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guerini, A.; pALmA, A.; moysés, t. m. probLemAtiCHe e strAtegie neL proCesso deLLA... probLemAtiCHe e strAtegie neL proCesso deLLA trAduzione brAsiLiAnA deLLo Zibaldone di pensieri di LeopArdi Problems and strategies in the process of the Brazilian translation of Leopardi’s Zibaldone di Pensieri Andréia Guerini* Anna Palma** Tânia Mara Moysés*** RESUMO Este artigo tem por objetivo discutir alguns aspectos dos problemas e das estratégias que norteiam o trabalho da tradução brasileira do Zibaldone di Pensieri (1817-1832) de Giacomo Leopardi (1798-1837). O projeto, que prevê a participação de uma equipe de tradutores e revisores, tem como finalidade a publicação bilingue e online dessa imensa obra leopardiana em língua portuguesa. As estratégias, discutidas pelo grupo durante a tradução e revisão, constituem um importante momento de reflexão não somente com relação ao ato da tradução, mas também acerca dos pensamentos e da poética leopardiana presentes nessa obra definida, não por acaso, “aberta”. É um desafio que vai levar anos de pesquisa e de prática tradutória a fim de aproximar leitores lusófonos desse imenso conjunto de textos, considerado por boa parte da crítica como a “chave de leitura” de toda a produção literária de Giacomo Leopardi. Palavras-chave: Giacomo Leopardi; tradução; Zibaldone di Pensieri. * UFSC. UFMG. *** UFSC. ** revistA LetrAs, CuritibA, n. 86, p. 151-159, juL./dez. 2012. editorA uFpr. issn 0100-0888 (versão impressA); 2236-0999 (versão eLetrôniCA) 151 guerini, A.; pALmA, A.; moysés, t. m. probLemAtiCHe e strAtegie neL proCesso deLLA... ABSTRACT The goal of this paper is to discuss certain aspects of the problems and strategies involved in the Brazilian translation of Zibaldone di Pensieri (1817-1832) by Giacomo Leopardi (17981837). The ongoing project, conducted by a team of translators and revisers, aims at producing an online Portuguese-Italian bilingual publication of this immense work. The strategies discussed by the group during the translation and revision involve reflection not only about the act of translation, but also the thoughts and leopardian poetry in this work, which is for good reason defined as ‘open’. It is a challenge that will involve years of research and practice in order to bring lusophonic readers closer to this immense collection of texts, considered by many critics as key to the entire literary production of Giacomo Leopardi. Keywords: Giacomo Leopardi; translation; Zibaldone di Pensieri. Nonostante sia stato scritto nel periodo tra il 1817 e il 1832, lo Zibaldone di Pensieri fu stampato solamente negli anni 1898-1900 fatto che, conseguentemente, ne ha tardato la diffusione sia nella penisola che in altri paesi. Dovuto al ritardo con cui è stato pubblicato, alle sue dimensioni e alla sua complessità, l’assimilazione da parte della critica di questo immenso testo leopardiano non è stata ancora totalmente esaurita. Diverse sono le pubblicazioni sotto forma di antologia che sono apparse, sia in Italia che all’estero, nel periodo che va dalla prima edizione a stampa a quella in CD-Rom. Le selezioni di tipo antologico dello Zibaldone hanno il vantaggio di essere considerate da curatori responsabili e case editrici come la maniera più appropriata per avvicinare i lettori a quello che è stato definito il labirinto leopardiano. Ma l’interesse per la versione completa continua crescente, come dimostrato dalla prima traduzione integrale dello Zibaldone apparsa nel 2003 in Francia e dalle altre traduzioni in corso, come l’edizione inglese, che sarà pubblicata nel 2013 e quella spagnola, ancora senza data d’uscita fissata. Anche la traduzione in portoghese è in esecuzione ed è di questo progetto, con le sue problematiche e strategie, che parleremo nel presente articolo. Vale sottolineare che l’idea della traduzione brasiliana dello Zibaldone di Pensieri non è recentissima; risale infatti alla fine del 1999, ma si è incominciata a concretizzare solo nel 2010 quando, nell’ottobre di quell’anno, si è ottenuto un finanziamento dal CNPq. Ciò ci ha permesso di avviare il progetto della traduzione brasiliana che è il frutto di un’intensa volontà di far sì che questo immenso testo leopardiano sia conosciuto da un 152 revistA LetrAs, CuritibA, n. 86, p. 151-159, juL./dez. 2012. editorA uFpr. issn 0100-0888 (versão impressA); 2236-0999 (versão eLetrôniCA) guerini, A.; pALmA, A.; moysés, t. m. probLemAtiCHe e strAtegie neL proCesso deLLA... pubblico più ampio e, in questo modo, poter fornire nuove prospettive agli studi comparati. Quando si parla di pubblico in questo caso non ci riferiamo solo a quello brasiliano ma, visto che si tratta di una pubblicazione online e gratuita, pensiamo ad un eventuale pubblico lusofono. Oltre a puntare ad una grande diffusione di questa immensa selva leopardiana, la versione virtuale permette che la traduzione possa essere resa pubblica progressivamente, in diverse tappe. Il nostro progetto traduttivo permette inoltre, in tutti i casi in cui sia considerato necessario, di ripercorrere mentalmente e graficamente lo spazio già attraversato visto che: si tratta di un lavoro collettivo; il mezzo di divulgazione è online, ospitata nel server della Universidade Federal de Santa Catarina. L’edizione online offre la possibilità di consultare esclusivamente la traduzione in portoghese oppure visualizzare a fronte il testo originale in italiano secondo la lezione stabilita da Pacella. Sono tenute presenti le successive edizioni, compresa quella in CD-ROM, a cura di Fiorenza Ceragioli e Monica Bellerini. Sarà disponibile un’opzione di scaricamento in formato pdf. Così,viene proposta, di conseguenza, la traduzione come un’opera “aperta”, permettendo nuovi interventi nel testo tradotto, ogni volta che elementi suggeriti da nuove prospettive propongono una revisione del processo in corso e aprono la possibilità di (ri)scritture. I motivi che hanno indotto alla scelta di una versione online possono essere così sintetizzati: diffondere il testo leopardiano in un contesto lusofono di raggio mondiale; ridurre i tempi di pubblicazione rendendo la traduzione disponibile in tappe successive; garantire la possibilità di poter ritornare sulle scelte traduttive, favorendo un costante perfezionamento dei parametri di riferimento, come stile e leggibilità; creare un canale aperto alla discussione con lettori e critici promuovendo un dialogo interculturale effettivo con i traduttori e revisori coinvolti nella produzione di questa edizione bilingue dello Zibaldone. Ma la domanda principale che ci si pone dall’inizio è con che criteri potremo “ospitare” un testo la cui complessità è indiscutibile e che sembra essere un compito non solo difficilissimo, ma addirittura quasi impossibile a causa della qualità della prosa e per la ricchezza delle allusioni nascoste? Come ospitare in portoghese un pensiero in movimento, come lo definisce Solmi,1 o un pensiero poetante, come lo caratterizza Antonio Prete (2006) Come fare per ricevere e contenere, in portoghese brasiliano, un tale caos scritto, allo stesso tempo costellazione e cosmo? 1 Dice Solmi: “Oggi si sa che il più vero pensiero di Leopardi è, come quello di Montaigne, un pensiero in movimento: lo si coglie non tanto nelle sue conclusioni e affermazioni generali, quanto nel suo procedimento irrequieto e rigoroso, nell’incessante ripetersi e svilupparsi dei suoi motivi essenziali” (In: LEOPARDI, 1983, p. XXXII). revistA LetrAs, CuritibA, n. 86, p. 151-159, juL./dez. 2012. editorA uFpr. issn 0100-0888 (versão impressA); 2236-0999 (versão eLetrôniCA) 153 guerini, A.; pALmA, A.; moysés, t. m. probLemAtiCHe e strAtegie neL proCesso deLLA... Ricouer, ma soprattutto Jorge Luis Borges, hanno mostrato che non esiste un criterio assoluto per definire cosa sia una buona traduzione. Una tale osservazione, di carattere, diciamo cosi, “idealista”, si scontra con un processo più pragmatico, o metacomunicativo, della traduzione, come quello elaborato da Peeter Torop (2010), che propone un modello universale di processo traduttivo, applicabile cioè a qualsiasi tipo di traduzione. Durante tale processo i traduttori dovrebbero, come prima cosa, stabilire le strategie traduttive da seguire in base agli obiettivi stabiliti. In questa fase l’individuazione della dominante del testo da tradurre e, di conseguenza, del testo tradotto, costituisce una tappa fondamentale di tutto il processo e dipende dalla qualità dell’analisi traduttologica del testo da tradurre. Nonostante il fatto che l’analisi del testo da tradurre possa essere considerata un’attività descritta a partire da una certa obiettività, può molte volte avvenire che le caratteristiche dominanti di un’opera possano essere individuate in maniera differente da più lettori/critici/traduttori, oppure che lo scritto in questione presenti caratteristiche tali per cui l’unità di testo possa essere individuata per livelli distinti. Solo quando tutta la traduzione sarà pronta, e dal momento in cui potrà essere concepita come un’opera completa e finita (esporremo più avanti concetti che mettono in discussione la possibilità di definire lo Zibaldone un’opera, e soprattutto finita) un’analisi critica potrà individuare la dominante con cui poter caratterizzare tutta la traduzione. Un aspetto molto positivo del nostro lavoro in equipe, di cui riparleremo più avanti, è il confronto di opinioni diverse, essendo le scelte linguistiche appena uno degli aspetti dell’unità testuale di un’opera. Nel senso da noi trattate, quindi, le dominanti sono strettamente legate a ciò che Antoine Berman, in La traduzione e la lettera o l’albergo della lontanaza ha denominato la “lettera dell’autore”, ossia gli elementi stilistici e di contenuto di un testo letterario. Anche se le scelte linguistiche sono solo uno degli aspetti dell’unità testuale di un’opera, in queste prime esperienze con lo Zibaldone di Pensieri ci stiamo già rendendo conto che l’opzione per un termine o un altro in portoghese per tradurre una parola-concetto di Leopardi, per esempio, dev’essere ponderata e deve tener conto degli sviluppi futuri di un testo di riconosciuta complessità. Per ricostruire le scelte strategiche di un’attività traduttiva il critico della traduzione utilizza molto spesso l’analisi del paratesto presente nella pubblicazione. La scelta del paratesto è, infatti, strettamente legata alla poetica della traduzione e agli scopi che con essa i taduttori, e le case editrici, si prefiggono. Lo Zibaldone di Pensieri, definito in genere come una raccolta enorme di riflessioni di varia natura (le famose 4526 pagine autografe di Leopardi), non è stato mai stampato in vita dall’autore ma non per questo 154 revistA LetrAs, CuritibA, n. 86, p. 151-159, juL./dez. 2012. editorA uFpr. issn 0100-0888 (versão impressA); 2236-0999 (versão eLetrôniCA) guerini, A.; pALmA, A.; moysés, t. m. probLemAtiCHe e strAtegie neL proCesso deLLA... il nostro poeta non ne ha curato, in certa maniera, la sua presentazione. Infatti lui stesso ha dotato le sue pagine di elementi che sono da considerare paratesto, per facilitarne la lettura d’insieme resa difficoltosa soprattutto dalle caratteristiche frammentarie dei pensieri raccolti in quelle migliaia di pagine, oltre che per la grande varietà di temi a cui si è già accennato. Si tratta dei rimandi intertestuali sia diretti, citazioni di opere di altri autori attraverso precisi riferimenti bibliografici, sia rimandi interni allo stesso Zibaldone, sia di veri e propri indici da lui stesso compilati, in base agli argomenti sviluppati in quelle pagine e miranti a facilitarne la lettura (Indice del mio Zibaldone di pensieri – Pensieri di varia filosofia e di letteratura – Polizzine). Nelle traduzioni, soprattutto di opere letterarie, la scelta del paratesto da produrre per la comprensione testuale, in che quantità e con che quali finalità, è una delle operazioni determinate dalla strategia traduttiva. Inoltre secondo Torop (2010), una traduzione ideale (o totale) sarebbe quella in grado di ridurre al minimo la differenza tra la memoria testuale dell’autore dell’opera e quella del lettore, e questo sarebbe possibile solo quando la memoria testuale del traduttore è idonea a tale intermediazione. Tale memoria testuale permetterà all’interprete una comprensione minuziosa del testo da tradurre, attraverso un’analisi che ne comporti la ricostruzione della poetica. Perché ciò sia possibile, secondo il teorico della Scuola di Tartu appena citato, il traduttore dovrebbe saper individuare quelle citazioni di altre opere, sue o di altri autori, anche quelle presenti in maniera implicita. Il paratesto può essere utilizzato quindi per diminuire le differenze tra le conoscenze testuali e culturali tra l’autore e il fruitore della traduzione. Ma la poetica di un testo, soprattutto letterario, è anche il suo discorso o meglio, il suo ritmo, la sua oralità, che a loro volta possono essere scanditi da vari fattori che, a dispetto di ogni tentativo strutturalista, certamente non sono del tutto visibili o singolarmente identificabili nelle loro rispettive funzioni, o nella maniera con cui partecipano al sincretismo di un’opera. Un esempio di poetica/ritmo nello Zibaldone potrebbe essere quello percepibile dalla frequenza di termini e concetti che vi sono trattati che, fino a questo momento della nostra attività traduttiva, cerchiamo di mantenere il più possibile identici all’originale, rispettando soprattutto l’indicizzazione creata da Leopardi nell’ “Indice del mio Zibaldone”. Fino a questo momento la traduzione brasiliana dello Zibaldone prevede i seguenti elementi paratestuali, che si possono vedere nella pagina iniziale del sito della traduzione e che sono: notizie sull’autore, la presentazione dello Zibaldone di Pensieri, la presentazione della traduzione, la versione originale dell’opera (che in questo caso funge da paratesto), note revistA LetrAs, CuritibA, n. 86, p. 151-159, juL./dez. 2012. editorA uFpr. issn 0100-0888 (versão impressA); 2236-0999 (versão eLetrôniCA) 155 guerini, A.; pALmA, A.; moysés, t. m. probLemAtiCHe e strAtegie neL proCesso deLLA... dei traduttori. Queste ultime sono state fin’ora utilizzate soprattutto per fornire cenni biobibliografici degli innumerevoli autori citati da Leopardi, antichi e moderni. Tali note dovranno, attraverso le risorse digitali, essere disponibili ai lettori tutte le volte che gli stessi autori sono citati nell’opera. In futuro si potranno inserire, come paratesto alla traduzione, anche degli indici tematici creati dalle traduttrici e dagli altri collaboratori, messi a disposizione insieme alla traduzione di quelli forniti dallo stesso Leopardi e, sempre attraverso risorse fornite dal formato elettronico che stiamo utilizzando, dare la possibilità al lettore di accedere in pochi secondi a tutte le pagine in cui lo stesso tema viene trattato. Facendo così si va incontro, probabilmente, anche un po’ a quella che era l’“intenzione” del nostro autore, visto che lui stesso sembra aver creato degli indici con questo scopo precipuo: facilitare la lettura per tematiche del suo Zibaldone di Pensieri. Il processo traduttivo che, nel nostro caso in particolare, coinvolge più soggetti, gli aspetti legati alle scelte stilistico-linguistiche sono quelli che, in questa fase della traduzione, generano più preoccupazioni. L’esempio più calzante è quello della parola-concetto “vero”, particolarmente utilizzata dai letterati italiani della prima metà del XIX secolo, non solo quindi da Leopardi, e che non sembra avere un corrispondente univoco nella lingua portoghese che sia utilizzato negli stessi termini e nella stessa epoca come concetto in letteratura. In un processo traduttivo che, come nel nostro caso, vede coinvolti più soggetti, gli aspetti che generano più preoccupazioni sono quelli legati alle scelte stilistico-linguistiche, almeno in questa fase iniziale della traduzione. Le edizioni elettroniche disponibili alle pagine web <www.classicitaliani.it>, <www.liberliber.it> e <www.leopardi.it> così come la versione in CD-ROM (2009), sono di grandissimo aiuto per effettuare una ricerca puntuale nel vastissimo corpus costituito dallo Zibaldone. Attraverso gli strumenti di ricerca risulta, ad esempio, che la parola “vero” è presente ben 793 volte; “verità” 426 volte e “reale” 96. Sono stati presi in esame questi sostantivi già che sono sinonimi, e il loro campo lessicale coincide in concetti specifici. È importante ricordare che “vero” può essere anche utilizzato come sostantivo, così come “reale”. In questi casi la sua traduzione in portoghese non presenta particolari difficoltà. Quello che ci interessa risolvere è l’ uso sostantivale di “vero”, come avviene già nel secondo autografo, in cui Leopardi introduce un suo pensiero: “Non il Bello ma il Vero o sia l’imitazione della Natura qualunque, si è l’oggetto delle Belle arti”. Si è osservato inoltre che anche se “il vero” è sinonimo di “la verità”, e quindi di “a verdade”, sia “verità” che “verdade” utilizzate in senso assoluto hanno una connotazione religiosa legata a Dio e alla parola di Dio, mentre “il vero” non è mai utilizzato con questo significato sia nella lingua 156 revistA LetrAs, CuritibA, n. 86, p. 151-159, juL./dez. 2012. editorA uFpr. issn 0100-0888 (versão impressA); 2236-0999 (versão eLetrôniCA) guerini, A.; pALmA, A.; moysés, t. m. probLemAtiCHe e strAtegie neL proCesso deLLA... italiana che in quella portoghese. Allo stesso tempo visto che la parola “reale” viene utilizzata da Leopardi un numero di volte otto volte minore di “vero”, “real” non poteva rappresentare una scelta stilistica appropriata se fosse utilizzata sempre o il più delle volte per tradurre il sostantivo “vero”. Fino a questo momento quindi, “vero” è stato tradotto con “verdadeiro” e solo alcune volte è sembrato più opportuno tradurlo con “real”. Lo straniamento provocato da questa utilizzazione di “verdadeiro” nel lettore lusofono non dovrebbe essere, comunque, molto diverso, dal lettore di lingua italiana attuale. Questo tipo di scelte devono essere fatte con una certa attenzione, e prima di decidere che “vero” per la lingua portoghese in uno specificato contesto si debba tradurre più appropriatamente con “real”, è necessario consultare gli indici leopardiani per non correre il grave rischio di non prendere in considerazione un elemento rilevantissimo per la singolarità dell’opera in questione: l’indicizzazione operata con estrema attenzione dallo stesso autore. Altre parole importanti nel contesto degli scritti leopardiani e sui quali bisogna soffermarsi al momento della traduzione sono i sinonimi come: “maraviglia” (137 casi) e “sorpresa” (28 casi); “diletto” (108 casi) e “piacere” (659 casi); “rimembranza” (26 casi). “ricordo” (32 casi) e “ricordanza” (28 casi); “assuefazione” (321 casi), “abitudine” (86 casi) e “consuetudine” (08 casi); “costume” (190 casi) e “abito” (161 casi). Un altro aspetto da non sottovalutare mai è poi lo stile linguistico usato da Leopardi, a volte più elevato, a volte colloquiale, senza contare i passaggi di sperimentazione poetica, di costruzione di poesia all’interno del testo argomentativo. Per il fatto che lo Zibaldone sia un testo saggistico, aforistico e frammentario, i pensieri dell’autore vi sono sviluppati a volte in poche frasi, in altri casi in due o più pagine. Nei frammenti più lunghi avviene spesso che la punteggiatura è scarsa, c’è una mescolanza di frasi coordinate e subordinate che ne rendono difficile la comprensione anche per il lettore di lingua italiana. In questi casi allo stile con cui Leopardi costruisce e monta i suoi periodi più complessi, si è preferito valorizzare come elemento dominante la leggibilità del testo tradotto. Per questo a volte, a scapito della preservazione del ritmo originale della “respirazione” argomentativa di alcuni frammenti di testo, abbiamo preferito aggiungere virgole o punti, per fare in modo che il discorso possa essere compreso più facilmente. Non per “facilitarlo” o “semplificarlo”, ma per rendere più chiari periodi che ci sono sembrati eccessivamente complicati. Nel determinare le strategie di una traduzione, svolge un ruolo fondamentale la definizione del lettore modello a cui è destinata. Per la nostra traduzione, per esempio, pensiamo ad un pubblico abbastanza vasto, non composto solamente da specialisti. revistA LetrAs, CuritibA, n. 86, p. 151-159, juL./dez. 2012. editorA uFpr. issn 0100-0888 (versão impressA); 2236-0999 (versão eLetrôniCA) 157 guerini, A.; pALmA, A.; moysés, t. m. probLemAtiCHe e strAtegie neL proCesso deLLA... Per le note e i commenti, elementi del paratesto della traduzione, procederemo in linea di massima in questa maniera: saranno inserite note del traduttore ogni volta che la traduzione potrebbe causare un effetto di straniamento al lettore (per esempio l’utilizzazione di una parola che in portoghese è già in disuso), o per indicare la presenza di citazioni che fanno riferimento ad altri testi di Leopardi o di altri autori che difficilmente il lettore riuscirebbe ad individuare da solo, e in ogni altro caso in cui elementi di cultura in generale non sono di dominio universale in portoghese, ossia quando non è possibile rintracciare il significato di un termine o chi sia il personaggio citato o il movimento letterario, ecc. perché non ci sono fonti di larga diffusione in portoghese che ne parlino. Le note sulla traduzione saranno pubblicate in articoli separati e/o nella prefazione all’opera completa, a cui si potrà accedere dallo stesso sito della traduzione. L’utilizzazione dell’internet, con la facoltà dell’inserimento di link che possono successivamente moltiplicarsi in infiniti rinvii e pagine, fa in modo che il paratesto della traduzione online dello Zibaldone possa essere sempre aggiornato e ampliato, senza limiti di tempo e soprattutto di spazio. Ciò non sarà possibile nella versione a stampa, per cui si dovranno considerare le caratteristiche relative al volume cartaceo. È bene ricordare a questo punto che il nostro progetto prevede tre traduttrici principali e molti revisori e consulenti. Sarà attraverso le successive revisioni che le varie scelte traduttive, modellando l’un l’altra, si avvieranno verso il testo finale, quello cioè che “convince” di più le diverse voci coinvolte. Ciò non vuol dire che si tratta semplicemente di un lavoro intuitivo. Anzi, è nel difendere le proprie scelte davanti al resto del gruppo che ogni traduttore e revisore deve dimostrare, anche alla luce delle proprie competenze nel campo della traduzione, di saper giustificare le proprie scelte in base alle strategie traduttive scelte dall’equipe. Per concludere, vogliamo sottolineare nuovamente come il lavoro in equipe possa risultare molto ricco e aiutare, in tanti casi, a sanare dubbi, a discutere meglio determinate scelte con relative perdite e vantaggi o, come dice Eco, per dire quasi la stessa cosa. La grande preoccupazione di Leopardi, che era anche quella di Borges e sarà anche la nostra per questa traduzione brasiliana, era la qualità estetica del testo. Cercheremo di mantenere nel modo più fattibile lo stile leopardiano per arrivare il più vicino possibile alla mediazione per la conservazione del testo di partenza nel testo di arrivo, giacché ci sembra sia stato questo uno dei principali contributi di Leopardi per la traduttologia e, di conseguenza, per la nostra traduzione. Trasportare la poetica dell’originale dello Zibaldone nella sua traduzione brasiliana, nella sua totalità, oltre ad essere intellettualmente una stimolante sfida a cui mirare, è anche una maniera unica di conoscere e di aiutare a far conoscere un po’ più a fondo il genio singolare di Leopardi. 158 revistA LetrAs, CuritibA, n. 86, p. 151-159, juL./dez. 2012. editorA uFpr. issn 0100-0888 (versão impressA); 2236-0999 (versão eLetrôniCA) guerini, A.; pALmA, A.; moysés, t. m. probLemAtiCHe e strAtegie neL proCesso deLLA... REFERÊNCIAS BERMAN, Antoine. A tradução e a letra. Traduzione in portoghese di Marie-Hélène Catherine Torres, Mauri Furlan, Andréia Guerini. 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