L'inquietudine di non capire: il ritorno al giallo di Leonardo Sciascia in Il Cavaliere e la morte. Nel corso degli anni Ottanta si affermo, nel dibattito pubblico, un'interpretazione della situazione politica destinata ad avere un largo...
moreL'inquietudine di non capire: il ritorno al giallo di Leonardo Sciascia in Il Cavaliere e la morte. Nel corso degli anni Ottanta si affermo, nel dibattito pubblico, un'interpretazione della situazione politica destinata ad avere un largo successo. Un'interpretazione, la quale conteneva elementi di verità, ma che a mio giudizio era sbagliata e destinata a provocare conseguenze gravi. Si potrebbe riassumere in questo modo : la crisi italiana era un fatto anomalo rispetto agli altri paesi occidentali ; essa riguardava soltanto la sovrastruttura politica e non una società , cosidetta "civile", vittima e non compartecipe di un diffuso sistema di corruzione. Se si fosse formata un'inedita alleanza degli onesti in grado di candidarsi seriamente alla guida del paese, essa sarebbe stata in grado al contempo di mettere fine alla crisi politica e di rilanciare l'economia su delle basi più solide rispetto al passato. Dopo trent'anni sappiamo che le cose non erano cosi' semplici. Il caso italiano, in effetti, s'inscriveva in un più ampio processo internazionale di crisi dell'efficienza e rappresentanza dei sistemi politici: una crisi della democrazia globale provocata da fatti reali come il trasferimento delle sedi di decisione da organismi eletti e controllabili a poteri e istituzioni irresponsabili che sfuggivano ad ogni controllo democratico, l'esplosione di nuovi strumenti di manipolazione dell'opinione pubblica e la concentrazione dei mezzi di comunicazione di massa in mano a pochi proprietari , una atomizzazione della società figlia di un vuoto della politica in cui anche i movimenti di protesta tendevano a diventare frammentari e, infine, un'emergenza ambientale sempre più grave. In Italia, certo, tutto cio' era reso più pericoloso da problemi storici non ancora risolti: un debito pubblico troppo elevato, la presenza sul territorio e nell'economia delle organizzazioni criminali, le differenze tra il Nord e il Sud della penisola. Qui più che altrove si correva il rischio che la crisi politica potesse precipitare favorendo uno sbocco reazionario di massa come a inizio del Novecento. Fragile sarebbe stata "l'alleanza degli onesti" di fronte all'affermarsi di un pensiero unico: Sulle rovine del marxismo stanno spuntando molte "invenzioni dell'ombrello" , come si dice in Italia. Un attore comico milanese, Gandolin, recitava questo monologo : un uomo si ripara dalla pioggia, sotto un portone, e nell'attesa che smetta di piovere comincia a pensare a un oggetto ch si possa facilmente portare con sé e utilizzare per ripararsi dalla pioggia. Inventa l'ombrello. Ma appena uscito dal portone s'accorge che questo oggetto è già stato inventato. Lo stesso accade per tutto cio' che appare oggi e passa per nuovo : e anche il caso del neo liberismo economico. Ma per