Un grande albero attorniato da storie sacre e profane, da animali fantastici e realistici, riveste come un tappeto il pavimento della Cattedrale di Otranto dal lontano 1165. Quali chiavi sono necessarie al lettore odierno per leggere un... more
Un grande albero attorniato da storie sacre e profane, da animali fantastici e realistici, riveste come un tappeto il pavimento della Cattedrale di Otranto dal lontano 1165. Quali chiavi sono necessarie al lettore odierno per leggere un testo musivo così complesso? È necessario affrontare un viaggio nel tempo storico, culturale e spirituale della Terra d’Otranto del XII secolo, scoprire i significati teologici dell’utilizzo dei bestiari nelle chiese, ricordare il senso teologico del tempo che animava il Medioevo, immergersi nella civitas christiana che leggeva il mondo e la storia con gli strumenti dell’esegesi scritturistica. Allora, si dispiegherà con stupore il racconto della Storia della Salvezza.
Il mistero del Monte Sibilla, in Italia, è un enigma antico e ancora inspiegato. La montagna innalza il proprio picco tra l'Umbria e le Marche. La grotta sulla cima è stata oggetto di visite, per secoli, da parte di uomini provenienti da... more
Il mistero del Monte Sibilla, in Italia, è un enigma antico e ancora inspiegato. La montagna innalza il proprio picco tra l'Umbria e le Marche. La grotta sulla cima è stata oggetto di visite, per secoli, da parte di uomini provenienti da ogni parte d'Europa, in cerca del leggendario reame sotterraneo della Sibilla degli Appennini. Una ricerca che non si è ancora conclusa. In questo articolo Michele Sanvico approfondisce una tematica che non è mai stata sufficientemente investigata fino a oggi: le radici medievali della leggenda della Sibilla Appenninica, in presenza di numerosi legami sussistenti con precedenti romanzi cavallereschi. Per la prima volta in assoluto, vengono sistematicamente presentati i dettagli, assieme ai riferimenti completi ai relativi manoscritti, a proposito dell'illustre discendenza della Sibilla Appenninica da una delle protagoniste principali del ciclo arturiano: Morgana la Fata. L'obiettivo primario di questo articolo è quello di disvelare il vero nucleo della leggenda eliminando i molteplici livelli narrativi estranei che, per secoli, hanno protetto il cuore originario del mito. Questo articolo costituisce la Parte 1 dell'articolo completo riguardante la predetta tematica, ed è anche parte di una serie completa di articoli sulla vera origine delle leggende della Sibilla Appenninica e dei Laghi di Pilato.
Dopo lunghe ricerche, è stato rinvenuto presso il British Museum un antico anello d’oro (non esposto al pubblico) della Gens Artoria, testimonianza della presenza nell’antica Britannia di importanti componenti della gens Artoria, a cui... more
Dopo lunghe ricerche, è stato rinvenuto presso il British Museum un antico anello d’oro (non esposto al pubblico) della Gens Artoria, testimonianza della presenza nell’antica Britannia di importanti componenti della gens Artoria, a cui apparteneva anche la figura di Lucius Artorius Castus, il possibile Artù storico, come ampiamente approfondito nella teoria della Sarmatian Connection. Verranno analizzate alcune importanti implicazioni alla titolazione alla Dea Fortuna riportata sull’anello in connessione alla gens Artoria.
Conferenza tenuta in occasione della preparazione alle Giornate di Primavera del FAI ad Alessandria. Questa è la descrizione puntuale di tutte le scene che costituiscono uno dei cicli cortesi (rarissimo) ad affresco del Gotico... more
Conferenza tenuta in occasione della preparazione alle Giornate di Primavera del FAI ad Alessandria. Questa è la descrizione puntuale di tutte le scene che costituiscono uno dei cicli cortesi (rarissimo) ad affresco del Gotico Internazionale a sud delle Alpi.
Un ufficiale romano del II secolo Lucius Artorius Castus potrebbe rappresentare l’origine storica del nome/titolo Artu’-Arthur tramandato nei secoli, acquisito con la titolazione in uso delle “tria nomina” attraverso i diplomi di congedo... more
Un ufficiale romano del II secolo Lucius Artorius Castus potrebbe rappresentare l’origine storica del nome/titolo Artu’-Arthur tramandato nei secoli, acquisito con la titolazione in uso delle “tria nomina” attraverso i diplomi di congedo militare, e adottato come titolo gentilizio successivamente dalla nobilta’ celtica/romana, tramite i Cavalieri Sarmati, sul suolo di Britannia dopo l’abbandono della isola britannica da parte dell’Impero Romano.
Tra i personaggi che più hanno acceso la fantasia del pubblico attraverso i secoli, il misterioso mentore di Artù, cui la tradizione attribuisce origini oscure e soprannaturali, incarna il potere spirituale. E, da un’esistenza tutta... more
Tra i personaggi che più hanno acceso la fantasia del pubblico attraverso i secoli, il misterioso mentore di Artù, cui la tradizione attribuisce origini oscure e soprannaturali, incarna il potere spirituale. E, da un’esistenza tutta giocata sul labile confine tra il Bene e il Male, deriva il fascino di una leggenda senza tempo, passata dal paganesimo celtico all’immaginario cristiano