Augusta

Si evidenzia l'esistenza sul Cozzo del Monaco, li dove Paolo Orsi  studiò una necropoli del Bronzo Medio,  di un insediamento neolitico a ceramiche impresse ed incise, evidenziato tra l'altro da sistemi di buche per capanne tipiche del periodo.

Is highlighted the existence in the Cozzo del Monaco, where Paolo Orsi studied a necropolis of the Middle Bronze Age, a Neolithic settlement in ceramics imprinted and engraved, highlighted among other systems of holes for huts typical of the period.

Already in prehistoric times, the presence of man inside the Vallone Maccaudo, Augusta area, is attested starting from the Upper Paleolithic and at least up to an ancient phase, presumably aceramic at least in its beginning, of the Neolithic room with ceramics decorated with motifs etched. The almost inextricable bush did not allow extensive prospecting throughout the development of the Vallone, but an area was identified, very narrow in truth, where it was possible to conduct a particular extensive investigation. This research, requested by prof. Luigi Bernabò Brea (which on the occasion did not rule out an aerofotogrammetric survey of the whole area of the Tavoliere, where ancient literature and exposed ruins indicated the existence of a late ancient settlement), and followed by him from its beginning, was consequent to the discovery on the surface, in a small area identified in the talweg, the one in question, of some siliceous and obsidian artefacts.

SUMMARY
We consider it appropriate to clarify that the fifteen localities reported (figure B) for the presence of elements (cluster and lithic) attributable to the local neolithic in number 15, in Augusta territory, do not represent all the prehistoric settlements that are presumed to be interested in particularly also the east face of Mount Tauro, as the cliff, already affected by a large number of sea-going huts, was chosen for the supply of large boulders when it was necessary to rationalize the break water of the harbor.
And again, north of Gisira, along the freewheeling stretch of sea that leads to Agnone Beach, where there were signs of Neolithic presence on the rock, the uncontrolled proliferation of abusive building settlements that covered the whole coastal zone in one with the hinterland, have profoundly obliterated landscape and therefore cultural realities.
One of these settlements, attributed to a Neolithic presence, was seen near Castelluccio by Bernabò Brea, who reports in his writings.
Another neolithic reality was seen east of the Cozzo Telegrafo, in the area between the coast and Frandanisi, also destroyed by the advance of "civilization".

Il 10 settembre dell‟anno 1999 l‟assessorato regionale alla Agricoltura e Foreste siciliano decretò le ex saline di Augusta oasi naturalistica protetta, “ allo scopo di  favorire e promuovere la conservazione, il rifugio, la sosta, la riproduzione e l‟irradiamento naturale della fauna selvatica” e “al fine di garantire protezione all‟avifauna lungo la rotta di
migrazione”.
Alla buon‟ora! Perché da quella data i fucili dei cacciatori,
sempre alla ricerca di esotici esemplari da impagliare, hanno taciuto.

Esiti della prospezione nella principale grotta del Vallone Amara nord,  località Monte Tauro di Augusta, dove negli anni '80 fu individuato un insediamento neolitico in grotta. Due saggi, uno interno ed uno esterno alla grotta, restituirono un forte complesso fittile e litico. Tra i reperti, alcuni punzoni di argilla, utilizzati per decorare il vasi ancora crudi. Un intervento successivo davanti all'ingresso principale,  coordinato da Lorenzo Guzzardi, mise il luce resti di Elephas mnaidrirensis e di altra fauna pleistocenica.

From the research conducted in the recent years in Neolithic area of Gisira di Brucoli, published in 2006 in the Book of Prehistoric Archeology 7 (Archeology of Gisira di Brucoli and surroundings), we extracted the excavation related to a hut in the Punta area Bonico.
Here if we reproduce the results, already published in Academia.edu and mistakenly deleted for a wrong click

E’ possibile verificare nel tempo storico l’evoluzione e la valenza culturale di un toponimo, solo che si voglia affondare la vanga nel corpus delle tradizioni che ogni agglomerato umano si è costruito a propria misura e quindi a misura del proprio stadio o interesse culturale, che può essere una stella di prima grandezza, ma anche un corpo opaco vagante nello spazio della banalità e dell’ovvietà, e, perché no? anche nella inconsapevole, ma spesso colpevole improvvisazione

Toponimo è un concetto instabile. Come avviene per la natura fisica, anche l’area della toponomastica subisce un modellamento, talvolta fisiologico, spontaneo, tal altra imposto dalla irrazionalità umana. E spesso ci si trova a dover fare i conti con il disordine, a registrare esiti imprevedibili nel vasto e pur sempre prezioso patrimonio della tradizione popolare; il quale apparentemente si presenta conservatore, monolitico, mentre, in effetti, anch’esso subisce le conseguenze del fluire del tempo e si adegua sia all’ambiguità sia alla casualità. Ma ambiguità e casualità possono anche essere, in effetti, esiti di disordine, o di incertezza culturale, e nient’altro, che talvolta alterano e stravolgono il valore della tradizione

La presenza di alcuni toponimi d'origine araba, concentrati in un  tratto di territorio, strategicamente opportuno. identificato tra le località Baia di Arcile, Gisira, Brucoli e Xirumi, fa ritenere che  una presenza araba si sia affermata  e mantenuta sul tratto di territorio che dal mare porta a Lentini, superando l'egemonia che avrebbe dovuto essere appannaggio dell'abitato di Augusta. Siamo nella seconda metà del sedicesimo secolo, e la battaglia di Lepanto era ancora viva nella memoria cristiana.

Si segnala un insediamento in grotta del Paleolitico superiore, identificato in località Monte Tauro, contrada Acquasanta, territorio di Augusta. L'insediamento, soggetto ad azione inconsulta da parte di clandestini, restituì materiali buona parte dei quali furono avventurosamente recuperati e depositati presso la Soprintendenza ai BB. CC. di Siracusa.  Qui si propone una analisi tipologica dei reperti, diretta a dare un volto attendibile al complesso industriale  ricostituito, che si ritiene appartenga ad una fase iniziale del Gravettiano, nota in zona per altri insediamenti, dei quali si è data notizia anche in academia.edu.

Sommario.
Il rapporto tra la Campagna (Produttore/Agricola) e la Città (Consumatore/Civis), in ogni tempo e in ogni luogo non è stato facile, meglio dire è stato particolare, complesso, difficile, se Aristotele, nella sua Politica, non trascura di ricordare che la Politeia, volenti o nolenti, soggiace all’organizzazione della Città che deve tener conto di mille cose per autodefinirsi nel migliore dei modi possibile, senza di che, si può cadere in sistemi di governo estremi.  Ma la crematistica  (leggi  : speculazione), Talete milesio insegni, può farla da padrona (ved. Aristotele, Politica 5 e segu.), indipendentemente dalle misure della Polis.
Roma, tuttavia, nei rapporti con il territorio, con la campagna, sembra riuscisse a imporre una giustizia “legale”  oltre che umana, costretta ad affermare, per Cicerone (Il processo di Verre), di non dimenticare che la Sicilia, col suo grano, sfamava Roma.
Nel tempo i governanti hanno dovuto tenere stretti i rapporti con la Campagna con sistemi che, a seconda delle esigenze, stabilivano rapporti “legali” con i produttori, raramente equi, dimenticando talvolta che chi dava da mangiare a Roma era proprio la Campagna.

“ Nello scorrere l’Elenco degli edifici monumentali della provincia di Siracusa, che ho l’onore di presentare alla S.V. Illustrissima, sono rimasto colpito io stesso del numero relativamente esiguo di essi. Ove si tolga Siracusa città, che fu la grande metropoli  dell’ellenismo occidentale, e nella quale si è relativamente abbondato per tutto ciò che riguarda l’epoca classica, il resto della provincia presenta una desolante scarsezza di avanzi veramente monumentali”.
Una tale deficienza io attribuisco a due fattori ugualmente negativi, uno politico, l’altro sismico. Siracusa fu davvero grande soltanto nell’antichità; nei tempi di mezzo l’architettura v’ebbe una modesta fioritura all’epoca normanna e sveva; dopo di allora è una desolante decadenza corrispondente alle sinistre condizioni politiche, decadenza che è durata sino a pochi lustri orsono. Pressoché nulla possediamo del buon Rinascimento; viene poscia un dilagare dell’arte barocca, che solo col secolo XVIII, talvolta per opera di monaci e architetti, assume forme più purgate e piacevoli”.
Paolo Orsi

Prima di Federico, nella  storia quella almeno conosciuta, il  kaos, esattamente il buio assoluto, totale. E questo alla fine potrebbe anche non sorprendere tenuto conto che Augusta, così come la conosciamo oggi, nacque un giorno qualsiasi di un qualsiasi ancora indefinito anno all‟ombra di Federico II, il quale, si dice, la dotò, assieme ad un vasto territorio, dei cittadini delle distrutte città di Centuripe, di Catania, di Elicona Montalbano, ma non dice se, su queste plaghe, a Terravecchia in particolare, esistessero altri essere umani (Megaresi, Iblensi, Fenici, Romani, Bizantini, Arabi, Ebrei?) e quale amaro destino abbiano dovuto subire per il lungimirante e stupefacente imperio di Federico.

Thermoelectric Architecture.
Imagery and Project in the Augusta Power Station designed by Giuseppe Samonà

In 2015, it started the dismantling process of the Power Station designed in Augusta (Sicily) by Giuseppe Samonà.
Placing the origin of the architecture of Power Stations within the symbolic antonymic relationship between machine, electricity, factory and art that Western Europe has developed since the end of the XX century, this article discusses the mains architectural features of Augusta Power station first. Then, it considers the new perspectives to be faced for thermoelectric power stations in the transition towards the new principles of sustainability. Any potential of these production areas should be thus reconsidered, and any ability of their contexts still unexpressed should be activated in order to define concrete and productive actions of recycle that could recover the opportunity of energy experimentation indispensable for the community and practicable in these areas, together with the potential of attraction of these places.

A prehistoric site of the sicilian archaic Neolithic at Campolato (Augusta).

We point out a prehistoric site existing at Monte Tauro (Augusta town), where we have recovered on the surface, who results greatly altered by agricultural labour, many lithic and fictile material attributable to a presence  of the Sicilian archaic Neolithic.
This attribution is possible, by a engraver and impressed decoration decidedly out of the geometric scheme remarked in the stentinelliana pottery, and by a lithic typology, that includes  the transversal
“tranciante” and  the circles segment; this typology is well-known  in the archaic Neolithic presence at the northern territory of Siracusa and others insular sites, among  the Uzzo cave at Trapani district.

Cosa è il bene culturale? È semplicemente il retaggio, l’eredità che ci perviene da miliardi e miliardi di esseri umani vissuti prima di noi, i quali tra una distruzione e l’altra, hanno anche avuto il tempo e la volontà di creare qualcosa che gli eredi non hanno il diritto di distruggere, comunque ci sia pervenuto.

Abstract.
There are two toponyms, present in the Augustan kora, whose origins the opinions were always different, sometimes discordant. It is Cozzo Telegrafo and Vallone Maccaudo which were initially seen as Cozzo / Cava Diavolo d’opera, and on whose original meaning "literature" has always been excited, without ever arriving at an acceptable solution. Today the “toponomastica” has stabilized, recognizing the two toponyms through a plausible semantic iteration on the Lesson Diavolo d'Opera, a different meaning: Cozzo Telegrafo and Vallone Maccaudo, the first for the presence at the top of a Chappe semaphore at mobile auctions, then discarded when the electric telegraph was invented, and the second linked to the property that ran the agricultural area adjacent to the Vallone and the Vallone itself.

Analisi tipologica e tipometrica di un complesso industriale paleolitico identificato  nella  contrada Campolato sul Monte Tauro di Augusta. Poiché si tratta di ritrovamenti di superficie, nessuna ipotesi può essere avanzata al fine di stabilire confronti convincenti  nell’area paleolitica provinciale;  tuttavia, la presenza a Monte Tauro di altri quattro insediamenti paleolitici, culturalmente omogenei, collocati in non più di 1500 metri di sviluppo costiero, che si presentano con identica fisionomia culturale (ved. il contributo sul Riparo sotto roccia sempre a Campolato),  in quanto  non presentano caratteristiche tali per cui li si possa inserire culturalmente nel phylum dell’Epigravettiano  finale siciliano, ci permette  di  proporli che elementi di facies Gravettiana in una loro fase evoluta, locale e localizzata, apparentemente assente nel siracusano.

Summary

Quando un c.d. “ricercatore” si imbatte p.e. in uno strumento di selce, non deve accontentarsi di dargli ad hoc un nome ed un tempo “pre -storico” e riconoscergli una appartenenza ad una determinata nota civiltà, sfruttando un bagaglio di erudizione fornitogli p.e. da 1.500 fonti “letterarie” che di strumenti di pietra a vario titolo si sono interessate. Dovrà confrontarlo invece con elementi “costruiti” in ere più o meno antiche dei quali per studi mirati è venuto materialmente a conoscenza, e tentare di scoprire, a fronte della sua cultura, lo sviluppo culturale di quel popolo che lo strumento ha prodotto, osservando l’oggetto rinvenuto anche con gli occhi non solo dello storico ma anche e più del tecnico. E questa è cultura.

"Come in tutte le vicende umane non esiste una valvola eustatica che regoli automaticamente il complesso gioco dei rapporti sociali" G. Morello, L"Industrializzazione della provincia di Siracusa, 1962 1-Un Libro Bianco Questi studi, scriveva l"on. Giulio Pastore in una sua lettera di presentazione dell"opera in occhiello richiamata, "… sono oggi indispensabili dato che l"intervento economico nel Mezzogiorno rompe strutture, abitudini di vita, costumi ormai cristallizzati da secoli; porta un vento di modernità e di trasformazione nel-la secolare e forzata immobilità di quelle popolazioni". In veri-tà, negli anni "50 le ciminiere si installarono sulla sponda ovest del porto di Iblone, ed il prof. Morello, nel tempo opportuno, ne scrisse in un libro bianco. Facciamo un passo indietro e cerchiamo comunque di adat-tare ai giorni nostri tale assunto. Il lavoro del dottor Morello, un libro bianco doc, fu alla fine un lavoro di notevole interesse economico: statistiche e anco-ra statistiche e quant"altro potesse servire ad illustrare agli eco-nomisti ed ai politici di mestiere i modi e i tempi di rottura di un equilibrio che era durato decine e decine di secoli, almeno da Mégara Hyblaea se abbiamo ben capito. A tale equilibrio veniva a sostituirsene un altro che non è durato secoli. Nel giro di pochi anni, frantumatisi ormai in maniera irreparabile i cristalli della forzata immobilità, improvvisamente cedeva anch"esso. In con

Sommario.
I Santi ed il Mare, il sacro e il profano: uno scorcio decisamente umano legato presumibilmente alla spedizione di Garibaldi in Sicilia, che coinvolse due feluche augustane, prese dalla tempesta nello stretto di Messina, il cui equipaggio si salvò  per il  miracoloso intervento della Madonna Stella Maris. Il tutto dedotto e sintetizzato per due piccoli quadri giacenti nella chiesa dell’Annunziata di Augusta.

SUMMARY.The note, bird’s eye  view, analyzes the current archaeological reality that the Neolithic, strongly present in the territory of Augusta and its hinterland, already since the war, has specialized widening the scope of its investigation.
Eleven Neolithic settlements, from the archaic facies to most recently as  Vallet has seen in Mégara Hyblaea, are sufficient to theorize how this corner in the southeast of Sicily, anticipating much of the historical colonization, proposed elements of the natural environment particularly favourable to settle man, since the upper Paleolithic, along its coast and hinterland . (In this regard, see the. note regarding PLEISTOCENE HUMAN SETTLEMENTS IN THE TERRITORY OF AUGUSTA, AND THE VIABILITY OF HUNTING ON THE TAURUS AND ITS HINTERLAND recently proposed in this scientific review).