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2020, "Antropologia culturale" Kottac,C.P. ed.italiana a cura di Laura Bonato ( terza edizione)
2010 •
Dans cet article il est question de la filiation symbolique telle qu'elle s'inscrit dans quelques fictions autobiographiques de femmes auteurs. C'est dans le travail d'ecriture que s'elabore la transformation du personnage de la 'fille' en 'femme' et 'femme-auteur'. Il s'agira d'interroger la transition ou la rupture entre la genealogie parentale et la position de l'auteur(e) dont les filiations peuvent s'elargir a des figures litteraires ou fictionnelles. Nous avons choisi deux textes : l'un, Una donna (Une femme) de Sibilla Aleramo constitue, a l'aube du XXe siecle, un tournant dans l'ecriture des femmes : la narratrice y raconte l'itineraire d'une femme vers la liberte et l'ecriture, au prix de ruptures et abandons de pere, fils et mari. De l'autre cote, le journal intime de Elsa Morante, Diario '38 montre, par l'ecriture des reves, le surgissement de figures emblematiques de l'inc...
Il pensiero al femminile. Simone Weil, Edith Stein
IL PENSIERO AL FEMMINILE2018 •
Uno studio sulla specificità del filosofare in una prospettiva femminile. prima parte di un lavoro proseguito poi con un saggio su Hannah Arendt
Andrea Andretto
Femminilità e profezia2018 •
1) Profezia e mediazione. «La profezia può essere considerata, senza scandalo alcuno, il ministero più alto nella Bibbia, più importante dello stesso sacerdozio. Il profeta, infatti è il mediatore per eccellenza tra cielo e terra, tra bocca di Dio e orecchio dell'uomo». 1 Nella definizione di profezia che ho colto dalla riflessione di Annalisa Guida, emerge il legame profondo che esiste tra la figura del profeta e quella del mediatore. Sappiamo tutti molto bene che il «mediatore» è colui che ha la funzione di rendere possibile e di facilitare l'incontro tra due parti che sono tra di loro, per i più svariati motivi, lontane. Ne viene dunque che il profeta non apre la bocca per dire delle cose o peggio ancora per fare delle chiacchiere; il vero profeta è colui che che ha preso chiara coscienza che la sua bocca è uno strumento posto a servizio di Dio, affinché con le parole da lui proferite ogni ascoltatore possa trovare la strada per incontrarsi e riconciliarsi con Dio stesso. Non a caso un cristiano crede che Gesù, parola definitiva di Dio, è re, sacerdote, profeta. 2 Profeta e profetessa sono dunque uomini e donne che vivono un rapporto appassionato di ricerca e allo stesso tempo di repulsione nei confronti Parola di Dio. Si pensi in modo particolare alla vicenda del profeta Giona che, in prima battuta, si rifiuta di obbedire alla parola che lo vuole profeta in Ninive. La storia di Giona, peraltro, rivela con chiarezza che 3 il profeta può anche respingere la chiamata da Dio, tuttavia è Dio stesso che non guardando a genealogia o a tradizione umane particolari, sceglie il "suo" uomo, la "sua" donna, affinché tutta la sua esistenza diventi profetica. Per il testo sacro diventerà "profetica" anche la sua ribellione di fronte alla Parola di Dio che lo invia a Ninive: questo per dire che le Scritture Sante ci presentano la figura del profeta come la storia di un uomo che vive un travagliato percorso di fede e che alla fine si abbandona e si lascia sedurre dalla missione di collaborare al progetto di Dio di salvare il suo popolo. Ne guadagniamo dunque che nessuno si rende profeta da se stesso: nemmeno se si proclama un anno di riflessione sul ruolo profetico che la vita consacrata può avere ancora oggi! Piuttosto si deve cercare di comprendere come Dio chiede oggi, alla singola coscienza cristiana, di essere un "Suo profeta", collaboratore del suo progetto di salvezza per tutti gli uomini di oggi, inseriti nei problemi vitali di un tempo che è differente da quello della profezia biblica. Da sempre infatti il profeta si sente per certi versi un uomo "fuori tempo", chiamato tuttavia a condividere tutta la compassione con la quale Dio guarda a questo lasso di storia, con le sue caratteristiche peculiari e ai suoi problemi. approfondimento dal punto 2 di vista sistematico: MOIOLI G., Cristologia. Proposta sistematica, Centro Ambrosiano, Milano 2015, pp. 138-143. Per un approfondimento dal punto di vista biblico si veda il pur sempre valido: SEGALLA G., La Cristologia del nuovo testamento, Paideia, Brescia 1985, pp. 48-63.154-155. VIGNOLO R., Un profeta tra umido e secco.
Il femmineo e il rosso
Il femmineo e il rosso2017 •
La femminilità è fortemente connessa alla simbologia del rosso, in quanto colore legato alla fertilità e al sangue che si versa per la vita per il concepimento e non per la morte. Simbolo legato al mondo femminile, si pensi alle tante eroine delle fiabe da Rosamunda a Biancaneve, dalla Bella Addormentata a Cappuccetto Rosso tutte hanno come simbolo il colore rosso. Il rosso-simbolo del fuoco dello Spirito Santo inspira altresì il sapere e infonde la conoscenza sugli Apostoli, il colore del fuoco è simbolo della conoscenza, si pensi al mito di Promētheús che porta il fuoco agli uomini e alla mela dell’albero della conoscenza nell’Eden che è rossa come rosso è il Dio della Genesi denominato: Signore del Fuoco. Il rosso è legato alla guerra perché è il colore che il metallo assume quando è posto nella fornace, infatti la scelta di identificare con il nome di Marte il pianeta dal colore rosso è dovuto agli ossidi di ferro prevalenti sulla sua superficie. Parole Chiave Femminilità Rosso Simbolo Conoscenza Abstract Femininity is strongly linked to the symbolism of red as a color tied to fertility and blood that is poured into life for conception and not for death.Symbol to the feminine world, one thinks of the many heroines of Rosamunda's fairy tales in Snow White, from the Lovely Sleeping to Little Red Riding Hood, all have the red color symbol.The red symbol of the fire of the Holy Spirit also inspiresand infuses knowledge of the Apostles, the color of fire is a symbol of knowledge, think of the myth of Promētheús that brings the fire to the men and the apple of the tree of knowledge in 'Eden that is red as red is the God of Genesis called: Lord of Fire. Red is linked to war because it is the color that metal takes when it is placed in the furnace, in fact the choice to identify with the name of Mars the red-colored planet is due to iron oxides prevalent (...)
Su la testa
Viaggio attraverso i femminismi2010 •
Viaggio attraverso i femminismi. Giovanna Capelli intervista Eleonora Cirant in: "Su la testa. Materiali per la rifondazione comunista", 2010, n. 9
https://niclavassallo.net/ Sommario: La riflessione sull'attività epistemica femminile è un fenomeno decisamente attuale che presenta concrete aspirazioni filosofiche. Quali sono le sue motivazioni e quali le sue innovazioni rispetto all'epistemologia tradizionale? Nonostante da diverse fonti provengano voci a proposito della presunta fine dell'epistemologia, quest'ultima è sempre più oggetto di studio, perlomeno nelle scuole filosofiche di matrice analitica. Tra le ultime forti tendenze da rilevare in seno a queste vi è un cospicuo lavoro nell'ambito delle epistemologie femministe, il quale si oppone sì a diversi assunti della tradizione, ma non ritiene affatto che ogni progetto epistemologico debba venire abbandonato: l'obiettivo è piuttosto quello di criticare e rivedere il quadro tradizionale al fine di presentare nuovi approcci e soluzioni. Tale lavoro è diventato talmente variegato, solido e ragguardevole da indurre una casa editrice prestigiosa, Blackwell, a recepire il bisogno di pubblicare un'introduzione alle suddette epistemologie 1. Qui di seguito tenterò di esporre sinteticamente alcune loro linee di ricerca peculiari. CONTRO LA TRADIZIONE Per la tradizione sono di certo saldi tre punti: primo, l'epistemologia rappresenta la filosofia prima, nel senso di Descartes, ovvero è un'impresa a priori su cui deve basarsi ogni altra speculazione filosofica; secondo, la conoscenza dipende dai fondamenti, ovvero è il fondazionalismo la dottrina della giustificazione da adottarsi per comprendere che cos'è la conoscenza 2 ; terzo, la conoscenza va intesa nei termini delle rappresentazioni che il soggetto cognitivo ha del mondo oggettuale che lo circonda. Questi tre punti vengono contestati da quasi 1 Cf. Tanesini (1999). Sull'epistemologia analitica femminista l'unico lavoro disponibile in italiano è Garavaso (1998). Per un discorso introduttivo e panoramico sulla filosofia femminista si può utilmente consultare Restaino e Cavarero (1999). 2 Per quanto occorra ricordare anche il coerentismo, esso non si trova così massicciamente presente nella tradizione come il fondazionalismo.
Maternità. Prospettive e riflessioni intorno al cuore del femminile
Femminile e maternità2022 •
Per prima cosa dobbiamo osservare che da accadimento puramente ‘naturale’, la procreazione è divenuta oggetto di artifici scientifici e, quindi, di scelta. Le nuove tecniche riproduttive permettono infatti il concepimento di un figlio anche quando questo non sarebbe possibile per mezzo di unione sessuale tra uomo e donna. L’avvento della procreazione medicalmente assistita ha determinato un’evoluzione anche sul piano concettuale.
officinafilosofica: I-dee del femminile
I-DEE DEL FEMMINILE2019 •
C'era una volta delle dee, anzi volevo dire delle i-dee. Questa è la narrazione del viaggio di un gruppo che intraprese un'esplorazione oltre i confini dell'ordinario e si spinse oltre le mura della città dove si ergevano sacri luoghi dimenticati, rovine arcaiche. Questo è anche un invito per il lettore per avventurarsi in queste rovine dove risplendono segni, gesti, simboli e rappresentazioni di un femminile narrato dalle nostre antenate. Ogni idea offre una narrazione dove è possibile rintracciare un luogo speciale dove avveniva una trasformazione, ovvero detto con le parole dello storico delle religioni Eliade ogni rito di passaggio avveniva in un luogo preciso con un particolare senso del sacro. La psicoterapeuta e filosofa americana Jean Shinoda Bolen nella sua opera "le dee dentro la donna" attraverso la psicologia femminile e la mitologia greca, ci racconta sette modalità del femminile. Adesso il nostro compito è dalle immagini arcaiche trarne I-dee che ci mostrino, attitudini e modalità di coscienza. Analisi Filosofica Artemide e Athena sono i-dee di un'attitudine attiva e guerriera, entrambe vergini. Artemide per la mitologia greca era sorella di Apollo e colei che portava il carro lunare, protettrice delle gestanti, dei boschi e degli animali e dea della caccia. Come la Diana della mitologia romana, era portatrice di luce. Per il pantheon etrusco era Thana o Tanaquil, colei che protegge le giovani vergini e le ninfe con i raggi lunari. Sacerdotessa e maestra dell'arte della aruspicina e disciplina etrusca ovvero l'arte di predire il futuro e della guarigione. Colei che protegge la vista e gli occhi che divenne per i cristiani Santa Lucia. Artemide rappresenta l'agire con il cuore, lo spirito di indipendenza e autosufficienza, l'attrazione per le esplorazioni nei luoghi selvaggi. Protettrice delle cause delle altre donne. Immaginando la coscienza come qualcosa che illumina, in questo caso parliamo di una luce forte e concentrata ma anche un tipo di coscienza che porta luce in parti nascoste.
2006 •
Artelogie
Un recorrido. Septiembre 2016 Agosto 2018 Un voyage dans la crise sociétale, Maracaibo, Venezuela2023 •
1988 •
URBS: Revista de Estudios Urbanos y Ciencias Sociales
Reseña Carl Smith (2013) City Water, City Life. Water and infrestructure of ideas in urbanizing Philadelphia, Boston and Chicago2017 •
Transplantation
Angiogenesis induction by lymphocytes from tumor-bearing mice in a syngeneic combination1984 •
Developmental Medicine & Child Neurology
Outcome of craniopharyngioma in children: long‐term complications and quality of life2007 •
Scientific Reports
Toward steering the motion of surface rolling molecular machines by straining graphene substrate2023 •
2009 •
Tuning journal for higher education
The use of the video format as a teaching guide in university studies2023 •