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Valentina Gastaldo
  • Borgo Antini, 3
    43121 Parma (Italy)
  • (+39) 333-1083624
  • Adjunct Professor of Public Law at the degree course of Sport Sciences, Physical Exercise and Human Health, Faculty o... moreedit
  • Prof. Nicola Bassiedit
La Class action amministrativa: uno strumento attualmente poco efficace Sommario: 1. Premesse generali. 2. I presupposti dell'azione: le fattispecie esperibili attraverso l'azione collettiva contro la pubblica amministrazione. 3. La... more
La Class action amministrativa: uno
strumento attualmente poco efficace

Sommario: 1. Premesse generali. 2. I presupposti dell'azione: le fattispecie esperibili attraverso l'azione collettiva contro la pubblica amministrazione. 3. La legittimazione attiva e l’interesse al ricorso. 4. La legittimazione passiva. 5. La natura giuridica dell’azione. Differenze con la class action di cui all'art. 140 bis Codice del consumo e la prevista esclusione della risarcibilità dei danni. 6. Rapporti tra class action pubblica e azione inibitoria o di classe prevista dal codice del consumo. 7. La situazione soggettiva tutelata. 8. Le linee essenziali del procedimento. Le condizioni per la proposizione dell’azione collettiva pubblica: obbligo di previa diffida, modalità di notifica. Intervento nel giudizio, pubblicità e tutela cautelare. 9. La giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. 10. Il contenuto della sentenza ed i poteri del giudice. 11. L'esimente della scarsità di risorse strumentali, finanziarie e umane concretamente a disposizione delle parti intimate. 12. L'ottemperanza. 13. Alcune considerazioni conclusive
Nota a Consiglio di Stato, Ad. Plen., 2 novembre 2015, n. 9. Nell’ultimo biennio la disciplina del subappalto è stata caratterizzata dalla presenza di due opposti orientamenti in ordine alla necessità, o meno, di esplicitare in sede di... more
Nota a Consiglio di Stato, Ad. Plen., 2 novembre 2015, n. 9.
Nell’ultimo biennio la disciplina del subappalto è stata caratterizzata dalla presenza di due opposti orientamenti in ordine alla necessità, o meno, di esplicitare in sede di gara il nominativo del subappaltatore da parte del concorrente che non abbia la qualificazione richiesta per eseguire parti di lavorazioni scorporabili. L’Adunanza Plenaria, con la pronuncia in commento, ha definitivamente posto fine a tale contrasto, scegliendo di aderire a quella soluzione interpretativa secondo
cui deve escludersi l’obbligatorietà dell’indicazione del nome del subappaltatore poiché, secondo l’art. 118 Codice Appalti, detta indicazione non è obbligatoria all’atto dell’offerta,  neanche nei casi in cui, ai fini delle esecuzione delle lavorazioni relative a categorie scorporabili a qualificazione necessaria, risulti indispensabile il loro subappalto ad un’impresa provvista delle relative qualificazioni.
Nota a T.A.R. LAZIO, ROMA, sez. I, 29 maggio 2015, n. 7673. La decisione in commento appare degna di nota sotto due differenti profili. Da un lato, il Tribunale chiarisce che la richiesta di condanna per “ogni ulteriore danno derivante... more
Nota a T.A.R. LAZIO, ROMA, sez. I, 29 maggio 2015, n. 7673.
La decisione in commento appare degna di nota sotto due differenti profili. Da un lato, il Tribunale chiarisce che la richiesta di condanna per “ogni ulteriore danno derivante dalla mancata esecuzione del giudicato” non può essere equiparata ad un'istanza volta ad ottenere una penalità di mora, ex art. 114, comma IV, lett. e) c.p.a. Si tratta, infatti, di un istituto avente natura sanzionatoria e, pertanto, differente dall’azione di risarcimento dei danni connessi all’impossibilità o, comunque, alla mancata esecuzione in forma specifica, totale o parziale, del giudicato o alla sua violazione o elusione (art. 112, comma III, c.p.a.). Dall'altro, ribadisce che per tale azione si applica il principio dell'onere della prova, previsto dall'art. 64 c.p.a. e dall'art. 2697 c.c., in virtù dei quali spetta al danneggiato fornire in giudizio la prova di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie risarcitoria.
Questo volume intende fornire uno strumento il più agile possibile per un primo approccio agli istituti fondamentali in cui è articolato il sistema processuale italiano per le controversie con le amministrazioni pubbliche (o un soggetto... more
Questo volume intende fornire uno strumento il più agile possibile per un primo approccio agli istituti fondamentali in cui è articolato il sistema processuale italiano per le controversie con le amministrazioni pubbliche (o un soggetto equiparato).
La prima parte vuole offrire al lettore un riepilogo schematico, ma non approssimativo, del quadro normativo attualmente vigente, a partire dai principi costituzionali e sovranazionali fino alle disposizioni dei due codici processuali (amministrativo e civile) e delle leggi speciali.
La seconda parte è invece dedicata all’approfondimento di alcune tematiche, affrontate spesso con l’ausilio di ampie citazioni giurisprudenziali, per fornire spunti di riflessione e materiali utili a una comprensione critica (e, perciò, autonoma) dei meccanismi reali di funzionamento dei mezzi di tutela giurisdizionale applicati all’azione amministrativa.
In entrambe le parti l'attenzione è concentrata sul processo dinanzi al giudice amministravo e l’ulteriore esame degli elementi più importanti degli altri giudizi, da quelli ricadenti nella giurisdizione del giudice ordinario a quelli di pertinenza della Corte dei Conti, per fornire una panoramica completa dei rapporti fra azione amministrativa e tutela giurisdizionale.
SOMMARIO: 1. Il caso. – 2. Il servizio taxi nella città di Londra. – 3. Il procedimento dinanzi alla High Court of Justice e alla Court of Appeal. – 4. Sulle questioni pregiudiziali. – 5. I principi di diritto. – 6. La nozione di aiuti di... more
SOMMARIO: 1. Il caso. – 2. Il servizio taxi nella città di Londra. – 3. Il procedimento dinanzi alla High Court of Justice e alla Court of Appeal. – 4. Sulle questioni pregiudiziali. – 5. I principi di diritto. – 6. La nozione di aiuti di Stato nell’ordinamento comunitario. – 7. Il servizio di noleggio di veicoli con conducente all’interno dei paesi dell’Unione Europea. – 8. Alcune brevi considerazioni conclusive per una rilettura critica della sentenza.
L’edilizia convenzionata rappresenta una forma particolare, ma molto comune di edilizia pubblica. L’acuirsi della crisi economica e finanziaria, che negli ultimi anni ha colpito il nostro Paese, ha inevitabilmente dato origine ad... more
L’edilizia convenzionata rappresenta una forma particolare, ma molto comune di edilizia pubblica. L’acuirsi della crisi economica e finanziaria, che negli ultimi anni ha colpito il nostro Paese, ha inevitabilmente dato origine ad innumerevoli problemi durante la fase di realizzazione degli impegni assunti in sede di convenzione. Il saggio si pone l’obiettivo di esaminare l’ipotesi di fallimento della cooperativa concessionaria ed, in particolare, se la sentenza di fallimento comporti l’automatica decadenza della convezione stipulata con l’Amministrazione Comunale. Un ulteriore quesito riguarda, poi, le sorti della convenzione in caso di risoluzione del contratto di locazione stipulato tra la cooperativa fallita ed il
proprietario dei terreni su cui devono essere realizzati gli alloggi.
The essay examines the impact of the Charter of rail services on the general Consumer protection. This document is an immediately available tool that the primary train operator in Italy uses to inform its customers of the fundamental... more
The essay examines the impact of the Charter of rail services on the general Consumer protection. This document is an immediately available tool that the primary train operator in Italy uses to inform its customers of the fundamental principles adopted in its operations, of the services offered and of the key
objectives for 2014. The article in particular analyzes the founding principles of the Charter, the limits to the automatic and flat-rate compensation in case of failure of the service. Finally the paper explores the customer complaints management and the conciliation procedure.
SOMMARIO: 1. La disciplina del giudizio di ottemperanza nel nuovo codice del processo amministrativo e l’innovazione della penalità di mora. — 2. Profili generali: la forma. — 3. La natura giuridica. — 4. Sulla possibilità di inquadrare... more
SOMMARIO: 1. La disciplina del giudizio di ottemperanza nel nuovo codice del processo amministrativo e l’innovazione della penalità di mora. — 2. Profili generali: la forma. — 3. La  natura giuridica. — 4. Sulla possibilità di inquadrare l’art. 114 c.p.a. nell’ambito delle sanzioni civili punitive o indirette ovvero dei danni punitivi. — 5. I poteri decisori del giudice. — 6. I presupposti di applicazione dell’astreinte. — 6.1. L’inadempimento dell’amministrazione.—6.2. L’istanza di parte.—6.3. La manifesta iniquità.— 6.4. Le ragioni ostative.—7. Criteri di quantificazione della penalità in mora—8. Individuazione del termine iniziale e finale per l’irrogazione della sanzione.—9. I rapporti con il rimedio surrogatorio.— 10. La penalità in mora e il risarcimento del danno. — 11. Portata applicativa dell’istituto. — 11.1. L’orientamento favorevole all’applicabilità della penalità in mora anche in sede di ottemperanza delle sentenze del giudice civile di condanna al pagamento di una somma di denaro.- 11.2. La pretesa incompatibilità tra concessione della penalità’ in mora e l’esecuzione delle decisioni in materia di obbligazioni pecuniarie dell’amministrazione. — 11.2.1. Il parallelismo con l’art. 614-bis c.p.c. — 11.2.2. Gli interessi di mora. — 11.3. L’intervento dell’Adunanza Plenaria. — 11.4. La posizione assunta da alcuni Tribunali regionali dopo la pronuncia dell’Adunanza Plenaria. — 12. Ulteriori problemi applicativi dell’istituto: l’applicabilità dell’astreinte amministrativa in sede di cognizione. — 12.1. L’individuazione dell’ambito delle decisioni suscettibili di coercizione indiretta tramite l’applicazione delle astreintes. — 12.2. I riti cui può essere applicata la sanzione. — 12.4. Penalità di mora e controversie in tema di lavoro. — 13. Nessi.
SOMMARIO: 1. La disciplina delle opere di urbanizzazione - 2. A chi spettano i risparmi d'asta? - 3. La determinazione dell'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici – 4. Le delibere della Corte dei Conti del Veneto - 5.... more
SOMMARIO: 1. La disciplina delle opere di urbanizzazione - 2. A chi spettano i risparmi d'asta? - 3. La determinazione  dell'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici – 4. Le delibere della Corte dei Conti del Veneto - 5. Considerazioni conclusive
Il saggio si pone l'obiettivo di esaminare un aspetto molto importante della disciplina degli appalti pubblici, costituito dall’accesso agli atti di gara. Tale diritto è disciplinato dall’art. 13 del codice dei contratti pubblici che... more
Il saggio si pone l'obiettivo di esaminare un aspetto molto importante della disciplina degli appalti pubblici, costituito dall’accesso agli atti di gara. Tale diritto è disciplinato dall’art. 13 del codice dei contratti pubblici che amplia, di fatto, i limiti di accesso stabiliti dagli artt. 24 e 25 della L. n. 241 del 1990. Particolare attenzione è rivolta all'analisi delle numerose pronunce giurisprudenziali, che, per lungo tempo, avevano
sancito la prevalenza del diritto di accesso sull’esigenza di riservatezza, ma che, di recente, hanno, invece, riconosciuto la necessità di prestare attenzione alla tutela delle informazioni, fornite dagli offerenti, che integrino segreti tecnici o commerciali, manifestando, in tal modo, la tendenza a conformarsi alla normativa di settore vigente nell’ordinamento italiano e all’orientamento espresso dalla Corte di giustizia
europea.
Gli artt. 135 e 128 della legge provinciale del Trentino Alto Adige n. 22 del 1991, modificati con legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1, nel prevedere la possibilità per il Comune di applicare le sanzioni pecuniarie ‘‘previste dai commi 4... more
Gli artt. 135 e 128 della legge provinciale del Trentino Alto Adige n. 22 del 1991, modificati con legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1, nel prevedere la possibilità per il Comune di applicare le sanzioni pecuniarie ‘‘previste dai commi 4 e 5 dell’art. 135’’ se le opere abusive ‘‘non contrastino con rilevanti interessi urbanistici’’ (art. 128, comma 8), non prevedono affatto l’obbligo della motivazione dei  provvedimenti sanzionatori, i quali sono sempre vincolati anche ai sensi della normativa statale, ovvero della ragione della specifica determinazione della sanzione pecuniaria.
Il complesso delle norme introdotte ai fini della sanatoria degli abusi edilizi assumono a riferimento le opere in base al loro dato oggettivo (tipologia, consistenza, momento di esecuzione, disciplina della zona interessata dall’abuso) indipendentemente all’elemento soggettivo (consapevolezza o meno della condotta ‘‘contra legem’’) che abbia accompagnato la realizzazione delle opere stesse; del resto, l’abuso edilizio costituisce - sotto il profilo amministrativo - un illecito a carattere permanente e, pertanto, non rileva che l’addizione abusiva sia stata realizzata dal precedente proprietario dell’immobile.
Rispetto all’esercizio del potere sanzionatorio in materia di abusi edilizi (e salva la normativa sulla nullità del contratto in presenza dei relativi presupposti), sono irrilevanti le alienazioni del manufatto (in tutto o in parte abusivo) sotto il profilo privatistico. L’acquirente, infatti, subentra nella situazione giuridica del dante causa che - consapevolmente o meno - ha violato la normativa urbanistica ed edilizia e poiché , se ignaro dell’abuso al momento della alienazione, può agire nei confronti del dante causa anche prima dell’esercizio dei poteri repressivi da parte del Comune, a maggior ragione quando riceva un pregiudizio in conseguenza dei doverosi atti amministrativi repressivi, può agire sia nei confronti del notaio che in ipotesi non abbia rilevato l’assenza del titolo edilizio, sia nei confronti del dante causa e dell’autore dell’abuso (secondo un principio, ab antiquo affermato dalla giurisprudenza amministrativa e da quella civile).
Il saggio tenta di risolvere un problema di estrema attualità : se sia necessario ricorrere ad una procedura di gara nel caso in cui la pubblica Amministrazione, stipulando la convenzione, richieda al privato la realizzazione di opere... more
Il saggio tenta di risolvere un problema di estrema attualità : se sia necessario ricorrere ad una procedura di gara nel caso in cui la pubblica Amministrazione, stipulando la convenzione, richieda al  privato la realizzazione di opere aggiuntive rispetto a quelle di  urbanizzazione primaria o secondaria.
Dopo una breve ricostruzione sistematica della materia, l’Autore ricollega la previsione di una procedura ad evidenza pubblica all’onerosità della prestazione aggiuntiva, non soltanto intesa come sinallagma in denaro, ma anche come ‘‘scambio di prestazioni’’ che il privato effettua a fronte di maggiori diritti edificatori o premialità edilizie. Tale fattispecie non ricorre, invece, quando il lottizzante si obbliga a realizzare l’opera integrativa senza ricevere un ulteriore vantaggio dall’Amministrazione.
Sommario: I. L'irrilevanza della mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione sull'obbligatorietà del relativo contributo – II. Le motivazioni del Consiglio di Stato: a) La natura degli oneri di urbanizzazione b) Il calcolo degli... more
Sommario: I. L'irrilevanza della mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione sull'obbligatorietà del relativo contributo – II. Le motivazioni del Consiglio di Stato: a) La natura degli oneri di urbanizzazione b) Il calcolo degli oneri di urbanizzazione c) La garanzia fideiussoria e le sanzioni applicabili al debitore per il mancato pagamento degli oneri – III. Conclusioni
Sommario: I. Introduzione. – II. La presentazione delle proposte e la scelta del promotore prima del terzo correttivo. – III. I sub-procedimenti della nuova finanza di progetto. – IV. Limiti e discrezionalità nella scelta del promotore a... more
Sommario: I. Introduzione. – II. La presentazione delle proposte e la scelta del promotore prima del terzo correttivo. – III. I sub-procedimenti della nuova finanza di progetto. – IV. Limiti e discrezionalità nella scelta del promotore a seguito delle modifiche apportate dal D.Lgs. 152/2008 e dal D.L. n. 70/2011. – V. Conclusioni.
Sommario: I. Premessa. - II. Le opere di urbanizzazione. - III. L'evoluzione normativa in tema di affidamento delle opere di urbanizzazione. - A) La sentenza della Corte di giustizia europea, Sez. VI, 12 luglio 2001. - B) La disciplina... more
Sommario: I. Premessa. - II. Le opere di urbanizzazione. - III. L'evoluzione normativa in tema di affidamento delle opere di urbanizzazione. - A) La sentenza della Corte di giustizia europea, Sez. VI, 12 luglio 2001. - B) La disciplina degli affidamenti delle opere di urbanizzazione nella legge Merloni. - C) Il codice dei contratti del 2006. - D) Il correttivo del 2007. - E) Le recenti novità introdotte dal terzo decreto correttivo. - IV Conclusioni.
Il volume fornisce una ricostruzione della disciplina vigente in tema di opere di urbanizzazione, attraverso l’analisi degli aspetti sostanziali e processuali dell’istituto. Nella prima parte vengono esaminate le modalità di assunzione... more
Il volume fornisce una ricostruzione della disciplina vigente in tema di opere di urbanizzazione, attraverso l’analisi degli aspetti sostanziali e processuali dell’istituto.
Nella prima parte vengono esaminate le modalità di assunzione degli impegni urbanizzativi, approfondendo, in particolare, gli aspetti contenziosi relativi alle inadempienze dell’amministrazione e del privato.
Nella seconda l’Autrice offre possibili soluzioni ai problemi interpretativi connessi all’introduzione nel nostro ordinamento del principio secondo cui la realizzazione delle opere di urbanizzazione da parte del privato deve sottostare alle regole delle procedure europee in materia di appalti.
Dopo aver analizzato le politiche di governo del territorio dei principali paesi Comunitari, l’opera si conclude con alcune considerazioni in ordine alla possibilità di ripensare al contributo relativo agli oneri di urbanizzazione sotto una nuova ottica allo scopo di limitare al minimo lo sfruttamento incontrollato del territorio.