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Salvatore Esposito
  • Bergamo, Lombardia, Italy

Salvatore Esposito

Francesco Toppi, Pastor, historian, General Superintendent of Assemblies of God in Italy, (1928-2014)
Gennaro Chiocca je rođen u Napulju 10.8.1975. Skromnog podrijetla, završava gimnaziju zahvaljujući velikodušnosti jedne vjernice. Nakon što poruka evanđelja dopire do njegove obitelji, on se preobraća i odmah osjeća poziv pastorske... more
Gennaro Chiocca je rođen u Napulju 10.8.1975.
Skromnog podrijetla, završava gimnaziju zahvaljujući
velikodušnosti jedne vjernice.
Nakon što poruka evanđelja dopire do
njegove obitelji, on se preobraća
i odmah osjeća poziv pastorske službe.
Na odsluženju vojnog roka u Novari susreće
Moniku koja postaje njegovom suprugom.
Imaju četvero djece. 2002. postaje pastor zajednice
San Giuliano Milanese iz koje se kasnije rađaju
druge zajednice i snažne službe. Osnivatelj je i predsjednik
neprofitne humanitarne organizacije Beth
Shalom, koja vodi projekt “72 sata za Krista”, u
korist žrtava trgovine ljudima i robova prostitucije.
Preobraćenje Kristu je osobno iskustvo, najvažnije
iskustvo u zemaljskom životu ljudskoga bića. Ne
radi se o pristupanju jednoj religiji ili priključivanju
nekakvoj organizaciji. Radi se prije o pothvatu
dubokog unutarnjeg putovanja obnove, opraštanja
i oslobođenja kako bi susreli vlastitog stvoritelja.
Kroz svjedočanstvo Gennara Chiocche, čitatelj će
moći započeti ovo putovanje držan rukom pripovjedačkoga
glasa Svetoga Duha, koji će stranicu za
stranicom ga odvesti u srž njegove osobne priče.
Gennaro je uistinu želio proći unutrašnji put, nije se
ograničio na pripovijedanje činjenica, već se razotkrio
ne zanemarujući emocije, osjećaje, strahove,
patnje, a ponekad i očaj. Dolazak evanđelja u
njegov život ga je potakao na još dublju introspekciju,
postavljajući si ozbiljna pitanja vezana za sve
ono što je religijsko, ritualno, programirano.
Gennaro je bio prisiljen uraditi odabir između
sigurnosti oltara i neizvjesnosti poslanja, i odabrao
je Život, poletan, obilan, prepun Božje prisutnosti
znakova, čuda i čudesa koje će tijekom čitanja
čitatelj uistinu moći” dotaknuti rukom”.
Nel 1517, con 95 tesi Lutero lanciò la Riforma. Le 95 tesi del monaco tedesco contro il traffico delle indulgenze furono affisse alla porta della chiesa del castello di Wittenberg. Si aprì così la dura controversia religiosa con Roma che... more
Nel 1517, con 95 tesi Lutero lanciò la Riforma. Le 95 tesi del monaco tedesco contro il traffico delle indulgenze furono affisse alla porta della chiesa del castello di Wittenberg. Si aprì così la dura controversia religiosa con Roma che portò alla Riforma protestante. Furono così tanti i rivolgimenti che presero vita in quel periodo che secondo il Bainton dovrebbe essere considerato il vero momento di transizione dal Medioevo all’età moderna .
Cinque secoli fa l’Europa mieté i primi frutti dell’umanesimo, scoprì il ritorno alle fonti originali dei testi sacri e si aprì all’emancipazione spirituale, politica e sociale che la Riforma protestante portò con sé , mentre la Penisola, col supporto del braccio se-colare, subì le chiusure del Concilio di Trento.
Benché l’“abbruciamento” di Giovan Luigi Pascale a Roma presso il Ponte di Castel Sant’Angelo il 16 settembre 1560, che anticipò di pochi mesi “l’horrenda Justitia”  di migliaia di Calabro-valdesi del giugno 1561, sia lontano centinaia di anni, il lettore si accorgerà che quel sangue cristiano «parla ancora» , per ricordare la necessità di non spegnere i riflettori su una vicenda che appare, salvo l’epilogo cruento, tutt’altro che anacronistica.
Questa realtà è ben conosciuta da quelle minoranze etniche e religiose che operano nel territorio italiano e che solo qualche decennio fa furono oggetto di leggi razziali, perfezionate per il popolo pentecostale nella circolare Guido Buffarini Guidi del 1935.
Pertanto, non passino inosservate le ultime sentenze del TAR del Lazio  in merito al principio del pluralismo, e quella ancora più significativa della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo dove si ricorda che «lo Stato, dopo aver sancito il postulato costituzionale dell’assoluta, inviolabile libertà di coscienza nelle questioni religiose, di professione e di pratica di qualsiasi culto "noto", non può conferire ad una determinata confessione una posizione "dominante"» .
All’alba del terzo millennio la vicenda dei Calabro-valdesi aiuta a ricordare che l’Italia deve continuare a percorrere il proprio cammino di legalità costituzionale per-ché la laicità e il pluralismo sono lo spirito, lo stile e le regole della democrazia costituzionale. Lo spirito evangelico e la visione cristiana predicata dalle minoranze contribuì nel recente passato in maniera significativa a fare del popolo italiano una nazione dove condurre «una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità», ed è questo il testimone lasciato alle nuove generazioni.
Salvatore Esposito, nel primo dei suoi contributi, si avvale della documentazione prevalentemente giornalistica che fu testimone dei primi vagiti del movimento pentecostale negli Stati Uniti. Emerge, così, una ricostruzione storica che si... more
Salvatore Esposito, nel primo dei suoi contributi, si avvale della documentazione prevalentemente giornalistica che fu testimone dei primi vagiti del movimento pentecostale negli Stati Uniti. Emerge, così, una ricostruzione storica che si allontana dai consueti schemi autocelebrativi per recuperare il pensiero esterno al movimento e a questo prevalentemente avverso: la storia vista dagli osservatori esterni completa il quadro che già conoscevano. Nel secondo contributo si evidenzia ciò a cui abbiamo già accennato. Il divieto del culto pentecostale è stato vigente ben dopo la caduta del fascismo: in un’Italia che faceva dell’antifascismo una bandiera sovente di comoda e redditizia facciata due provvedimenti prodotti tipici del ventennio vigoreggiavano. Il primo, ben più importante, i Patti Lateranensi (inseriti nella nostra Costituzione con l’applauso di Togliatti e compagni); l’altro, ben più modesto, ma non per questo insignificante, la circolare di polizia del 1935. Gli articoli della Costituzione entrata in vigore il primo gennaio del 1948 sembravano lettera morta per quanto riguarda la libertà di culto e tali rimasero per i pentecostali fino al 1955. A niente sembrava valere la nostra afferenza a quegli Stati Uniti d’America che erano patria delle libertà. Bisognava combattere lo spettro del comunismo e la Chiesa Romana sembrava agli americani stessi il baluardo necessario: non la si disturbi! L’intervento dell’ambasciatore Tarchiani e la missione del pastore Gigliotti nella primavera del 1947 si erano tradotti in un fallimento totale. Il cammino verso la libertà fu lento e vide protagonisti alcuni parlamentari che sposarono la causa politicamente scomoda e poco conveniente dei pentecostali. Tra questi emerge luminosa la figura di Luigi Preti che, voltando le spalle al ben più opulento voto cattolico, si eresse a difesa di un gruppo minoritario, discriminato e vessato il qua-le, tra l’altro, faceva professione di a-politicità quindi non si presentava neanche utile ai fini elettorali.
A cura del prof. Augusto Cosentino Il Pentecostalismo è un movimento sorto nell’area protestante agli inizi del XX secolo sulla scia dei vari movimenti di risveglio dei secoli precedenti. Vicino alle posizioni delle chiese evangeliche,... more
A cura del prof. Augusto Cosentino
Il Pentecostalismo è un movimento sorto nell’area protestante agli inizi del XX secolo sulla scia dei vari movimenti di risveglio dei secoli precedenti. Vicino alle posizioni delle chiese evangeliche, accentua il solo uso della Sacra Scrittura come fonte teologica di riferimento. La locuzione, coniata alla fine dell’800 negli Stati Uniti, pone l’accento sulla Pentecoste e sulla discesa dello Spirito Santo, nonché sui suoi effetti sui fedeli che lo ricevono. Per questo motivo, nella liturgia pentecostale, c’è una grande attenzione al battesimo di Spirito Santo. Tra i doni dello Spirito grande rilievo assume nel movimento il fenomeno della glossolalia, il parlare in lingue . Si tratta di un fenomeno che perse il suo valore nel corso della storia cristiana , apparendo solo sporadicamente in movimenti mistico-estatici come il montanismo  o i gruppi medievali degli Amalriciani e del Libero Spirito . In età moderna i fenomeni di glossolalia tornano frequentemente, a partire dalla breve stagione profetico-militare dei cosiddetti camisard del ′700 , fino ai gruppi presbiteriani di Edward Irving  e a quelli evangelici di Dwight Lyman Moody. Centrale in questi movimenti la connessione della glossolalia con la discesa dello Spirito; la glossolalia rappresenta appunto la prova, il segno tangibile, che lo Spirito è disceso nel fedele. Non è facile rintracciare le connessioni tra questi movimenti spirituali e la nascita dei movimenti di risveglio dei primi anni del XX secolo . Il pentecostalismo deriva senza dubbio dai movimenti ottocenteschi alcuni spunti che vengono rielaborati e in qualche misura ‘istituzionalizzati’.
Il movimento pentecostale approda molto presto in Italia, quasi contemporaneamente al suo sorgere, ai primi del ′900. Nei decenni successivi pur mantenendo la loro struttura autocefala, le varie chiese pentecostali italiane (sia sul territorio americano, sia nella madrepatria) si vanno organizzando. Il presente volume inquadra la questione in una prospettiva storica, cercando di evitare le possibili derive teologiche. L’autore ha utilizzato documenti interni al movimento, articoli di stampa dell’epoca, riferimenti legislativi, circolari di polizia, testimonianze dirette dei protagonisti. Alla luce di tale materiale si cerca di ricostruire la storia del movimento in Italia, concentrandosi soprattutto sugli anni che seguono la Seconda Guerra Mondiale. Il fascismo era stato segnato da un clima opprimente, segnato in particolare dalla Circolare Buffarini Guidi del 9 aprile 1935, che metteva in relazione la repressione del movimento pentecostale con le leggi razziali. Si affermava infatti che “esso (scil. il movimento pentecostale) si estrinseca e concreta in pratiche religiose contrarie all'ordine sociale e nocive all'integrità fisica e psichica della razza”. La persecuzione del movimento si concretizzò con provvedimenti di arresto e di confino, fino alla morte di due fedeli (uno alle Fosse Ardeatine, l’altro nel campo di Mauthausen). I decenni successivi alla caduta del fascismo segnano un faticoso riconoscimento del movimento da parte dello Stato Italiano, che culminerà con l’abrogazione della Circolare Buffarini Guidi nel 1955. A tutto’oggi non esiste un’unica chiesa pentecostale, e le denominazioni che si rifanno a questa teologia sono molteplici. Il volume si concentra nell’analisi del gruppo maggioritario, le “Assemblee di Dio in Italia” (ADI), sorte sulla scia e con l’aiuto delle “Assemblee di Dio” americane. La parte finale del volume fornisce materiale iconografico e statistico utile a fornire un quadro completo della diffusione (particolarmente capillare nell’Italia meridionale) e delle attività di tale movimento. Testimonianze e documenti, quasi tutti di prima mano, rivestono una particolare utilità per quanti vogliano approfondire la conoscenza o lo studio delle “Assemblee di Dio in Italia”.
L’approccio migliore che il lettore può avere nell’accostarsi al libro del pastore Gennaro Chiocca è di spogliarsi di eventuali sovrastrutture mentali che potrebbero ostacolarne la comprensione dei contenuti. La chiave di lettura più... more
L’approccio migliore che il lettore può avere nell’accostarsi al libro del pastore Gennaro Chiocca è di spogliarsi di eventuali sovrastrutture mentali che potrebbero ostacolarne la comprensione dei contenuti. La chiave di lettura più appropriata per beneficiare del messaggio trasmesso è di disporsi con umiltà, e soprattutto coraggio, quali ingredienti necessari per liberarsi dei propri assunti religiosi e tradizionali che allontanerebbero dal sentimento del puro messaggio evangelico trasmesso dal testo; ci si dovrebbe togliere i calzari e prepararsi alle esperienze vissute sulla sabbia delle rive del lago di Galilea per poi bagnarsi nell’acqua del Giordano: questo, il giusto approccio per cogliere l’essenza di tutti i messaggi veicolati dallo scrittore e unti dallo Spirito di Verità. Non sarà la solita lettura devozionale che deve compiacere e mettere d’accordo uomini e istituzioni di turno, ma è la storia vera, personale e unica dell’autore, che merita di essere conosciuta probabilmente perché in essa, anche se mai scritte, si riflettono le esperienze di molti, il cui percorso esistenziale è stato mirabilmente alterato da un incontro personale con Dio quale personale Salvatore.
A rendere giustizia letteraria a questa testimonianza c’è la penna accademica di Patrizia Nicandro, cui bisogna riconoscere il pregio di aver saputo in maniera esemplare trasmettere il senso della testimonianza personale senza mai cedere alla tentazione di allinearla ad un qualsivoglia stile accademico o denominazionale. Anzi, le sue intuizioni nella compilazione del testo si sono rivelate corroboranti perché al lettore giungesse realmente il pensiero dell’autore, senza che questo debba mai essere interpretato.
It is the real value of Salvatore Esposito’s charming work, Un secolo di pentecostalismo italiano, that his reliance on sources undoes many of those cultural and denominational assumptions. The effect is not always intentional – Esposito... more
It is the real value of Salvatore Esposito’s charming work, Un secolo di pentecostalismo italiano, that his reliance on sources undoes many of those cultural and denominational assumptions. The effect is not always intentional – Esposito is himself an ADI minister. His patient sourcework, however, elicits the voices of people rarely heard in either the formal Italian accounts, or in those accounts considered sufficiently noteworthy to achieve translation into the dominant languages of Protestantism.
Research Interests:
1° Convegno di Studi
La Storia del Movimento Pentecostale Italiano
La costituzione, gli anni del dopoguerra
Research Interests:
In 1947, the Pentecostal Movement was an important subject matter for discussion in the Constituent Assembly and during the parliamentary questions from October 1952 to August 1954. However, for a long period of time, nobody knew anything... more
In 1947, the Pentecostal Movement was an important subject matter for discussion in the Constituent Assembly and during the parliamentary questions from October 1952 to August 1954. However, for a long period of time, nobody knew anything regarding this important milestone of the Italian Republic. Most probably, there is not only a single reason for this information void, but a number of factors connected with the specific historical period. Today, after more than a century, the Pentecostal Movement is moving the first steps towards the preservation of its historical memory: the fighting in Parliament for the recognition of their rights is an important stage of this work.

Il Movimento Pentecostale nel 1947 è stato un importante oggetto di discussione in sede di Assemblea Costituente e di interrogazioni parlamentari nel periodo ottobre 1952 – agosto 1954. Tuttavia, per lunghissimi anni, di questa pietra miliare della storia della Repubblica Italiana poco o nulla si è saputo. Probabilmente, il motivo di questo “vuoto” informativo non può essere isolato in una sola causa, piuttosto nel concorso di fattori ascrivibili ad un particolare periodo storico e ad esso contestualizzabili. Oggi, a distanza di oltre un secolo, il Movimento Pentecostale inizia a compiere i primi passi per la conservazione della propria memoria storica: di questo lavoro, la lotta parlamentare per il riconoscimento dei propri diritti, ne rappresenta una tappa fondamentale.