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In Natura Società Letteratura, Atti del XXII Congresso dell'ADI-Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018), a cura di A.
In alcuni spettacoli di Romeo Castellucci viene chiamata in causa e riconsiderata la condizione estetica del «dopo Auschwitz», posta da Adorno e più recentemente riconsiderata da Agamben, nella dimensione veritativa di un’arte “non... more
In alcuni spettacoli di Romeo Castellucci viene chiamata in causa e riconsiderata la condizione estetica del «dopo Auschwitz», posta da Adorno e più recentemente riconsiderata da Agamben, nella dimensione veritativa di un’arte “non serena”. Quella, appunto, seguente alla Shoah che ci riporta alla personalissima interpretazione di Castellucci, prima nel ripensamento radicale del protagonista nell’Amleto. La veemente esteriorità della morte di un mollusco (1992), poi in Auschwitz, atto secondo di Genesi. From the Museum of Sleep (1997), in cui la scena con-vive con l’orrore che tale parola evoca nella coscienza dello spettatore, come «conseguenza estrema e non immaginabile della Genesi dell’uomo», tuttavia stadio ineludibile del suo concepimento, in un percorso che incrocia la “voce muta”, la “voce-corpo” dei bambini (non esiste la voce di un bambino che provenga dai lager) e quella di Artaud che introduce la “scientifica” definizione del «corpo senza organi». L’orrore nella Genesi e il teatro come genesi dell’atto creativo.
Focus di approfondimento su alcune produzioni di Scena Verticale, a cura di CARLO FANELLI
In Natura Società Letteratura, Atti del XXII Congresso dell'ADI-Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018), a cura di A.
The article offers a renewed interpretative gaze on Vincenzo Tieri, a not secondary figure of the Italian theatre of the twentieth century. From the first experiences, in amateur journalism and theatre, to full artistic maturity in Rome.... more
The article offers a renewed interpretative gaze on Vincenzo Tieri, a not secondary figure of the Italian theatre of the twentieth century. From the first experiences, in amateur journalism and theatre, to full artistic maturity in Rome. Here the debut in theatrical writing, which was followed by a decade dedicated to criticism. Then the success, with Taide, his most fortunate comedy, in 1932. To follow, his work as a screenwriter and political commitment in Giannini's Fronte dell'Uomo Qualunque and in the Assemblea Costituente. Institutional positions, as a member of the broadcasting supervision commission and chairman of the SIAD, chairman of the IDI and commissioner of the Dor Section of the SIAE. After the war he measured himself with directing and directed the Piccolo Teatro di Palermo in the two-year period 1955-57. In 1959, he resumed journalistic activity as a theatre and television critic, on «Telesera» and «Il Tempo», until his death on January 4, 1970.
Nacque da Francesco e Marietta Marini.Frequentò il Ginnasio-Convitto «Garopoli», dove si diplomò nel 1913. Nel 1911, ancora studente, fu chiamato a insegnare presso la Scuola serale per emigranti, diretta dal professore Nicola Gallearano,... more
Nacque da Francesco e Marietta Marini.Frequentò il Ginnasio-Convitto «Garopoli», dove si diplomò nel 1913. Nel 1911, ancora studente, fu chiamato a insegnare presso la Scuola serale per emigranti, diretta dal professore Nicola Gallearano, dove proseguì la sua esperienza pedagogica, interrotta dalla chiamata alle armi nel 1915. Richiamato dalla leva, fu nominato membro del Patronato scolastico insieme a Raffaele Amato, e designato direttore amministrativo del «Ricreativo asilo» per i figli dei militari inviati al fronte, dall'ispettore scolastico Adolfo Costa; divenne, poi, segretario della sezione comunale dell'Unione nazionale degli insegnanti italiani. Già nel maggio
Versione espansa e parzialmente inedita di un saggio pubblicato in altri volumi e riviste
Con questo articolo si intende porre attenzione sulla situazione del teatro in Calabria. Il termine “contemporaneo” fissa non solo un dato cronologico, quanto un preciso ambito artistico che inquadra il teatro calabrese più giovane.... more
Con questo articolo si intende porre attenzione sulla situazione del teatro in Calabria. Il termine “contemporaneo” fissa non solo un dato cronologico, quanto un preciso ambito artistico che inquadra il teatro calabrese più giovane. L’indagine si muove sull’attività di gruppi che portano avanti, ciascuno con la propria specificità, un percorso di creazione e ricerca. Come si vedrà tali realtà riescono, in alcuni casi, a porre in relazione i linguaggi della scena contemporanea con temi e condizioni tipicamente locali, superando le maglie del folklore e del genius loci, affermandosi anche a livello nazionale.
This paper intends to verify new theoretical paths linked to the connection between theater and images in Renaissance culture, underlining the function of ekphrasis of the scene that dramaturgy undertake in the Italian and Elizabethan... more
This paper intends to verify new theoretical paths linked to the connection between theater and images in Renaissance culture, underlining the function of ekphrasis of the scene that dramaturgy undertake in the Italian and Elizabethan theater. The interplay between the scene figurative dimension and the dramaturgy ekphrastic contribution achieved in the agreement between scenic space (which includes the places pictured in the scenography) and figurative elements materially absent from the scene, revealed by the spectator prompted by the dramaturgical ekphrasis. Intertwining between sight and imagination that supports the requirement for verisimilitude and mimesis.
La messa in scena della “Calandria” di Bibbiena a Lione il 27 settembre 1548 CARLO FANELLI, University of Calabria Bernardo Dovizi da Bibbiena’s Calandria is one of early Italian Renaissance’s most famous comedies. Successfully staged... more
La messa in scena della “Calandria” di Bibbiena a Lione il 27 settembre 1548
CARLO FANELLI, University of Calabria
Bernardo Dovizi da Bibbiena’s Calandria is one of early Italian Renaissance’s most famous comedies. Successfully staged several times during the Sixteenth century, it became the subject of systematic investigation after the rediscovery of the Renaissance comic tradition. Its first representation, which took place in Urbino on 6 February 1513, drew considerable scholarly interest; other studies focused, and partially shed light, on its representations in Rome the following year. Another significant episode in the staging history of the Calandria is its lavish representation in Lyon in 1548, which however remains underexplored. The present essay focuses precisely on this representation, and especially on the interpretation of its intermissions, with the aim to highlight its peculiarities in the dramatic panorama of its time.

Keywords: Renaissance Italian theatre; comedy; Cazzuola Troup; Italian theatre in France; Bibbiena; Peruzzi; scenography.
In Natura Società Letteratura, Atti del XXII Congresso dell'ADI-Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018), a cura di A.
Il teatro contemporaneo ha ripensato la tragedia e, per questa via, il tragico. Ciò è quanto discuteremo in questo contributo. Ci interrogheremo sulla possibilità di osservare questi due ambiti scindendoli superando, quindi, l’unicità... more
Il teatro contemporaneo ha ripensato la tragedia e, per questa via, il tragico. Ciò è quanto discuteremo in questo contributo. Ci interrogheremo sulla possibilità di osservare questi due ambiti scindendoli superando, quindi, l’unicità della tragedia. Nonostante il teatro contemporaneo abbia favorito l’affermazione di nuovi linguaggi e la loro ibridazione e la tragedia classica sia stata oggetto di riconsiderazioni spesso radicali, essa ha, tuttavia, conservato inalterato il mandato di illustrare il senso tragico del vivere. Proveremo, infine, a comprendere se il suo statuto e i suoi personaggi, che guardano ad una prassi millenaria, possano parlare al mondo contemporaneo e interpretarne la complessità.
CARLO FANELLI Galilei teatrante? «Argomento e traccia d’una commedia» di Galileo Galilei. «Il buon insegnamento è per un quarto preparazione e tre quarti teatro». In questo noto aforisma Galileo Galilei attesta l’utilità dell’arte... more
CARLO FANELLI
Galilei teatrante? «Argomento e traccia d’una commedia» di Galileo Galilei.
«Il buon insegnamento è per un quarto preparazione e tre quarti teatro». In questo noto aforisma Galileo Galilei attesta l’utilità dell’arte teatrale nell’ammaestramento dottrinale e ne palesa, altresì, una tensione verso il suo esercizio. A comprovare ulteriormente tale considerazione, oltre alla prossimità con Ruzante e l’impianto “teatrale” del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, restano anche l’Argomento e traccia d’una commedia, su cui s’intende riportare attenzione. In tali «abbozzi», infatti, Galilei esibisce una buona conoscenza della prassi comica coeva ed una perizia nella scrittura teatrale più che speculativa che li rendono ancora di grande interesse.
Lo studio di Carlo Fanelli si propone come excursus ampio e documentato sulla cultura teatrale del Cinquecento italiano, per poi soffermarsi in modo particolare sulla figura di Bernardo Dovizi da Bibbiena, segretario di Giovanni de’... more
Lo studio di Carlo Fanelli si propone come excursus ampio e documentato sulla cultura teatrale del Cinquecento italiano, per poi soffermarsi in modo particolare sulla figura di Bernardo Dovizi da Bibbiena, segretario di Giovanni de’ Medici, cardinale, legato pontificio nonché autore della commedia classicheggiante a contenuto erotico La Calandria. Partendo, quindi, da un esame dell’uomo del Rinascimento e del ruolo che la corte, in quel periodo, detiene come polo di attrazione culturale, nonché come scenario ideale per la rappresentazione delle commedie, Fanelli analizza criticamente La Calandria del Bibbiena, che, «con i suoi intrecci scenici ben determinati e studiati», rispecchia in pieno i canoni artistici e culturali del Cinquecento. Se ne scoprono, quindi, i sottofondi simbolici e, soprattutto, i modelli, che vanno dalla commedia antica il teatro di Plauto e di Terenzio ebbe un ruolo fondamentale nel Rinascimento - fino al Decameron del Boccaccio, i cui personaggi, specie il famoso Calandrino, offrono non pochi spunti per la caratterizzazione dei personaggi de La Calandria.
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Questo libro percorre, per la prima volta, la storia del teatro in Calabria durante il fascismo. Si tratta di un periodo in cui anche la regione fu interessata dalla politica culturale del regime che, con enti come l’O.N.D.... more
Questo libro percorre, per la prima volta, la storia del teatro in Calabria durante il fascismo. Si tratta di un periodo in cui anche la regione fu interessata dalla politica culturale del regime che, con enti come l’O.N.D. (Organizzazione Nazionale Dopolavoro) e rigide normative, intendeva vincolare il mondo della cultura e dello spettacolo al controllo centrale. L’esempio è quello delle compagnie filodrammatiche di Cosenza, unica forma di teatro praticato in loco, a fronte dell’arrivo di compagnie provenienti da tutta la nazione. Poi, gli spettacoli di lirica e di prosa dei Carri di Tespi (in cui si segnala il contributo di Vincenzo Tieri), che si fermavano nelle piazze coinvolgendo le masse, invenzione degli intellettuali di regime per diffondere lo spettacolo nei luoghi dove non era praticato. Questa forma di teatro viaggiante visita regolarmente Cosenza e la regione durante tutti gli anni Trenta. Su questo profilo si distingue Michele De Marco che, sebbene per brevissimo tempo, prima di essere bloccato dal regime, promuove e guida una sua compagnia filodrammatica che mette in scena i suoi testi vernacolari, distaccandosi dal genere della commedia brillante tipico dei repertori di queste compagnie.
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Il presente articolo intende indagare il legame tra la retorica e la commedia rinascimentale nella misura in cui la retorica stessa funge da dispositivo linguistico atto a sostenere la mimesi del reale e la natura umana. In quanto... more
Il presente articolo intende indagare il legame tra la retorica e la commedia rinascimentale nella misura in cui la retorica stessa funge da dispositivo linguistico atto a sostenere la mimesi del reale e la natura umana. In quanto elemento costitutivo delle tecniche della persuasione, l’utilizzo della retorica è finalizzato alla volontà di apprendimento. In tal senso, quindi, il teatro, e nello specifico la commedia, si pone come strumento di indagine della natura umana, la cui rappresentazione fatta oggetto dalla finzione è percepita dallo spettatore come realtà da conoscere. Ciò è decisivo nella commedia rinascimentale in quanto genere governato dal principio mimetico e dalle altre costruzioni retoriche invalse nella pratica della cortigianeria. Tale formulazione ha come riferimento normativo le dottrine di Aristotele Cicerone e Quintiliano e la commedia latina.
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Con questo contributo si intende fornire nuova luce sulla cerchia di studiosi rinascimentali del Meridione la cui attività precede e, per un certo verso, anticipa per spunti e definizioni, il pensiero di Bernardino Telesio. Si tratta di... more
Con questo contributo si intende fornire nuova luce sulla cerchia di studiosi rinascimentali del Meridione la cui attività precede e, per un certo verso, anticipa per spunti e definizioni, il pensiero di Bernardino Telesio. Si tratta di personalità come Parrasio, i fratelli Martirano, Antonio Telesio, (zio e precettore di Bernardino), Sertorio Quattromani, nella cui attività alla filosofia hanno associato la filologia, il teatro e la lirica. La fervida attività intellettuale, che vede questi studiosi impegnati tra la Calabria e l’Europa, sarà ricostruita attraverso nuove acquisizioni di documenti e aggiornamenti bibliografici.
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Prendendo il via dalle teorie settecentesche che collocano l’attore in posizione centrale nell’estetica teatrale, una lunga serie di riflessioni successive raggiungono il Novecento riconsiderando il rapporto recitazione-emozione in... more
Prendendo il via dalle teorie settecentesche che collocano l’attore in posizione centrale nell’estetica teatrale, una lunga serie di riflessioni successive raggiungono il Novecento riconsiderando il rapporto recitazione-emozione in termini dialettici e non più relativi. Ne consegue una verifica radicale dell’attorialità su cui agisce l’impulso pervenuto dalle avanguardie storiche e dal cinema, le cui istanze estetiche e tecnologiche impongono alla recitazione l’astrazione dal realismo e una virata anti-mimetica e anti-rappresentativa, rimettendone profondamente in discussione lo statuto.
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Questo volume raccoglie gli atti del convegno Pasolini e la Calabria (Acri, 24-25 marzo 2023), accolto nelle celebrazioni ufficiali del centenario della nascita di Pasolini. Esso propone aggiornate osservazioni sulla relazione tra il... more
Questo volume raccoglie gli atti del convegno Pasolini e la Calabria (Acri, 24-25 marzo 2023), accolto nelle celebrazioni ufficiali del centenario della nascita di Pasolini. Esso propone aggiornate osservazioni sulla relazione tra il poeta e la Calabria – la sua presenza al Premio Crotone nel 1956 e nel ’57, le polemiche scaturite dalla descrizione del territorio di Crotone riportate ne La lunga strada di sabbia, alcuni ricordi delle riprese de Il Vangelo secondo Matteo – cui si uniscono contributi sulla poesia e le riflessioni dell’autore. I saggi contenuti forniscono un contributo originale nel contesto delle iniziative legate alle celebrazioni del centenario, insieme ad uno sguardo privo della retorica e del pregiudizio che spesso ha circondato il pensiero pasoliniano. Si rileva il suo protogramscismo e il profilo di intellettuale militante, il suo implacabile giudizio sulla borghesia, presa di mira anche col teatro e la sua demistificazione culturale e politica. Del Pasolini poeta, infine, si evidenzia la prospettiva majakovskiana, secondo cui “il poeta deve parlare quando il politico tace” e la sua ispirazione a reintegrare il sacro in un mondo dominato dal consumismo.