Dell’inutilità del tirannicidio Spinoza discute in modo rigoroso nel Tractatus politicus, dando fondata ragione sia dell’ingenuità della classicheggiante esaltazione del tirannicida, sia della dissennatezza delle teorie di monarcomachi e... more
Dell’inutilità del tirannicidio Spinoza discute in modo rigoroso nel Tractatus politicus, dando fondata ragione sia dell’ingenuità della classicheggiante esaltazione del tirannicida, sia della dissennatezza delle teorie di monarcomachi e gesuiti del Seicento. Che il massimo teorico della democrazia come del regime più conforme alla ragione, alla sicurezza e alla libertà dei cittadini debba essere per questo considerato un fautore dell’assolutismo e un nemico del diritto di resistenza del popolo al tiranno? La critica spinoziana alle dottrine monarcomache di matrice cristiano-liberale viene invece qui ricondotta nel solco del pensiero repubblicano e del realismo politico che da Machiavelli risale fino a Senofonte.
nel 475 a.C. Ierone, tiranno di Siracusa, conquista Katana e vi fonda un nuovo nucleo urbano a cui da il nome di Etna. Il nuovo nucleo si aggiunge ai tre preesistenti creando quella che gli storici hanno definito una Tetrapoli.
In un’opera ambigua e sorprendente, Senofonte mette in scena il dialogo tra il poeta Simonide e il tiranno Ierone sulle qualità della vita tirannica. Ierone mostra l’infelicità del proprio stato e la gabbia indesiderabile in cui consiste... more
In un’opera ambigua e sorprendente, Senofonte mette in scena il dialogo tra il poeta Simonide e il tiranno Ierone sulle qualità della vita tirannica. Ierone mostra l’infelicità del proprio stato e la gabbia indesiderabile in cui consiste la vita del tiranno, affermando che questi vive in un perenne stato di angoscia, paura e mancanza di libertà. Simonide suggerisce a Ierone una serie di misure per allentare la tensione sociale, essere apprezzato e godere finalmente della propria condizione. Autocritica della tirannide o compendio di gestione realistica del potere, l’opera è stata ripresa a piene mani da Machiavelli e ha stimolato la discussione contemporanea tra Strauss e Kojève sul rapporto tra sapere e potere.