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  • Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Udine (a.a.1993-94); borsista di rice... moreedit
Il patriota friulano Emidio Chiaradia (1839-1904) dopo l'Unità d'Italia trascorse alcuni anni in Sicilia come ispettore delle Assicurazioni Generali di Venezia a Palermo. Giunto nell'isola nel 1868, si integrò nell'ambiente politico... more
Il patriota friulano Emidio Chiaradia (1839-1904) dopo l'Unità d'Italia trascorse alcuni anni in Sicilia come ispettore delle Assicurazioni Generali di Venezia a Palermo. Giunto nell'isola nel 1868, si integrò nell'ambiente politico siciliano stringendo rapporti importanti, primo fra tutti con il generale garibaldino Giacomo Medici. A lui dedicò la pubblicazione d'occasione Tre bozzetti siciliani (1874), per omaggiare le nozze con Emily Hinton. In uno di questi articoli, compare il sogno del ponte sullo Stretto...
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Il contributo intende ricordare, nel centenario della morte, la figura del medico Carlo Marzuttini (1844-1923). Patriota risorgimentale, in contatto epistolare con Giuseppe Mazzini, fece parte del gruppo di nove valorosi, tra i quali sei... more
Il contributo intende ricordare, nel centenario della morte, la figura del medico Carlo Marzuttini (1844-1923). Patriota risorgimentale, in contatto epistolare con Giuseppe Mazzini, fece parte del gruppo di nove valorosi, tra i quali sei friulani, che compirono l’assalto di Porta San Paolo a Roma (1867). Al termine delle campagne per l’Indipendenza, profuse il suo impegno nella medicina sociale; aderì inoltre alla Massoneria che, nel primo periodo postunitario, si caratterizzava per uno spiccato attivismo di matrice laica in campo socio-assistenziale.
Presidente per molti anni della Società Friulana dei Veterani e Reduci di Udine, sostenne l’iniziativa di dedicare un busto al frate servita Paolo Sarpi, icona della libertà di pensiero; allo scoppio del primo conflitto mondiale, fu un convinto interventista e invitò a Udine Cesare Battisti.
Carlo Marzuttini diede alle stampe alcune pubblicazioni, delle quali si fornisce bibliografia in Appendice.
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Il Risorgimento a Montereale Valcellina (Pordenone) risulta appiattito sulla figura del patriota Marziano Ciotti (1836-1887), garibaldino dei Mille. Il contributo ne ricostruisce il profilo, precisando dal punto di vista documentario il... more
Il Risorgimento a Montereale Valcellina (Pordenone) risulta appiattito sulla figura del patriota Marziano Ciotti (1836-1887), garibaldino dei Mille. Il contributo ne ricostruisce il profilo, precisando dal punto di vista documentario il suo entourage familiare. E' presa inoltre in esame la manipolazione collettiva della memoria risorgimentale con cui il Fascismo celebra Ciotti e ne fa uno strumento di propaganda del regime, mentre occulta la sua fede in «un’Italia moralmente mazziniana» (e quindi democratica e repubblicana).
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Il contributo prende spunto dalla relazione di un'escursione scolastica di fine Ottocento , compiuta nella Pedemontana liventina dall'insegnante Giovanni Crichiutti con i suoi allievi della Regia Scuola Normale di Sacile (all'epoca in... more
Il contributo prende spunto dalla relazione di un'escursione scolastica di fine Ottocento , compiuta nella Pedemontana liventina dall'insegnante Giovanni Crichiutti con i suoi allievi della Regia Scuola Normale di Sacile (all'epoca in provincia di Udine).
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Pier Paolo Pasolini trascorse a Sacile, negli anni 1929-30 e 1931-32, due brevi periodi della sua infanzia, fervidi tuttavia di conseguenze, in particolare per l’incontro con la poesia, il disegno, il cinema e il teatro. Il contributo... more
Pier Paolo Pasolini trascorse a Sacile, negli anni 1929-30 e 1931-32, due brevi periodi della sua infanzia, fervidi tuttavia di conseguenze, in particolare per l’incontro con la poesia, il disegno, il cinema e il teatro.
Il contributo ricostruisce gli anni sacilesi dello scrittore, esaminando le poesie e i testi in prosa in cui egli ricorda espressamente momenti di vita nella cittadina in riva al Livenza. Sono state inoltre indagate le reminiscenze sacilesi che affiorano nella sceneggiatura del film Edipo re e nel controverso romanzo Petrolio, pubblicato postumo, nonché i contatti dell’intellettuale, ormai affermato, con l’ambiente culturale del “Giardino della Serenissima”, in occasione di iniziative editoriali e incontri pubblici degli anni Sessanta.
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L'articolo ripercorre dal punto di vista letterario il tratto del Livenza da Brugnera a Portobuffolè, tra ville nobiliari, antichi monasteri, passi di barca e borghi silenti. Riporta inoltre il testo di due poesie novecentesche dedicate... more
L'articolo ripercorre dal punto di vista letterario il tratto del Livenza da Brugnera a Portobuffolè, tra ville nobiliari, antichi monasteri, passi di barca e borghi silenti. Riporta inoltre il testo di due poesie novecentesche dedicate al Livenza, visto da Sacile.
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Tra le richieste di risarcimento dei danni di guerra prodotte negli anni immediatamente successivi al primo conflitto mondiale, il contributo analizza la documentazione del nobile Giuseppe Polcenigo (1874-1922), uno degli ultimi... more
Tra le richieste di risarcimento dei danni di guerra prodotte negli anni immediatamente successivi al primo conflitto mondiale, il contributo analizza la documentazione del nobile Giuseppe Polcenigo (1874-1922),  uno degli ultimi esponenti della casata comitale, all'epoca proprietario del castello dell'omonima località friulana.
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Il contributo si propone di ricostruire la figura del patriota udinese Sante Eugenio Nodari (1844-1899), figlio dei difensori del forte di Osoppo Girolamo e Rosa Trombetti. Combattente nelle campagne risorgimentali del Trentino (1866) e... more
Il contributo si propone di ricostruire la figura del patriota udinese Sante Eugenio Nodari (1844-1899), figlio dei difensori del forte di Osoppo Girolamo e Rosa Trombetti. Combattente nelle campagne risorgimentali del Trentino (1866) e dell’Agro Romano (1867), in corrispondenza epistolare con Garibaldi, divenne poi un funzionario dell’Intendenza e conobbe numerosi trasferimenti lungo la penisola. Nel periodo abruzzese ebbe modo di incontrare personalità della cultura come il giovane Gabriele D’Annunzio, il giornalista Edoardo Scarfoglio, il pittore Francesco Paolo Michetti.
Dopo gli esordi giornalistici con alcuni periodici udinesi, diede alle stampe alcune pubblicazioni di vario argomento, di cui si fornisce bibliografia in appendice.
La figlia primogenita Caterina, maestra elementare, fu autrice di un diario dell’anno di occupazione austro-tedesca, vissuto a San Giovanni di Polcenigo dove si trovava ad insegnare nel 1917, uscito a puntate al termine del conflitto ne «La Patria del Friuli».
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Un cospicuo novero di fonti documentarie conferma che anche dal Friuli, negli ultimi secoli del Medioevo e per tutta l’Età moderna, i pellegrini partirono numerosi verso i luoghi di fede più frequentati, in primis Roma, Gerusalemme e San... more
Un cospicuo novero di fonti documentarie conferma che anche dal Friuli, negli ultimi secoli del Medioevo e per tutta l’Età moderna, i pellegrini partirono numerosi verso i luoghi di fede più frequentati, in primis Roma, Gerusalemme e San Giacomo (Santiago) di Compostella. Pur in misura minore, a sua volta il Friuli costituì una meta devozionale, in particolare per il richiamo taumaturgico esercitato dalle tombe di alcuni beati, Odorico da Pordenone e  Bertrando di Saint-Geniès, nelle chiese di Udine.
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Un’inedita pianta di Sacile alla fine dell’Ottocento, straordinaria nella sua freschezza perché realizzata da un ragazzino, ma altrettanto precisa nella localizzazione dei principali edifici del centro urbano, è conservata tra le carte di... more
Un’inedita pianta di Sacile alla fine dell’Ottocento, straordinaria nella sua freschezza perché realizzata da un ragazzino, ma altrettanto precisa nella localizzazione dei principali edifici del centro urbano, è conservata tra le carte di Angelo Nino Astofoni (1891-1916), promettente giornalista e allievo dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, caduto durante la Grande Guerra. La mappa consente una passeggiata virtuale nella Sacile fin de siècle, attraverso gli occhi attenti e curiosi del giovane Nino, che in riva al Livenza, in un ambiente familiare connotato da solide radici patriottiche e irredentiste, vide la luce e trascorse gli anni felici dell’infanzia...
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Nell'articolo si esaminano i contatti dello scrittore Gabriele D'Annunzio con il Friuli occidentale, in particolare con la nobile famiglia Polcenigo. Lo spunto è offerto dalla citazione di una relazione sulla Terra d'Istria, redatta nel... more
Nell'articolo si esaminano i contatti dello scrittore Gabriele D'Annunzio con il Friuli occidentale, in particolare con la nobile famiglia Polcenigo. Lo spunto è offerto dalla citazione di una relazione sulla Terra d'Istria, redatta nel 1701 da Giovanni Battista Polcenigo per conto della Serenissima Repubblica di Venezia e citata dal Vate in chiave irredentista.
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Il 13 settembre 1868 si aprì a Sacile, da poco entrata a far parte del Regno d'Italia, il settimo congresso dell'Associazione Agraria Friulana. All'esposizione parteciparono i principali possidenti e filandieri del Friuli occidentale,... more
Il 13 settembre 1868 si aprì a Sacile, da poco entrata a far parte del Regno d'Italia, il settimo congresso dell'Associazione Agraria Friulana. All'esposizione parteciparono i principali possidenti e filandieri del Friuli occidentale, gran parte dei quali condividevano trascorsi risorgimentali e partecipazione alla vita amministrativa. Non mancò uno spazio per i manufatti artistici, dove il giovanissimo pittore Luigi Nono ebbe un primo riconoscimento del proprio talento artistico. L'articolo pone inoltre l'attenzione sulle attuali condizioni di degrado di un sito, la ex filanda Centazzo di Prata di Pordenone, che attende un doveroso intervento di recupero e rigenerazione.
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Il tempo e gli interventi dell’uomo hanno concorso a più riprese nell’operare una immotivata damnatio memoriae della figura del beato Odorico da Pordenone nella chiesa di San Francesco a Udine. Solo le scene superstiti del ciclo pittorico... more
Il tempo e gli interventi dell’uomo hanno concorso a più riprese nell’operare una immotivata damnatio memoriae della figura del beato Odorico da Pordenone nella chiesa di San Francesco a Udine. Solo le scene superstiti del ciclo pittorico quattrocentesco attestano ancora in loco, nonostante la diversa collocazione, il legame tra il frate missionario e il convento in cui tornò a morire nel 1331, circondato dalla venerazione dei fedeli, catalizzando da subito l’attenzione delle maggiori autorità civili e religiose dell’epoca.
Trasferimenti e dispersioni hanno segnato le sorti degli altri manufatti: traslata nella chiesa della Beata Vergine del Carmine, smembrata e in seguito ricostruita con alcune significative modifiche, rispetto alla disposizione originaria di rilievi e figure angolari, l’arca marmorea che ne custodisce il corpo, calcinato e demolito l’altare di gusto rococò, infine abbattuta la cappella dedicata al francescano.
Il contributo ricostruisce le vicende conservative dello spazio sacro odoriciano e delle opere d'arte che vi erano conservate, proponendo inediti indizi documentari sul giuspatronato della cappella e sul cantiere degli affreschi.
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Nel 1797 giunse a Sacile, al seguito delle truppe napoleoniche, il sacerdote toscano Pietro Biglia. In breve tempo, il prelato divenne uomo di fiducia dei conti Cecilia Flangini e Giulio Panciera di Zoppola; si inserì abilmente nella... more
Nel 1797 giunse a Sacile, al seguito delle truppe napoleoniche, il sacerdote toscano Pietro Biglia. In breve tempo, il prelato divenne uomo di fiducia dei conti Cecilia Flangini e Giulio Panciera di Zoppola; si inserì abilmente nella gestione degli affari dei nobili coniugi, strinse importanti conoscenze e non rinunciò ad intromettersi nelle vicende della parrocchia di San Martino di Zoppola. Alla morte della coppia comitale, don Pietro ne ereditò il consistente patrimonio, che lasciò a sua volta ai nipoti nel 1843.
Intorno alla metà del XIX secolo, il medico Giuseppe Biglia con la numerosa famiglia si trasferì dunque dalla Garfagnana al Friuli, alternando i soggiorni nel palazzo già Ragazzoni Flangini di Sacile e nella tenuta di Murlis di Zoppola. Lo studio segue quindi la discendenza di Giuseppe, tra patriottismo, partecipazione alla vita pubblica e dissesti finanziari, fino alla rapida estinzione.
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Luigi Nono (1850-1918) è stato uno dei più importanti esponenti della pittura veneta tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Il contributo ripropone la scaletta della conferenza a due voci, incentrata sul rapporto... more
Luigi Nono (1850-1918) è stato uno dei più importanti esponenti della pittura veneta tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Il contributo ripropone la scaletta della conferenza a due voci, incentrata sul rapporto pluridecennale dell’artista con Polcenigo e sul contesto storico che fa da sfondo a questa frequentazione, dalla metà del XIX secolo alla fine del primo conflitto mondiale. Si è colta inoltre l'occasione per pubblicare le foto di due studi inediti dell'artista, apparsi recentemente nel mercato collezionistico.
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Il contributo raccoglie i risultati di una lunga ricerca, tuttora in corso, sulla famiglia Chiaradia di Caneva di Sacile, che annoverò tra Otto e Novecento patrioti, deputati, giornalisti e artisti. Con l'occasione si rende noto un... more
Il contributo raccoglie i risultati di una lunga ricerca, tuttora in corso, sulla famiglia Chiaradia di Caneva di Sacile, che annoverò tra Otto e Novecento patrioti, deputati, giornalisti e artisti. Con l'occasione si rende noto un inedito rilievo in bronzo dello scultore Enrico Chiaradia (1851-1901) raffigurante la cognata Zora Biglia Chiaradia, oggi in collezione privata.
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L'articolo ricostruisce gli anni trascorsi dal conte Pietro Polcenigo nella località brasiliana di Caxias, fondata nello stato del Rio Grande da immigrati, in gran parte veneti e friulani. Qui il nobile friulano esercitò la professione... more
L'articolo ricostruisce gli anni trascorsi dal conte Pietro Polcenigo nella località brasiliana di Caxias, fondata nello stato del Rio Grande da immigrati, in gran parte veneti e friulani. Qui il nobile friulano esercitò la professione medica e partecipò attivamente alla vita culturale, fino al rientro in Italia nel 1915 per arruolarsi in qualità di tenente medico nel primo conflitto mondiale.
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L'articolo propone una passeggiata letteraria nel centro storico di Sacile, guidati dalle parole di poeti, giornalisti, romanzieri - dal giovane Pier Paolo Pasolini a Syria Poletti, da Cesco Tomaselli a Renato Simoni e Arnaldo... more
L'articolo propone una passeggiata letteraria nel centro storico di Sacile, guidati dalle parole di poeti, giornalisti, romanzieri - dal giovane Pier Paolo Pasolini a Syria Poletti, da Cesco Tomaselli a Renato Simoni e Arnaldo Fraccaroli, da Elio Bartolini a Fulvio Tomizza - con incursioni di carattere storico-artistico. Una passeggiata evocativa di atmosfere in parte perdute, ma anche monito alla tutela di ciò che è giunto ai nostri giorni, resistendo all’azione del tempo, all’incuria e ancor più alle azioni sconsiderate degli uomini.
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Il breve articolo sintetizza i risultati di una lunga ricerca sulla famiglia Chiaradia di Caneva (PN) tra ‘800 e ‘900, già pubblicati in alcune riviste e volumi di studi. Ripercorrere le vite dei fratelli Chiaradia, in contatto con... more
Il breve articolo sintetizza i risultati di una lunga ricerca sulla famiglia Chiaradia di Caneva (PN) tra ‘800 e ‘900, già pubblicati in alcune riviste e volumi di studi.
Ripercorrere le vite dei fratelli Chiaradia, in contatto con personalità di rilievo non solo locale, permette di leggere in filigrana le vicende del nostro Paese, dalle lotte risorgimentali per l'Unità nazionale, ai progressi del nuovo Regno, ai mali intrinseci nella politica italiana.
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La Biblioteca Comunale di Trento conserva, tra le carte del patriota irredentista Cesare Battisti (1875-1916), una lettera autografa inviata nel 1909 al conte Giuseppe Polcenigo a Venezia. A propiziare il contatto fu il giornalista Enrico... more
La Biblioteca Comunale di Trento conserva, tra le carte del patriota irredentista Cesare Battisti (1875-1916), una lettera autografa inviata nel 1909 al conte Giuseppe Polcenigo a Venezia. A propiziare il contatto fu il giornalista Enrico Mario Baroni, cognato del nobile polcenighese e autore, pochi anni dopo, di un profilo biografico celebrativo del martire trentino. Il contributo riconnette i fili di questi rapporti sul crinale dei primi due decenni del Novecento.
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Poche persone sanno che Sacile, agli inizi del XX secolo, ha dato i natali ad un eclettico personaggio, pittore futurista e nome di spicco della letteratura italiana di fantascienza. A cinquant'anni dalla scomparsa, queste pagine... more
Poche persone sanno che Sacile, agli inizi del XX secolo, ha dato i natali ad un eclettico personaggio, pittore futurista e nome di spicco della letteratura italiana di fantascienza. A cinquant'anni dalla scomparsa, queste pagine intendono restituire alla sua città natale, e con essa al Friuli occidentale, la memoria di Luigi Rapuzzi Johannis (1905-1968), figura troppo presto dimenticata.
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Il contributo analizza le vicende del convento domenicano femminile di Sant'Antonio abate a Sacile, a partire dalle iniziative che portarono nel 1668 alla sua fondazione. Soppresso nel 1806, l'imponente edificio è stato utilizzato come... more
Il contributo analizza le vicende del convento domenicano femminile di Sant'Antonio abate a Sacile, a partire dalle iniziative che portarono nel 1668 alla sua fondazione. Soppresso nel 1806, l'imponente edificio è stato utilizzato come caserma e sede del Distretto militare. Unica persistenza architettonica dei quattro conventi eretti nei secoli scorsi a Sacile, versa da decenni in uno stato di degrado e attende un intervento di recupero che lo restituisca alla comunità.
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Dopo l’Unità d’Italia, la figura del frate servita Paolo Sarpi (1552-1623), che nella “contesa dell’Interdetto” aveva difeso l’autorità della Serenissima nei confronti del Papato, divenne una delle bandiere dell’anticlericalismo. Da... more
Dopo l’Unità d’Italia, la figura del frate servita Paolo Sarpi (1552-1623), che nella “contesa dell’Interdetto” aveva difeso l’autorità della Serenissima nei confronti del Papato, divenne una delle bandiere dell’anticlericalismo. Da Venezia a Udine, monumenti e lapidi commemorative del Consultore catalizzarono valori risorgimentali, primo fra tutti l’indipendenza dello Stato dalle ingerenze del potere temporale, e aneliti alla libertà di pensiero.
Il contributo esamina in particolare l’omaggio che San Vito al Tagliamento rese a Sarpi, analizzando i passaggi attraverso i quali si giunse a sostenere la nascita in loco dell’irriducibile Servita, nonché i manufatti celebrativi della sua figura. Il Comune gli dedicò innanzitutto un busto in gesso (1872), parte di un Panteon friulano ad ornamento della rinnovata sala municipale. La Società Operaia sanvitese volle poi ricordarne l’opera con due lapidi, la prima (1882) delle quali, contestata dall’ala clericale e mai esposta in pubblico, è stata fortunosamente recuperata in tempi recenti. Il sodalizio promosse inoltre la sottoscrizione nazionale per un monumento (1885), progetto che non ebbe esito.
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Il contributo ricostruisce l’operato del maestro e direttore scolastico Luigi Zacchetti (1845-1908), nel contesto dell’istruzione pubblica dopo l’Unità d’Italia. La sua attività a Sacile, dalla fine del 1870 al 1876, è stata analizzata... more
Il contributo ricostruisce l’operato del maestro e direttore scolastico Luigi Zacchetti (1845-1908), nel contesto dell’istruzione pubblica dopo l’Unità d’Italia. La sua attività a Sacile, dalla fine del 1870 al 1876, è stata analizzata con particolare riferimento alla situazione del Friuli e del distretto di cui il centro liventino era capoluogo. Nei successivi spostamenti lungo la penisola, Zacchetti diresse numerose Scuole normali, sia maschili che femminili, insistendo sul valore delle biblioteche scolastiche, dei musei didattici e dei lavori manuali. La sua bibliografia, ricostruita in Appendice, contiene un gran novero di titoli, tra i quali compaiono indicazioni didattiche, riflessioni sull’educazione, relazioni destinate in primo luogo ad una pubblica lettura al termine dell’anno scolastico, manuali per l’insegnamento ad uso dei docenti. Non mancano inoltre, nella carriera del Nostro, la guida di due periodici e collaborazioni con alcune testate didattiche. Nel contributo si accenna infine ai figli, entrambi laureati in Lettere: Corrado si distinse negli studi danteschi, mentre Guido fu bibliotecario alla Casanatense di Roma e collaboratore dell’Associazione Italiana Biblioteche sotto la presidenza di Pier Silverio Leicht.
La fama internazionale del medico chirurgo udinese Fernando Franzolini (1840-1905) è legata alla relazione storico-scientifica su un caso di isteria collettiva a Verzegnis (1879), condotta insieme al collega Giuseppe Chiap, e alla prima... more
La fama internazionale del medico chirurgo udinese Fernando Franzolini (1840-1905) è legata alla relazione storico-scientifica su un caso di isteria collettiva a Verzegnis (1879), condotta insieme al collega Giuseppe Chiap, e alla prima splenectomia in Italia seguita da guarigione (1881). Lo studio è incentrato sugli anni, meno conosciuti, in cui egli esercitò la sua professione a Sacile, destreggiandosi instancabile tra interventi chirurgici, emergenze sanitarie - come l’epidemia di colera del 1873, che colpì il medico stesso - pubblicazione di contributi scientifici e partecipazione alla vita politica e culturale della cittadina sul Livenza, nel periodo immediatamente successivo all’annessione al Regno d’Italia. In Appendice al contributo, che sintetizza una conferenza tenuta a Sacile in data 4 maggio 2017, si pubblicano le pagine conclusive di uno scritto di Franzolini sulle vaccinazioni, argomento di rinnovata attualità.
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Due lettere inviate da Francesco Saverio Scolari alla contessa Augusta Rosselmini Gualandi, con l'annuncio del proprio matrimonio (1876) e notizie sulla primogenita (1878), ci restituiscono il contesto dei soggiorni friulani del celebre... more
Due lettere inviate da Francesco Saverio Scolari alla contessa Augusta Rosselmini Gualandi, con l'annuncio del proprio matrimonio (1876) e notizie sulla primogenita (1878), ci restituiscono il contesto dei soggiorni friulani del celebre giurista.
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Il contributo ripercorre le avventurose vicende biografiche del patriota, poeta e giornalista Guglielmo De Toth, nato a San Vito al Tagliamento nel 1830 e scomparso nella Casa Militare per Reduci di Turate (Como) nel 1900. Partecipe... more
Il contributo ripercorre le avventurose vicende biografiche del patriota, poeta e giornalista Guglielmo De Toth, nato a San Vito al Tagliamento nel 1830 e scomparso nella Casa Militare per Reduci di Turate (Como) nel 1900.
Partecipe all’insurrezione veneziana del 1848 e alle campagne per l’Indipendenza, coinvolgimento che gli fruttò un processo per alto tradimento a Mantova, e autore di alcune opere letterarie, in gran parte componimenti poetici d’occasione, si dedicò quindi al giornalismo politico: per quasi un trentennio fu una celebre firma del periodico «Fanfulla», nelle cui pagine era conosciuto da tutti con lo pseudonimo Don Peppino. Cognato dei deputati Paulo Fambri e Raimondo Brenna, ebbe contatti con esponenti politici e intellettuali di rilievo dell’Italia post-unitaria.
In Appendice al contributo si pubblica la poesia Il 22 settembre, composta nel secondo anniversario della morte di Daniele Manin, quale esortazione a non abbandonare la lotta per liberare Venezia dall’oppressivo dominio asburgico.
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La fama internazionale del medico chirurgo udinese Fernando Franzolini (1840-1905) è legata alla relazione storico-scientifica su un caso di isteria collettiva a Verzegnis (1879), condotta insieme al collega Giuseppe Chiap, e alla prima... more
La fama internazionale del medico chirurgo udinese Fernando Franzolini (1840-1905) è legata alla relazione storico-scientifica su un caso di isteria collettiva a Verzegnis (1879), condotta insieme al collega Giuseppe Chiap, e alla prima splenectomia in Italia seguita da guarigione, effettuata nel 1881. Il presente contributo indaga invece il periodo, poco noto, della sua formazione a Sacile: qui Franzolini esercitò la professione dal 1866 al 1877, destreggiandosi instancabile tra interventi chirurgici, emergenze sanitarie - come l’epidemia di colera del 1873, che colpì il medico stesso - pubblicazione di contributi scientifici e partecipazione alla vita politica e culturale della cittadina sul Livenza, negli anni immediatamente successivi all’annessione al Regno d’Italia.
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Una lettera di Ida Beltrame Zuzzi di San Michele al Tagliamento, inviata allo scrittore vicentino Antonio Fogazzaro nel 1898, apre un piccolo squarcio nella quieta vita di provincia di una famiglia borghese. Il tramite di questo contatto... more
Una lettera di Ida Beltrame Zuzzi di San Michele al Tagliamento, inviata allo scrittore vicentino Antonio Fogazzaro nel 1898, apre un piccolo squarcio nella quieta vita di provincia di una famiglia borghese. Il tramite di questo contatto è Yole Biaggini Moschini, appartenente ad una famiglia che annovera numerosi rapporti con illustri scrittori del XIX e XX secolo.
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Il contributo ricostruisce le vicende biografiche, la produzione poetica giovanile e l’attività giornalistica di Guglielmo De Toth, figura ingiustamente dimenticata. Nato a San Vito al Tagliamento nel 1830, De Toth partecipò... more
Il contributo ricostruisce le vicende biografiche, la produzione poetica giovanile e l’attività giornalistica di Guglielmo De Toth, figura ingiustamente dimenticata.
Nato a San Vito al Tagliamento nel 1830, De Toth partecipò all’insurrezione veneziana del 1848 e alle campagne per l’Indipendenza, conoscendo anche il carcere asburgico a Mantova. Dopo la pubblicazione di alcune opere poetiche giovanili, trasferitosi a Roma si dedicò al giornalismo: per quasi un trentennio fu una celebre firma del periodico «Fanfulla», nelle cui pagine era conosciuto da tutti con lo pseudonimo "Don Peppino". Cognato dei deputati Paulo Fambri e Raimondo Brenna, ebbe contatti con esponenti politici e intellettuali di rilievo dell’Italia post-unitaria.
In Appendice al contributo si pubblica il racconto Niobe, in cui De Toth rievoca un aneddoto personale della campagna del 1866 con la prosa colta, brillante e arguta che caratterizza la sua scrittura.
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