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Cronaca della campagna di scavo 2013
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" Le terme e il mare " nasce da un progetto di ricerca che intende studiare i riflessi della grande epoca termale nel territorio, con particolare riferimento ai paesaggi costieri del Mediterraneo dal II all'VIII sec. d.C. Prodotto della... more
" Le terme e il mare " nasce da un progetto di ricerca che intende studiare i riflessi della grande epoca termale nel territorio, con particolare riferimento ai paesaggi costieri del Mediterraneo dal II all'VIII sec. d.C. Prodotto della cultura romana, in particolare del processo di romanizzazione del Mediterraneo, in epoca imperiale le terme divennero uno degli elementi essenziali alla definizione della vita civile, un naturale complemento al benessere, moltiplicandosi sia nelle città che negli insediamenti minori. Nella Tarda Antichità il loro uso è diffuso a tutti i livelli della società e risponde ai bisogni delle masse urbane, oltre che a quelli dell'élite aristocratica. Scopo del convegno è l'analisi del rapporto fra impianti termali e aree costiere, con particolare riferimento all'area del Nord Tirreno. Per i poster, invece, l'areale geografico sarà del tutto libero. CALL FOR POSTERS Il colloquio propone una sessione interamente dedicata ai poster, i cui argomenti potranno affrontare in ogni aspetto correlato al tema, e in ogni dimensione geografica. I poster accolti saranno esposti in occasione del convegno e gli autori potranno avere a disposizione uno spazio negli atti per una migliore illustrazione di quanto presentato. Un abstract completo di titolo, autori, istituzioni, dell'ampiezza massima di 150 parole, insieme a un CV, dovrà essere inviato alla segreteria del convegno termemare@gmail.com entro il 20 settembre 2016. Sono particolarmente incoraggiate proposte provenienti da giovani ricercatori.
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Campagne 2015. Fouille de la nécropole de Porta Nocera.
On connaît le rôle joué par les historiens dans la guerre de 14-18. Peut-être plus discrète mais tout aussi importante a été la mobilisation des archéologues et des historiens de l'art dans ce conflit, où la destruction de monuments et... more
On connaît le rôle joué par les historiens dans la guerre de 14-18. Peut-être plus discrète mais tout aussi importante a été la mobilisation des archéologues et des historiens de l'art dans ce conflit, où la destruction de monuments et d'oeuvres d'art a été systématiquement imputée à l'Allemagne. Ces actes de « barbarie » venaient corroborer l'idéologie du combat du droit mené contre des ennemis inhumains. Pendant la Grande Guerre, les historiens de l'art et archéologues – universitaires, directeurs de revues, théoriciens, érudits, inspecteurs du patrimoine, conservateurs, à la tête d'institutions culturelles ou responsables de fouilles – s'engagèrent sur le terrain ou à l'arrière. Les études réunies dans ce volume se proposent de contribuer à l'histoire des pratiques intellectuelles mises en oeuvre en temps de guerre, dans une perspective transnationale. La guerre est ainsi appréhendée comme un « laboratoire », où naissent des méthodes et des savoir-faire nouveaux en matière de recherche, de restauration et de conservation.

Ouvrage labellisé Mission du Centenaire de la Première Guerre mondiale
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