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2016
“Un irregolare” nel panorama architettonico del secondo dopoguerra: così Guido Zucconi curatore della monografia dedicata a Marcello D’Olivo nel 1998 definiva il percorso dell’architetto friulano , protagonista “appartato” ma certamente non un comprimario, come hanno dimostrato gli studi e le ricerche condotte da Paolo Nicoloso e Ferruccio Luppi curatori della mostra tenutasi a Udine nel 2002. Con la definizione di “architetto contadino “ Bruno Zevi nel 1957 contribuisce a creare il mito della personalità di D’Olivo la cui “passione per l’architettura era di natura primordiale, istintiva, era un bisogno fisico, atavico di costruire, un’energia prorompente e irta di rozzezze”. Il ritratto del protagonista è coerente agli edifici del Villaggio del fanciullo di Trieste , l’opera che lo porta all’attenzione della critica nazionale: i pilastri, le travi e gli arditi sbalzi delle strutture in calcestruzzo armato fanno conoscere un progettista che coniuga ingegneria e architettura, cosicché la forma si genera dal calcolo e dalla geometria, due discipline che D’Olivo praticava con interesse e competenza, insieme alla passione per la pittura.
Il disegno della nuova città di villeggiatura di Lignano Pineta, ideato nel 1952 dall'architetto Marcello D'Olivo, costituisce uno straordinario esempio di utopia urbanistica e architettonica allo stesso tempo: la scelta dell'originale tracciato costituisce un capitolo quasi sconosciuto della diffusione dell'architettura organica in Italia. Attraverso una nuova lettura di tavole originali riferentesi al progetto urbanistico per Pineta, viene tracciata la genesi della spirale, o della chiocciola, una scelta che è opera della originalità creativa dell'architetto D'Olivo e dello stimolante confronto intercorso con Leonardo Sinisgalli, poeta ingegnere e la grande lezione di Wright.
Rappresentazione in pianta, prospetto, sezioni e modello 3D di un progetto inedito dell'architetto friulano Marcello D'Olivo, con un'introduzione di confronto tra Marcello D'Olivo e altri architetti fonte di ispirazione: Frank Lloyd Wright e Le Corbusier.
Marcello D'Olivo architetto del mondo in Friuli Venezia Giulia
Utopie di Marcello D'Olivo tra il Friuli e Trieste2022 •
Opere e progetti di Marcello D'Olivo realizzati nel territorio del Friuli Venezia Giulia, dal Villaggio del fanciullo al piano di Lignano Pineta, alle tante proposte per quartieri e complessi, alle ultime realizzazioni.
Nel contributo che fa parte del catalogo della mostra sull'architetto Marcello D'Olivo (Udine 2002) viene analizzata la fortuna critica del progettista che si fece conoscere sulla scena nazionale e internazionale per la realizzazione del Villaggio del fanciullo a Trieste (1950) considerata un'opera che fa riferimento al Movimento dell'architettura organica. Apprezzato da Bruno Zevi che ospita alcune opere su "Metron", D'Olivo conosce Leonardo Sinisgalli che sulle pagine di "Civiltà delle macchine" presenta il piano per Lignano Pineta, la città a forma di chiocciola.
«Bollettino del Centro di studi per la Storia dell'Architettura», n.s. n. 1, pp. 79-90
Marcello D’Olivo tra “le suggestioni della fantasia e i rigori del ragionamento matematico. Un aggiornamento storiografico2019 •
Alla sua scomparsa, nel 1991, Bruno Zevi ricorda Marcello D’Olivo come “genio incompiuto” e tuttavia non ne è stata ancora approfondita l’intera produzione. Pertanto, l’indagine sull’Istituto ortofrenico a Potenza, progettato nel 1965, offre l’opportunità per un aggiornamento storiografico a distanza dalle monografie a lui dedicate tra il 1998 e il 2002. Pur provenendo dal ceto popolare, grazie a un talento poliedrico tra doti umanistiche e capacità tecniche, D’Olivo si fa notare dall’ingegnere poeta Leonardo Sinisgalli, che lo introduce a Milano, presentandogli anche Le Corbusier nel 1952, e gli commissiona una villa ispirata alla sua opera, nel centro balneare di Lignano Pineta. D’altro canto, un articolo scritto sulla rivista «Pirelli», in quello stesso anno, dal titolo Tra Wright e Nervi, evidenzia da un lato l’abilità di D’Olivo nel calcolo strutturale e dall’altro l’adesione all’organicismo, specialmente nell’attenzione per la natura. Al contesto ambientale D’Olivo dedica il principale interesse, prestando attenzione all’inserimento più idoneo per l’architettura, attraverso lo studio di differenti forme geometriche. Anche la scelta della disposizione a spina di pesce dell’Istituto ortofrenico a Potenza, che si impone come macrosegno, tiene conto della migliore collocazione degli edifici sul terreno stretto e accidentato, oltre a favorire i collegamenti tra i vari padiglioni e il «massimo grado di libertà e godimento del panorama per tutti gli ambienti». Sugli altri, si staglia l’edificio alto con la portineria, brutalista, coperto da una terrazza praticabile, con una lecorbusiana pensilina. Nei corpi bassi, animati da profili curvilinei, con facciate a brise soleil, le camere per la degenza affacciano su giardini. Nell’ambito variegato del secondo dopoguerra, D’Olivo sembra anticipare i dibattiti degli anni Sessanta, ma senza astrazioni utopistiche, alla ricerca di un’invariante pure nel rispetto della realtà mutevole. After the death of Marcello D’Olivo, occurred in 1991, Bruno Zevi called to mind him as an “unfinished genius”, but his entire production has not yet been explored. Therefore, the study on the Orthophrenic Institute in Potenza, designed in 1965 and only mentioned in the bibliography, offers the opportunity for an historiography updating; it comes years later the monographs dedicated to D’Olivo published between 1998 and 2002. Thanks to his multifaceted talent, including humanistic and technical skills, even if a working class figure, D’Olivo was noted by the poet engineer Leonardo Sinisgalli, who introduced him to Le Corbusier, in 1952 in Milan; moreover Sinisgalli asked D’Olivo to plan a villa, inspired by Le Corbusier, facing Lignano Pineta seaside. At the same time, an article published in «Pirelli» magazine, titled Between Wright and Nervi, highlighted D’Olivo’s skills in developing structural design and analysis on one hand, and his involvement with ‘organicism’, especially regarding his focus on nature, on the other. D’Olivo’s main interest was the environmental context, paying attention at the most suitable insertions of the architecture in landscape, through geometric shapes studies. Orthophrenic Institute in Potenza herringbone pattern, strongly set as a macro-sign, takes into account the best location for each buildings, considering the narrow and rough terrain; it also promotes connections among the pavilions, as well as the “maximum freedom degree and enjoyment of the view from all rooms”. The taller brutalist building, with the porter’s lodge, stands on the others, covered by a practicable terrace, with a Lecorbusian shelter. In the lower buildings, animated by curvilinear profiles, with the brisesoleil facades, the hospital rooms overlook the gardens. In the post-World War II multifaceted period, D’Olivo appears as a figure speeding up questions debated during the Sixties, without utopian abstractions, in search of an invariant, and respecting the changing reality.
Africa Big change -Big Chance
Marcello D olivo Alla ricerca di un nuovo pesaggio2014 •
Africa Big Change Big Chance mostra l'architettura e le trasformazioni che sono in atto in Africa. Sono cambiamenti che riguardano il controllo dei grandi numeri e mostrano enormi movimenti di persone, la pressione causata dall'urbanizzazione, l'uso incongruo delle risorse naturali e dei territori. La trasformazione, Big Change, e la possibilità, Big Chance, danno il registro delle opportunità oggi disponibili per un futuro migliore e sostenibile dell'Africa.
Urbanistica per la villeggiatura e per il turismo nel Novecento a cura di Ferruccio Canali
Urbanistica tra utopia e realtà nella "città a spirale": Lignano Pineta da Marcello D'Olivo a Luigi Piccinato2016 •
Tra il 1952 e il 1954 Marcello D’Olivo su incarico della Società Lignano Pineta realizza la nuova città delle vacanze nella pineta tra il Tagliamento, gli alberi e il mare. Quella che Leonardo Sinisgalli definirà una “città sulla luna” viene disegnata in forma di spirale, una scelta innovativa che manifesta l’attenzione con la quale D’Olivo rielabora l’architettura di Frank Lloyd Wright che annovera molti estimatori tra gli architetti friulani e veneti. La ricognizione delle fonti documentarie e archivistiche ha consentito di ricostruire la complessa vicenda del piano urbanistico per Lignano e in seguito del comune di Latisana, costellato da interessi contrastanti ma anche da incomprensioni per le scelte effettuate dall’architetto D’Olivo. Particolare significato assume la critica rivolta da Luigi Piccinato alla visione urbanistica di D’Olivo, un contrasto che diventa emblematico di un approccio alla disciplina che, pur dichiarandosi organico, diverge da quello dell’architetto friulano, consentendo di delineare il multiforme contesto della cultura architettonica e urbanistica italiana degli anni Cinquanta. Between 1952 and 1954 Marcello D ' Olivo on behalf of the company Lignano Pineta realizes the new city of holidays in the pine forest between the Tagliamento river, the trees and the sea. The "City on the Moon" as Leonardo Sinisgalli will define the new town, is drawn into spirals, an innovative choice that manifests the attention with which D'Olivo reworks the architecture of Frank Lloyd Wright that many architects in Friuli and Veneto appreciated. The survey of archival and documentary sources allowed to reconstruct the complex history of the master plan for the municipality of Latisana, Lignano and then filled with conflicting interests but also by misunderstanding for the choices made by the architect D'Olivo. Special significance takes the criticism by Luigi Piccinato addressed to D’Olivo urban vision, a contrast that became emblematic of an approach to the discipline that, while claiming to be organic, diverges from that of the Friulan architect, allowing to outline the multifaceted urban planning and architectural context of Italian culture in the 1950s.
Notiziario della Società Lichenologica Italiana
Abramo Bartolomeo Massalongo: i licheni e la questione delle origini2023 •
The most famous plant of nineteenth-century Italian poetry is certainly Giacomo Leopardi's fragrant broom which uselessly perfumes the deserted plain of Vesuvius. After 1848, with the defeat of the romantic ideals of the first Risorgimento, another organism that prefers rocks, the lichen, established itself in Italian culture. It is associated with humility but also with divine Providence, tenacious and merciful, according to Catholic morality. Furthermore, an increasingly strong link is being established between lichens and the origins of the earth. An important role is played by the new discoveries possible thanks to microscopic investigations, which contradict the presumed simplicity of these beings. The scholars of the Botanical Garden of Padua spread these new methods in the Veneto. The traditional tripartite division of the natural kingdoms enters into crisis, together with the Enlightenment vision of a nature that does not make leaps. The group of naturalists from Verona, who chose the name "Ibis", with Abramo Massalongo, was at the forefront of this research, trying to identify the first organisms that colonized the earth after its emergence from the primordial oceans, according to a geological theory widespread at the time . In this context, Abramo Massalongo posed the problem of the fixity of species, stating, around 1857, that lichen species are not fixed, but vary, as the French transformists of the time maintained.
Il faro di Lignano, a cura di C. Dallagiacoma, Lignano Sabbiadoro, Fotocineclub, 2016, pp. 31-55
Il “fanale” di Porto Lignano: note storiche2016 •
ANÁLISIS TÉCNICO: SISTEMAS AUTOMÁTICOS DE TRADING
ANÁLISIS TÉCNICO: SISTEMAS AUTOMÁTICOS DE TRADING2019 •
International Pilgrimage Conference "The transformation of pilgrimage in today's Europe. Spirituality - Practice - Infrastructure"
CALL FOR PAPERS International Pilgrimage Conference "The transformation of pilgrimage in today's Europe. Spirituality - Practice - Infrastructure" Sociology of Religion Section of the German Sociological Association 11-13 September 2025 in Donauwörth (Southern Germany2025 •
Evangelical Missions Quarterly
Outlining a Biblical Theology of Islam: Practical Implications for Disciple Makers and Church Planting2019 •
2024 •
2023 •
International Journal for Numerical Methods in Fluids
Accurate particle splitting for smoothed particle hydrodynamics in shallow water with shock capturing2011 •
Obesity
Food Insecurity is Associated with Maladaptive Eating Behaviors and Objectively Measured Overeating2018 •
Radiologia Brasileira
Mesenteric panniculitis in a patient with rheumatoid arthritis2019 •
2011 •
Chemical Communications
Solvent controlled mechanistic dichotomy in a Au(iii)-catalyzed, heterocyclization triggered, Nazarov reaction2011 •
2020 •