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MOSTRA: UN ARCHITETTO COSMOPOLITA IN PATRIA, RAIMONDO D’ARONCO IN FRIULI. Castello di Udine, 23 luglio 2022 – 8 gennaio 2023 Inaugurerà venerdì 22 luglio alle 18 presso il Salone del Parlamento del Castello di Udine, la mostra “Un architetto cosmopolita in patria, Raimondo D’Aronco in Friuli” realizzata dal Comune di Udine, Civici Musei con il sostegno della Fondazione Friuli e il patrocinio dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Udine. In occasione dei novant’anni della morte di Raimondo D’Aronco, la città di Udine rende omaggio all’architetto con una mostra che ne racconta linguaggio e percorso creativo soffermandosi sulle opere friulane, realizzate e non, progetti a volte dimenticati a fronte di una valorizzazione dell’esperienza in Turchia. “Questa mostra vuole essere un segno della gratitudine e dell’amore che la città di Udine prova tuttora per uno dei suoi più puri talenti, la cui genialità è stata non a caso riconosciuta in tutto il mondo, ma anche una testimonianza, attraverso il vastissimo materiale custodito nel relativo archivio, di quello che è stato il lavoro compiuto, incompiuto, ma non per questo di valore inferiore, e teorico di Raimondo D’Aronco.” – evidenzia il sindaco di Udine Pietro Fontanini – “A novant’anni dalla sua scomparsa quindi la nostra città, grazie all’impegno e alla professionalità della Dottoressa Diana Barillari, storica dell’architettura, e dell’architetto Silvia Bianco, Conservatore delle Gallerie del Progetto, rende onore a questo grande udinese autore soprattutto, per gli udinesi, del Palazzo Comunale, simbolo per eccellenza del nostro centro storico. Mi auguro che questa mostra sappia attirare un pubblico vasto e giovane e stimoli le future amministrazioni a conservare con attenzione questo straordinario esempio di un liberty sui generis, e per questo ancora più interessante per esperti e semplici curiosi” L’esposizione, articolata in cinque sezioni tematiche, allestite tra la Galleria d'Arte Antica e il Museo Friulano della Fotografia, consentirà una comprensione anche visiva dell’evoluzione del linguaggio architettonico, dall’eclettismo dell’ultimo ventennio dell’Ottocento al Liberty e alla Secessione viennese, fino alle sperimentazioni del Rinascimento moderno a partire dal 1911. Sarà una mostra rivolta ad un pubblico eterogeneo. La bellezza dei disegni di D’Aronco renderanno il percorso piacevole ed interessante anche per i non addetti ai lavori o esperti di architettura, la componente “pittorica” delle tavole faciliterà la lettura di spazi e forme ricercate. Oltre ai progetti per il Friuli, in mostra saranno presenti, come controcanto, alcuni progetti realizzati tra il 1896 e il 1909 sia per l’Italia che per Istanbul. La maggior parte dei disegni esposti sono conservati nell’archivio D’Aronco delle Gallerie del Progetto, un fondo molto prezioso che raccoglie la gran parte dei lavori dell’architetto, ma che non può prescindere dalla collaborazione con altri enti conservatori di disegni daronchiani: disegni e documenti concessi in prestito dal Comune di Cividale del Friuli, dal Comune di Gemona del Friuli, dalle famiglie Chizzola, D’Aronco, Sello e Zanuttini e dalla Biblioteca Civica “V. Joppi”. In mostra, inoltre, verrà presentato parte del mobilio dello studio D’Aronco recentemente donato al Comune dalla famiglia Chizzola D’Aronco: la scrivania sulla quale l’architetto ha realizzato schizzi e progetti e le librerie che conservavano la sua biblioteca donata, con lascito testamentario, alla Biblioteca Civica di Udine. Durante la preparazione dell’esposizione è stato realizzato un importante progetto di restauro conservativo dei disegni co-finanziato dalla Fondazione Friuli attraverso il Bando Restauro 2022. La Fondazione Friuli, attraverso il Bando Restauro, rinnova ogni anno il proprio impegno per la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali regionali. Con il bando 2022 sono stati restaurati 72 disegni facenti parte dell’archivio D’Aronco conservato alle Gallerie del Progetto, necessari per lo studio e l’approfondimento dei temi trattati in mostra. Molti di queste opere restaurate saranno esposte e potranno essere ammirate dai visitatori. La mostra rimarrà aperta fino all’8 gennaio 2023, da martedì a domenica con orario 10-18. Info su www.civicimuseiudine.it BIOGRAFIA RAIMONDO D’ARONCO Raimondo D’Aronco (Gemona del Friuli 1857 – Sanremo 1932) è uno dei più noti architetti friulani ed è considerato come uno tra i più importanti architetti italiani esponenti del Liberty. Primogenito di sette figli dell’impresario Girolamo e di Santa Venturini, dopo due anni alla Scuola Comunale tecnica di Gemona, a causa del suo carattere ribelle, venne mandato a Graz dove frequentò una scuola artigianale privata. Nel 1874 tornò a Gemona e dopo aver assolto come volontario il servizio militare presso il genio militare a Torino, D’Aronco si iscrisse ai corsi di ornato e architettura dell’Accademia di belle arti di Venezia. Nello stesso periodo collaborò con la ditta del padre e probabilmente seguì i lavori di ristrutturazione del Loggia del Lionello a Udine diretti dall’arch. Andrea Scala. L’originalità dei suoi progetti, l’abilità nel disegno e la grande fantasia, lo portarono a distinguersi nei diversi concorsi ai quali partecipò nei primi anni ottanta dell’Ottocento. Realizzò l’altare in marmo per la cappella del santuario di Sant’Antonio a Gemona e una cappella da erigersi a Rocca Bernarda. La carriera di progettista proseguì di pari passo con quella didattica: conseguita l’abilitazione all’insegnamento del disegno nel 1880, venne nominato professore di architettura e ornato a Massa Carrara, vinse la cattedra di disegno presso l’Istituto tecnico di Palermo, dove insegnò dal 1882; nel 1885 venne trasferito a Cuneo. Divenne professore straordinario per l’insegnamento di ornato e architettura presso l’Università di Messina nel 1886, vinse il concorso per le decorazioni del palazzo dell’Esposizione veneziana di belle arti l’anno successivo. Nel 1888 venne contattato dalla giunta di Udine e cominciò la lunga vicenda del progetto e successiva realizzazione del palazzo comunale. L’amministrazione di Cividale, allo stesso tempo, gli commissionò la realizzazione del cimitero. D’Aronco progettò lo stabilimento balneare di Poffabro (1892-1893), il padiglione per la fabbrica di marmi artificiali del padre a Udine e la facciata del nuovo teatro di Tolmezzo (1893). Su incarico del governo italiano si recò a Istanbul per progettare l’Esposizione nazionale ottomana. La manifestazione venne annullata a causa del forte terremoto che, il 10 luglio 1894, sconvolse la città e fu l’inizio, per D’Aronco, della collaborazione con il governo ottomano. Gli anni successivi furono molto impegnativi per l’architetto che, viaggiando tra l’Italia e la Turchia, realizzò le sue opere più celebri esprimendosi attraverso quello stile Liberty e l’influsso Ottomano che lo hanno reso celebre. Nel 1902 realizzò i padiglioni dell’Esposizione internazionale d’arte decorativa di Torino e nel 1903 progettò l’Esposizione Regionale di Udine che seguì da lontano, attraverso il carteggio con l’ingegner Giobatta Cantarutti. Nel 1923, con l’aggravarsi di problemi di salute, fece ritorno a Udine e progettò la chiesa per il frenocomio di Ribis, il nuovo santuario di Sant’ Antonio a Gemona, i villini Zanuttini e Tamburlini. Terminato il periodo di insegnamento, nel 1929, si trasferì a Sanremo in cerca di un clima migliore per curare l’angina che lo affliggeva da anni e qui morì il 3 maggio 1932.