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Bartolo Anglani
  • Ostuni

Bartolo Anglani

Il libro autoprodotto raccoglie tutto ciò che l'autore ha scritto su Goldoni dal 1977 al 2024 che non sia stato compreso in altri libri usciti in precedenza. Comprende saggi e interventi, recensioni e la commedia "Il Fantasma di Arlecchino"
Analisi del "gioco" nella corrispondenza di Diderot.
In questo libro si analizza la funzione svolta dai ciarlatani e dagli imbroglioni, dagli impostori, dai bugiardi nel teatro gol-doniano, dai primi intermezzi giovanili fino alle commedie degli anni Cinquanta. I ciarlatani non sono... more
In questo libro si analizza la funzione svolta dai ciarlatani e dagli imbroglioni, dagli impostori, dai bugiardi nel teatro gol-doniano, dai primi intermezzi giovanili fino alle commedie degli anni Cinquanta. I ciarlatani non sono semplici portavoce di una condizione sociale, che il commediografo allinea con gli altri nelle sue scene per dare completezza alla sua rappre-sentazione del Mondo, e non sono nemmeno residui della Commedia dell’Arte in via di essere superati, ma sono «figu-re» del Teatro in quanto tale. Senza di loro non scatterebbe il gioco drammaturgico inquietante che rende Goldoni così «mo-derno». Goldoni inaugura così la serie moderna degli scrittori che comprendono la natura ciarlatanesca della creazione lette-raria. Alla parte dedicata esplicitamente alla fenomenologia dei ciarlatani segue una parte che comprende vecchi saggi (sulle Prefazioni, su Pietro Verri, su Don Giovanni) nei quali già l’autore aveva avviato l’analisi del «comico» goldoniano sotto il profilo della ciarlataneria e della menzogna. Bartolo Anglani ha insegnato Letterature Comparate all’Uni-versità di Bari e Letteratura italiana in università francesi e americane. Questo è il suo quarto (e ultimo) volume su Goldo-ni. Si è occupato di letteratura e di cultura del Settecento (Al-fieri, Verri, Rousseau, Diderot, Baretti, Ortes, Gozzi, Parini, Gorani), di Gramsci e di teoria e storia dell’autobiografia.
L’autore analizza alcuni passi del primo libro delle Confessions allo scopo di ricavarne spunti relativi al grande tema della memoria e dell’oblio in Rousseau, e colloca l’esperienza rousseauiana a mezza strada fra il paradigma lockiano... more
L’autore analizza alcuni passi del primo libro delle Confessions allo scopo di ricavarne spunti relativi al grande tema della memoria e dell’oblio in Rousseau, e colloca l’esperienza rousseauiana a mezza strada fra il paradigma lockiano della memoria come "magazzino" delle idee e l’immagine stendhaliana dell’affresco che ha perso alcune parti. Cio che emerge dalla lettura dei passi autobiografici e un uso particolare della visualita, grazie al quale Rousseau illude il lettore di "vedere" le scene dell’infanzia che in realta egli non descrive. Il saggio parte dai contributi di Starobinski e di Orlando, che vengono riassunti e commentati.
Il saggio fa una rassegna degli interventi sul teatro di Goldoni bel Settecento. L'essai passe en revue les interventions sur le théâtre de Goldoni au XVIIIe siècle. The essay reviews interventions on Goldoni's theatre in the 18th... more
Il saggio fa una rassegna degli interventi sul teatro di Goldoni bel Settecento.
L'essai passe en revue les interventions sur le théâtre de Goldoni au XVIIIe siècle.
The essay reviews interventions on Goldoni's theatre in the 18th century.
Der Essay gibt einen Überblick über die Interventionen in Goldonis Theater im 18. Jahrhundert.
In questo libro si analizza la funzione svolta dai ciarlatani e dagli imbroglioni, dagli impostori, dai bugiardi nel teatro gol-doniano, dai primi intermezzi giovanili fino alle commedie degli anni Cinquanta. I ciarlatani non sono... more
In questo libro si analizza la funzione svolta dai ciarlatani e dagli imbroglioni, dagli impostori, dai bugiardi nel teatro gol-doniano, dai primi intermezzi giovanili fino alle commedie degli anni Cinquanta. I ciarlatani non sono semplici portavoce di una condizione sociale, che il commediografo allinea con gli altri nelle sue scene per dare completezza alla sua rappre-sentazione del Mondo, e non sono nemmeno residui della Commedia dell’Arte in via di essere superati, ma sono «figu-re» del Teatro in quanto tale. Senza di loro non scatterebbe il gioco drammaturgico inquietante che rende Goldoni così «mo-derno». Goldoni inaugura così la serie moderna degli scrittori che comprendono la natura ciarlatanesca della creazione lette-raria. Alla parte dedicata esplicitamente alla fenomenologia dei ciarlatani segue una parte che comprende vecchi saggi (sulle Prefazioni, su Pietro Verri, su Don Giovanni) nei quali già l’autore aveva avviato l’analisi del «comico» goldoniano sotto il profilo della ciarlataneria e della menzogna. Bartolo Anglani ha insegnato Letterature Comparate all’Uni-versità di Bari e Letteratura italiana in università francesi e americane. Questo è il suo quarto (e ultimo) volume su Goldo-ni. Si è occupato di letteratura e di cultura del Settecento (Al-fieri, Verri, Rousseau, Diderot, Baretti, Ortes, Gozzi, Parini, Gorani), di Gramsci e di teoria e storia dell’autobiografia.
Analisi del tema del "gioco" nella Correspondance di Diderot, in particolare nelle lettere a Sophie Volland.
Come Casanova diventa scrittore.
Il volume analizza la corrispondenza fra Pietro e Alessandro Verri nel periodo della Rivoluzione Francese.
The essay analyzes a famous short story by Hawthorne (1804-1864), The Minister’s Black Veil, within the framework of Puritan theology founded on the repudiation of art and literature and, at the same time, on the necessity for the... more
The essay analyzes a famous short story by Hawthorne (1804-1864), The Minister’s Black Veil, within the framework of Puritan theology founded on the repudiation of art and literature and, at the same time, on the necessity for the believer to expose his own ego to the «public eye», thus risking risking at any moment to transform himself into an artist. The character of the story, Mr. Hooper, is in fact also an autobiographical torn between his Puritan heritage and his vocation for literature. Bartolo Anglani has taught Comparative Literature at the University of Bari and Italian Literature at French and American universities. He has written on Gramsci, Rousseau, Autobiography, Goldoni and other eighteenth-nineteenth century topics. He has recently published a book on Albert Camus.

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Il diario della prigionia a Cellelager di Filippo Anglani (1893-1974), medico di Ostuni (Br).
Il primo capitolo analizza alcuni passi del primo libro delle Confessions, consentendosi ampie digressioni su altri testi rousseauiani e sulla riflessione contemporanea sulla memoria, allo scopo di ricostruire il rapporto tra la memoria e... more
Il primo capitolo analizza alcuni passi del primo libro delle Confessions, consentendosi ampie digressioni su altri testi rousseauiani e sulla riflessione contemporanea sulla memoria, allo scopo di ricostruire il rapporto tra la memoria e l’oblio nella pratica della scrittura piuttosto che nella elaborazione teorica. L’oblio sarebbe, secondo la mia ipotesi, lo strumento che consente a Rousseau di gestire la doppiezza e la contraddittorietà non solo del suo Io ma dell’intero «sistema» di pensiero da lui elaborato. Il pensiero rousseauiano è, per dirla con una celebre espressione freudiana rinnovata in tempi più recenti da Francesco Orlando, una «formazione di compromesso» che, a differenza della dialettica di tipo hegeliano, non conduce a una sintesi superiore ma rimane perennemente scissa e non riesce mai a cancellare la parte negativa di sé. La contraddizione fondativa sta nel fatto che, mentre sul piano filosofico-teologico Rousseau nega il peccato originale e sostiene che gli uomini nascono buoni e vengono corrotti dalla società, il racconto delle Confessions (progettato per rendere visibile nella vita di un individuo la verità della teoria) è impostato sulla caduta e sul peccato originale. L’elaborazione filosofica assume così un carattere “tragico” in quanto i poli opposti che lo strutturano rimangono sempre «inconciliati», come diceva Orlando. Rousseau aveva progettato l’autobiografia come il luogo in cui il racconto della sua vita avrebbe confermato la teoria dell’uomo esposta negli scritti teorici, ma la scrittura lascia emergere quei conflitti fondativi che l’elaborazione teorica era riuscita a conciliare. Rousseau così ha bisogno di inventare «un altro» al quale attribuire le azioni e i pensieri che confliggono con la filosofia della virtù e dello spirito repubblicano. A questo scopo egli usa spesso la categoria del «delirio» e dello spossessamento di sé. Prima ancora di giungere ai Dialogues che drammatizzano la scissione tra «Jean-Jacques» e «Rousseau», nelle Confessions la narrazione apparentemente coerente e “monologica” si snoda sulla differenza e sulla distanza tra le azioni del personaggio e il punto di vista del narratore.
Nel secondo capitolo il paradigma del conflitto tra la memoria e l’oblio si applica al tema dei ciarlatani e degli avventurieri, che costituisce una parte notevole del racconto autobiografico e che molti interpreti tendono a ridimensionare come residuo di una prima giovinezza un po’ scapestrata poi superata dalla formazione del filosofo e dello scrittore. La mia ipotesi è che l’ombra della ciarlataneria segua tutta la vicenda di Rousseau e condizioni anche la formazione del suo «sistema». Il capitolo è costruito come una sorta di romanzo nel quale compaiono volta a volta gli avventurieri e i ciarlatani che hanno affascinato Jean-Jacques, e in particolare il musicista Venture de Villeneuve.
Il terzo capitolo riprende l’analisi della quarta Promenade avviata nel libro del 1996 e la completa con la lettura di alcuni episodi che, taciuti nelleConfessions, sono raccontati in questa ultima opera.
Questa sintesi è in realtà molto riduttiva e non può dar conto dei tanti risvolti e delle tante osservazioni fatte durante il libro, e tuttavia può servire a collocare il libro medesimo nella sua luce. Sono continui i riferimenti alla critica rousseauiana contemporanea e del recente passato. Si dà un grande spazio alla lezione di Starobinski e al dibattito “neurologico” sulla memoria e sull’oblio. Benché tocchi vari temi di carattere filosofico, il libro è sostanzialmente un’analisi “letteraria” della scrittura rousseauiana, fondata sulla certezza (di matrice starobinskiana) che il testo debba essere “ascoltato” e non solamente compreso sul piano intellettuale. Nel caso di Rousseau questa regola generale consente scoperte interessantissime.
Il PDF contiene le mie opere teatrali.
This PDF contains my plays.
Le PDF contient mes pièces de théâtre.
Das PDF enthält meine Theaterstücke.
Analizza alcuni episodi delle "Reveries" di Rousseau tralasciati nelle "Confessions"
Traduzione delle Strictures contro Mrs Thrale-Piozzi pubblicate da Baretti nel 1788
Research Interests:
Il volume raccoglie saggi e interventi su Vittorio Alfieri nati in occasione delle celebrazioni alfieriane tra il 1999 e il 2003 e altri composti in tempi successivi. Quelli già pubblicati sono stati rivisti e riscritti. Il primo... more
Il volume raccoglie saggi e interventi su Vittorio Alfieri nati in occasione delle celebrazioni alfieriane tra il 1999 e il 2003 e altri composti in tempi successivi. Quelli già pubblicati sono stati rivisti e riscritti. Il primo capitolo, La tragedia impossibile, passa in rassegna le interpretazioni novecentesche del problema della «tragedia» in Alfieri. Il secondo, La profanazione dell’eroico, tenta di ricostruire la vocazione alfieriana a un tragico intrecciato e compromesso con il comico. Il terzo, L’«astrattezza», analizza le interpretazioni offerte dalla cultura democratica e di sinistra dell’Alfieri «politico». Il terzo, Vittorio sul lettino, discute le interpretazioni psicoanalitiche del teatro alfieriano. Gli ultimi due capitoli sono dedicati alla lettura di tre composizioni tragiche: i due Bruti e il Filippo, sempre nell’orizzonte della profanazione del tragico.
Research Interests:
Research Interests:
Racconti
Research Interests:
Contiene saggi su Diderot, Casanova, Galiani-d'Epinay, Paisiello, Leopardi.
Contiene saggi su Gasparo Gozzi. Indice: Premessa, p. 5. Le contraddizioni del «moderno». Pubblico e scrittura in Gasparo Gozzi. Gozzi «moderato», p. 11. Le «Lettere Diverse», ovvero il disagio della modernità, p. 21. Pubblico e... more
Contiene saggi su Gasparo Gozzi. Indice:
Premessa, p. 5.

Le contraddizioni del «moderno». Pubblico e scrittura in Gasparo Gozzi.
Gozzi «moderato», p. 11.
Le «Lettere Diverse», ovvero il disagio della modernità, p. 21.
Pubblico e scrittura nella «Gazzetta Veneta», p. 43.

Gasparo «par lui-même», p. 61.

Schede, p. 91.

Bibliografia, p. 107.
Raccoglie vari interventi su Goldoni, recensioni e una commedia sull'incontro fra Goldoni e Rousseau