This study explores the relationship between the new migration literature and reflective anthropo... more This study explores the relationship between the new migration literature and reflective anthropology. The relationship between literature and anthropology becomes more and more significant and provides fruitful reading keys for transcultural ethnography. Migration literature in Italian is investigated through first and second generation migrant writers, so much so as to define a post-colonial Italian literature. Gender, ethnicity and migration configure as the keystones of the new plural and transcultural subjectivities of post-modern Italy.
This study explores the relationship between the new migration literature and reflective anthropo... more This study explores the relationship between the new migration literature and reflective anthropology. The relationship between literature and anthropology becomes more and more significant and provides fruitful reading keys for transcultural ethnography. Migration literature in Italian is investigated through first and second generation migrant writers, so much so as to define a post-colonial Italian literature. Gender, ethnicity and migration configure as the keystones of the new plural and transcultural subjectivities of post-modern Italy.
Il fenomeno delle aggregazioni giovanili, definite in una semplificazione generica e spesso
fuorv... more Il fenomeno delle aggregazioni giovanili, definite in una semplificazione generica e spesso fuorviante gang, trova nella città la scena privilegiata dove attuare strategie di violenza e sopruso, attingendo, spesso, a diversi background non sempre malavitosi. Lo studio affrontato in questo volume apre ad una riflessione attenta, in chiave di antropologia urbana, sulla percezione della città, in particolare da parte delle giovani generazioni attraverso le sub culture di cui sono protagoniste, siano esse legate all’età che alle stratificazioni culturali, etniche e di genere. In particolare la ricerca ha affrontato lo studio di tutti gli attori del complesso campo sociale che caratterizza la città postmoderna e che possono contribuire alla ricostruzione del fenomeno. Muovendo dai vari approcci teorici, l’analisi offre un excursus che affronta anche la questione del genere legata alla presenza femminile nelle gang e alla gestione della violenza. Nella seconda parte del volume ampio spazio è dedicato a diverse forme di etnografia frutto della ricerca sul campo. In particolare le interviste a tre figure dello Stato, ovvero il Presidente del tribunale dei minorenni di Napoli, il Sostituto Procuratore Capo presso il tribunale dei minorenni di Napoli e l’Ispettore superiore SUPS della Polizia di Stato, chiariscono e fanno emergere i vissuti e lo spaccato sociale che sottende alle aggregazioni giovanili di Napoli e non solo, mettendo in evidenza le responsabilità di tutti i protagonisti sociali della vita della città in particolare la famiglia, la scuola, lo Stato. Inoltre una parte innovativa dello studio è riservata ad una dettagliata analisi del fenomeno mediatico che ne deriva e all’uso del web che ne viene fatto offrendo materiali significativi per una proficua netnografia. Lo sguardo antropologico della studiosa invita alla complessa interpretazione dell’antinomia che caratterizza la città attraverso l’analisi del disorientamento, del malessere e del disagio che questa provoca soprattutto negli adolescenti, mettendo in relazione la disgregazione del tessuto sociale urbano e l’alterazione dei modi di vivere, e soprattutto dei valori, l’esclusione sociale e l’assenza di aspettative. Il saggio finale di Emilia Di Martino offre un’utile comparazione con fenomeni europei di vissuti urbani. Il volume costituisce un utile punto di riferimento per orientarsi nel labirinto del fenomeno che è sempre più presente nelle città italiane e non solo.
Ritual Silences, Existential Silences. Reflections between anthropology and philosophy. The essay... more Ritual Silences, Existential Silences. Reflections between anthropology and philosophy. The essay investigates the cultural shaping of silence and the functions it has performed throughout the centuries. In the first part, the characteristics of 'ritual silences' are defined as possible accesses to knowledge, necessary to understand the truth and reach authentic eudaemony. Specific attention will be given to Pythagoras and his use of silence as a practice of listening and inner growth, in a unique blend of shamanism and philosophy. The work will then analyse silence from a gender perspective, focusing on female silences between the public and private spheres. The last section addresses 'existential silences', by comparing cultural anthropology and philosophy. Drawing upon Heidegger's On the Way to Language, the section illustrates how willingness to listen to the other imposes a silence that is not the absence of sound, but rather calmness, which alone can generate and restore an authentic existence by overcoming small-talk, for an authentic transcultural society.
Questo libro rappresenta la prima pubblicazione del Centro Interuniversitario di Studi e Ricerche... more Questo libro rappresenta la prima pubblicazione del Centro Interuniversitario di Studi e Ricerche sulla Storia delle Paste Alimentari in Italia ed è dedicato alla memoria di Renzo Paolo Corritore, prematuramente scomparso nel luglio 2015.
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Papers by Annalisa Di Nuzzo
fuorviante gang, trova nella città la scena privilegiata dove attuare strategie di violenza e sopruso, attingendo,
spesso, a diversi background non sempre malavitosi. Lo studio affrontato in questo volume apre ad una
riflessione attenta, in chiave di antropologia urbana, sulla percezione della città, in particolare da parte delle
giovani generazioni attraverso le sub culture di cui sono protagoniste, siano esse legate all’età che alle
stratificazioni culturali, etniche e di genere. In particolare la ricerca ha affrontato lo studio di tutti gli attori
del complesso campo sociale che caratterizza la città postmoderna e che possono contribuire alla
ricostruzione del fenomeno. Muovendo dai vari approcci teorici, l’analisi offre un excursus che affronta
anche la questione del genere legata alla presenza femminile nelle gang e alla gestione della violenza. Nella
seconda parte del volume ampio spazio è dedicato a diverse forme di etnografia frutto della ricerca sul
campo. In particolare le interviste a tre figure dello Stato, ovvero il Presidente del tribunale dei minorenni di
Napoli, il Sostituto Procuratore Capo presso il tribunale dei minorenni di Napoli e l’Ispettore superiore SUPS
della Polizia di Stato, chiariscono e fanno emergere i vissuti e lo spaccato sociale che sottende alle
aggregazioni giovanili di Napoli e non solo, mettendo in evidenza le responsabilità di tutti i protagonisti
sociali della vita della città in particolare la famiglia, la scuola, lo Stato. Inoltre una parte innovativa dello
studio è riservata ad una dettagliata analisi del fenomeno mediatico che ne deriva e all’uso del web che ne
viene fatto offrendo materiali significativi per una proficua netnografia. Lo sguardo antropologico della
studiosa invita alla complessa interpretazione dell’antinomia che caratterizza la città attraverso l’analisi del
disorientamento, del malessere e del disagio che questa provoca soprattutto negli adolescenti, mettendo in
relazione la disgregazione del tessuto sociale urbano e l’alterazione dei modi di vivere, e soprattutto dei
valori, l’esclusione sociale e l’assenza di aspettative. Il saggio finale di Emilia Di Martino offre un’utile
comparazione con fenomeni europei di vissuti urbani. Il volume costituisce un utile punto di riferimento per
orientarsi nel labirinto del fenomeno che è sempre più presente nelle città italiane e non solo.