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La figura urbanistica del \u2018telaio\u2019 pu\uf2 tornare ad essere un costrutto strategico e progettuale rilevante per ripensare e progettare gli spazi della citt\ue0 contemporanea. Intento del contributo \ue8 esplorare la dimensione... more
La figura urbanistica del \u2018telaio\u2019 pu\uf2 tornare ad essere un costrutto strategico e progettuale rilevante per ripensare e progettare gli spazi della citt\ue0 contemporanea. Intento del contributo \ue8 esplorare la dimensione euristica di questa figura nella declinazione di \u2018telai di servizi per la citt\ue0\u2019 per provare ad indagare sistemi locali formati da piccoli e medi centri. I \u2018telai di servizi per la citt\ue0\u2019 vanno riconosciuti a partire dall\u2019identificazione delle dotazioni territoriali presenti nei contesti di indagine: spazi destinati a servizi, attrezzature collettive e spazi pubblici, ma anche quartieri della \u2018citt\ue0 pubblica\u2019. Si tratta di guardare ad un insieme eterogeno di luoghi che non sempre consegnano un disegno d\u2019insieme organizzato e coerente, ma che rappresentano il punto di partenza per immaginare una nuova \u2018citt\ue0 collettiva\u2019: ecologica, giusta, accessibile e, perch\ue9 no, con possibilit\ue0 di ...
Il contributo rilegge e tematizza criticamente i contenuti della rivista Spazio e Societ\ue0 - diretta da Giancarlo De Carlo e pubblicata dal 1978 al 2001
Progetto grafico e impaginazione BaSe studio creativo © copyright Edizioni Università di Trieste, Trieste 2012. Proprietà letteraria riservata. I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale e... more
Progetto grafico e impaginazione BaSe studio creativo © copyright Edizioni Università di Trieste, Trieste 2012. Proprietà letteraria riservata. I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale e parziale di questa pubblicazione, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, le fotocopie e altro) sono riservati per tutti i paesi. La dispensa non vuole essere un testo esaustivo, ma ha lo scopo precipuo di fornire agli studenti dei riferimenti utili per approfondire la conoscenza della disciplina nei suoi differenti aspetti pratici, teorici, applicativi e, perché no, professionali. Si offre quindi come traccia su cui poi ciascun studente, se ne avrà il desiderio, potrà costruire il proprio percorso di ulteriore e personale approfondimento. L' ordine con cui le lezioni sono riportate riflette un percorso di avvicinamento al sapere che non è strettamente cronologico. Si è scelto simbolicamente di osservare il campo di studio a partire da una s...
A partire dagli esiti di un Laboratorio didattico, si riflette su temi e luoghi di progetto in piccoli centri (borghi carsici) letti come importante risorsa territoriale, identitaria e paesaggistica
Il contributo rilegge e tematizza criticamente i contenuti della rivista Spazio e Societ\ue0 - diretta da Giancarlo De Carlo e pubblicata dal 1978 al 2001
Recensione del volume "La casa pubblica. Storia dell\u2019Istituto Autonomo Case Popolari di Torino", di Daniela Adorni, Maria D\u2019Amuri, Davide Tabor, Roma, Viella, 201
Resume De nombreuses pistes de recherche ont valorise la les quartiers d'habitat social (citta pubblica) en tant que 'patrimoine de l'habiter'. En inversant la perspective, dans cet article nous…
la vicenda della pianificazione a Trieste nel secondo dopoguerra, tra ricostruzione e emergenza abitativ
A conclusione del percorso di ricerca riteniamo utile raccoglierne gli esiti, arricchiti dai contributi maturati attraverso il confronto con diversi interlocutori le cui esperienze e punti di vista sono restituiti nei saggi di questo... more
A conclusione del percorso di ricerca riteniamo utile raccoglierne gli esiti, arricchiti dai contributi maturati attraverso il confronto con diversi interlocutori le cui esperienze e punti di vista sono restituiti nei saggi di questo volume. Per argomentare alcuni dei temi pi\uf9 attuali, abbiamo scelto di proporre una sintesi in forma di Manifesto, articolato in sette punti, con l\u2019auspicio di chiarire assunti riguardo alle forme di regolazione e al ruolo possibile degli standard urbanistici. Il Manifesto muove dalla convinzione che non sia necessaria una riscrittura della norma nazionale, la cui semplicit\ue0 ha consentito e consentir\ue0 ancora di accogliere le innovazioni che si rendono necessarie per la sua applicazione concreta. Su questi ultimi aspetti, peraltro, le regioni sono gi\ue0 da tempo intervenute, e potranno nel prossimo futuro giocare un ruolo signi\ufb01cativo nell\u2019ampliare e ride\ufb01nire il campo operativo degli standard. La dotazione di aree a standar...
Il paper intende esplorare l\u2019opportunit\ue0 di riconoscere nel \u2018paesaggio minimo\u2019 un concetto operativo utile a guidare l\u2019azione urbana per accrescere la qualit\ue0 dello spazio abitabile. I paesaggi minimi sono spazi... more
Il paper intende esplorare l\u2019opportunit\ue0 di riconoscere nel \u2018paesaggio minimo\u2019 un concetto operativo utile a guidare l\u2019azione urbana per accrescere la qualit\ue0 dello spazio abitabile. I paesaggi minimi sono spazi aperti, abitabili, nella prossimit\ue0 del quotidiano, che si prestano a diventare luogo di condivisione di valori, interessi, esperienze; i paesaggi minimi si propongono cio\ue8 come nuovi luoghi comuni nei quali ri-costruire la dimensione pubblica della citt\ue0. Al tempo stesso, i paesaggi minimi possono essere considerati come dispositivi di riqualificazione dello spazio fisico, nel loro porsi come potenziali incubatori e produttori di risorse ecologiche, sociali ed economiche per la citt\ue0
Affrontare il progetto dello spazio pubblico richiede oggi precisarne meglio il senso e il ruolo assunti, all\u2019interno della citt\ue0 contemporanea, per la societ\ue0 che in essa si trova ad abitare, stabilmente od occasionalmente.... more
Affrontare il progetto dello spazio pubblico richiede oggi precisarne meglio il senso e il ruolo assunti, all\u2019interno della citt\ue0 contemporanea, per la societ\ue0 che in essa si trova ad abitare, stabilmente od occasionalmente. L\u2019ipotesi sostenuta \ue8 che per progettare uno spazio pubblico nuovo, rispondente a questa societ\ue0, sia necessario uno sforzo di riflessione critica utile a chiarirne il significato: solo a partire da questo \ue8 possibile ripensare all\u2019approccio e agli strumenti utili a perseguire la concreta realizzazione di un luogo che possa dirsi \u2018pubblico\u2019. Attraverso questo contributo si intendono delineare alcuni temi che si ritiene possono suggerire linee di ricerca possibili per perseguire questo obiettivo
A partire dalla recensione del libro 'Perch\ue9 (ancora) i quartieri pubblici. Un laboratorio di politiche per la casa', il contributo propone una riflessione sulla centralit\ue0 dei quartieri di edilizia pubblica... more
A partire dalla recensione del libro 'Perch\ue9 (ancora) i quartieri pubblici. Un laboratorio di politiche per la casa', il contributo propone una riflessione sulla centralit\ue0 dei quartieri di edilizia pubblica nell'innovare forme e modi di fare ricerca-azione nella citt\ue0 contemporanea
Urban and social decay has often brought to associate social housing districts to the critics to urban outskirts, and thus to ignore their spatial qualities and resources. Through design explorations and \u201cneighbourhood... more
Urban and social decay has often brought to associate social housing districts to the critics to urban outskirts, and thus to ignore their spatial qualities and resources. Through design explorations and \u201cneighbourhood laboratories\u201d open to inhabitants and institutions, the national research The \u201cpublic city\u201d as a design laboratory. The production of Guidelines for sustainable renewal of urban suburbs suggests new ways of working on this relevant estate of dwellings and public spaces, showing that they can still play a strategic role in spatial and social upgrading of wider sectors of the contemporary city
Da alcuni anni, il tema dei paesaggi per la produzione agricola di prossimit\ue0 ricorre nelle riflessioni e nelle pratiche di amministratori e urbanisti, quale strumento per il rilancio di micro-economie, la manutenzione e la gestione... more
Da alcuni anni, il tema dei paesaggi per la produzione agricola di prossimit\ue0 ricorre nelle riflessioni e nelle pratiche di amministratori e urbanisti, quale strumento per il rilancio di micro-economie, la manutenzione e la gestione del territorio, la ricostruzione di un rapporto collaborativo tra istituzioni e cittadini. Nell\u2019ambito degli interventi rivolti alla restituzione a usi produttivi di terreni dismessi e sottoutilizzati, si tratta di una tra le azioni che oggi possono aspirare ad alti livelli di consenso. Una condizione \u201cfelice\u201d, che va per\uf2 consapevolmente costruita, per dare l\u2019opportunit\ue0 di implementare, con continuit\ue0 nel tempo, politiche e progetti contraddistinti da una forte capacit\ue0 di tenere insieme diverse dimensioni. Aspetto comune alle tante progettualit\ue0 recentemente sviluppate nel territorio di Trieste \ue8 l\u2019assegnazione ai paesaggi agricoli del ruolo di infrastruttura ecologico-ambientale, produttiva e di servizi, ...
Some results of a recent research of national interest offer the opportunity to approach the design of \u201cin between spaces\u201d as fundamental feature in the regeneration of public housing settlements. The term \u201cin between... more
Some results of a recent research of national interest offer the opportunity to approach the design of \u201cin between spaces\u201d as fundamental feature in the regeneration of public housing settlements. The term \u201cin between spaces\u201d traditionally refers to the transition between different dimensions of neighbourhoods: internal and external, individual and collective, private and public etc. Today, such spaces play a key role in the reactivation of the neighbourhood, both at local scale, focusing on practises and every-day uses, and at urban scale, waving links between the target area and a wider urban context. The paper speculates about some terms defining \u201cin between spaces\u201d and some operational tools identifying their distinctive shape and composition in relation to other neighbourhood\u2019s features, as early assumptions for transformation
Il decreto sugli standard e\u300 una delle norme fondamentali dell\u2019urbanistica italiana. La sua emanazione, il 2 aprile del 1968, risponde all\u2019intento di regolare la quantit\ue0 minima di spazio urbano da destinare a servizi e... more
Il decreto sugli standard e\u300 una delle norme fondamentali dell\u2019urbanistica italiana. La sua emanazione, il 2 aprile del 1968, risponde all\u2019intento di regolare la quantit\ue0 minima di spazio urbano da destinare a servizi e attrezzature collettive: scuole, dotazioni sportive e per il gioco, parchi e giardini, centri civici e istituzionali, religiosi e culturali, pres\uecdi sanitari, aree a parcheggio. Si tratta di una norma che, nella sua semplicit\ue0, negli ultimi cinquant\u2019anni, ha avuto implicazioni importanti nelle trasformazioni delle citta\u300 italiane, contribuendo a definire le relazioni tra territorio e diritti di cittadinanza, attraverso la costruzione di una riserva di suoli pubblici e la regolazione degli spazi preposti a garantire un\u2019offerta adeguata di attrezzature per l\u2019istruzione, la cultura, la salute, la socialit\ue0 e la sicurezza. Il volume nasce dalla riflessione e dalla discussione promosse su questi temi tra il 2017 e il 2019 da un gruppo composto da ricercatori di differenti atenei (Laboratorio Standard), con un numero consistente di altri studiosi, professionisti e amministrazioni pubbliche italiane, nell\u2019intento di mettere a valore e fare evolvere entro un quadro condiviso sentieri di ricerca teorica e operativa. Abbiamo scelto una postura orientata a osservare gli standard a partire dal loro lascito spaziale, come un consistente deposito di citta\u300 pubblica, di cui garantire cura, accessibilit\ue0, fruizione. Questo patrimonio, materiale e simbolico, e\u300 a nostro modo di vedere una delle leve da cui partire per aspirare a una rinnovata stagione di politiche per la rigenerazione dei contesti urbani contemporanei e per il welfare locale. Il volume si chiude con un testo propositivo (un Manifesto articolato in sette punti), il cui obiettivo e\u300 individuare alcune delle traiettorie possibili verso l\u2019aggiornamento della norma e la sua applicabilit\ue0, oggi
The relationship between food and cities has been recognized as an area of interest for urban planning only recently, thanks to measures adopted at various government levels, locally and internationally. Rethinking the processes of food... more
The relationship between food and cities has been recognized as an area of interest for urban planning only recently, thanks to measures adopted at various government levels, locally and internationally. Rethinking the processes of food production, distribution, sale, consumption and recycling in a sustainable and socially equitable way can contribute to making cities fairer, healthier and more resilient to climate change. Starting from these premises, our contribution explores, in particular, the hypothesis that rethinking the relationship between food and urban space can provide an opportunity to promote socio-spatial regeneration processes of public housing neighbourhoods, through projects and actions that involve their inhabitants. This hypothesis is argued starting from a project experience developed in Borgo San Sergio, a district of Trieste, Italy, which aims to consolidate and enhance practices of cultivation and distribution of food, but also of environmental education. The...
Recensione al libro. La città selvatica. Paesaggi urbani contemporanei, Libria, Melfi, 2019. A cura di Annalisa Metta e Maria Livia Olivetti. Con contributi di: Eleonora Ambrosio, Paolo Camilletti, Gianni Celestini, Daniela... more
Recensione al libro. La città selvatica. Paesaggi urbani contemporanei, Libria, Melfi, 2019. A cura di Annalisa Metta e Maria Livia Olivetti. Con contributi di: Eleonora Ambrosio, Paolo Camilletti, Gianni Celestini, Daniela Colafranceschi, Isotta Cortesi, Fabio Di Carlo, Andrea Filpa, Teresa Galì-Izard, Mathieu Gontier, Annalisa Metta, Luca Molinari, Lucia Nucci, Maria Livia Olivetti, Franco Panzini, Gabriele Paolinelli, Laura Zampieri
Research Interests:
Il testo propone una riflessione critica sia sul rapporto tra amministrazioni e attori economici e sociali nei progetti di rigenerazione urbana, sia sulle nuove frontiere di un'azione pubblica ordinaria. L\u2019ipotesi \ue8 che... more
Il testo propone una riflessione critica sia sul rapporto tra amministrazioni e attori economici e sociali nei progetti di rigenerazione urbana, sia sulle nuove frontiere di un'azione pubblica ordinaria. L\u2019ipotesi \ue8 che gestire il contingente e governare il mutamento possano essere riconosciuti come ambiti complementari di un pensiero sul fare urbanistica, che si rinnova anche a partire dalle difficolt\ue0 dettate dalla crisi economica e dalle occasioni offerte dall\u2019operare quotidiano
Obiettivo del servizio \ue8 ricomporre alcuni frammenti della ricca eredit\ue0 lasciataci da Giancarlo De Carlo a quindici anni dalla sua scomparsa. I contributi raccolti guardano, da diverse prospettive, ai percorsi di ricerca che... more
Obiettivo del servizio \ue8 ricomporre alcuni frammenti della ricca eredit\ue0 lasciataci da Giancarlo De Carlo a quindici anni dalla sua scomparsa. I contributi raccolti guardano, da diverse prospettive, ai percorsi di ricerca che l\u2019architetto milanese, nella sua poliedrica attivit\ue0, ha tracciato esplorando declinazioni diverse di un progetto teso tra architettura e urbanistica, per restituirne la complessit\ue0. Al tempo stesso, le riflessioni proposte offrono utili suggestioni al momento che stiamo vivendo, in cui risulta ancor pi\uf9 necessario ritornare su alcune delle questioni che sono state centrali nella ricerca decarliana, per un progetto di citt\ue0 aperto alla sperimentazione, libero e capace di riportare di nuovo al centro le relazioni tra spazio e societ\ue0
Intento del contributo \ue8 indagare come i temi della \u2018forma e struttura urbana\u2019 abbiano informato il lavoro progettuale di De Carlo, connotandone l\u2019approccio e le modalit\ue0 operative. La ricerca tra \u2018forma e... more
Intento del contributo \ue8 indagare come i temi della \u2018forma e struttura urbana\u2019 abbiano informato il lavoro progettuale di De Carlo, connotandone l\u2019approccio e le modalit\ue0 operative. La ricerca tra \u2018forma e struttura\u2019 porta l\u2019architetto a sperimentare inedite relazioni tra architettura e urbanistica e a esplorare possibili declinazioni teorico-pratiche di questi termini, traducendole nella specifica attenzione per una scala intermedia del progetto, dove soluzioni di \u2018ricomposizione strutturale\u2019 sono guidate dall\u2019attenzione per i bisogni della collettivit\ue0. Nei diversi percorsi di ricerca tentativa che ne derivano possiamo leggere l\u2019aspirazione a una forma del progetto nel quale la reciprocit\ue0 tra spazio e societ\ue0 trova possibilit\ue0 di espressione, nel tempo, attraverso l\u2019architettura
Trieste: A Port and City between the Austro-Hungarian Empire and the Mediterranean -Trieste was the main commercial port of the Hapsburg Empire on the Mediterranean since 1719. During the 19th century the city underwent a series of... more
Trieste: A Port and City between the Austro-Hungarian Empire and the Mediterranean -Trieste was the main commercial port of the Hapsburg Empire on the Mediterranean since 1719. During the 19th century the city underwent a series of projects for upgrading its port facilities and rail projects in order to improve its links with Vienna and with the productive regions inland. Eighteenth-century city planning was an orderly affair leading to an orderly expansion. However, the second half of the nineteenth century brought Trieste into a period of great instability, where projects approved by the government of Vienna clashed with guidelines proposed by the city’s elite The projects presented in this period do not follow any general plan. They are neither broad-range nor long-term. The city developed through partial plans. These plans tried to exploit the plains areas between the sea and the high karst plateau that dominated the city. In addition, they went towards reinforcing the interests...
Quando uno spazio può dirsi ‘giusto’? Uno spazio è ‘giusto’ quando è portatore di valore condivisi. Il paper intende proporre una riflessione intorno a questa affermazione, a partire dalla quale verranno formulate alcune ipotesi sul... more
Quando uno spazio può dirsi ‘giusto’? Uno spazio è ‘giusto’ quando è portatore di valore condivisi. Il paper intende proporre una riflessione intorno a questa affermazione, a partire dalla quale verranno formulate alcune ipotesi sul progetto urbanistico e sulla sua forma. Sullo sfondo, il rimando ad esercizi di ricerca compiuti sulla ‘città pubblica’, qui considerata come dispositivo progettuale attraverso cui l’urbanistica ha cercato di costruire una ‘città giusta’ e inclusiva, per tutti. Riflessioni ed indagini condotte in alcuni quartieri di edilizia residenziale pubblica nel Friuli Venezia Giulia (nelle città di Trieste, Gorizia e Monfalcone), delineano uno sfondo entro il quale si avanza l’ipotesi di possibili strumenti per il progetto urbanistico. Questo, a partire da una rivalutazione degli spazi di prossimità dove oggi, con inaspettata evidenza, si riconfigurano diritti e doveri legati all’abitare.
La dispensa raccoglie le lezioni svolte durante il corso di “Tecnica e Pianificazione urbanistica” presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trieste. La dispensa non vuole essere un testo esaustivo, ma ha lo scopo... more
La dispensa raccoglie le lezioni svolte durante il corso di “Tecnica e Pianificazione urbanistica” presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trieste. La dispensa non vuole essere un testo esaustivo, ma ha lo scopo precipuo di fornire agli studenti dei riferimenti utili per approfondire la conoscenza della disciplina nei suoi differenti aspetti pratici, teorici, applicativi e professionali.
La dispensa raccoglie le lezioni svolte durante il corso di “Tecnica e Pianificazione urbanistica” presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trieste. La dispensa non vuole essere un testo esaustivo, ma ha lo scopo... more
La dispensa raccoglie le lezioni svolte durante il corso di “Tecnica e Pianificazione urbanistica” presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trieste. La dispensa non vuole essere un testo esaustivo, ma ha lo scopo precipuo di fornire agli studenti dei riferimenti utili per approfondire la conoscenza della disciplina nei suoi differenti aspetti pratici, teorici, applicativi e professionali.

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La dispensa raccoglie le lezioni svolte durante il corso di “Tecnica e Pianificazione urbanistica” presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trieste. La dispensa non vuole essere un testo esaustivo, ma ha lo scopo precipuo di fornire agli studenti dei riferimenti utili per approfondire la conoscenza della disciplina nei suoi differenti aspetti pratici, teorici, applicativi e professionali.