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ISBN 978-88-229-0582-6 a cura di Lorenzo Ciccarelli e Monica Prencipe L’ARCHITETTURA CIVILE DI PAOLA SALMONI Monica Prencipe (Ancona, 1986) è architetto presso lo studio PSL di Ancona. Nel 2014 ha conseguito il diploma di specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio alla Sapienza e, nel 2016, ha vinto la medaglia d’oro del premio ferrarese Domus International Award for Restoration and Preservation. Nel 2018 ha ottenuto il dottorato in Storia dell’architettura presso l’Università Politecnica delle Marche, durante il quale ha approfondito le vicende delle pioniere dell’architettura romana. Ha scritto per le riviste «Anfione e Zeto» e «Studi e ricerche di storia dell’architettura». Paola Salmoni, fondatrice dello Studio Salmoni di Ancona insieme con il fratello ingegnere Claudio, ha senza dubbio segnato il dibattito architettonico e politico nelle Marche della seconda metà del Novecento. I progetti degli anni della ricostruzione e i piani Ina-Casa rappresentarono il primo banco di prova dello studio, e in seguito altre opere di asciuttezza grafica, composta geometria e razionale impiego dei materiali si guadagnarono il plauso, fra gli altri, di Bruno Zevi. Appartenente alla schiera degli ottimi professionisti poco indagati, perché estranei all’accademia universitaria e attivi fuori dai grandi centri, Paola Salmoni è stata in grado di traghettare lo studio nelle mani dei nipoti Giovanna e Vittorio, e dunque nel nuovo secolo, senza rinunciare a una sostanziale coerenza ideale, ancor prima che formale, iniziata con il Monumento alla Resistenza e culminata con l’attento recupero dell’antico cimitero ebraico del Cardeto. Sono inoltre significative le sue collaborazioni con Ludovico Quaroni, Giovanni Astengo e Danilo Guerri, fra gli altri. Il volume restituisce per la prima volta la lunga e sfaccettata esperienza fra architettura, urbanistica e impegno civile dello Studio Salmoni, grazie anche al contributo di una nuova generazione di studiosi e di alcune testimonianze d’autore. euro 26,00 Lorenzo Ciccarelli (Jesi, 1987) è ricercatore di Storia dell’architettura all’Università degli Studi di Firenze e membro del comitato scientifico della Fondazione Renzo Piano. Si occupa prevalentemente dei rapporti fra l’architettura italiana del Novecento e quella europea e nordamericana, il suo ultimo libro è Il mito dell’equilibrio. Il dibattito anglo-italiano per il governo del territorio negli anni del dopoguerra, FrancoAngeli, Milano 2020. Per Quodlibet ha pubblicato Guida all’architettura nelle Marche 1900-2015 (2016) e Renzo Piano prima di Renzo Piano. I maestri e gli esordi (2017). L’ARCHITETTURA CIVILE DI PAOLA SALMONI a cura di Lorenzo Ciccarelli e Monica Prencipe «Era la prima donna iscritta all’Ordine degli Architetti di Ancona e provincia […] Ma ciò non vuol dire che Paola non condividesse alcuni tratti essenziali della sua generazione e dell’ambiente romano dove si era formata: la fiducia paziente nel disegno come risolutore ultimo dei problemi progettuali, l’appartenenza schietta, anche un po’ zeviana, a una modernità non estremista ma priva di ripensamenti, l’interesse tutto quaroniano per la città e per i rapporti tra architettura e urbanistica». Pippo Ciorra «Ho sempre pensato che nel nostro mestiere non possa esistere autorità senza autorevolezza, e progetto senza passione; autorevolezza e passione emanavano da Paola Salmoni come un’aura invisibile, le cui sfere concentriche avrebbero potuto essere registrate solo da una sofisticata macchina fotografica di onde psichiche». Cino Zucchi In copertina: vista del Monumento di Pericle Fazzini. Foto Francesco Paci, 2016. L’ARCHITETTURA CIVILE DI PAOLA SALMONI a cura di Lorenzo Ciccarelli e Monica Prencipe QUODLIBET INDICE L’ARCHITETTURA CIVILE DI PAOLA SALMONI Prima edizione: aprile 2021 ISBN 978-88-229-0582-6 © 2021 Quodlibet srl via Giuseppe e Bartolomeo Mozzi, 23 62100 Macerata www.quodlibet.it QUODLIBET STUDIO. CITTÀ E PAESAGGIO Collana a cura di Manuel Orazi Comitato scientifico: Sara Marini (Università Iuav di Venezia) Gabriele Mastrigli (Università degli Studi di Camerino) Stefano Catucci (Sapienza Università di Roma) Luca Emanueli (Università degli Studi di Ferrara) 7 Premessa 106 Complesso residenziale al quartiere Q3, 1993-2002 8 La vocazione urbana dell’architettura di Paola Salmoni Lorenzo Ciccarelli 114 Ex cinema Eden, 1994-1999 120 Recupero dell’antico cimitero ebraico, 1996-2005 126 Alloggi in viale dei Pini, 1995-2003 15 L’architettura in una città Nicola Russi 19 Paola Salmoni tra architettura e politica Monica Prencipe Testimonianze 33 Learning from Paola Pippo Ciorra 35 Frammenti di un’educazione Alberto Ferlenga 36 Paola Salmoni: un maestro involontario Cino Zucchi ARCHITETTURE stampa Industria Grafica Bieffe, Recanati (MC) 40 Cooperativa Casa Serena, 1955 44 Villa Matteucci, 1957-1963 50 Scuola elementare a cinque aule, 1959-1965 58 Scuola a venti aule, 1958-1963 64 Sede della Legione dei Carabinieri, 1959-1961 68 Istituto Statale d’Arte E. Mannucci, 1962-1967 76 Monumento alla Resistenza, 1964-1965 84 Villa Ferranti, 1972-1976 92 Scuola elementare a quindici aule, 1983-1994 98 Teatro delle Muse, 1987-2002 URBANISTICA 134 Piano Regolatore Generale di Ancona, 1958-1963 140 Piano dei rioni storici di Ancona. Guasco San Pietro e rione Capodimonte, 1958-1961; 1972-1974 Apparati 147 Regesto delle opere 151 Bibliografia PREMESSA Questo libro, dedicato all’opera di Paola Salmoni, aggiunge un altro tassello all’impegno di Quodlibet nel documentare l’architettura marchigiana contemporanea. Dopo la Guida all’architettura nelle Marche 1900-2015 e i due volumi dedicati a Danilo Guerri. Maestro di spazio, a cura di Francesco Leoni, e Silvano Rossini: composizioni irrequiete di Gianluigi Mondaini, il presente volume si propone di analizzare i momenti salienti dell’intensa attività di Paola Salmoni non solo nel campo dell’architettura, ma anche in quello dell’urbanistica e della militanza politica. Lo Studio Salmoni apre le sue porte per la prima volta nel 1951 ad Ancona, in viale della Vittoria 7, grazie alla combinazione delle competenze di due fratelli: Claudio, laureatosi in Ingegneria Civile nel 1942 e Paola, laureata nel 1951 alla Facoltà di Architettura di Roma. La diversità della loro formazione si tramuta subito in una efficiente divisione dei compiti: Claudio è a capo dei progetti urbanistici, mentre Paola può focalizzarsi sulla definizione architettonica e sulle questioni costruttive. A seguito della prematura morte nel 1970 di Claudio, l’intera l’attività dello studio ricade sulle spalle di Paola che, grazie all’aiuto di giovani collaboratori – tra cui Anita Sardellini, Valerio Paci, Pippo Ciorra e i nipoti Vittorio e Giovanna Salmoni – ha il merito di traghettare lo studio fino ai primi anni del nuovo millennio. Sebbene il raggio d’azione prevalente sia stato il territorio marchigiano, e in particolare la città di Ancona, lo Studio Salmoni ha saputo inserirsi nel dibattito nazionale e coltivare nel tempo una serie di prestigiose collaborazioni, tra cui spiccano i nomi di Ludovico Quaroni e Giovanni Astengo. A quasi vent’anni dalla morte di Paola Salmoni, nel 2003, questo libro rilegge per la prima volta, in maniera organica, alcune delle sue opere più importanti e, di conseguenza, anche parte della storia recente delle Marche. Mentre una lettura puntuale e completa dell’intero archivio di Paola, Claudio e dei suoi collaboratori rimane ancora una questione aperta, nel presente volume si è privilegiata l’analisi delle opere più significative, partendo proprio dall’analisi delle fonti archivistiche e dalle opere costruite, molte delle quali fotografate per l’occasione da Francesco Paci. Il volume si apre con un saggio di Lorenzo Ciccarelli, che contestualizza l’attività di Paola Salmoni all’interno del clima culturale del dopoguerra italiano; un testo di Nicola Russi che analizza il ruolo della pratica urbanistica all’interno dello studio marchigiano e della città di Ancona, e un testo di Monica Prencipe che affronta la formazione e l’attività politica di Paola nel Movimento Femminista Repubblicano in relazione alla sua precipua idea di architettura. Chiudono questa prima parte del libro alcune testimonianze di importanti architetti contemporanei – Alberto Ferlenga, Pippo Ciorra e Cino Zucchi – che, nei primi anni Novanta, ancora alle prime armi, furono chiamati da Paola e Vittorio Salmoni a partecipare alla progettazione dell’espansione residenziale del quartiere Q3 di Ancona. La seconda parte del libro presenta una selezione delle opere costruite da Paola e dallo Studio Salmoni, organizzate per schede attorno ai temi dell’Architettura e dell’Urbanistica. Le opere scelte, che coprono un arco temporale dal 1955 al 2003, restituiscono l’ampiezza dei temi e delle tipologie affrontate: dalla residenza privata a quella collettiva, dall’edificio scolastico di ogni ordine e grado al recupero urbano, al progetto del paesaggio. Dalle inflessioni nordiche di villa Matteucci degli ultimi anni Cinquanta, si arriva senza soluzione di continuità all’impianto a corte di Villa Ferranti costruita negli anni Settanta; dagli esperimenti della Scuola di Montemarciano (1959-1965), alla piccola “comunità” educatrice di Castelfidardo (1983-1984). E ancora, nell’interpretazione lirica del Monumento alla Resistenza (1964-1965) ritroviamo tutta la tensione etica (e personale) sottesa al recupero del Cimitero ebraico all’interno del Parco del Cardeto di Ancona (1996-2005) di quasi quarant’anni dopo. L’ultima sezione delle schede è stata dedicata ai progetti urbani, tra cui sono stati selezionati quelli per Ancona, della fine degli anni Cinquanta fino all’inizio degli anni Ottanta. Pur attraversando visibilmente tutte le diverse fasi del dibattito italiano dal dopoguerra in poi, l’opera di Paola Salmoni rimane coerente ai suoi presupposti originali: un’attenzione empirica al contesto, senza inverosimili modelli a priori calati dall’alto; il debito dell’architettura nei confronti delle discipline umane, che aiutano alla definizione di un programma socialmente utile; e infine la cura del momento costruttivo, necessario alla realizzazione della “casa dell’uomo”. Paola muore nel 2003, poco tempo dopo aver inaugurato assieme al suo studio, il nuovo Teatro delle Muse di Ancona: un faticoso progetto di recupero urbano, diretto in collaborazione con l’architetto Danilo Guerri nell’arco di quasi tre decenni, che restituisce alla comunità un’opera interdetta da più di mezzo secolo, a causa dei danni dell’ultimo conflitto mondiale e dei successivi sconsiderati interventi di ristrutturazione. L. C., M. P. 7