Unità Nazionale
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L'evoluzione di un fenomeno socio-culturale spesso strumento di stereotipi e contraddizioni. Il brigantaggio è una ferita aperta sull'Unità Nazionale, oltre a rappresentare un caso di studio storico di profonda rilevanza psicanalitica per... more
L'evoluzione di un fenomeno socio-culturale spesso strumento di stereotipi e contraddizioni. Il brigantaggio è una ferita aperta sull'Unità Nazionale, oltre a rappresentare un caso di studio storico di profonda rilevanza psicanalitica per molti studiosi europei. Cesare Lombroso docet.
La stampa degli atti del III Colloquio di Studi Storici sulla Calabria Ultra, completa un percorso che il Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” ha avviato, 12 anni or sono, insieme alla Fondazione Bedini-Staltari, promotrice dei... more
La stampa degli atti del III Colloquio di Studi Storici sulla Calabria Ultra, completa un percorso che il Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” ha avviato, 12 anni or sono, insieme alla Fondazione Bedini-Staltari, promotrice dei Colloqui, con il Patrocinio del Comune di Sant’Ilario dello Jonio e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria. L’adesione del Circolo all’iniziativa è stata in linea con i fini statutari del sodalizio che sono quelli della ricerca e della divulgazione di storia, arte e archeologia della Calabria di età medievale e moderna.
Tanti anni sono passati da quando l’allora neo socio Alessio Bruno Bedini propose al direttivo e all’assemblea del Circolo lo svolgimento di questi incontri su un tema ogni volta nuovo, che coinvolgessero studiosi del Circolo e anche esterni. I Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra di Sant’Ilario-Condojanni, svoltisi in un momento di ancora precoci fermenti di rinascita dell’antico capoluogo del Comune, Condojanni, possono essere ben considerati antesignani e compartecipi del risveglio culturale del centro che ha avuto maggiore sviluppo in questi ultimi anni grazie all’iniziativa privata e pubblica. Sono nate associazioni, si sono animati centri di arte e attività culturali; inoltre c’è stato il recupero di tante abitazioni storiche prima abbandonate. Oggi il recupero dell’edilizia storica prosegue anche nel settore pubblico per l’edificio simbolo di Condojanni, cioè il suo castello medievale: grazie ai finanziamenti che il Comune ha saputo reperire, infatti, si stanno svolgendo le indagini archeologiche e diagnostiche e il restauro finalizzato alla sua valorizzazione e fruizione, del castello feudale che fu dei Ruffo, dei Marullo e dei Carafa.
Dal 2008 al 2010 si sono svolte tre riuscitissime edizioni dei Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra, salutate con molta soddisfazione dal Circolo stesso e dagli studiosi; con rammarico non si è più potuto dare seguito ad ulteriori edizioni per vari motivi organizzativi. Gli incontri sono stati seguiti dalla stampa degli atti dei primi due Colloqui in tempi piuttosto brevi, volumi che hanno avuto una certa diffusione grazie anche all’edizione on line che ne è stata fatta. Diversamente da quella dei primi due, la stampa degli atti del terzo Colloquio ha avuto una storia più tortuosa che finalmente oggi si conclude felicemente. Un sentito ringraziamento va ai relatori di allora, nonché autori di questo volume, lo stesso Alessio Bruno Bedini, Vincenzo Cataldo, Carmela Maria Spadaro; inoltre al presidente della Fondazione Bedini-Staltari, Roberto Bedini e al Comune di Sant’Ilario che ha sempre ospitato gli incontri nelle proprie strutture.
Lo svolgimento del III Colloquio di Studi Storici sulla Calabria Ultra si è posto a metà della vita stessa del Circolo che lo scorso anno ha festeggiato i venti anni dalla sua fondazione; la stampa degli atti ad esso relativo, di fatto, suggellano ulteriormente l’intensa attività legata al ventennale del sodalizio. Sono stati per il Circolo venti anni densi di incontri di studi ed attività varie, tra cui un significativo posto meritano le iniziative editoriali che vertono intorno alla pubblicazione della rivista Studi Calabresi, giunta al suo 11° numero, ai vari Taccuini di Studi Calabresi, ai suoi Supplementi. Il Circolo è oggi impegnato anche nell’edizione degli atti di importanti convegni organizzati dallo stesso sodalizio, come la recentissima pubblicazione del volume dedicato al Convegno di Studi in memoria di Mario Pellicano Castagna del 2018 su Sistema feudale e civiltà mediterranea, per i tipi di Guida Editori. Inoltre, è in corso la redazione del volume di atti del convegno che ha concluso le iniziative di celebrazione del ventennale, dal titolo La Calabria e il Mediterraneo nel Seicento. Il 22-23-24 novembre del 2019, infatti, si è svolto a Vibo Valentia, con il patrocinio di prestigiosi Atenei e Istituti culturali, un Convegno internazionale che ha visto la partecipazione di eminenti cattedratici provenienti da molte università italiane e straniere e di ricercatori di Storia Moderna; inoltre c’è stata l’esposizione del prezioso Codice Romano Carratelli (fine sec. XVI), una sorta di Atlante del sistema di fortificazione della Calabria Ultra unico nel suo genere.
Il Circolo, dunque, in questi ormai quasi ventuno anni di attività, ha raggiunto soddisfacenti e prestigiosi traguardi, ponendosi in Calabria come un riferimento nella ricerca e come partner delle principali Istituzioni culturali e accademiche calabresi (e non solo) in importanti progetti di ricerca e di valorizzazione del patrimonio storico e materiale calabrese. La sua azione nel tessuto culturale della regione spazia dalla conoscenza del territorio allo studio di manufatti e tematiche le più varie, all’organizzazione di eventi culturali quali convegni, presentazioni di volumi, organizzazione di mostre, ideazione e realizzazione di percorsi di studio e valorizzazione.
In tale prospettiva di azione si è svolta la collaborazione con la Fondazione Bedini-Staltari che si auspica possa portare all’attuazione di ancora nuovi progetti e pubblicazioni nell’ottica di scoprire e divulgare la storia sommersa di luoghi e tematiche solo apparentemente confinati in una dimensione locale. La microstoria, se basata su un metodo rigoroso, è imprescindibile nella ricostruzione delle dinamiche storiche generali; essa ben si inserisce nel panorama storiografico maggiore, contribuendo al progresso della ricerca. Per questa ragione, ben vengano ancora iniziative come i Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra che hanno assolto tale funzione con ottimi risultati, come si può giudicare dal presente volumetto.
Marilisa Morrone
Tanti anni sono passati da quando l’allora neo socio Alessio Bruno Bedini propose al direttivo e all’assemblea del Circolo lo svolgimento di questi incontri su un tema ogni volta nuovo, che coinvolgessero studiosi del Circolo e anche esterni. I Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra di Sant’Ilario-Condojanni, svoltisi in un momento di ancora precoci fermenti di rinascita dell’antico capoluogo del Comune, Condojanni, possono essere ben considerati antesignani e compartecipi del risveglio culturale del centro che ha avuto maggiore sviluppo in questi ultimi anni grazie all’iniziativa privata e pubblica. Sono nate associazioni, si sono animati centri di arte e attività culturali; inoltre c’è stato il recupero di tante abitazioni storiche prima abbandonate. Oggi il recupero dell’edilizia storica prosegue anche nel settore pubblico per l’edificio simbolo di Condojanni, cioè il suo castello medievale: grazie ai finanziamenti che il Comune ha saputo reperire, infatti, si stanno svolgendo le indagini archeologiche e diagnostiche e il restauro finalizzato alla sua valorizzazione e fruizione, del castello feudale che fu dei Ruffo, dei Marullo e dei Carafa.
Dal 2008 al 2010 si sono svolte tre riuscitissime edizioni dei Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra, salutate con molta soddisfazione dal Circolo stesso e dagli studiosi; con rammarico non si è più potuto dare seguito ad ulteriori edizioni per vari motivi organizzativi. Gli incontri sono stati seguiti dalla stampa degli atti dei primi due Colloqui in tempi piuttosto brevi, volumi che hanno avuto una certa diffusione grazie anche all’edizione on line che ne è stata fatta. Diversamente da quella dei primi due, la stampa degli atti del terzo Colloquio ha avuto una storia più tortuosa che finalmente oggi si conclude felicemente. Un sentito ringraziamento va ai relatori di allora, nonché autori di questo volume, lo stesso Alessio Bruno Bedini, Vincenzo Cataldo, Carmela Maria Spadaro; inoltre al presidente della Fondazione Bedini-Staltari, Roberto Bedini e al Comune di Sant’Ilario che ha sempre ospitato gli incontri nelle proprie strutture.
Lo svolgimento del III Colloquio di Studi Storici sulla Calabria Ultra si è posto a metà della vita stessa del Circolo che lo scorso anno ha festeggiato i venti anni dalla sua fondazione; la stampa degli atti ad esso relativo, di fatto, suggellano ulteriormente l’intensa attività legata al ventennale del sodalizio. Sono stati per il Circolo venti anni densi di incontri di studi ed attività varie, tra cui un significativo posto meritano le iniziative editoriali che vertono intorno alla pubblicazione della rivista Studi Calabresi, giunta al suo 11° numero, ai vari Taccuini di Studi Calabresi, ai suoi Supplementi. Il Circolo è oggi impegnato anche nell’edizione degli atti di importanti convegni organizzati dallo stesso sodalizio, come la recentissima pubblicazione del volume dedicato al Convegno di Studi in memoria di Mario Pellicano Castagna del 2018 su Sistema feudale e civiltà mediterranea, per i tipi di Guida Editori. Inoltre, è in corso la redazione del volume di atti del convegno che ha concluso le iniziative di celebrazione del ventennale, dal titolo La Calabria e il Mediterraneo nel Seicento. Il 22-23-24 novembre del 2019, infatti, si è svolto a Vibo Valentia, con il patrocinio di prestigiosi Atenei e Istituti culturali, un Convegno internazionale che ha visto la partecipazione di eminenti cattedratici provenienti da molte università italiane e straniere e di ricercatori di Storia Moderna; inoltre c’è stata l’esposizione del prezioso Codice Romano Carratelli (fine sec. XVI), una sorta di Atlante del sistema di fortificazione della Calabria Ultra unico nel suo genere.
Il Circolo, dunque, in questi ormai quasi ventuno anni di attività, ha raggiunto soddisfacenti e prestigiosi traguardi, ponendosi in Calabria come un riferimento nella ricerca e come partner delle principali Istituzioni culturali e accademiche calabresi (e non solo) in importanti progetti di ricerca e di valorizzazione del patrimonio storico e materiale calabrese. La sua azione nel tessuto culturale della regione spazia dalla conoscenza del territorio allo studio di manufatti e tematiche le più varie, all’organizzazione di eventi culturali quali convegni, presentazioni di volumi, organizzazione di mostre, ideazione e realizzazione di percorsi di studio e valorizzazione.
In tale prospettiva di azione si è svolta la collaborazione con la Fondazione Bedini-Staltari che si auspica possa portare all’attuazione di ancora nuovi progetti e pubblicazioni nell’ottica di scoprire e divulgare la storia sommersa di luoghi e tematiche solo apparentemente confinati in una dimensione locale. La microstoria, se basata su un metodo rigoroso, è imprescindibile nella ricostruzione delle dinamiche storiche generali; essa ben si inserisce nel panorama storiografico maggiore, contribuendo al progresso della ricerca. Per questa ragione, ben vengano ancora iniziative come i Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra che hanno assolto tale funzione con ottimi risultati, come si può giudicare dal presente volumetto.
Marilisa Morrone
La stampa degli atti del III Colloquio di Studi Storici sulla Calabria Ultra, completa un percorso che il Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” ha avviato, 12 anni or sono, insieme alla Fondazione Bedini-Staltari, promotrice dei... more
La stampa degli atti del III Colloquio di Studi Storici sulla Calabria Ultra, completa un percorso che il Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” ha avviato, 12 anni or sono, insieme alla Fondazione Bedini-Staltari, promotrice dei Colloqui, con il Patrocinio del Comune di Sant’Ilario dello Jonio e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria. L’adesione del Circolo all’iniziativa è stata in linea con i fini statutari del sodalizio che sono quelli della ricerca e della divulgazione di storia, arte e archeologia della Calabria di età medievale e moderna.
Tanti anni sono passati da quando l’allora neo socio Alessio Bruno Bedini propose al direttivo e all’assemblea del Circolo lo svolgimento di questi incontri su un tema ogni volta nuovo, che coinvolgessero studiosi del Circolo e anche esterni. I Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra di Sant’Ilario-Condojanni, svoltisi in un momento di ancora precoci fermenti di rinascita dell’antico capoluogo del Comune, Condojanni, possono essere ben considerati antesignani e compartecipi del risveglio culturale del centro che ha avuto maggiore sviluppo in questi ultimi anni grazie all’iniziativa privata e pubblica. Sono nate associazioni, si sono animati centri di arte e attività culturali; inoltre c’è stato il recupero di tante abitazioni storiche prima abbandonate. Oggi il recupero dell’edilizia storica prosegue anche nel settore pubblico per l’edificio simbolo di Condojanni, cioè il suo castello medievale: grazie ai finanziamenti che il Comune ha saputo reperire, infatti, si stanno svolgendo le indagini archeologiche e diagnostiche e il restauro finalizzato alla sua valorizzazione e fruizione, del castello feudale che fu dei Ruffo, dei Marullo e dei Carafa.
Dal 2008 al 2010 si sono svolte tre riuscitissime edizioni dei Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra, salutate con molta soddisfazione dal Circolo stesso e dagli studiosi; con rammarico non si è più potuto dare seguito ad ulteriori edizioni per vari motivi organizzativi. Gli incontri sono stati seguiti dalla stampa degli atti dei primi due Colloqui in tempi piuttosto brevi, volumi che hanno avuto una certa diffusione grazie anche all’edizione on line che ne è stata fatta. Diversamente da quella dei primi due, la stampa degli atti del terzo Colloquio ha avuto una storia più tortuosa che finalmente oggi si conclude felicemente. Un sentito ringraziamento va ai relatori di allora, nonché autori di questo volume, lo stesso Alessio Bruno Bedini, Vincenzo Cataldo, Carmela Maria Spadaro; inoltre al presidente della Fondazione Bedini-Staltari, Roberto Bedini e al Comune di Sant’Ilario che ha sempre ospitato gli incontri nelle proprie strutture.
Lo svolgimento del III Colloquio di Studi Storici sulla Calabria Ultra si è posto a metà della vita stessa del Circolo che lo scorso anno ha festeggiato i venti anni dalla sua fondazione; la stampa degli atti ad esso relativo, di fatto, suggellano ulteriormente l’intensa attività legata al ventennale del sodalizio. Sono stati per il Circolo venti anni densi di incontri di studi ed attività varie, tra cui un significativo posto meritano le iniziative editoriali che vertono intorno alla pubblicazione della rivista Studi Calabresi, giunta al suo 11° numero, ai vari Taccuini di Studi Calabresi, ai suoi Supplementi. Il Circolo è oggi impegnato anche nell’edizione degli atti di importanti convegni organizzati dallo stesso sodalizio, come la recentissima pubblicazione del volume dedicato al Convegno di Studi in memoria di Mario Pellicano Castagna del 2018 su Sistema feudale e civiltà mediterranea, per i tipi di Guida Editori. Inoltre, è in corso la redazione del volume di atti del convegno che ha concluso le iniziative di celebrazione del ventennale, dal titolo La Calabria e il Mediterraneo nel Seicento. Il 22-23-24 novembre del 2019, infatti, si è svolto a Vibo Valentia, con il patrocinio di prestigiosi Atenei e Istituti culturali, un Convegno internazionale che ha visto la partecipazione di eminenti cattedratici provenienti da molte università italiane e straniere e di ricercatori di Storia Moderna; inoltre c’è stata l’esposizione del prezioso Codice Romano Carratelli (fine sec. XVI), una sorta di Atlante del sistema di fortificazione della Calabria Ultra unico nel suo genere.
Il Circolo, dunque, in questi ormai quasi ventuno anni di attività, ha raggiunto soddisfacenti e prestigiosi traguardi, ponendosi in Calabria come un riferimento nella ricerca e come partner delle principali Istituzioni culturali e accademiche calabresi (e non solo) in importanti progetti di ricerca e di valorizzazione del patrimonio storico e materiale calabrese. La sua azione nel tessuto culturale della regione spazia dalla conoscenza del territorio allo studio di manufatti e tematiche le più varie, all’organizzazione di eventi culturali quali convegni, presentazioni di volumi, organizzazione di mostre, ideazione e realizzazione di percorsi di studio e valorizzazione.
In tale prospettiva di azione si è svolta la collaborazione con la Fondazione Bedini-Staltari che si auspica possa portare all’attuazione di ancora nuovi progetti e pubblicazioni nell’ottica di scoprire e divulgare la storia sommersa di luoghi e tematiche solo apparentemente confinati in una dimensione locale. La microstoria, se basata su un metodo rigoroso, è imprescindibile nella ricostruzione delle dinamiche storiche generali; essa ben si inserisce nel panorama storiografico maggiore, contribuendo al progresso della ricerca. Per questa ragione, ben vengano ancora iniziative come i Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra che hanno assolto tale funzione con ottimi risultati, come si può giudicare dal presente volumetto.
Marilisa Morrone
Tanti anni sono passati da quando l’allora neo socio Alessio Bruno Bedini propose al direttivo e all’assemblea del Circolo lo svolgimento di questi incontri su un tema ogni volta nuovo, che coinvolgessero studiosi del Circolo e anche esterni. I Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra di Sant’Ilario-Condojanni, svoltisi in un momento di ancora precoci fermenti di rinascita dell’antico capoluogo del Comune, Condojanni, possono essere ben considerati antesignani e compartecipi del risveglio culturale del centro che ha avuto maggiore sviluppo in questi ultimi anni grazie all’iniziativa privata e pubblica. Sono nate associazioni, si sono animati centri di arte e attività culturali; inoltre c’è stato il recupero di tante abitazioni storiche prima abbandonate. Oggi il recupero dell’edilizia storica prosegue anche nel settore pubblico per l’edificio simbolo di Condojanni, cioè il suo castello medievale: grazie ai finanziamenti che il Comune ha saputo reperire, infatti, si stanno svolgendo le indagini archeologiche e diagnostiche e il restauro finalizzato alla sua valorizzazione e fruizione, del castello feudale che fu dei Ruffo, dei Marullo e dei Carafa.
Dal 2008 al 2010 si sono svolte tre riuscitissime edizioni dei Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra, salutate con molta soddisfazione dal Circolo stesso e dagli studiosi; con rammarico non si è più potuto dare seguito ad ulteriori edizioni per vari motivi organizzativi. Gli incontri sono stati seguiti dalla stampa degli atti dei primi due Colloqui in tempi piuttosto brevi, volumi che hanno avuto una certa diffusione grazie anche all’edizione on line che ne è stata fatta. Diversamente da quella dei primi due, la stampa degli atti del terzo Colloquio ha avuto una storia più tortuosa che finalmente oggi si conclude felicemente. Un sentito ringraziamento va ai relatori di allora, nonché autori di questo volume, lo stesso Alessio Bruno Bedini, Vincenzo Cataldo, Carmela Maria Spadaro; inoltre al presidente della Fondazione Bedini-Staltari, Roberto Bedini e al Comune di Sant’Ilario che ha sempre ospitato gli incontri nelle proprie strutture.
Lo svolgimento del III Colloquio di Studi Storici sulla Calabria Ultra si è posto a metà della vita stessa del Circolo che lo scorso anno ha festeggiato i venti anni dalla sua fondazione; la stampa degli atti ad esso relativo, di fatto, suggellano ulteriormente l’intensa attività legata al ventennale del sodalizio. Sono stati per il Circolo venti anni densi di incontri di studi ed attività varie, tra cui un significativo posto meritano le iniziative editoriali che vertono intorno alla pubblicazione della rivista Studi Calabresi, giunta al suo 11° numero, ai vari Taccuini di Studi Calabresi, ai suoi Supplementi. Il Circolo è oggi impegnato anche nell’edizione degli atti di importanti convegni organizzati dallo stesso sodalizio, come la recentissima pubblicazione del volume dedicato al Convegno di Studi in memoria di Mario Pellicano Castagna del 2018 su Sistema feudale e civiltà mediterranea, per i tipi di Guida Editori. Inoltre, è in corso la redazione del volume di atti del convegno che ha concluso le iniziative di celebrazione del ventennale, dal titolo La Calabria e il Mediterraneo nel Seicento. Il 22-23-24 novembre del 2019, infatti, si è svolto a Vibo Valentia, con il patrocinio di prestigiosi Atenei e Istituti culturali, un Convegno internazionale che ha visto la partecipazione di eminenti cattedratici provenienti da molte università italiane e straniere e di ricercatori di Storia Moderna; inoltre c’è stata l’esposizione del prezioso Codice Romano Carratelli (fine sec. XVI), una sorta di Atlante del sistema di fortificazione della Calabria Ultra unico nel suo genere.
Il Circolo, dunque, in questi ormai quasi ventuno anni di attività, ha raggiunto soddisfacenti e prestigiosi traguardi, ponendosi in Calabria come un riferimento nella ricerca e come partner delle principali Istituzioni culturali e accademiche calabresi (e non solo) in importanti progetti di ricerca e di valorizzazione del patrimonio storico e materiale calabrese. La sua azione nel tessuto culturale della regione spazia dalla conoscenza del territorio allo studio di manufatti e tematiche le più varie, all’organizzazione di eventi culturali quali convegni, presentazioni di volumi, organizzazione di mostre, ideazione e realizzazione di percorsi di studio e valorizzazione.
In tale prospettiva di azione si è svolta la collaborazione con la Fondazione Bedini-Staltari che si auspica possa portare all’attuazione di ancora nuovi progetti e pubblicazioni nell’ottica di scoprire e divulgare la storia sommersa di luoghi e tematiche solo apparentemente confinati in una dimensione locale. La microstoria, se basata su un metodo rigoroso, è imprescindibile nella ricostruzione delle dinamiche storiche generali; essa ben si inserisce nel panorama storiografico maggiore, contribuendo al progresso della ricerca. Per questa ragione, ben vengano ancora iniziative come i Colloqui di Studi Storici sulla Calabria Ultra che hanno assolto tale funzione con ottimi risultati, come si può giudicare dal presente volumetto.
Marilisa Morrone
Tra i poeti vernacolari calabresi che meriterebbero una maggiore considerazione è certamente da annoverare l’abate galatrese Antonino Martino, oggi quasi completamente sconosciuto, anche se "La Preghiera del Calabrese al Padre Eterno... more
Tra i poeti vernacolari calabresi che meriterebbero una maggiore considerazione è certamente da annoverare l’abate galatrese Antonino Martino, oggi quasi completamente sconosciuto, anche se "La Preghiera del Calabrese al Padre Eterno contro i Piemontesi", del 1874, pubblicata da Umberto Zanotti Bianco, nel 1950, sulla storica rivista Il Ponte di Piero Calamandrei, varcò i confini regionali.
Rocco Distilo definisce Martino “liberale deluso” e Antonio Piromalli nell’ultima edizione della sua Letteratura Calabrese edita da Pellegrini parla di lui come di come di un patriota e di un liberale. Oggi la produzione poetica di martino può rivestire valore di testimonianza nel processo di riesame storico dei fatti che hanno portato alla fine del regno delle Due Sicilie e alla costituzione del regno d’Italia.
Martino, figlio di un bracciante agricolo e di una filatrice, fu un contestatore durante e dopo il governo borbonico; la sua poesia esprime ansia di giustizia prima e dopo l’unità e la sua ribellione mirava a colpire ogni malcostume, tanto da denunciare anche le ingiustizie della chiesa, fino a scagliarsi contro il suo stesso vescovo.
Durante il governo borbonico la sua ribellione sfiorò il fiabesco, ma il corpo più rilevante delle sue poesie politiche, scritto dopo il 1860, all’indomani della spedizione dei Mille, denuncia i delitti, le ingiustizie ed i disastri derivati dall’unificazione nazionale, vizi e limiti di una classe politica che, già all’alba della vita parlamentare del giovanissimo regno d’Italia, appariva aggrappata ai suoi privilegi, lontana anni luce dalle reali esigenze del popolo.
Rocco Distilo definisce Martino “liberale deluso” e Antonio Piromalli nell’ultima edizione della sua Letteratura Calabrese edita da Pellegrini parla di lui come di come di un patriota e di un liberale. Oggi la produzione poetica di martino può rivestire valore di testimonianza nel processo di riesame storico dei fatti che hanno portato alla fine del regno delle Due Sicilie e alla costituzione del regno d’Italia.
Martino, figlio di un bracciante agricolo e di una filatrice, fu un contestatore durante e dopo il governo borbonico; la sua poesia esprime ansia di giustizia prima e dopo l’unità e la sua ribellione mirava a colpire ogni malcostume, tanto da denunciare anche le ingiustizie della chiesa, fino a scagliarsi contro il suo stesso vescovo.
Durante il governo borbonico la sua ribellione sfiorò il fiabesco, ma il corpo più rilevante delle sue poesie politiche, scritto dopo il 1860, all’indomani della spedizione dei Mille, denuncia i delitti, le ingiustizie ed i disastri derivati dall’unificazione nazionale, vizi e limiti di una classe politica che, già all’alba della vita parlamentare del giovanissimo regno d’Italia, appariva aggrappata ai suoi privilegi, lontana anni luce dalle reali esigenze del popolo.
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