Storia Provincia Salerno

The contribution left by Luigi Staibano to the local history of the Amalfi coast is the main theme of this paper. In the past his works were not appreciated but today we can affirm the value of his micro-historical researches as a container of interesting antropological suggestions about these lands. He was born into a wealthy family of lawyers and he lived between Maiori and Salerno during the second half of 19th century. Staibano was much more than a 'failed historian', he was a man of his time. The century of romanticism and Italian national unification influenced his works. Furthermore, the observation of his family's coat of arm is also an important element in order to understand his behavior and point of view as a member of a certain community.

Qui si propone la prima edizione critica del volume iniziale relativo all’inedita Raccolta di memorie storiche per Maiori di Luigi Staibano. L’intento del presente lavoro è garantire la piena e immediata fruibilità di una fonte storica dimenticata ma preziosa per l’intera Costa d’Amalfi. La Raccolta di memorie ha vissuto un processo editoriale complesso e travagliato che non è stato mai portato a termine dall’autore. Nella presente edizione si tiene conto di queste difficoltà, segnalando i punti critici del testo con aggiunte a piè di pagina. Al volume  precede una parte introduttiva ove vengono raccolte tutte le fonti reperibili sul
profilo dell’autore. La ricerca è stata approfondita e sistematizzata con il recupero di documenti d’archivio riportati in appendice. Nella scheda di presentazione, inoltre, si propone il primo studio araldico sul blasone della famiglia Staibano. Quindi, oltre che sul valore dell’opera, si richiama l’attenzione sull’autore e sulle sue umane contraddizioni.

Ricostruzione delle vicende politico-amministrative ed economiche legate all'impianto di un mulino-trappeto nei locali già appartenuti al soppresso convento agostiniano di Buccino.
Estratto da Annali Storici di Principato Citra, XIV, 1, 2016, pp. 124-153

Estratto da "Rassegna Storica Salernitana", 76 (2021), pp. 157-197.

Attraverso l’apporto di alcuni documenti notarili inediti, trascritti in appendice, il saggio delinea, nel periodo compreso tra il Cinquecento e il Novecento, le vicende di una tenuta ex feudale dei Caracciolo di Martina sita nel territorio di Buccino e del ‘casino’ costruitovi nel 1727-1728 dal ‘costruttore’ Carlo Peccheneda.

Il volume sintetizza i primi tre anni di attività del progetto scientifico internazionale di ricerca «Crossroads of Empires: the Longobard Church of Sant’Ambrogio at Montecorvino Rovella (Salerno, Italy) – Crocevia di Imperi: la chiesa Longobarda di Sant’Ambrogio a Montecorvino Rovella (Salerno, Italia)».
La prima parte consiste in una guida alla visita dello straordinario monumento montecorvinese. Risalente al IX secolo, la chiesa è caratterizzata dalla presenza di un programma pittorico eccezionale per qualità esecutiva e contenuti, tra i più suggestivi dell’Italia Meridionale, benché pervenuto ai nostri giorni solo parzialmente.
Nella seconda parte del libro, invece, i responsabili scientifici del progetto ed i loro diretti collaboratori presentano gli esiti delle proprie ricerche con un taglio divulgativo, rivolto ad un più ampio pubblico di appassionati.

This is a succint guide to the site published for the purpose of disseminating research results of the on-going project "At the Crossroads of Empires" to the wider public. The Università degli studi di Salerno funded the booklet (Fondi FARB 2020). The project has been supported by the Università di Salerno, University of Birmingham, British Academy, Gerda Henkel Stiftung, and the Comune di Montecorvino within the funding scheme “POC CAMPANIA 2014-2020 - LINEA STRATEGICA 2.4 "Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e la cultura".

En este trabajo se presentan cuatro arzobispos correspondientes a otras tantas generaciones sucesivas de la familia “de Torres”, dos de los cuales también fueron promovidos al cardenalato. Los tres primeros, con el mismo nombre de Luis de Torres, rigieron las archidiócesis de Salerno y Monreale, y tuvieron más relación con Málaga. De ellos, aportamos más
detalles.

Nell'ultimo secolo la città di Salerno non è mai riuscita a perseguire una linea di sviluppo economico ben definita, si è passati dall'industrializzazione immaginata da Carmine De Martino prima e realizzata da Alfonso Menna poi, alla Salerno città turistica sbandierata a più riprese da Vincenzo De Luca nell'ultimo ventennio. Dal sogno sfiorato di Carmine De Martino all'edilizia selvaggia contrastata con risultati poco felici da Alfonso Menna, che diede però grande impulso al settore industriale, fino alla Salerno «catalana» immaginata dall'architetto Oriol Bohigas, chiamato a redigere il piano regolatore cittadino da Vincenzo De Luca durante i suoi primi anni di mandato, al fine di costruire una location di stampo europeo dopo i disastrosi anni ottanta, durante i quali Salerno era ridotta ad una specie di paesone e nulla più. Un progetto che ancora oggi lascia dietro di sé punti interrogativi e molte perplessità, anche nello stesso Alfonso Menna che negli ultimi anni di vita dichiarò di non vedere di buon occhio il progetto dell'architetto iberico. Alcuni risultati sono stati raggiunti dal punto di vista estetico, mentre prosegue a passo sostenuto dopo alcuni intoppi la costruzione del Crescent, complesso disegnato da Ricardo Bofill che ha attirato diverse polemiche, fortissimamente voluto dallo stesso De Luca, tornato in sella dopo la parentesi della sindacatura di Mario De Biase. I numeri però sono impietosi: dall'ultimo dossier sulla qualità della vita redatto dal quotidiano economico «Il Sole 24 ore» la provincia salernitana ne esce con le ossa rotte, 95° su 107 province totali, ma la situazione migliora nettamente se prendiamo in considerazione il reddito pro capite cittadino, che vede la città di Salerno posizionarsi alla cinquantunesima posizione nazionale. Ciò nonostante l'emigrazione giovanile è fortissima, urge intraprendere una nuova politica economica di poca apparenza e di molta sostanza, e soprattutto una scelta precisa da parte della classe dirigente, tra il rendere Salerno il volano turistico ideale tra il Cilento e la Costiera Amalfitana, (risolvendo fra l'altro la vicenda ormai tragica dell'aeroporto), oppure riportare in auge, seppur con i dovuti accorgimenti, il progetto di Alfonso Menna, che immaginava Salerno come il polo industriale guida del Mezzogiorno.

Slides per la conferenza su "L'alluvione del 21 settembre 1929 nelle province di Salerno e Potenza" tenuta per l'Accademia Tiberina - Sezione della Lucania dallo storico Emanuele Catone il 17 novembre 2021 nell'ambito dei "Mercoledì dell'Accademia".
Il video della conferenza è disponibile all'indirizzo: https://youtu.be/pkRWMYmE1Cs

Nell'articolo si ipotizza il legame di un documento agostiniano quattrocentesco e di un bassorilievo marmoreo conservato a Rodi con le cappelle fondate nell'isola greca dal cavaliere gerosolimitano fra' Domenico d'Alemagna, appartenente alla famiglia dei conti di Buccino (Sa).
Pubblicato in "Il Quotidiano del Sud (ediz. di Salerno)", sabato 26 settembre 2020, pp. 16-17.

Le celebrazioni per i 200 anni di autonomia del comune di Montecorvino Pugliano offrono l'occasione per un'approfondita riflessione sui nefasti esiti cagionati dalla frammentazione dell'originaria 'università' ed, allo stesso tempo, per una proposta su possibili prospettive future, gravitanti intorno ad un'auspicabile riunificazione.
Prima versione del saggio.

Le celebrazioni per i 200 anni di autonomia del comune di Montecorvino Pugliano offrono l'occasione per un'approfondita riflessione sui nefasti esiti cagionati dalla frammentazione dell'originaria 'università' ed, allo stesso tempo, per una proposta su possibili prospettive future, gravitanti intorno ad un'auspicabile riunificazione.
Seconda versione del saggio, completata con la recensione del libro di Maurizio Budetti dedicato a questo evento.