eighteenth century art, Grand Tour, Rome

Dall’epoca tardo imperiale fino alla prima metà del XIX secolo, dapprima gli uomini poi le donne hanno falcato la via Francigena, cimentandosi nel viaggio attraverso le regioni europee e portando con loro un quantitativo enorme di oggetti, nonché un bagaglio culturale che ha influenzato lo sviluppo delle arti e della civiltà. Dalla redazione dei manuali di viaggio alla realizzazione di valigie e nécessaires, il patrimonio conservato nelle biblioteche e nei musei italiani, ma anche sul territorio stesso della nostra penisola, è ricchissimo di testimonianze lasciateci dai viaggiatori del passato. Questa ricerca si concentra sul XVIII secolo per scoprire le sensazioni e le necessità dei turisti suggestionati dai paesaggi, dalla cultura e dal folclore italiani. Dal nobile rampollo inglese, all’artista, al diplomatico tutti hanno subìto le difficoltà del viaggio, assaporando altresì gli aspetti più simbolici, evocativi ma anche mondani; con questo entusiasmo e timore dell’ignoto il turista del XVIII secolo ha portato con sé gli “oggetti di casa” per rendere meno noioso il viaggio e più accogliente la permanenza nelle carrozze.

Dall’epoca tardo imperiale fino alla prima metà del XIX secolo, dapprima gli uomini poi le donne hanno falcato la via Francigena, cimentandosi nel viaggio attraverso le regioni europee e portando con loro un quantitativo enorme di oggetti, nonché un bagaglio culturale che ha influenzato lo sviluppo delle arti e della civiltà. Dalla redazione dei manuali di viaggio alla realizzazione di valigie e nécessaires, il patrimonio conservato nelle biblioteche e nei musei italiani, ma anche sul territorio stesso della nostra penisola, è ricchissimo di testimonianze lasciateci dai viaggiatori del passato. Questa ricerca si concentra sul XVIII secolo per scoprire le sensazioni e le necessità dei turisti suggestionati dai paesaggi, dalla cultura e dal folclore italiani. Dal nobile rampollo inglese, all’artista, al diplomatico tutti hanno subìto le difficoltà del viaggio, assaporando altresì gli aspetti più simbolici, evocativi ma anche mondani; con questo entusiasmo e timore dell’ignoto il turista del XVIII secolo ha portato con sé gli “oggetti di casa” per rendere meno noioso il viaggio e più accogliente la permanenza nelle carrozze.

This paper focuses on an album of drawings of James Paine Junior (1745-1829), the son of the well-known architect James Paine Senior (1717–1789), created during Paine Junior’s second trip to Rome in 1774, recording a Grand Tour he undertook with his wife, Elizabeth Crow. At the time, Paine Junior was estranged from his father, and was hoping to become an architect with a reputation independent from his father. The younger Paine also entertained ambitions as a landscape painter, and as a sculptor. Today in the Victoria and Albert Museum, Paine Junior’s album comprises five categories; ancient monuments in Rome, ancient monuments in the Roman Campagna, ancient statuary, Michelangelo’s frescoes in the Sistine Chapel and Renaissance architecture. Although these subjects are fairly common for travel albums of the period, the Victoria and Albert example also documents interests specific to aspiring architects, such as the detailed study of ancient monuments in and around Rome. Moreover, some sheets point to Paine Junior’s interests in landscape painting, and sculpture. Additionally, in some instances the particular artistic debates current in Paine’s cultural milieu are revealed, as exemplified by the inclusion of Michelangelo’s Sistine frescoes, and Renaissance architectural examples. Thus, the study of Paine Junior’s album transcends its intrinsic artistic value, and addresses the evolution of taste, and specifically contemporaneous attitudes towards classicism as it was evolving in eighteenth- century Britain.

Francesca Lui, «Le goût qui nous sert de guide». Charles Percier in viaggio:
vedute e frammenti di Bologna e Faenza, in I disegni di Charles Percier 1764-1838. Emilia e Romagna nel 1791, a cura di Sabine Frommel e Jean-Philippe Garric, con la collaborazione di Simone Sirocchi, Roma, Campisano Editore, 2016, pp.67-86; 123-135.

ISBN 9788898229918 8898229917
OCLC 984704561

Americans in the Amalfi Coast. New Geographies for New Travelers
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Through an analysis of unpublished archival findings and historic documents from the 18th to the 20th centuries, this paper investigates the gradual discovery of the architecture and the landscape of the Amalfi Coast by American travelers. In particular, the paper underlines how the Mediterranean architecture of the region influenced the works of American architects, from Frank Miles Day to Louis Kahn and Robert Venturi.