà delle sue allusioni allegoriche, durante gli anni rivoluzionari ¤ʻ{\ʻy¢y›y" ¦‹}" ƒ¤ʻ£{ʻƒy¡ʻ" “ʻʼ£ʻü{y«ʻR" £}¡¡y" “‹y" versione con scure o alabarda era simbolo della giustizia esercitata, anche tramite la violenza, dal popolo e non più dal monarca; se rappresentato “}£ y"“{‹¤}"y¡¡‹¦}›y"ʻ£›}{}"y¡¡'‹£ʻ«Ä"¦}¡¡y"j}ƒ‹zz¡ʻ{y" e alla fraternità del popolo francese. Il fascio, dunque, in quegli anni era soprattutto simbolo di compattezza, di unione potente e indissolubile (per tutti questi aspetti, cfr. GIARDINA"JHHHzD"ƒƒF"IIOEIJJAF"" In Italia, durante il periodo delle repubbliche giacobine e in età risorgimentale si ricorreva y¡¡'ʻ{⁄£⁄ʼ¤yüy" ¦}¡" ˜y“{ʻ⁄" ¡ʻ««⁄¤ʻ⁄" “ʻy" {⁄¢}" ¤ʻ{\ʻy¢⁄" agli ideali della Rivoluzione Francese sia come “ʻ¢z⁄¡⁄" ¦}¡¡'y“ƒʻ¤y ʻ⁄£}" y¡¡'‹£ʻ«Ä" £y ʻ⁄£y¡}" }" y¡¡y" ¡ʻz}¤«ÄD" £}¡¡'}“ƒ¡ʻ{ʻ«⁄" ¤ʻü‹«⁄" ¦}¡" ƒ⁄«}¤}" ¢⁄£y¤{\ʻ{⁄" }" papale. m£"}“}¢ƒʻ⁄"{ʻ"Ì"˜⁄¤£ʻ«⁄"¦y¡¡'}“ƒ}¤ʻ}£ y"¦}¡¡y" j}ƒ‹zz¡ʻ{y" j⁄¢y£y" ¦}¡" IOQPEQQ" }" ƒ⁄ʻ" ¦}¡" IPLPE LQD" ‹y£¦⁄" “ʻ" ‹«ʻ¡ʻ Õ" ʻ¡" ˜y“{ʻ⁄" ¤}ƒ‹zz¡ʻ{y£⁄" ʻ£" ›y¤ʻ" contesti: nello stendardo, su assegni emessi dalla Repubblica, sulle monete (Fig. 4AF"Y"j⁄¢y"ʻ¡"˜y“{ʻ⁄"“ʻ" y{{⁄¢ƒyʼ£Õ"“ƒ}““⁄"y¡¡'y ‹ʻ¡y"ʻ¢ƒ}¤ʻy¡}"}"y¡«¤}««y£«⁄" “ƒ}““⁄" y¡" z}¤¤}««⁄" ˜¤ʻʼʻ⁄R" ¡'ʻ{⁄£⁄ʼ¤yüyD" y£{\}" ʻ£" questo caso, era dunque aperta a contaminazioni “ʻ¢z⁄¡ʻ{\}" {\}" £}" “˜‹¢y›y£⁄" ʻ" “ʻʼ£ʻü{y«ʻF" f}¡¡'PHH" ʻ«y¡ʻy£⁄D" ¡'}“ƒ¤}““ʻ⁄£}" ̇˜y“{ʻ⁄ł" }£«¤Õ" y" ˜y¤" ƒy¤«}" anche della terminologia politica: ancora una volta {⁄£" ‹}“«y" ƒy¤⁄¡y" “ʻ" ›⁄¡}›y" ʻ£¦ʻ{y¤}" ‹£y" ̇¡}ʼyłD" ‹£'̇‹£ʻ⁄£}ł" {⁄¢ƒy««yD" {⁄£" ‹£y" ƒy¡}“}" y{{} ʻ⁄£}" rivoluzionaria. Nacquero così i Fasci Operai ¦}¡¡']¢ʻ¡ʻyD" y««ʻ›ʻ" «¤y" ʼ¡ʻ" y££ʻ" 'OH" }" ʼ¡ʻ" y££ʻ" 'PH" del XIX secolo, e i Fasci siciliani, detti anche Fasci dei lavoratoriD" “⁄¤«ʻ" £}¡" IPQI" }" ¦¤y¢¢y«ʻ{y¢}£«}" ¤}ƒ¤}““ʻ" K" y££ʻ" ¦⁄ƒ⁄" ¦y" ^¤y£{}“{⁄" [¤ʻ“ƒʻF"" Ma fu il ventesimo secolo a imporre sulla scena ¦}¡¡y"ƒ⁄¡ʻ«ʻ{y"ʻ«y¡ʻy£y"¡y"ƒy¤⁄¡y"̇˜y“{ʻ⁄ł"}"ʻ¡"“ʻ¢z⁄¡⁄" ¦}¡"˜y“{ʻ⁄"¡ʻ««⁄¤ʻ⁄F"l¤y"¡y"ü£}"¦}¡"IQIL"}"ʼ¡ʻ"ʻ£ʻ ʻ"¦}¡" IQIMD" Z}£ʻ«⁄" e‹““⁄¡ʻ£ʻ" ¦ʻ}¦}" ›ʻ«y" yʻ" Fasci di azione rivoluzionariaD" ‹£" ¢⁄›ʻ¢}£«⁄" “⁄¤«⁄" {⁄£" ¡'ʻ£«}£«⁄" ¦ʻ" “ƒʻ£ʼ}¤}" ¡'a«y¡ʻy" y" }£«¤y¤}" £}¡¡y" ̲¤y£¦}" ̲‹}¤¤yS" L" anni dopo fu ancora una volta Mussolini a utilizzare retoricamente quella parola che si richiamava alla ¤⁄¢y£ʻ«ÄD" ˜⁄£¦y£¦⁄" y" eʻ¡y£⁄D" ʻ¡" JK" ¢y¤ ⁄" ¦}¡" IQIQD" ʻ" Fasci italiani di combattimento dai quali “y¤}zz}" ƒ⁄ʻ" “⁄¤«⁄" ʻ¡" hy¤«ʻ«⁄" fy ʻ⁄£y¡}" ^y“{ʻ“«yF"" h¤ʻ¢y" {\}" ʻ¡" ¢⁄›ʻ¢}£«⁄" “ʻ" «¤y“˜⁄¤¢y““}" ʻ£" ƒy¤«ʻ«⁄D" Mussolini ribadì ancora una volta la natura ¤}ƒ‹zz¡ʻ{y£y" ¦}¡" ˜y“{ʻ⁄D" ¤ʻ{⁄¤¦y£¦⁄£}" ¡'⁄¤ʻʼʻ£}" y£«ʻ{y"}"“⁄««⁄¡ʻ£}y£¦⁄£}"ʻ¡"“ʻʼ£ʻü{y«⁄"y£«ʻ¢⁄£y¤{\ʻ{⁄F" a£"‹£"¦ʻ“{⁄¤“⁄"«}£‹«⁄"y"Z⁄¡⁄ʼ£y"ʻ¡"K"¢yʼʼʻ⁄"¦}¡"IQJID" e‹““⁄¡ʻ£ʻ" y˜˜}¤¢Õ" ʻ£˜y««ʻR" ̇a¡" £⁄“«¤⁄" “ʻ¢z⁄¡⁄" £⁄£" Ì" lo scudo dei Savoia; è il Fascio littorio, romano e y£{\}D"“}"£⁄£"›ʻ"¦ʻ“ƒʻy{}D"¤}ƒ‹zz¡ʻ{y£⁄łF"ey" ‹}“«y" ̇«}£¦}£ ʻy¡ʻ«Ä"¤}ƒ‹zz¡ʻ{y£ył"“{⁄¢ƒy¤›}"“‹zʻ«⁄"¦⁄ƒ⁄" ¡'⁄««⁄z¤}"¦}¡"IQJJR"{⁄£"¡y"ey¤{ʻy"“‹"j⁄¢yD"ʻ¡"“ʻ¢z⁄¡⁄" ¦}¡" ˜y“{ʻ⁄" ¡ʻ««⁄¤ʻ⁄" ˜‹" ¤yƒʻ¦y¢}£«}" ̇˜y“{ʻ“«ʻ y«⁄łD" y““‹¢}£¦⁄" ƒ¤⁄ʼ¤}““ʻ›y¢}£«}" «‹««ʻ" ‹}ʻ" {⁄££⁄«y«ʻ" $" y£{\}"}“«}«ʻ{ʻ"$"{\}"¡⁄"«¤y“˜⁄¤¢y¤⁄£⁄"ʻ£"‹£"}¢z¡}¢y" di Stato, ma soprattutto in un simbolo di regime. Quando Mussolini prese il potere, insomma, si Fig. 3R"kʻʼʻ¡¡⁄"¦}¡¡y"j}ƒ‹zz¡ʻ{y"^¤y£{}“}D"IOQJF"hy¤ʻʼʻD"Y¤{\ʻ›}“"fy«ʻ⁄£y¡}“D"[⁄¡¡}{«ʻ⁄£"¦}"k{}y‹flF"a¢¢yʼʻ£}"«¤y««y"¦y"YF" ̲ʻy¤¦ʻ£yD"YF"ny‹{\} D Il mito di Roma. Da Carlo Magno a MussoliniD"j⁄¢yEZy¤ʻ"JHHH Q Fig. 4R"I"Zyʻ⁄{{⁄"¦}¡¡y"j}ƒ‹zz¡ʻ{y"j⁄¢y£yD"IPLQF"a¢¢yʼʻ£}"«¤y««y"¦yR"fififiF¢{“}y¤{\Fʻ£˜⁄G¤}{⁄¤¦F\«¢¡Wʻ¦UIIIPPH y““ʻ“«}««}" y" ‹£'y¡«}¤y ʻ⁄£}" ʻ{⁄£⁄ʼ¤yü{y" }" “}¢y£«ʻ{y" del fascio romano: una rapida serie di passaggi ˜}{}" ʻ£˜y««ʻ" ƒ}¤¦}¤}" y" ‹}¡¡'y£«ʻ{⁄" “ʻ¢z⁄¡⁄" ¡}" connotazioni democratiche e repubblicane assunte y" ƒy¤«ʻ¤}" ¦y¡¡'}“ƒ}¤ʻ}£ y" ¤ʻ›⁄¡‹ ʻ⁄£y¤ʻy" ˜¤y£{}“}D" ƒ}¤"«¤y“˜⁄¤¢y¤¡⁄"£}¡¡'}¢z¡}¢y"‹˜ü{ʻy¡}"¦ʻ"‹£"“ʻ“«}¢y" dittatoriale. Il fascio fascista Nella vicenda del fascio littorio, come in altre riguardanti il rapporto tra la Roma antica e il fascismo, un ruolo fondamentale lo ebbero gli studiosi della storia antica e, ancor di più, gli archeologi: Y£¦¤}y" ̲ʻy¤¦ʻ£y" \y" “⁄««⁄¡ʻ£}y«⁄" {⁄¢}D" ¦‹¤y£«}" il Ventennio, il nesso tra antichità e politica non si fermò alla scelta di icone o di date da celebrare che fossero collegate a quel lontano mondo, ma come ˜⁄““}"¡'}“ʻ«⁄"¦ʻ"‹£"“ʻ“«}¢y"{‹¡«‹¤y¡}"{\}"«¤⁄›y›y"£}¡¡}" ¦ʻ“{ʻƒ¡ʻ£}"y£«ʻ{\ʻ“«ʻ{\}D"}"“⁄ƒ¤y««‹««⁄"£}¡¡'y¤{\}⁄¡⁄ʼʻyD" ‹£y" £}{}““y¤ʻy" ¡}ʼʻ««ʻ¢y ʻ⁄£}" “{ʻ}£«ʻü{y" @GIARDINA JHHJAF" a¡" ¢⁄£¦⁄" “ʻ¢z⁄¡ʻ{⁄" }" {‹¡«‹¤y¡}" ¡}ʼy«⁄" y¡¡'y£«ʻ{\ʻ«Ä" ¤⁄¢y£y" “}¢z¤y›y" }““}¤}" ‹£⁄" “ƒ}{{\ʻ⁄" degno del nuovo regime e un ideale punto di y¤¤ʻ›⁄" £}ʻ" ƒ¤⁄ʼ}««ʻ" ¦ʻ" ¤ʻ{⁄“«¤‹ ʻ⁄£}" ¦}¡¡'a«y¡ʻy" }" ¦ʻ" costruzione del nuovo uomo fascista. Non fu dunque un caso se a studiare e ideare il simbolo del fascio littorio fu chiamato proprio un illustre archeologo. Y¡¡y"¢}«Ä"¦ʻ"¦ʻ{}¢z¤}"¦}¡"IQJJ"@¦‹£ ‹}"ƒ⁄{⁄"«}¢ƒ⁄" ¦⁄ƒ⁄" ¡y" ƒ¤}“y" ¦}¡" ƒ⁄«}¤}A" “ʻ" ¦}{ʻ“}" ¦ʻ" {⁄£ʻy¤}" ‹£y" £‹⁄›y" ¢⁄£}«y" ¦y" J" ¡ʻ¤}" £}¡¡y" ‹y¡}" ˜⁄““}" ʻ£{ʻ“⁄" ʻ¡" fascio littorio, già a quel tempo percepito come il simbolo di Roma antica e, insieme, della nuova Italia. hy““y¤⁄£⁄" “⁄¡«y£«⁄" y¡{‹£}" “}««ʻ¢y£}" }" ʻ¡" ¦}¡ʻ{y«⁄" compito di ricostruzione di quel simbolo, che sarebbe ƒ⁄ʻ" ¦ʻ›}£«y«⁄" ¡'}¡}¢}£«⁄" ¦ʻ“«ʻ£«ʻ›⁄" ¦}¡" £‹⁄›⁄" {⁄¤“⁄" ƒ⁄¡ʻ«ʻ{⁄D" ˜‹" y˜ü¦y«⁄" y¡¡'y¡¡⁄¤y" “}““y£«y ‹y««¤}££}" Giacomo Boni (Fig. 5A" $" ¦ʻ¤}««⁄¤}" ¦}ʼ¡ʻ" “{y›ʻ" £}¡" ^⁄¤⁄"j⁄¢y£⁄"¦y¡"IPQP"y¡"IQII"}"¦y¡"IQHO"y£{\}"¦ʻ" ‹}¡¡ʻ" ¦}¡" hy¡y«ʻ£⁄F" d'⁄ƒ}¤y ʻ⁄£}" ˜‹" ‹£y" ¦}¡¡}" «y£«}" vicende culturali fasciste che vide protagonista Boni, ‹£y" ʼ¤y£¦}" ƒ}¤“⁄£y¡ʻ«Ä" {\}" y¡¡'ʻ£«}¡¡ʻʼ}£ y" {⁄£" {‹ʻ" {⁄ʼ¡ʻ}›y" ¡'ʻ¢ƒ⁄¤«y£ y" ¦}¡¡}" ƒʻÛ" y›y£ y«}" «}{£ʻ{\}" ¦}¡¡'y¤{\}⁄¡⁄ʼʻy"}"¦}¡"¤}“«y‹¤⁄"‹£ʻ›y"‹£y"{⁄£{} ʻ⁄£}" quasi sacra della propria missione di rievocatore ¦}¡¡y"¤⁄¢y£ʻ«ÄF"]ʼ¡ʻ"›ʻ““}"“⁄¡«y£«⁄"ʼ¡ʻ"y¡z⁄¤ʻ"¦}¡"£‹⁄›⁄" ¤}ʼʻ¢}D"ƒ⁄ʻ{\Ë"¢⁄¤Ð"ʻ¡"IH"¡‹ʼ¡ʻ⁄"¦}¡"IQJMD"¢y"¤ʻ‹“{Ð" ugualmente a individuare in esso, e nel suo duce, il momento storico propizio al ritorno atteso della Roma antica, immaginando per quel momento una “}¤ʻ}"¦ʻ"¡ʻ«‹¤ʼʻ}"}"¦ʻ"¤ʻ«ʻ"{\}"y›¤}zz}¤⁄"¡y“{ʻy«⁄"‹£'}{⁄" profonda nella propaganda degli anni successivi (SALVATORI 2012a; SALVATORI"JHIJzAF"dy"ƒ¤ʻ¢y"ʻ¢ƒ¤⁄£«y" che Boni diede al culto fascista della romanità riguardò yƒƒ‹£«⁄"¡y"¦}ü£ʻ ʻ⁄£}"¦}¡"“ʻ¢z⁄¡⁄"¦}¡"˜y“{ʻ⁄"¡ʻ««⁄¤ʻ⁄F"" a¡"JI"ʼ}££yʻ⁄"¦}¡"IQJK"˜‹"}¢y£y«⁄"ʻ¡"j}ʼʻ⁄"¦}{¤}«⁄" d}ʼʼ}" {\}" ¦y›y" ¡'y››ʻ⁄" y¡¡y" {⁄£ʻy ʻ⁄£}" ¦}ʻ" £‹⁄›ʻ" z‹⁄£ʻ" ¢}«y¡¡ʻ{ʻS" Z⁄£ʻ" y““‹£“}" ¡'ʻ£{y¤ʻ{⁄" ¦ʻ" ¤ʻ{⁄“«¤‹ʻ¤}" ʻ¡" ˜y“{ʻ⁄" ¡ʻ««⁄¤ʻ⁄D" {\}" ʼ¡ʻ" ˜‹" y˜ü¦y«⁄" ¦y¡" ¢ʻ£ʻ“«¤⁄" ¦}¡" l}“⁄¤⁄" Y¡z}¤«⁄" ¥}" k«}˜y£ʻD" {⁄£" y““⁄¡‹«y" “}¤ʻ}«Ä" }" {⁄£" ¡y" {⁄£“yƒ}›⁄¡} y" ¦}¡¡'ʻ¢ƒ⁄¤«y£ y" ¦ʻ" ‹}¡¡'y ʻ⁄£}F" ]ʼ¡ʻ" ›⁄¡¡}" ʻ£˜y««ʻ" ¤ʻ{¤}y¤}" ‹£" ¢⁄¦}¡¡⁄" di fascio che fosse il più possibile uguale a quello y£«ʻ{⁄D" ƒ}¤" ¦ʻ“{⁄“«y¤“ʻ" ¦}ü£ʻ«ʻ›y¢}£«}" ¦y¡" ¢⁄¦}¡¡⁄" rivoluzionario francese. Creò dunque un prototipo a dimensione reale (che sarebbe poi servito da ¢⁄¦}¡¡⁄" ƒ}¤" ʻ¡" ˜y“{ʻ⁄" ¦y" ʻ£{ʻ¦}¤}" £}¡¡}" ¢⁄£}«}A" ottenuto con verghe di betulla lunghe quasi due metri, al quale fu apposta lateralmente una scure uguale y" ‹}¡¡}"¤y˜üʼ‹¤y«}"£}ʻ"zy““⁄¤ʻ¡ʻ}›ʻ"¢y¤¢⁄¤}ʻ"y£«ʻ{\ʻF" IH Fig. 5R" d'y¤{\}⁄¡⁄ʼ⁄" ̲ʻy{⁄¢⁄" Z⁄£ʻ"@n}£} ʻy"IPMQEj⁄¢y"IQJMA d'y««}£ ʻ⁄£}" ü¡⁄¡⁄ʼʻ{y" {\}" ʻ“ƒʻ¤Õ" ʻ¡" “‹⁄" ¡y›⁄¤⁄" ˜‹" tale che egli dedicò energie e attenzioni persino al rinvenimento di esemplari di betulla che fossero fedeli y" ‹}¡¡ʻ" ‹«ʻ¡ʻ y«ʻ" £}¡¡'y£«ʻ{\ʻ«Ä" ƒ}¤" ¡y" ¤}y¡ʻ y ʻ⁄£}" dei fasci; e poiché nelle campagne romane pareva ʻ¢ƒ⁄““ʻzʻ¡}" ¤ʻ£«¤y{{ʻy¤}" }“}¢ƒ¡y¤ʻ" ¦ʻ" Z}«‹¡y" Y¡zyD" Z⁄£ʻ"}“«}“}"¡y"“‹y"¤ʻ{}¤{y"y£{\}"y¡¡'}“«}¤⁄F"i‹y£¦⁄" ü£y¡¢}£«}" «¤⁄›Õ" ›y¡ʻ¦ʻ" {y¢ƒʻ⁄£ʻ" ¦ʻ" ‹}¡¡y" ƒʻy£«y" ¡‹£ʼ⁄"ʻ¡"ü‹¢}"Y£ʻ}£}D"ƒ⁄«Ë"{⁄¢ƒ¡}«y¤}"ʻ¡"“‹⁄"{⁄¢ƒʻ«⁄F"" dy" £‹⁄›y" ¢⁄£}«y" ˜‹" }¢}““y" y¡¡y" ü£}" ¦}¡" ¡‹ʼ¡ʻ⁄" ¦}¡" IQJKD" ¤}y¡ʻ y«y" ¦y¡¡'y¤«ʻ“«y" h‹z¡ʻ⁄" e⁄¤zʻ¦‹{{ʻ" }" ʻ£{ʻ“y" ¦y" Y««ʻ¡ʻ⁄" kʻ¡›ʻ⁄" e⁄««ʻD" ʻ£{ʻ“⁄¤}" {yƒ⁄" ¦}¡¡y" Regia Zecca e docente di incisione alla Regia Scuola ¦}¡¡'Y¤«}"¦}¡¡y"e}¦yʼ¡ʻyF"dy"¢⁄£}«y"¤}{y›y"y¡"¦ʻ¤ʻ««⁄" il semibusto in uniforme del re volto verso destra }D" ʻ£«⁄¤£⁄D" ¡y" ¦ʻ{ʻ«‹¤y" nallgjag" E" ]eYfm]d]" E" aaa" E" j]" E" ¥'alYdaYS" y¡" ¤⁄›}“{ʻ⁄" ʻ¡" ˜y“{ʻ⁄" ¡ʻ««⁄¤ʻ⁄" {⁄£" “{‹¤}" ¤ʻ›⁄¡«y" y" ¦}“«¤yD" ¡y" ¡}ʼ}£¦y" Zmgfg" ¥Y" daj]" JD" ʻ¡" “}ʼ£⁄" ¦}¡¡y" r}{{yD" ¡y" ¦y«y" }" ʻ" £⁄¢ʻ" ¦}¡¡'y‹«⁄¤}" }" ¦}¡¡'ʻ£{ʻ“⁄¤}"@Fig. 6A"@SALVATORI JHHPAF"[⁄£"¡'}¢ʻ““ʻ⁄£}" della nuova moneta nacque dunque il nuovo simbolo del fascio, quello pienamente fascista, completamente svincolato da tutta la tradizione democratica che, y" ƒy¤«ʻ¤}" ¦y¡" IOPQD" y›}›y" ¤ʻ{⁄ƒ}¤«⁄" ‹}¡¡'ʻ{⁄£y" ¦ʻ" “ʻʼ£ʻü{y«ʻ" y£«ʻ¢⁄£y¤{\ʻ{ʻ" }" ¤}ƒ‹zz¡ʻ{y£ʻF" dy" £‹⁄›y" immagine del fascio, così come era stata ricostruita ¦y¡¡'y¤{\}⁄¡⁄ʼ⁄" Z⁄£ʻD" }¤y" ƒ}¤¢}y«y" ¦y" {⁄£{}««ʻ" {\}" ¤ʻ¢y£¦y›y£⁄" £⁄£" “⁄¡⁄" y" ̇‹£" “ʻ¢z⁄¡⁄" ¦ʻ" ˜⁄¤ y" }"¦ʻ"¦⁄¢ʻ£ʻ⁄łD"¢y"y£{\}"y"̇‹£"ƒ¤⁄˜⁄£¦⁄"“ʻʼ£ʻü{y«⁄" ¤}¡ʻʼʻ⁄“⁄łD" {⁄¢}" “ʻ" ƒ⁄«}›y" ¡}ʼʼ}¤}" ʻ£" ‹£" y¤«ʻ{⁄¡⁄" yƒƒy¤“⁄"“‹¡"̇h⁄ƒ⁄¡⁄"¦'a«y¡ʻył"¦}¡"L"yƒ¤ʻ¡}"¦}¡"IQJKF" ey"¡y"›ʻ{}£¦y"¦}¡¡'y¦⁄ ʻ⁄£}"¦}¡"˜y“{ʻ⁄"¡ʻ««⁄¤ʻ⁄"£}¡¡}" monete fasciste è fondamentale al di là del dato meramente contingente: essa dimostra infatti che la nuova religione della patria fascista nacque già nelle settimane immediatamente successive alla Marcia “‹" j⁄¢yF" ^‹" ƒ¤⁄ƒ¤ʻ⁄" ¡'⁄ƒ}¤y ʻ⁄£}" {‹¡«‹¤y¡}" ¦ʻ" Z⁄£ʻ" a innescare quel rapido processo di disseminazione del simbolo del fascio che in poco tempo avrebbe «¤y“˜⁄¤¢y«⁄"¡'a«y¡ʻy"ʻ£«}¤y"ʻ£"‹£y"{⁄£ʼ}¤ʻ}"¦ʻ"¤ʻ«ʻD"¢ʻ«ʻD" “ʻ¢z⁄¡ʻ"}"ʻ{⁄£⁄ʼ¤yü}"ʻ¢¢}¦ʻy«y¢}£«}"¤ʻ{⁄£¦‹{ʻzʻ¡ʻ"y¡" nuovo culto littorio e, quindi, al culto della romanità. Le monete diventarono subito uno strumento importante nella diffusione del simbolo della nuova }¤yF" m£" ¤‹⁄¡⁄" y£y¡⁄ʼ⁄" ˜‹" ¤ʻ{⁄ƒ}¤«⁄" y£{\}" ¦y¡¡'y¡«¤⁄" oggetto che, insieme con le monete, rappresenta uno ¦}ʻ"¢} ʻ"ƒʻÛ"ƒ}¤›y“ʻ›ʻ"¦}¡¡'ʻ{⁄£⁄ʼ¤yüy"ƒ⁄ƒ⁄¡y¤}R"ʻ¡" ˜¤y£{⁄z⁄¡¡⁄F"h}¤"{}¡}z¤y¤}"ʻ¡"ƒ¤ʻ¢⁄"y££ʻ›}¤“y¤ʻ⁄"¦}¡¡y" ey¤{ʻy" “‹" j⁄¢yD" ʻ¡" JL" ⁄««⁄z¤}" ¦}¡" IQJK" ˜‹" ʻ£˜y««ʻ" }¢}““y"‹£y"“}¤ʻ}"“ƒ}{ʻy¡}"¦ʻ"˜¤y£{⁄z⁄¡¡ʻ"y˜ü¦y«y"y"¦‹}" artisti illustri e celebri, che riuscirono a creare tre tipi ¦ʻ" ˜¤y£{⁄z⁄¡¡ʻ" ¦y¡¡'}“«}«ʻ{y" }“«¤}¢y¢}£«}" ƒ¤}ʼ}›⁄¡}R" Duilio Cambellotti e Giacomo Balla. In nessuna delle «¤}" “⁄¡‹ ʻ⁄£ʻ" ʻ{⁄£⁄ʼ¤yü{\}" {⁄¢ƒy¤›}¤⁄" “ʻ¢z⁄¡ʻ" ¦ʻ" casa Savoia, mentre in tutti campeggiò il fascio littorio (ZEVI"IQPHAF"f}¡"˜¤y£{⁄z⁄¡¡⁄"¦ʻ“}ʼ£y«⁄"¦y"[y¢z}¡¡⁄««ʻ" (Fig. 7AD" ʻ¡" {‹ʻ" «}¢y" }¤y" ‹}¡¡⁄" ¦}¡¡y" ʼʻ⁄›ʻ£} yD" «¤}" fasci littori emergono in primo piano su uno sfondo di ¤y¢ʻ"ü⁄¤ʻ«ʻ"{\}"“ʻ¢z⁄¡}ʼʼʻy£⁄"ʻ¡"¤ʻ«⁄¤£⁄"y"‹£y"£‹⁄›y" primavera italiana. Dei due francobolli ideati da Balla, uno rappresentava la pace riconquistata dopo la vittoria in guerra (Fig. 8AR" ¡'ʻ¢¢yʼʻ£}" Ì" ‹}¡¡y" ¦ʻ" ‹£'y ‹ʻ¡y" {\}" «ʻ}£}" £}ʻ" “‹⁄ʻ" y¤«ʻʼ¡ʻ" ‹£" ˜y“{ʻ⁄" ¡ʻ««⁄¤ʻ⁄D" circondata da una corona composta di foglie di ‹}¤{ʻy"@¤ʻ{\ʻy¢⁄"y¡¡'ʻ¢¢⁄¤«y¡ʻ«Ä"}"y¡¡'⁄£⁄¤}"ƒ}¤}££}A" }" ¦ʻ" y¡¡⁄¤⁄" @“ʻ¢z⁄¡⁄D" yƒƒ‹£«⁄D" ¦ʻ" ƒy{}AF" f}¡¡'‹¡«ʻ¢⁄" francobollo, sempre disegnato da Balla (Fig. 9AD"‹£y" ƒy¤«ʻ{⁄¡y¤}" {⁄¢ƒ⁄“ʻ ʻ⁄£}" ¤y˜üʼ‹¤y›y" ʻ¡" ƒ¤⁄ʼ¤}““⁄" fascista: due giganteschi fasci littori incorniciano una distesa di fabbriche fumanti sorvolate da aerei. Industria e aviazione, dunque, come archetipi del ƒ¤⁄ʼ¤}““⁄" {\}" ¡'a«y¡ʻy" y›}›y" ¤ʻ{⁄£ ‹ʻ“«y«⁄" ʼ¤y ʻ}" y¡" ˜y“{ʻ“¢⁄" @¡'y}¤}⁄" ˜‹" ‹£⁄" ¦}ʼ¡ʻ" ⁄ʼʼ}««ʻ" ƒ¤}˜}¤ʻ«ʻ" £}¡¡}" ¤yƒƒ¤}“}£«y ʻ⁄£ʻ" ʻ{⁄£⁄ʼ¤yü{\}" ¦}¡" ¤}ʼʻ¢}D" {\ʻy¤⁄" ¤}«yʼʼʻ⁄"¦}¡¡'y¤«}"˜‹«‹¤ʻ“«yAF Negli anni successivi la Marcia su Roma, il fascio littorio fu imposto quale simbolo di Stato tramite II Fig. 6R"Z‹⁄£⁄"¦y"J"¡ʻ¤}D"IQJKF"h¤⁄ƒ¤ʻ}«Ä"hy⁄¡y"kF"ky¡›y«⁄¤ʻ una serie di atti legislativi che culminò in un decreto }¢y£y«⁄" ʻ¡" IJ" ¦ʻ{}¢z¤}" ¦}¡" IQJND" y««¤y›}¤“⁄" ʻ¡" ‹y¡}" }““⁄" ˜‹" ‹˜ü{ʻy¡¢}£«}" «¤y“˜⁄¤¢y«⁄" ¦y" }¢z¡}¢y" ¦ʻ" ƒy¤«ʻ«⁄" ʻ£" }¢z¡}¢y" ¦ʻ" k«y«⁄F" f}¡" IQJQD" ʻ£ü£}D" il fascio littorio entrò a far parte dello stemma ¦}¡¡⁄" k«y«⁄" ʻ«y¡ʻy£⁄R" ¦y¡¡'yƒ¤ʻ¡}" ¦ʻ" ‹}¡¡'y££⁄D" ʻ£˜y««ʻD" ¦‹}" ˜y“{ʻ" ˜‹¤⁄£⁄" y˜üy£{y«ʻ" y¡¡⁄" “{‹¦⁄" ¦}ʻ" Savoia in sostituzione dei due leoni presenti nello “«}¢¢y" ü£" ¦y¡" IPQH" @GENTILE" IQQKD" ƒƒF" PPEQHAF"" Ma ciò che rese il fascio un simbolo davvero nazionale fu la pervasività assoluta con la quale esso fu imposto allo sguardo di milioni di cittadini italiani e stranieri già dai primi mesi del governo. Da subito, infatti, il fascio littorio comparve ovunque ü£⁄" y" ¦ʻ›}£«y¤}" ⁄££ʻƒ¤}“}£«}F" ky¤}zz}" “‹˜ü{ʻ}£«}" fare un sondaggio degli oggetti in uso durante il ventennio fascista, delle immagini pubblicitarie, delle copertine di quaderni e libri scolastici, per y{{⁄¤ʼ}¤“ʻ" ¦}¡¡'y““⁄¡‹«y" ‹zʻ ‹ʻ«Ä" ¦ʻ" ‹}“«⁄" y£«ʻ{⁄" simbolo, che tornò a essere immediatamente legato y"‹£y"{}¤«y"ʻ¦}y"¦ʻ"¤⁄¢y£ʻ«ÄR"‹£'ʻ¦}y"{⁄¡¡}ʼy«y"y¡¡y" rivoluzione ma anche alla coercizione e alla violenza. I fasci comparvero presto anche nelle città: in esse, anzi, straripava la presenza di questo simbolo, sui tombini delle reti fognarie (Fig. 10AD sulle fontane, “‹¡¡}" ˜y{{ʻy«}" ¦ʻ" ƒy¡y ʻ" ƒ¤ʻ›y«ʻD" ¦}ʼ¡ʻ" ‹˜ü{ʻ" ƒ‹zz¡ʻ{ʻD" delle università, delle stazioni. Fig. 7R"^¤y£{⁄z⁄¡¡⁄"¦y"KH"{}£tesimi, autore Duilio Cambel- Fig. 8: Francobollo da 1 lira, autore Gia¡⁄««ʻD" IQJKF" h¤⁄ƒ¤ʻ}«Ä" hy⁄¡y" kF" como Balla, 1923. Proprietà Paola S. Sal- Fig. 9R"^¤y£{⁄z⁄¡¡⁄"¦y"M"¡ʻ¤}D"y‹«⁄¤}"̲ʻy{⁄¢⁄"Zy¡¡yD"IQJKF"h¤⁄ƒ¤ʻ}«Ä"hy⁄¡y"kF"ky¡›y«⁄¤ʻ vatori Salvatori IJ Fig. 10: Tombino delle fognature di Tren«⁄F"^⁄«⁄"ƒ¤⁄ƒ¤ʻ}«Ä"hy⁄¡y"kF"ky¡›y«⁄¤ʻ Fig. 11R" ¥ʻ“«¤‹ ʻ⁄£}" ¦}ʻ" ˜y“{ʻ" ¡ʻ««⁄¤ʻD" eʻ¡y£⁄D" JN" ¡‹ʼ¡ʻ⁄" IQLKF" a¢¢yʼʻ£}" «¤y««y" ¦y" \««ƒRGGyMIFʻ¦y«yF⁄›}¤Ez¡⁄ʼF {⁄¢GIGIMGNNGOLG˜y“{ʻ“¢⁄Geʻ¡y£⁄EJNE¡‹ʼ¡ʻ⁄EIQLKF|ƒʼ Damnatio memoriae a" ˜y“{ʻ" ¡ʻ««⁄¤ʻD" ʻ£“⁄¢¢yD" ˜‹¤⁄£⁄" ¦ʻ““}¢ʻ£y«ʻ" ‹£" ƒ⁄'" ovunque, e ovunque rimasero per due decenni. ey" ¡'yzʻ«‹¦ʻ£}" ¦}ʼ¡ʻ" ʻ«y¡ʻy£ʻ" y" {⁄£›ʻ›}¤}" {⁄£" ‹}“«y" ʻ¢¢yʼʻ£}" £⁄£" }zz}" ¦ʻ˜ü{⁄¡«Ä" y" «¤y“˜⁄¤¢y¤“ʻD" £}¡" momento adatto, in pura iconoclastia. È ciò che y››}££}" ʼʻÄ" y" ƒy¤«ʻ¤}" ¦y¡" JN" ¡‹ʼ¡ʻ⁄" ¦}¡" IQLKR" appena si diffuse la notizia della caduta del regime, centinaia di persone si riversarono nelle vie delle città italiane e, impugnati scalpelli e picconi, iniziarono una vera operazione di damnatio memoriae volta alla cancellazione dei simbolo fascisti (Fig. 11AF"" ]ƒƒ‹¤}"¢⁄¡«ʻ"˜y“{ʻ"“ʻ"“y¡›y¤⁄£⁄R"{⁄“Ð"£⁄£"Ì"ʻ£{⁄£“‹}«⁄D" ancora oggi, scovare qualcuno di quei simboli su ˜⁄£«y£}"¦ʻ"ʼ\ʻ“y"⁄"“‹"}¦ʻü{ʻ"ƒ‹zz¡ʻ{ʻF"ey"¡'y“ƒ}««⁄"ƒʻÛ" interessante di questa operazione di furia iconoclasta popolare sembrerebbe risiedere nel fatto che molto spesso furono abbattute soltanto le scuri: le nostre città abbondano di fasci littori di epoca fascista y£{⁄¤y" ʻ£«y««ʻD" ¦yʻ" ‹y¡ʻ" ˜‹" }¡ʻ¢ʻ£y«⁄" “⁄¡⁄" ¡'}¡}¢}£«⁄" immediatamente legato alla dimensione della coercizione e della violenza, rappresentato appunto dalla scure (Fig. 12AF"^⁄¤“}"Ì"“⁄¡⁄"‹£y"“‹ʼʼ}“«ʻ⁄£}D"¢y" ciò potrebbe invece rispondere a una riappropriazione, y¡¡'ʻ£¦⁄¢y£ʻ" ¦}¡¡y" {y¦‹«y" ¦}¡" ¤}ʼʻ¢}D" ¦}¡" “ʻ¢z⁄¡⁄" ¦}¡" ˜y“{ʻ⁄" ¡ʻ««⁄¤ʻ⁄" {⁄£" “ʻʼ£ʻü{y«⁄" ¤ʻ›⁄¡‹ ʻ⁄£y¤ʻ⁄F" kʻ" è ricordato come, durante la Rivoluzione Francese e ancora in epoca risorgimentale, il fascio senza “{‹¤}" “ʻ¢z⁄¡}ʼʼʻy““}" ¡'‹£ʻ«Ä" ¦}¡" ƒ⁄ƒ⁄¡⁄D" “‹ƒ}¤y£¦⁄" ‹ʻ£¦ʻ" ʻ¡" “ʻʼ£ʻü{y«⁄" ⁄¤ʻʼʻ£y¤ʻ⁄" ¦}¡" ˜y“{ʻ⁄" ¤⁄¢y£⁄F" [⁄£" ʻ¡" ˜y“{ʻ“¢⁄" ¡'y{{}£«⁄" ˜‹" ¢}““⁄" “‹¡¡'}¡}¢}£«⁄" ›ʻ⁄¡}£«⁄"}"{⁄}¤{ʻ«ʻ›⁄"¦ʻ" ‹}¡¡'y£«ʻ{⁄"“ʻ¢z⁄¡⁄F"Y"ƒy¤«ʻ¤}" ¦y¡¡y" £⁄««}" ¦}¡" JM" ¡‹ʼ¡ʻ⁄" IQLK" ʻ¡" ƒ⁄ƒ⁄¡⁄" ʻ«y¡ʻy£⁄D" ¦⁄ƒ⁄" ƒʻÛ" ¦ʻ" JH" y££ʻ" ¦ʻ" ¤}ʼʻ¢}D" ƒ⁄«Ë" ü£y¡¢}£«}" tornare in piazza e manifestare liberamente. Forse fu un fenomeno inconsapevole, ma di fatto questa iconoclastia parziale applicata alle scuri recuperò un aspetto della tradizione del fascio di età moderna {\}"ʻ¡"˜y“{ʻ“¢⁄"y›}›y"«}£«y«⁄"¦ʻ"⁄˜˜‹“{y¤}R"¡'y“ƒ}««⁄D" appunto, democratico e repubblicano. *Paola S. Salvatori, dottore di ricerca in Scienze Storiche presso la Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino; cultore della materia in Storia Contemporanea y¡¡'m£ʻ›}¤“ʻ«Ä"¦}ʼ¡ʻ"“«‹¦ʻ"¦ʻ"Z}¤ʼy¢⁄S"¢}¢z¤⁄"¦}¡"{⁄¢ʻ«y«⁄" “{ʻ}£«ʻü{⁄"¦}¡¡y"^⁄£¦y ʻ⁄£}"¥ʻÄ"[‹¡«‹¤yF paolasalvatori@hotmail.com Zʻz¡ʻ⁄ʼ¤yüy"}““}£ ʻy¡} BENIGNO"JHIHR"F. BENIGNO, “Il berretto della libertà”, in F. BENIGNO, L. SCUCCIMARRA, Simboli della politicaD"j⁄¢y"JHIHD"ƒƒF"JJKEJLM GENTILE 1993: E. GENTILE, Il culto del littorio. La sacralizzazione ¦}¡¡y"ƒ⁄¡ʻ«ʻ{y"£}¡¡'a«y¡ʻy"˜y“{ʻ“«yD"j⁄¢yEZy¤ʻ"IQQK GIARDINA" JHHHyR A. GIARDINA, “Ritorno al futuro: la romanità fascista”, in A. GIARDINA, A. VAUCHEZ, Il mito di Roma. Da Carlo Magno a MussoliniD"j⁄¢yEZy¤ʻ"JHHHD"ƒƒF"JIJEJQN GIARDINA" JHHHzR A. GIARDINA, “Dalla Rivoluzione Francese alla prima guerra mondiale. Miti repubblicani e miti nazionali”, in A. GIARDINA, A. VAUCHEZ, Il mito di Roma. Da Carlo Magno a Mussolini, j⁄¢yEZy¤ʻ"JHHHD"ƒƒF"IIOEJII GIARDINA 2002: A. GIARDINAD"“F›F")Y¤{\}⁄¡⁄ʼʻy*D"ʻ£"Dizionario del ˜y“{ʻ“¢⁄, a cura di V. DE GRAZIA, S. LUZZATTOD" ›⁄¡F" aD" l⁄¤ʻ£⁄" JHHJD" ƒƒF"PNEQH SALVATORI 2008: P.S. SALVATORID")d'y¦⁄ ʻ⁄£}"¦}¡"˜y“{ʻ⁄"¡ʻ««⁄¤ʻ⁄"£}¡¡y" ¢⁄£}«y ʻ⁄£}"¦}¡¡'a«y¡ʻy"˜y“{ʻ“«y*D"ʻ£"Rivista Italiana di Numismatica }"k{ʻ}£ }"Y˜ü£ʻD"[apD"JHHPD"ƒƒF"KKKEKMJ SALVATORI 2012a: P.S. SALVATORI, “Liturgie immaginate: Giacomo Boni e la romanità fascista”, in Studi StoriciD"daaaD"JHIJD"JD"ƒƒF"LJIELKP SALVATORI" JHIJzR" P.S. SALVATORID" )fy“{ʻ«y" ¦ʻ" ‹£'ʻ{⁄£y" ƒ⁄¡ʻ«ʻ{yR" ʻ¡" piccone del duce”, in Quaderni di Storia, XXXVIII, 76, luglio¦ʻ{}¢z¤}"JHIJD"ƒƒF"JOOEJPOF ZEVI IQPHR"F. ZEVID")a"˜¤y£{⁄z⁄¡¡ʻ"ʻ«y¡ʻy£ʻR"ʼ¤yü{y"}"ʻ¦}⁄¡⁄ʼʻy"¦y¡¡}" ⁄¤ʻʼʻ£ʻ" y¡" IQLP*D" ʻ£" k«⁄¤ʻy" ¦}¡¡'y¤«}" ʻ«y¡ʻy£y, p. III, Situazioni momenti indagini, vol. II, ̲¤yü{y"}"ʻ¢¢yʼʻ£}, I, Scrittura Miniatura Disegno, a cura di F. ZEVID"l⁄¤ʻ£⁄"IQPHD"ƒƒF"JPOEKIQ IK Fig. 12R")kyƒʻ}£ y*"E"m£ʻ›}¤“ʻ«Ä"¦ʻ"j⁄¢yR"˜y{{ʻy«y"¦}¡¡y"˜y{⁄¡«Ä"¦ʻ"̲ʻ‹¤ʻ“ƒ¤‹¦}£ yF"^⁄«⁄"ƒ¤⁄ƒ¤ʻ}«Ä"hy⁄¡y"kF"ky¡›y«⁄¤ʻ