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  • Emanuela Coppola è ricercatrice in Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura (DIARC) dell’Università Federic... moreedit
The objective of LANDSUPPORT is the construction of a smart geoSpatial Decision Support System (S-DSS) , providing a powerful set of decision supporting tools – that will be open and freely accessible through the web – devoted to (i)... more
The objective of LANDSUPPORT is the construction of a smart geoSpatial Decision Support System (S-DSS) , providing a powerful set of decision supporting tools – that will be open and freely accessible through the web – devoted to (i) support sustainable agriculture/forestry, (ii) evaluate their interaction and trade-off with other land uses, including spatial planning and (iii) support the achievement of selected land policies of both EU and UN agenda, with special emphasis to the key, "achieving a land degradation-neutral world" and climate change mitigation goals. By doing that, LANDSUPPORT will reconcile urban regeneration policy ambitions with operational reality addressing the often overlooked support for planning/management actions at the very local scale. In fact, only by this approach incorporating the local dimension it is possible to produce DSS tools to simultaneously fulfil all high demand ing specific challenges such as the evaluation of "land use trade-o...
Oggetto del contributo è una lettura delle strategie relative al recupero dei centri storici dei “comuni appartenenti al territorio del Lagonegrese, un’area marginale della Basilicata ai confini della Calabria, lontana dai comuni... more
Oggetto del contributo è una lettura delle strategie relative al recupero dei centri storici dei “comuni appartenenti al territorio del Lagonegrese, un’area marginale della Basilicata ai confini della Calabria, lontana dai comuni capoluoghi di Potenza e di Matera e che per il Piano Strategico Nazionale è classificata come area rurale con problemi complessivi di sviluppo.
I centri storici che caratterizzano i comuni di questa area territoriale anche se non importanti dal punto di vista storico-architettonico, conservano - nella loro unicità - un indiscusso valore ambientale e testimoniale; essi appartengono quasi nella totalità dei casi a comuni cosiddetti “polvere”, molto spesso montani e caratterizzati da un progressivo fenomeno di spopolamento e abbandono, particolarmente inquietante se analizzato poi rispetto alla crescita imponente della fascia di popolazione anziana che normalmente vi risiede.
Ll pubblicazione affronta il tema della pandemia coniugato a quello dell’infrastruttura verde, della multifunzionalità degli spazi e della resilienza urbana. La necessità attuale della progettazione urbana odierna è limitare il consumo di... more
Ll pubblicazione affronta il tema della pandemia coniugato a quello dell’infrastruttura verde, della multifunzionalità degli spazi e della resilienza urbana. La necessità attuale della progettazione urbana odierna è limitare il consumo di suolo incrementando nuove azioni (come de-sealing, pocket-park e forestazione urbana) che oggi possono essere significativamente inserite nella costruzione di un green-grey continuum finalizzata alla costruzione di un’infrastruttura verde. L’impatto è significativo dal momento che la transizione ecologica e le health cities sono di centrale interesse nella comunità scientifica.
Il testo potrebbe essere definito - in parte - come un lavoro corale: dal momento che la seconda parte del libro - l’indagine urbana -, ha coinvolto oltre duecento studenti, 138 dell’ Istituto Comprensivo Michelangelo-Augusto e oltre 60... more
Il testo potrebbe essere definito  - in parte - come un lavoro corale: dal momento che la seconda parte del libro - l’indagine urbana -,  ha coinvolto oltre duecento studenti, 138 dell’ Istituto Comprensivo Michelangelo-Augusto e oltre 60 del Liceo Scientifico “Arturo Labriola”, quest’ultimi nell’ambito di un progetto biennale di alternanza scuola/lavoro svolto presso il Centro LUPT.
Il titolo vuole essere sia un omaggio al Laboratorio Bagnoli che negli anni novanta ha visto impegnati i maggiori urbanisti della scuola napoletana ma anche la riproposizione di un modello di lavoro che vuole ridare centralità al quartiere provando a raccontare i caratteri dell’articolata e complessa comunità urbana post-industriale che lo abita.
Negli ultimi 27 anni (e precisamente dal 1993, data della chiusura della “Fabbrica”), di Bagnoli si parla unicamente rispetto al grande progetto di trasformazione urbana dell’area Ilva-Italsider che stenta a decollare mentre il quartiere storico (noto come Rione Giusso) sta assumendo sempre più il carattere di una periferia urbana, carattere che non aveva mai avuto prima degli anni novanta.
Il testo si articola in tre parti. La prima parte del testo è il racconto storico-geografico di questo territorio che rappresenta la porta d’ingresso ai Campi Flegrei e la cerniera tra l’area napoletana e quella puteolana: dal progetto utopico di Lamont Young al quartiere operaio, dal processo di smantellamento della fabbrica al progetto di Parco Urbano.
La seconda parte del testo assume invece il carattere di un’indagine urbana e sociale in quanto nell’attesa di un rilancio che fatica a rivelarsi, con altri due colleghi urbanisti che abitano nel quartiere, Gilda Berruti e Giuseppe Bruno, negli ultimi tre anni ho realizzato un Laboratorio sulla qualità urbana che è diventato anche un laboratorio di ascolto. Gli studenti, infatti, hanno risposto a un questionario sui luoghi del quartiere e, in seguito, in un dialogo intergenerazionale, hanno intervistato alcuni cittadini sui suoi luoghi storici  funzionando anche come “laboratorio sulla memoria”. In quest’accezione il laboratorio si è confrontato con il testo elaborato vent’anni fa dagli studenti del medesimo liceo “Vivevamo con le sirene” (2001) sotto la guida di Mariella Albrizio e M. Antonietta Selvaggio provando a definire da un punto di vista sociologico il quartiere di Bagnoli a oltre un quarto di secolo dalla chiusura dell’Ilva-Italsider.
La terza parte sono i “segnali positivi” che si iniziano da qualche anno a leggere sul territorio dalla riapertura dell’ex area Nato al successo delle passeggiate identitarie  (le Jane’s Walk Naples) fino al recente concorso per i 110 anni del Circolo Ilva di Bagnoli.
Il Laboratorio Bagnoli ha avuto come fine quello di accrescere il senso civico dei giovani che vivono e frequentano il quartiere stimolandoli a non abituarsi a subire il degrado urbano ma a reagire ad esso. Apprendendo l’insegnamento del “diritto alla città” si è voluto far comprendere che un i luoghi in cui viviamo devono obbligatoriamente e necessariamente offrire spazi urbani vivibili e servizi pubblici efficienti.
The objective of this paper is to demonstrate how the anthropized environment has adjusted to the morphology of Vietri’s territory. It is not by coincidence that the title of this paper highlights the predominant morphological feature of... more
The objective of this paper is to demonstrate how the anthropized environment has adjusted to the morphology of Vietri’s territory. It is not by coincidence that the title of this paper highlights the predominant morphological feature of the landscape: the coastline. In the first place, the analysis of Vietri sul Mare territory has been carried out in all its dimensions (morphological, hydrographical, agronomical, historical and anthropic) in order to define the possible strategies of coexistence of the natural and the anthropic environment. In 1954, the extraordinary flooding of Bonea river caused the derangement of the neighbourhoods of Marina and Molina, in addition to the loss of many human lives. The present work has identified the criticalities connected to the landscape (alluvial cones, areas at risk of landslides and floods) that, together with the construction of a canal system and the concrete covering of a long stretch of the river, have caused the loss of the river/popul...
La Carta di Roma del 2009 ha posto l’attenzione sul valore culturale e testimoniale della rete ferroviaria sviluppatasi nel nostro paese a partire dal XIX secolo, fatta di stazioni, ponti, viadotti, gallerie, spesso di notevole pregio... more
La Carta di Roma del 2009 ha posto l’attenzione sul valore culturale e testimoniale della rete ferroviaria sviluppatasi nel nostro paese a partire dal XIX secolo, fatta di stazioni, ponti, viadotti, gallerie, spesso di notevole pregio ingegneristico. D’altro canto, il viaggio in treno è stato parte della storia sociale ed economica del nostro
Paese e proprio i tracciati cosiddetti secondari, possono acquisire nuove identità e nuovi significati ai luoghi che attraversano. Il “riciclo” delle ferrovie dismesse, tramvie, funicolari, funivie e altri trasporti è un’occasione straordinaria in quanto può rappresentare un processo che non si limita al solo ripensamento dei “manufatti
ferroviari”, ma può diventare un momento di rigenerazione non solo delle aree adiacenti ma anche del territorio più vasto. D’altra parte, siamo in epoca di economia circolare e il riuso delle linee non più utilizzate diventa possibile per l’evoluzione tecnologica e la realizzazione del trasporto sostenibile, oppure può rivivere per altre modalità d’uso (valorizzazione turistico-ambientale, riqualificazione urbana) e contribuire a promuovere anche il territorio circostante a seguito di una attività di pianificazione e programmazione strategica.
Questo testo raccoglie i lavori del Laboratorio di Pianificazione Territoriale del corso di Laurea Magistrale in Pianificazione Urbanistica, Territoriale e Paesaggistica Ambientale (diretto da F.D. Moccia) nell’a.a. 2018/19, nell’ambito del quale sono state analizzate e proposte soluzioni su un possibile riuso di trasporti “scartati”del
territorio campano nell’ambito di politiche trasportistiche che li hanno visti come improduttivi, come è accaduto per i casi analizzati.
E. Coppola (2016), “Infrastrutture Sostenibili Urbane” Inu Edizioni – Collana Accademia – ISBN 978-88-7603-145-8

Premio INU per la letteratura Urbanistica 2015 come inedito
The “urban map of the Val d’Agri” is a project of the LUPT Center of the Federico II University of Naples in collaboration with the Basilicata Region, the Autonomous University of Barcelona, the Department of Territories and... more
The “urban map of the Val d’Agri” is a project of the LUPT Center of the Federico II University of Naples in collaboration with the Basilicata Region, the Autonomous University of Barcelona, the Department of Territories and Sustainability of Catalonia and the University of Basilicata. The development of the urban map of the Val d’Agri constitutes the first Italian application of the Urban Map of Catalonia (MUC). The Catologna map represents a strategic tool of the Generalitat de Catalunya, or the administrative-institutional system for the Catalan government, aimed both at monitoring the territory and at the transparency of current urban information and at the implementation of territorial planning policies. Structured as a “dynamic” map of municipal
planning as it is continuously updated - here the municipal urban
planning and implementation plans of the whole region of Catalonia
- has currently analyzed and returned the state of regional planning
through the implementation of over 13.000 documents of municipal
planning. Starting from the lack of soul of this model, we wanted
to apply it to the strategic area of Val d’Agri in Basilicata, an area of particular attention for the delicate balance that must govern
between economic development and environmental protection,
being currently the most important Europe.
Questo contributo analizzerà casi di città statunitensi ed europee che
hanno ricevuto il titolo di green city in modo da restituire al lettore le
strategie pianificatorie alla base della costruzione di una città green.
Research Interests:
L'articolo ripercorre con originalità e innovazione la problematiche dei centri storici minori delle aree interne tra criticità materiali e opportunità ripercorrendo le politiche che li hanno investito a partire dalla legge sulla... more
L'articolo ripercorre con originalità e innovazione la problematiche dei centri storici minori  delle aree interne tra criticità materiali e opportunità ripercorrendo le politiche che li hanno investito a partire dalla legge sulla montagna del 1971 - che ha portato all’istituzione delle comunità montane - a quelle post-terremoto del 1980 (che ha proposto la cura dell’industria) a quella a seguito della L. 394/1991 (visione delle aree interne come immensi Parchi) fino agli ultimi anni, dallo SNAI al Bando Borghi, che hanno messo in campo punti di vista contrastanti sul loro sviluppo
Negli ultimi 25 anni, Bagnoli per l'opinione pubblica sembra coincidere unicamente con il progetto di bonifica e trasformazione dell'area Ilva-Italsider. In questo servizi proveremo a descrivere la complessità del quartiere di Bagnoli... more
Negli ultimi 25 anni, Bagnoli per l'opinione pubblica sembra coincidere unicamente con il progetto di bonifica e trasformazione dell'area Ilva-Italsider. In questo servizi proveremo a descrivere la complessità del quartiere di Bagnoli provando a svelarne i caratteri di un'articolata e contraddittoria realtà.
El consumo de suelo es uno de los procesos de degradación más severos, puesto que es responsable de una drástica limitación, incluso de la completa degradación, de servicios ecosistémicos esenciales. A pesar de que importantes documentos... more
El consumo de suelo es uno de los procesos de degradación más severos, puesto que es responsable de una drástica limitación, incluso de la completa degradación, de servicios ecosistémicos esenciales. A pesar de que importantes documentos de política europea (Roadmap to a Resource Efficient in Europe, Sealing Guidelines) prometen mitigar este fenómeno, hasta la fecha carecemos de signos evidentes de cambio y el consumo de suelo continúa creciendo de manera alarmante en todo el mundo.
La ciudad metropolitana de Nápoles es una de las áreas más densamente antropizadas de Europa en la que son particularmente evidentes los problemas y las cuestiones críticas arriba indicadas, las cuales pueden influir negativamente en la construcción de la Red Ecológica.
In Europa, negli ultimi vent'anni, il verde è diventato un elemento essenziale della pianificazione sia a scala metropolitana che comunale. Dal piano delle infrastrutture verdi di Londra al Piano verde-blu di Malmö (Svezia) si sono... more
In Europa, negli ultimi vent'anni, il verde è diventato un elemento essenziale della pianificazione sia a scala metropolitana che comunale. Dal piano delle infrastrutture verdi di Londra al Piano verde-blu di Malmö (Svezia) si sono moltiplicati i casi in Europa a dimostrazione che oramai in Europa la pianificazione del verde rappresenta una leva strategica per la qualità della vita nelle aree urbane. In Italia, invece, la pianificazione del verde assume un ruolo marginale. Uno degli strumenti innovativi, ma poco utilizzato dai nostri comuni, è il Piano del verde urbano, uno strumento facoltativo, introdotto dalla L. 10/2013. Una soluzione più utile per la pianificazione comunale potrebbe essere quella di rendere l'elaborazione del piano verde integrata alla pianificazione comunale. Si vuole pertanto illustrarne i contenuti metodologici che porterebbero diventare obbligatori nella pianificazione urbanistica ordinaria dei nostri comuni. Parole chiave: infrastruttura verde, pia...
La realizzazione di infrastrutture verdi, intese come reti di spazi naturali e semi-naturali ingrado di massimizzare tali servizi promuove un approccio integrato alla gestione delterritorio. Attraverso il rafforzamento di tali... more
La realizzazione di infrastrutture verdi, intese come reti di spazi naturali e semi-naturali ingrado di massimizzare tali servizi promuove un approccio integrato alla gestione delterritorio. Attraverso il rafforzamento di tali infrastrutture, possono essere mantenuti ocreati paesaggi di valore, che costituiscono la base dei servizi ecosistemici (SE) offerti dalsuolo. Emerge la necessita di pianificare tali infrastrutture tenendo conto della variabilitaspaziale e temporale dei SE offerti dai differenti tipi di uso del suolo. Nel presente lavoro sie propone una metodologia spazialmente esplicita per il supporto alle attivita dipianificazione e monitoraggio delle infrastrutture verdi, basata sull’ausilio di immaginisatellitari Sentinel 2a derivate dal Programma Copernicus. La metodologia, testata sulterritorio della Catalogna (Spagna), ha mostrato le potenzialita dell’utilizzo di indici divegetazione, integrati in un spatial decision support system, per orientare la pianificazionedi In...
The urban sprawl that consumes land and don’t create urban quality is definitely one of the most serious crisis in the territory, historically became from the American model of the CBD (Central Business District) associated with dense and... more
The urban sprawl that consumes land and don’t create urban quality is definitely one of the most serious crisis in the territory, historically became from the American model of the CBD (Central Business District) associated with dense and low-density suburbs boundless, achievable through the use of the car, which extended the size of the city - the shape and extension of American cities would be inconceivable without the car. A model that has spread to Europe after World War II, implemented in a very wide range, from the policy of the Grand ensembles in French to the several models of New Towns in Britain. In Italy, municipalities and governments, from different scales, had to do a choice: let advancing evolution spontaneous, sometimes wild, of employment land or prevented a proliferation of the city and to plan the development. After the Second World War, urban development is under the control of the plans (Milan, Rome, Naples). The '80s and '90s have seen the urban plannin...
El presente documento recoge los resultados de las Jornadas de investigación Territorios segregados y (des) Gobernanza urbana celebradas los días 9 y 10 de octubre 2019 en la Escuela Técnica Superior de Arquitectura organizadas por el... more
El presente documento recoge los resultados de las Jornadas de investigación Territorios segregados y (des) Gobernanza urbana celebradas los días 9 y 10 de octubre 2019 en la Escuela Técnica Superior de Arquitectura organizadas por el Grupo de investigación en Arquitectura, Urbanismo y sostenibilidad (giau+s) de la Universidad Politécncia de Madrid, el Departamento de Urbanística y Ordenación del Territorio (DUyOT), de la Universidad Politécnica de Madrid; y el Centro Interdipartimentale di Ricerca L.U.P.T. – Laboratorio di Urbanistica e di Pianificazione Territoriale “Raffaele d’Ambrosio” (LUPT) de la Università degli Studi di Napoli, en el marco del Convenio de colaboración cultural y científica entre la Universitá degli Studi di Napoli Federico II y la Universidad Politécnica de Madrid El objetivo de las jornada era la reflexión y puesta en común de diversos trabajos de investigación realizados por los componentes de tres grupos de investigación que trabajan en líneas complementarias desde tres territorios: Barcelona, Madrid y Nápoles, como punto de inicio para establecer una línea de colaboración conjunta sobre los retos a los que se enfrentan las áreas urbanas y los territorios en torno a su gobernanza y gestión, en contextos cada vez más complejos afectados por dinámicas de segregación socio-espacial y vulnerabilidad crecientes. Esta publicación colectiva se enmarca en este proyecto conjunto de puesta en común y difusión de los resultados de las investigaciones de los tres grupos: Grupo de investigación en Arquitectura, Urbanismo y sostenibilidad (giau+s) de la Universidad Politécncia de Madrid, Centro Interdipartimentale di Ricerca L.U.P.T. – Laboratorio di Urbanistica e di Pianificazione Territoriale “Raffaele d’Ambrosio” (LUPT) de la Università degli Studi di Napoli y el Grup d'Estudis sobre Energia Territori i Societat (GURB) de la Universidad Autónoma de Barcelon
El presente documento recoge los resultados de las Jornadas de investigación Territorios segregados y (des) Gobernanza urbana celebradas los días 9 y 10 de octubre 2019 en la Escuela Técnica Superior de Arquitectura organizadas por el... more
El presente documento recoge los resultados de las Jornadas de investigación Territorios segregados y (des) Gobernanza urbana celebradas los días 9 y 10 de octubre 2019 en la Escuela Técnica Superior de Arquitectura organizadas por el Grupo de investigación en Arquitectura, Urbanismo y sostenibilidad (giau+s) de la Universidad Politécncia de Madrid, el Departamento de Urbanística y Ordenación del Territorio (DUyOT), de la Universidad Politécnica de Madrid; y el Centro Interdipartimentale di Ricerca L.U.P.T. – Laboratorio di Urbanistica e di Pianificazione Territoriale “Raffaele d’Ambrosio” (LUPT) de la Università degli Studi di Napoli, en el marco del Convenio de colaboración cultural y científica entre la Universitá degli Studi di Napoli Federico II y la Universidad Politécnica de Madrid El objetivo de las jornada era la reflexión y puesta en común de diversos trabajos de investigación realizados por los componentes de tres grupos de investigación que trabajan en líneas complementarias desde tres territorios: Barcelona, Madrid y Nápoles, como punto de inicio para establecer una línea de colaboración conjunta sobre los retos a los que se enfrentan las áreas urbanas y los territorios en torno a su gobernanza y gestión, en contextos cada vez más complejos afectados por dinámicas de segregación socio-espacial y vulnerabilidad crecientes. Esta publicación colectiva se enmarca en este proyecto conjunto de puesta en común y difusión de los resultados de las investigaciones de los tres grupos: Grupo de investigación en Arquitectura, Urbanismo y sostenibilidad (giau+s) de la Universidad Politécncia de Madrid, Centro Interdipartimentale di Ricerca L.U.P.T. – Laboratorio di Urbanistica e di Pianificazione Territoriale “Raffaele d’Ambrosio” (LUPT) de la Università degli Studi di Napoli y el Grup d'Estudis sobre Energia Territori i Societat (GURB) de la Universidad Autónoma de Barcelon
Recently, green planning is assuming, In Italy, an increasing central role in the planning of urban areas. Indeed, it raised in interest thanks to the Ministry of the Environment that issued Law 10 “Regulations for the development of... more
Recently, green planning is assuming, In Italy, an increasing central role in the planning
of urban areas. Indeed, it raised in interest thanks to the Ministry of the Environment
that issued Law 10 “Regulations for the development of urban green spaces”
in 2013, and elaborated both the “Guidelines for the sustainable governance of urban
green” in 2017, and the most recent decrees on urban green (Minimum Environmental
Criteria of 06/02/20 and the Public Green Decree of 11/03/20).
Leaving aside the form and methods of integrating this specialistic tool into municipal
planning (Coppola, 2021a), it is now quite clear that the Green Plan makes it possible to define an organic program of interventions concerning the quantitative and qualitative development of urban green areas in strategic vision from medium to long term. How ever, in order for the planning function to be well delineated, it is necessary to proceed to an accurate preliminary phase in which the real consistency and state of the urban green areas are carefully evaluated. The Urban Green Census therefore becomes, also in accordance with the law, the first fundamental step to guarantee actually the drafting of a Plan.
From a scientific collaboration between the Departments of Agricultural Sciences and
Architecture of the University of Naples Federico II, comes the proposal of an evaluation methodology of the 36 standard green areas present in Municipality of Mercogliano (Avellino) using urban, agronomic and ecosystem indicators.
This paper focusses on the 6th Municipality of Naples and in particular on the neighborhood ”San Giovanni a Teduccio”. We use quantitative indices to measure social disease and inequalities, as well as indices to describe the... more
This paper focusses on the 6th Municipality of Naples and in particular on the neighborhood ”San Giovanni a Teduccio”. We use quantitative indices to measure social disease and inequalities, as well as indices to describe the sociodemographic history of this neighborhood. Methodologically, we compare the values of few population-based and socio-demographic indices provided by the Italian National Institute of Statistics (ISTAT) for San Giovanni a Teduccio, for the entire Napolitan
metropolitan area and, when available, of the entire Italy. The index of social desease (ISD) for San Giovanni a Teduccio in 2011 was 21.16%, one of the highest of the entire italian territory. This demonstrates that the inhabitants were living in a really uncomfortable situation, specifically due to a high unemployment rate, especially affecting uneducated young people. This motivated and engaged the community, as well as the University of Naples Federico II, to undertake bottom-up territorial regeneration and social innovation actions, which are briefly described in the paper.
Although the data and statistical analysis presented are far from being exhaustive and unfortunately cannot yet map the results of these actions, they highlight the need for a deep reflection.
Hence in the conclusions, we invite to consider an approach which is much more people-oriented and starts from the bottom. In fact, concrete urban regeneration cannot be achieved without their social regeneration. Only real listening to the local community, the prefiguration of possible microactions of territorial regeneration but, above all, the activation of a shared and democratic decision-making process can lead to real territorial development.
Emanuela Coppola e Maria Cerreta (2024), curatrici del FOCUS “La riconquista del mare e della linea di costa.” (pp. 9 – 34) e autrici dell’articolo di apertura del Focus “Il ruolo cruciale della pianificazione nella gestione delle aree... more
Emanuela Coppola e Maria Cerreta (2024), curatrici del FOCUS “La riconquista del mare e della linea di costa.” (pp. 9 – 34) e autrici dell’articolo di apertura del Focus “Il ruolo cruciale della pianificazione nella gestione delle aree del demanio marittimo” su Urbanistica Informazioni n. 313, 0392-5005, pp. 9-12
In Europe, in the last twenty years, green areas have become essential element both metropolitan then municipal planning. One example is the well-known Green Infrastructure Plan in London (Coppola 2016) but many plans have multiplied in... more
In Europe, in the last twenty years, green areas have become essential element both metropolitan then municipal planning. One example is the well-known Green Infrastructure Plan in London (Coppola 2016) but many plans have multiplied in Europe: from the Adaptation Strategy to Climate Change in Almada (Portugal) to the Network of Green Urban Infrastructures for Forest Biodiversity in Helsinki (Finland), from the Urban Green Infrastructure Planning of Utrecht (the Netherlands) to the Blue-green Plan of Malmö (Sweden) demonstrating that in Europe green planning is now a strategic lever for the quality of life in urban areas.
In Italy, however, green planning assumes a marginal role for the quality of life of citizens even if there is a perception of poor air quality, bad public and private transport, a strong dispersion of water resources, waste, soil consumption and poor management of the arboreal and natural heritage. Despite this, planning tools, especially at the municipal level, consider green a negligible element in territorial planning processes, which can be calculated almost exclusively to meet urban planning standards. However, the recent decrees on urban green (the minimum environmental criteria of 06/02/20 and the public green DM of 11/03/20) show a growing interest in the theme of urban green.
One of the innovative tools, but little used by our municipalities, is the Urban Green Plan, introduced by Law 10/2013 "Rules for the development of urban green spaces".
The Green Municipal Plan is a green management tool to determine an organic program of interventions as regards the quantitative and qualitative development of urban green areas. In a medium-long term strategic vision, it defines which green heritage to protect and enhance and how much green to develop in anticipation of future urban-territorial transformations. For all these peculiarities it is configured as a supplementary planning tool of the general urban planning (Municipal Plan).
The Green Municipal Plan is optional in our system but making it mandatory could prove to be strategic not only for the maintenance and implementation of green areas in the city that contraste possible climate changes but to create the necessary urban green infrastructure that would allow you to move towards healthier and more sustainable cities.
A more useful solution for municipal planning could be to make the development of the green plan integrated with municipal planning. In this paper I try to illustrate the methodological contents that would be obligatory in the ordinary urban planning of our municipalities.
Highlights • Soil consumption is one of the most severe degradation processes of ecosystems, because it is responsible for drastic limitation or even complete removal of essential ecosystem services. • An immediate action is needed to... more
Highlights • Soil consumption is one of the most severe degradation processes of ecosystems, because it is responsible for drastic limitation or even complete removal of essential ecosystem services. • An immediate action is needed to reduce the gap between major policy statements and the lack of operational and scientifically robust tools to tackle land consumption. • Soil consumption can also be faced through an innovative web platform designed to determine different indices related to the quantification of this degradation phenomenon. • LANDSSUPPORT is a useful tool for regional and metropolitan planning, even in regenerative processes. The objective of LANDSUPPORT is the construction of a smart geoSpatial Decision Support System (S-DSS) , providing a powerful set of decision supporting tools-that will be open and freely accessible through the web-devoted to (i) support sustainable agriculture/forestry, (ii) evaluate their interaction and trade-off with other land uses, including spatial planning and (iii) support the achievement of selected land policies of both EU and UN agenda, with special emphasis to the key, "achieving a land degradation-neutral world" and climate change mitigation goals. By doing that, LANDSUPPORT will reconcile urban re-generation policy ambitions with operational reality addressing the often overlooked support for planning/management actions at the very local scale. In fact, only by this approach incorporating the local dimension it is possible to produce DSS tools to simultaneously fulfil all high demand ing specific challenges such as the evaluation of "land use trade-offs", "incentivising real actions / behaviour / investments" contributing to "sustainable management of land resource" and considering societal needs. This is exactly what the high performing LANDSUP-PORT integrated scientific approach promise to do, unlike the aggregated Territorial Modelling Platform already in use for the ex-ante evaluation of EC policies.