Il T.A.R. Lombardia si pronuncia sull’abbandono formale dell’immobile. Il Collegio milanese ammette in linea di principio la possibilità di rinunciare alla cosa e conseguire gli effetti di cui all’art. 827 c.c.; tuttavia, ravvisa nel caso... more
Il T.A.R. Lombardia si pronuncia sull’abbandono formale dell’immobile. Il Collegio milanese ammette in linea di principio la possibilità di rinunciare alla cosa e conseguire gli effetti di cui all’art. 827 c.c.; tuttavia, ravvisa nel caso sottopostogli un intento elusivo da parte dei rinuncianti – già destinatari di un provvedimento amministrativo di messa in sicurezza dell’immobile – e perciò “dichiara” nulla la rinuncia. L’Autore ripercorre gli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali sul punto, con lo scopo di provare come i) non sia configurabile (per il passato) alcun abuso del diritto e ii) non vi sia contrasto (per il futuro) tra l’atto abdicativo e la funzione sociale della proprietà.
Il 12 giugno 1790, a Parigi, uno scrittore italiano siede al tavolo da lavoro e stende l’indice di un trattato politico in due libri, che ha intenzione di intitolare «Del Popolo». Durante questa fase, che ancora è progettuale, lo... more
Il 12 giugno 1790, a Parigi, uno scrittore italiano siede al tavolo da lavoro e stende l’indice di un trattato politico in due libri, che ha intenzione di intitolare «Del Popolo». Durante questa fase, che ancora è progettuale, lo scrittore non ha deciso se il trattato vedrà la luce. E infatti, proprio in testa al foglio, prende un appunto: «Opera da eseguirsi, o da non eseguirsi».