FERDINANDO PIO
ROSELLINI
matematico, fisico e botanico
politico ~ giornalista
UN MAESTRO
L’attualità dell’insegnamento di un ecologista e ambientalista ante litteram:
uno scienziato riformatore dell'istruzione e un docente di scienze
che ha appassionato tanti giovani italiani alla botanica.
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FERDINANDO PIO ROSELLINI
ALBUM DEI PARTECIPANTI ALLA COMMEMORAZIONE
https://www.monferratogreenfarm.it/erbari/ rosellini150/
Documentazione e testimonianze raccolte ed elaborate a cura del professor DIONIGI ROGGERO e di
MADDALENA LAURA MARIA BRUNASTI per la commemorazione promossa e organizzata da
Per la collaborazione alle ricerche si ringraziano il professor GASPARE LICANDRO, il professor
KANCHI NATARAJAN GANDHI dell’OEB / Harvard University - referente IPNI, i professori
ILENIO CELORIA e CLAUDIO SIMONE COLLI dell’Istituto Leardi di Casale Monferrato, il dottor
LUIGI MANTOVANI e la dottoressa ELISA COSTANZO - conservatori della Biblioteca Civica G.
Canna di Casale Monferrato, MANUELA MENI - referente per la Biblioteca del Seminario di Casale
Monferrato e DEBORA FERRO - referente della Biblioteca del Seminario Vescovile di Asti,
TOMMASO PONZIN - referente della Biblioteca dell’Orto Botanico dell’Università di Padova e, in
particolare, la dottoressa MARIA TAVANO del Museo di Storia Naturale G. Doria di Genova.
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CITTÀ DI CASALE MONFERRATO
Ferdinando Pio Rosellini rappresenta una pagina decisamente importante nella storia
di Casale Monferrato. Pisano di nascita, arrivò in città con un prestigioso e al
contempo delicato incarico: stilare i programmi educativi della nascente scuola
Leardi. Fu nominato da subito preside e in quella veste il 19 febbraio 1858 presentò
al Consiglio comunale i programmi che sarebbe andato ad attuare nei quindici anni
trascorsi a capo dell’istituto e quale insegnante di matematica.
All’apertura della scuola, avvenuta ufficialmente 24 giugno 1858, Rosellini avviò uno
dei progetti più importanti, il Flora monferrina, l’erbario che, con passione,
dedizione e accuratezza, raccoglie le specie arboree delle nostre colline. Un lavoro
ancora oggi conservato all’istituto Leardi e che vide la collaborazione di numerosi
altri insegnanti e studenti anche dopo la morte del professore Rosellini, che avvenne
proprio a Casale Monferrato il 1° luglio 1872.
Oggi siamo qui proprio a ricordare il 150° anniversario della sua morte, per celebrare
la profonda impronta lasciata in città e nel territorio, come testimoniano anche alcuni
testi conservati nella nostra ricca Biblioteca Civica Giovanni Canna.
Troppe volte ci si dimentica di chi ha scritto le pagine della nostra storia: noi non
abbiamo voluto farlo.
IL SINDACO
FEDERICO RIBOLDI
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FERDINANDO PIO
ROSELLINI
( Album 1860/1870 del botanico Jean-Louis Kralik )
OTTOBRE 1862
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Nato il 20 APRILE 1814 a Pisa, alla cui Università si era laureato in matematica,
intraprese la carriera scientifica all’ateneo di Firenze, come assistente di Leopoldo
Nobili, ricercatore che studiava l’elettromagnetismo e inventore di strumenti di
misurazione. Come fisico e rappresentante della Società d’incoraggiamento per
l’educazione morale-industriale della provincia di La Spezia nel 1846 partecipò
all’VIII Congresso degli scienziati italiani tenuto a Genova, dove viveva dal 1836
dimorando alla residenza di Giorgio Doria, dei cui figli era precettore, e aveva
cominciato a studiare botanica e a raccogliere e catalogare esemplari di piante.
Membro del Circolo Patriottico di Milano - dove abitò dal 1846 al 1848 - nel
dicembre 1848 si recò in “missione” in Toscana, dove gli esponenti del partito
democratico propugnavano l’unità nazionale italiana con la Costituente. Nel 1849
fece parte alla delegazione inviata dal Parlamento subalpino in Portogallo per indurre
Carlo Alberto dei Savoia, esule volontario, a ritornare in patria, e per tre delle sette
legislature del Regno di Sardegna dal 1949 al 1853 fu un deputato eletto dal collegio
ligure di Lavagna. A Torino - dove visse dal 1848 al 1858 - collaborò alla redazione
della rivista La Croce dei Savoia e diresse l’Istituto di Commercio e Industria fondato
su iniziativa di Cavour, Cadorna, Ferrati e Rattazzi. Dalla commissione formata per
istituire, con il lascito della vedova Leardi, un’innovativa scuola per l’insegnamento
delle scienze (matematica, fisica ed economia), nel 1857 fu incaricato di pianificare il
programma didattico e poi dirigere l’Istituto con sede a Casale Monferrato, dove si
trasferì nel 1858 e si spense, il 1° LUGLIO 1872.
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( Album 1899 del botanico Agostino Goiran )
ICONOTECA DEI BOTANICI
Biblioteca dell’Orto Botanico
dell’Università di Padova
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1872
Alle esequie di Ferdinando Rosellini - celebrate al cimitero di Casale Monferrato intervennero due sindaci della città: FILIPPO MELLANA, che era stato “primo
cittadino”
dal 1856 al 1858 e pronunciò un elogio funebre stampato in
mille esemplari, anche consegnati a ciascuno dei convittori dell’Istituto Leardi, e
FRANCESCO NEGRI, che lo sarebbe diventato nel 1881 e in carica fino al 1888, le cui
parole testimoniano una profonda amicizia, documentano l’intensa collaborazione
con Rosellini e confermano la grande passione per le scienze naturali che li univa.
Francesco Negri : Quante volte me trasportavi nelle elette sfere della
gentil scienza di Flora, e ad una ad una ne riandavi
le maraviglie sublimi, ed ad una ad una con
chiarezza di vedute e di eloquio ne stampavi
nell’attonita mia mente le strane organizzazioni!
Filippo Mellana : Il nostro Ferdinando portava un nome illustre, caro
all’Italia ed alle scienze. […] Rosellini venne fra noi
preceduto da chiara fama, quando 15 anni or sono,
preconizzando la ragione dei tempi, si apriva il patrio
nostro Istituto Tecnico. Egli pure dovette nei primi
anni passare per quei triboli che sono sconforto ai
deboli, sprone ai forti. Però in poco tempo colla sua
modestia, cogli incontestati meriti, e coi risultamenti
dell’opera indefessa, vinse tutti i cuori, per cui con
orgoglio d’amico posso dichiarare in questo luogo di
verità che esso, rimpianto da tutti gli ordini di
cittadini, non lascia che eredità di affetti in questa
sua seconda patria di elezione.
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Nell’Archivio Storico conservato alla Biblioteca Civica “G. Canna” di Casale Monferrato è
custodito il volume pubblicato al 50° anniversario dell’Istituto Leardi e nel cui testo l’autore,
allora preside della scuola, ricorda che “Ordinamento scolastico, programmi e regolamento” erano
stati elaborati da Ferdinando Pio Rosellini, “the right man at the right place”.
Gerolamo Occoferri : un uomo di molto senno e sperimentata competenza
… di nobile animo e molta scienza
Nel 1909 al Leardi accadeva anche una vicenda memorabile, successa poiché quell’anno il
professore di scienze e chimica Raffele Jaffe casualmente un giorno aveva incontrato alcuni
studenti che stavano andando a disputare una partita di calcio. Trascinato dall’entusiasmo dei
ragazzi, il docente li seguì e l’esperienza lo appassionò tanto da indurlo a sostenere l’impegno
atletico e agonistico dei giovani. In pochi giorni nelle aule dell’Istituto Leardi vennero organizzate
le riunioni tra alunni-calciatori e dirigenti scolastici e sportivi – il preside/presidente Occoferri e il
professore/mister Jaffe (nel 1911 nominato consigliere della Federazione Italiana Gioco Calcio) – e
fu fondato il Football Club Casale, una squadra formidabile che fin dall’esordio riscosse molti
successi e nel 1914 vinse lo scudetto nazionale.
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La figura storica di innovatore dell’istruzione che nel 1909 Occoferri aveva evidenziato definendo
Ferdinando Rosellini “the right man at the right place” e ponendo in rilievo che, per suo merito, la
scuola di Casale Monferrato era stata un “laboratorio pedagogico sperimentale da cui attinsero
norme i riformatori e i legislatori” è ricordata anche nel volume pubblicato nel 2008, in occasione
del 150° anniversario dell’Istituto Leardi.
Il ruolo di Ferdinando Rosellini nell’indirizzare la riforma dell’istruzione pubblica del 1859 è stato
documentato in molti studi storiografici, in particolare da Chiara Pizzarelli in una ricerca sulle legge
“Casati” (Rivista di Storia dell’Università di Torino - 2 / 2013) e da Gino Benvenuti nella
monografia Ferdinando Rosellini: patriota ed educatore (Comune di Pisa - 1967). E proprio
rievocando episodi salienti della storia cittadina, nelle Giornate di Primavera FAI 2021 i “ciceroni”
del corso di formazione per operatori del turismo dell’Istituto Leardi hanno rammentato insieme i
“padri fondatori” della scuola, al cui ingresso nell’edificio l’epigrafe dedicata a Rosellini è posta
accanto alla statua di Filippo Mellana – CASALE NEWS, 2021
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Fratello maggiore di Ferdinando Rosellini era l’archeologo
IPPOLITO ROSELLINI (Pisa, 1800-1843), unanimemente
considerato “padre fondatore” dell'egittologia italiana e
insieme ad altri intellettuali nel 1840 fondatore della la rivista
scientifico-letteraria Il Giornale toscano. Alla morte di
Ippolito, che aveva contratto la malaria durante una
spedizione in Egitto, Ferdinando Rosellini sposò la cognata,
Zenobia Cherubini, e adottò i quattro nipoti.
Partecipando al Risorgimento con impegno condiviso insieme a tanti intellettuali e politici, negli
anni in cui visse a Genova e Torino e fu deputato al parlamento del Regno di Sardegna, Ferdinando
Rosellini conobbe e frequentò assiduamente Urbano Rattazzi e Giovanni Lanza, che nel 1857 lo
coinvolsero nel progetto della fondazione della scuola e poi lo convinsero ad abitare nella loro città,
Casale Monferrato, dove risiedevano FILIPPO MELLANA e FRANCESCO NEGRI.
Filippo Mellana era nato a Casale Monferrato, nel 1810, e
nel 1847 aveva partecipato al Congresso Agrario che si
era tenuto nella città e in cui il segretario personale del
sovrano piemontese lesse il celebre messaggio di Carlo
Alberto di Savoia agli italiani - “Se la Provvidenza ci
manda la guerra dell'indipendenza d'Italia, io monterò a
cavallo con i miei figli, mi porrò alla testa del mio
esercito”. Dopo la sconfitta a Novara (23 marzo) e
l’armistizio siglato a Vignale Monferrato (24 marzo), nel
1849 Mellana combatté per la difesa della propria città
dall’assedio dell’esercito austriaco mentre Rosellini, con
una delegazione del Parlamento subalpino guidata da
Urbano Rattazzi, si recava in Portogallo per indurre il re,
in esilio volontario, a tornare in Italia.
Per sette legislature deputato del Regno di Sardegna e per cinque del Regno d’Italia, come sindaco
di Casale Monferrato – incarico che svolse dal 1856 al 1858 – Filippo Mellana partecipò alla
fondazione dell’Istituto tecnico municipale Leardi, a cui – con le disposizioni espresse nel
testamento siglato il 19 settembre 1874 – destinò gran parte dei propri beni.
Il ruolo di Rosellini nella riforma dell’istruzione pubblica è documentato,
in particolare, da Chiara Pizzarelli in uno studio sulla legge “Casati”
(Rivista di Storia dell’Università di Torino - 2/2013) e da Gino Benvenuti
in FERDINANDO ROSELLINI: PATRIOTA ED EDUCATORE (Pisa, 1967).
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LA SCUOLA FATTA DAL SIGNOR ROSELLINI
A testimoniare l’importanza di Ferdinando Rosellini per i giovani
dell’epoca sono stati proprio i suoi allievi, come il futuro economista e
sociologo VILFREDO PARETO che, dodicenne, in una lettera scritta il
19 DICEMBRE 1860 riferisce: “sono riuscito ad essere il primo nella
scuola d'algebra fatta dal signor Rosellini, come lo sono in molte altre.
Scusatemi, caro zio, se vi parlo di ciò, ma è cosa cosi agradevole il
parlare dei suoi studi, quando in questi si riesce, che non ho saputo
difendermene”. Il parente a cui il ragazzo si rivolgeva è DOMENICO, un
deputato del Regno di Sardengna e fratello di LORENZO, anche lui
parlamentare, per il brevissimo ma cruciale periodo dal 16 marzo al 5
luglio 1848 ministro degli affari esteri mentre a capo del governo erano
Cesare Balbo e Gabrio Casati e un geologo, coordinatore dei Congressi
degli scienziati italiani a cui Ferdinando Rosellini partecipò come fisico
e come delegato referente della Società d’incoraggiamento per
l’educazione morale-industriale della provincia di La Spezia.
Scienziati di tutta Italia, unitevi!
I congressi dei naturalisti italiani fra scienza e politica
https://mostre.museogalileo.it/congressiscienziati/indice.html
La rassegna compilata dall’Università di Padova per il 150° anniversario dell’unità nazionale
illustra il contesto storico e l’ambiente culturale e ideologico in cui Ferdinando Rosellini ha
concepito ed elaborato le propri idee progressiste, all’epoca d’avanguardia: “Nei 13 congressi degli
scienziati italiani che si svolsero dal 1839 al 1875 presero parte non meno di 5000 studiosi
provenienti da tutte le parti della Penisola. Fatta eccezione per i teologi, nessun altra categoria
intellettuale seppe darsi un’organizzazione altrettanto efficace e rumorosa. L’egemonia secolare
esercitata da letterati e filosofi, lasciava la scena, sia pur per una breve stagione, a una nuova
intellighenzia sostenuta da nuovi interessi. Dopo decenni di silenzio, gli scienziati italiani venivano
allo scoperto rivendicando un ruolo guida nella creazione di uno spirito unitario”.
In particolare, il convegno del 1841 venne svolto a Firenze, identificata come “cuna alla filosofia
sperimentale… in cui fu accolto l’alto pensiero di questa nuova e grande istituzione, e in cui il
magnanimo Principe innalza al divino Galileo un tempio, ove nei manoscritti e negli strumenti di lui
si serberà raccolta tanta parte della gloria italiana”. Ferdinando Rosellini, che fino al 1836 era
vissuto in Toscana e all’Università di Firenze aveva collaborato con Leopoldo Nobili, docente di
fisica, ricercatore e costruttore di strumenti di misurazione, nel 1846 partecipò al raduno per cui
“Camillo e Francesco Pallavicino insieme a Lorenzo Pareto [ zio di Vilfredo ] si erano dati un gran
daffare per far ottenere a Genova la nomina a sede”. Lo scopo infatti era di “celebrare con più
risonanza possibile il centenario della cacciata dell'esercito imperiale da Genova (non da molto
annessa al Regno di Sardegna) in occasione della guerra di successione austriaca”. Sebbene di ciò
“Carlo Alberto di Savoia non fu esattamente entusiasta”, gli scienziati convennero a Genova e il
loro raduno fu “il più italiano dei congressi fin lì tenuti, sia per l'aria che si respirò, testimonianza
dell'approssimarsi di cataclismi politici, sia per la copertura nazionale delle presenze … personalità
come Massimo d'Azeglio, Mariano d'Ayala, Giovanni Berchet, Angelo Brofferio, Cesare Correnti, i
botanici Antonio Bertoloni e Giuseppe De Notaris, l'entomologo Massimiliano Spinola, Enrico
Tazzoli, che sarebbe morto impiccato per ordine di Radetzky fra i martiri di Belfiore”.
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Sebbene il suo nome non spicchi negli elenchi dei personaggi celebri del Risorgimento, Ferdinando
Rosellini contribuì molto agli eventi dell’epoca, soprattutto ai cambiamenti orientati alla
progressiva evoluzione della società: “Le riforme proposte dai congressisti non miravano a
intaccare lo status quo degli stati di cui, nella maggior parte dei casi, erano fedeli rappresentanti,
bensì la cultura che ne reggeva le politiche economiche, radicata com’era in un ancién regime di
tipo feudale, per lo più indifferente ai progressi scientifici e tecnologici. Il valore universale della
scienza, l’utilità delle sue applicazioni e i profitti che Stato e privati potevano ricavare da una loro
adeguata valorizzazione, conferirono ai Congressi un ruolo insieme pedagogico e politico … Tra gli
obiettivi che gli scienziati si diedero durante le riunioni spiccano quelli relativi all'adozione del
sistema metrico decimale, l'uniformazione delle statistiche in campo sanitario, l'elaborazione di una
carta geologica dell'Italia, la creazione di un erbario Italiano e la pubblicazione di una Farmacopea
uniforme Italiana. Non meno importanti furono i tentativi di gettare le basi per un nuovo modello
della pubblica istruzione, decisamente più sensibile all’insegnamento della scienza e delle tecniche.
Vivaci discussioni animarono la controversia sulle applicazioni tecnologiche ad una rete industriale
nascente. Alle forti spinte verso la modernizzazione non pochi partecipanti opposero una
concezione che metteva l’agricoltura al centro dello sviluppo economico nazionale”.
A queste idee infatti era ispirata ed era stata modellata la scuola d'algebra fatta dal signor Rosellini
frequentata da Vilfredo Pareto nel 1860, cioè proprio negli anni in cui si concretizzava il progetto
politico dell’unità nazionale che gli scienziati italiani avevano propugnato e progettato.
La scuola “del signor Rosellini” aveva sede a Casale Monferrato perché era stata istituita con le
risorse, tra cui l’edificio adatto allo scopo, dalla vedova di Giulio Cesare Leardi Angelieri di Terzo,
CLARA COCONITO DI MONTIGLIO destinate con tale finalità. La contessa Leardi infatti aveva avuto
due figli, Gabriella morta a soli 4 anni e Luigi, prematuramente mancato nel 1846 e prima, nel
1838, dalla cugina Luisa Vidua designato erede del patrimonio dei conti di Conzano. Rimasta senza
successori, decise di lasciare alla città (di cui il figlio era stato sindaco) le opere artistiche, i reperti
archeologici ed etnografici e i libri e diari del nipote, l’esploratore CARLO VIDUA, e il palazzo di
famiglia con gli arredi e la biblioteca e 200 lire, purché beni e patrimonio della stirpe estinta fossero
destinati alla fondazione di un istituto scolastico dedicato all’insegnamento delle scienze con
accogliente convitto a disposizione anche degli studenti disagiati. A sostenere la sua iniziativa erano
l’alessandrino URBANO RATTAZZI, che prima di intraprendere la carriera politica era stato un
avvocato esercitante a Casale Monferrato, e il monferrino GIOVANNI LANZA, allora ministro della
Pubblica Istruzione del Regno di Sardegna, che le consigliarono di mantenere segreti i propri
intenti. Il 5 dicembre 1852 la contessa Leardi consegnò il proprio testamento i cui sorprendenti
contenuti furono rivelati dopo la sua morte, che avvenne il 14 AGOSTO 1854.
Per eseguire le volontà di Clara Leardi venne formato una comitato - i cui membri erano Candido
Bottacco, Carlo Cadorna, Giuseppe Tommaso Caire, Vincenzo Luparia, Carlo Mazza e Giuseppe
Visconti - e con l’approvazione dello statuto il 3 AGOSTO 1857 venne designata la commissione composta da Filippo Mellana, allora sindaco di Casale Monferrato, Candido Bottacco, Giovanni
Tommaso Caire, Pietro De Giovanni, Bernardino Guida, Cesare Manara, Carlo Mazza e Giuseppe
Visconti - che incaricò Ferdinando Rosellini di elaborare i programmi, che nel 1858 lui presentò il
19 FEBBRAIO all’amministrazione comunale e il 24 GIUGNO alla cittadinanza, e poi di dirigere
l’Istituto Lanza, scuola di insegnamento delle scienze matematiche, fisiche ed economiche e dal
1863 anche agrarie, con il trasferimento nella sede della cattedra di agricoltura che dal 1851
GIUSEPPE ANTONIO OTTAVI teneva in città.
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Ferdinando Rosellini ha un legame importante anche
con il Museo di Storia naturale di Genova, perché
fu colui che trasmise la passione per le scienze
naturali a Giacomo Doria, fondatore del museo.
Rosellini fu precettore dei fratelli maggiori di Giacomo e,
appassionato studioso di piante, nelle ore libere si dedicava
al suo erbario ordinando le piante disseccate tra fogli di
carta straccia, impressionando così grandemente la mente
del piccolo Giacomo. La botanica fu infatti il primo amore
di Doria che passò gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza a
raccogliere e catalogare piante. Ad un certo punto però la
passione per gli insetti e gli uccelli ebbe il sopravvento e,
appena ventenne, decise di regalare tutto il suo erbario.
Soltanto più tardi, nel 1892, a 52 anni, Giacomo Doria si
dedicò nuovamente alla raccolta delle piante con la speranza
di infondere nella figlia Camilla la stessa passione per la
botanica che lo aveva animato da bambino. Questo erbario
“tardivo”, dedicato alla figlia - Herbarium Camillae Doriae
- è conservato tuttora presso il Museo di Genova.
In alcuni erbari del MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE “G. DORIA” di
Genova sono custoditi alcuni campioni raccolti da Ferdinando Rosellini.
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Di un exsiccata di codolina, o fleo, Phleum hirsutum Honck. - Phleum michelii,
l’etichetta attesta che la piantina era stata colta nel maggio 1842 nei monti dominanti
su Sestri di Ponente, all’epoca un centro agricolo e marinaro con circa 4.500
abitanti, anche località di villeggiatura e sede di un importante cantiere navale.
Questo campione e un esemplare di Sorghum halepense (L.) Pers., cioè sorghetta o
sorgo selvatico, raccolto a Montaldeo, un borgo sulle pendici dell’Appennino ligure
nel versante in Monferrato, un comune dell’area ovadese nella provincia
alessandrina, sono entrambi collezionati nell’Herbarium A. CHIAPPORI. Da
Montaldeo proviene anche l’exsiccata di una Anthemis tinctoria. L., antemisia, detta
anche camomilla dei tintori o margherita dei tabaccai, colta nel 1840 e conservata
nell’Herbarium F.N.M. BRIGNOLE.
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Hieracium creae Rosell
Utricularia dubia Rosellini
Nel registro dei botanici dell’INTERNATIONAL PLANT NAMES INDEX c’è la scheda anagrafica
di Rosellini e nel catalogo delle piante ci sono due specie recensite con riferimento al suo nome.
Docente e preside dell’ISTITUTO LEARDI di Casale Monferrato dalla fondazione della scuola fino
al 1872, Ferdinando Rosellini fu un dirigente e un collega molto stimato dai professori e un
insegnante molto ammirato dagli allievi, a cui insegnava matematica e algebra e in cui infuse anche
la propria passione per la botanica coinvolgendoli nella raccolta e alla catalogazione delle piante
collezionate nel “suo” ERBARIO:
DOCENTI
1871– 91 Alessandro Capra
STUDENTI
1865–69 Arturo Zanetti
1870–74 Ettore Bonzanini
1874–75 Francesco Delprete
1875–79 Vittore Gattoni
1879–86 Bernardo Goio
1890–97 Pietro Voglino
1886–90 Gioacchino Nogaris
1897–1900 Augusto Sacco
1900–05 Giovanni Augusto De Amicis
Alla compilazione dell’erbario collaborarono anche botanici di altre regioni, tra cui
il milanese VINCENZO CESATI, prefetto dell’Orto Botanico dell’Università di Napoli
il veronese AGOSTINO GOIRAN (dal cui album conservato alla Biblioteca dell’ORTO
BOTANICO DI PAVOVA
proviene la foto-ritratto di Ferdinando Rosellini archiviata
nell’ICONOTECA DEI BOTANICI e in PHAIDRA)
il siciliano AGOSTINO TODARO
Alcuni reperti provengono dalle collezioni
- FLORA ATLANTICA EXSICCATA ( Museo di Storia Naturale di Parigi )
- RELIQUIAE MAILLEANAE di Jean Louis Kralik
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Francesco Negri (1841-1924), alla cui opera come fotografo e inventore del teleobiettivo nella città
è stata dedicata la rassegna di eventi culturali MONFEST 2022, si stabilì a Casale Monferrato nel
1860, dove si trasferì per esercitare la professione di avvocato.
Eletto consigliere comunale nel 1863, nominato assessore e vice-sindaco nel 1878 e dal 1881 fino al
1888 sindaco, è ricordato anche come ricercatore nei campi delle malattie umane e vegetali, in
particolare lo studio delle cause del colera e della tubercolosi, inoltre della diffusione del
“giallume”, una patologia della vite che in botanica è definita Phoma negriana proprio perché lui ne
aveva individuata la causa osservando e documentando il micromicete che la provoca.
Il microscopio di Francesco Negri, conservato al Liceo Balbo-Palli di Casale Monferrato, e un recente
ingrandimento fotografico del micromicete (fungo di piccolissime dimensioni) Phoma negriana.
Fu anche un botanico, dal geologo Antonio Stoppani citato - nel libro pubblicato nel 1876, intitolato
Il Bel Paese. Conversazioni sulle bellezze naturali la geologia e la geografia fisica d'Italia ricordando una gita esplorativa insieme a lui e al docente di botanica e prefetto dell’Orto Botanico
dell’Università di Napoli, Vincenzo Cesati, che con Ferdinando Rosellini collaborava alla raccolta
di exsiccata e classificò Xanthium nigri una varietà della pianta – comunemente detta nappola – da
Francesco Negri trovata nei pressi di Castello Apertole, in provincia di Vercelli.
Nell’ARCHIVIO NEGRI conservato alla Biblioteca Civica “G. Canna” di Casale Monferrato
sono custodite numerose fotografie di Francesco Negri, anche moltissime raffiguranti fiori e piante.
Un ritratto di Negri, proveniente da un album datato 1899 e appartenuto al botanico Antonio
Piccone (1844 – 1901, professore di Storia naturale al liceo “Cristoforo Colombo” di Genova) è
conservato
nell’ICONOTECA
DEI
BOTANICI
alla
Biblioteca
dell’ORTO
BOTANICO
dell’UNIVERSITÀ DI PADOVA – https://phaidra.cab.unipd.it/view/o:2412, nel cui catalogo c’è il
ritratto fotografico di Ferdinando Rosellini in cui è riferito che era stato un Dottore professore
nell’istituto tecnico di Casale, dotto cultore di botanica e raccoglitore delle piante, casalesi, sulle
quali, coadiuvato dal Negri, aveva preparato per la stampa la Flora casalese che rimase inedita.
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CASALE MONFERRATO, Casa di Riposo e di Ricovero - 18 GIUGNO 2022
Il 3° centenario della Fondazione della Congregazione dell’Ospedale di Carità di Casale
Monferrato è stato celebrato all’insegna del motto 1721-2021 per una Nuova Umanità, titolo del
ciclo di incontri a tema che, a causa dell’emergenza sanitaria, durante l’anniversario sono state
trasmessi online. Essendo finalmente possibile la partecipazione del pubblico in presenza, la
cerimonia è stato organizzata e svolta nel 2022, casualmente anche ricorrenza della “nascita” della
LILT (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, 1921-2021), del Garden Club AGI Società Orticola
Casalese (1981-2021) e della delegazione locale del FAI (Fondo Ambiente Italiano, 2002-2022).
“La collaborazione con la Delegazione FAI di Casale
Monferrato, con cui si è già vissuto una bellissima Giornata
FAI di Primavera 2022, con gli Apprendisti Ciceroni delle
classi IV e V Turistico dell’Istituto Leardi, ha fatto scaturire
l’idea di festeggiare insieme il ventennale e di coinvolgere il
Garden Club AGI Società Orticola Casalese come soggetto
promotore di un progetto di allestimento verde preparato da
giovani studenti - spiega il CDR Casale nel comunicato stampa - Il Garden Club si è quindi fatto
carico di un “evento nell’evento” : un concorso rivolto ai futuri geometri paesaggisti dell’Istituto
Leardi per progettare l’arredo delle aiuole del cortile vittoniano. Un concorso dalle forti valenze
umanistiche: il progetto vincitore infatti è stato realizzato fisicamente (zappa alla mano) dagli
studenti dell’Istituto Agrario Luparia insieme ai futuri geometri che, così, hanno sperimentato una
prova vera, propedeutica e formativa alla loro professione. E la bellezza dell’arredo, con il profumo
dei fiori e l’armonia delle forme, contribuirà al benessere degli ospiti della casa di riposo, che nelle
loro passeggiate fruiranno del bel giardino tornato a nuova vita”.
A tutti gli artefici di questo intervento la Casa di Riposo e di Recupero ha consegnato un attestato di
riconoscimento, il diploma di UMANISTI DEL VERDE. Gli spazi allestiti per la cerimonia alla
erano in un’area del cortile del complesso rinfrescata dall’ombra e adornata da una magnolia.
Bottinando in una corolla di questa pianta, alcune api facevano “nevicare” del polline proprio
mentre il dottor Mario Botta, presidente del CDR Casale, si rivolgeva a Roberta Ricolfi Caire rappresentante del Garden Club AGI Società Orticola Casalese - e quando la preside della scuola
si complimentava con la professoressa Nicoletta Cattaneo per l’Istituto Tecnico Agrario Luparia
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e l’architetto Claudio Colli, insegnante del corso Costruzioni, Ambiente, Territorio per la
formazione di geometri all’Istituto Leardi.
Purtroppo della partecipazione delle api rimane solo la testimonianza dei presenti… che l’hanno
ammirata stupiti perché sembrava che gli insetti proverbialmente operosi a modo proprio
esprimessero la propria gratitudine per i tanti ottimi boccioli a loro disposizione grazie all’operato
dalle associazioni promotrici dell’iniziativa e dalla scuola che l’ha messa in pratica. Anche a
ciascuno dei numerosi studenti che hanno progettato e concretamente realizzato l’intervento è stato
consegnato il diploma che ne attesta il merito e il loro entusiasmo per ciò che hanno compiuto
traspare nell’espressione dei loro volti nella foto di gruppo in cui alcuni dei numerosi ragazzi hanno
posano davanti a una delle aiuole “restaurate” e curate da loro.
https://www.monferratogreenfarm.it/2022/06/13/due-giornate-di-e-per-il-benessere/
ERBORISTI IN ERBA - https://www.monferratogreenfarm.it/erbari/
esposizioni dell’ERBARIO “ROSELLINI” all’Istituto leardi
2017 - https://www.casalenews.it/attualita/le-giornate-di-primavera-del-fai-al-leardi-perla-prima-volta-esposta-al-pubblico-la-celebre-flora-monferrina-32015.html
2022 - https://www.casalenews.it/attualita/lungo-il-grande-fiume-presentato-lerbario-didattico-delleardi-e-del-sacro-cuore-45523.html
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una tavola della collezione “Rosellini” in esposizione al Centro DOC di Casale Monferrato
Recentemente ho riletto la prefazione di Piero Bianucci a Tra Natura e Società. L’impegno
ambientalista di Bruno Peyronel, per me molto significativa perché il professor Peyronel – a cui nel
“cuore” del SIC Prà Barant è intitolato il Giardino Botanico Alpino – è stato un mio docente, di cui
conservo ricordi molto vividi. Era molto empatico, tanto comprensivo e coinvolgente, anche
simpatico, tanto da rendere piacevoli persino le lezioni di botanica sistematica, una disciplina
complessa e complicata, e da lui ho imparato moltissimo, non solo di botanica. Il testo a lui dedicato
si conclude con una frase che esprime anche il significato più profondo del valore
dell’insegnamento di Ferdinando Pio Rosellini e dell’eredità che lui “qui” ha consegnato a tutti noi,
i suoi posteri in Monferrato: PERDONATEMI SE, INVECE DI PARLARE DI LUI, HO PARLATO DI
CIÒ CHE LUI HA LASCIATO DENTRO DI ME. È IL DESTINO DEI MAESTRI - Giancarlo
Durando, agronomo, ex-docente e coordinatore didattico all’ITAS LUPARIA, direttore scientifico
di MONFERRATO GRE EN FARM, custode e conservatore dell’ERBARIO HIRSCHMILLER
L’ERBARIO HIRSCHMILLER : DALLA FORESTA NERA IN MONFERRATO
https://www.monferratogreenfarm.it/2022/05/07/dalla-foresta-nera-in-monferrato/
videoreportage https://youtu.be/X0kDbfarSps
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17 “EXTINCT” PLANT SPECIES BACK TO CONSERVATION ATTENTION IN EUROPE
Lo studio ha “riscoperto” 17 specie endemiche della flora europea che si pensava fossero estinte da
molti decenni … evidenzia che « Il maggiore contributo alla riabilitazione delle specie è derivato
dal miglioramento delle conoscenze tassonomiche … La ricerca floristica, che prevede lo studio del
materiale conservato negli erbari, permette l’elaborazione di “inventari floristici” (checklists o
flore) che si configurano come strumento imprescindibile per la conoscenza della distribuzione
delle piante e la tutela della biodiversità vegetale». – GREEN REPORT, 9 MARZO 2021
Hieracium creae Rosell
Utricularia dubia Rosellini
Ho trovato tantissimi riferimenti a Ferdinando Rosellini, soprattutto sul suo ruolo negli eventi
storici del fatidico ’48 del Risorgimento italiano e sul suo contributo, fondamentale, per la riforma
dell’istruzione nella nuova nazione (la “Legge Casati”), perché ci sono moltissime testimonianze –
lettere, atti e documenti – dei suoi rapporti con tanti personaggi celebri, di cui era parente o è stato
collaboratore, collega, amico o insegnante. Invece ci sono pochissime informazioni sulla sua vita
privata e solo due o tre ritratti, in particolare la sua fotografia “ufficiale”, conservata
nella ICONOTECA DEI BOTANICI della Biblioteca dell’Orto Botanico dell’Università di Padova,
che ho osservato molto attentamente, perché lo sguardo del “maestro” sembra un monito rivolto ai
posteri che cercano in lui una guida o una risposta… Pare che, anziché vantarsi dei propri meriti,
cioè delle proprie ricerche e scoperte con cui ci ha consegnato un immenso patrimonio
di conoscenze sulle piante e della biodiversità, lui si rammarichi della nostra ammirazione come se
sapesse che, dimenticando i suoi insegnamenti, abbiamo rovinato, devastato e distrutto la natura che
lui ha studiato e le migliaia di piante che ha raccolto e catalogato meticolosamente con tanta
premura perché sapeva che questo lavoro serviva per darci le risorse con cui vivere in salute, nel
benessere e nella prosperità - Maddalena Brunasti, MONFERRATO GREEN FARM
LA “BELLEZZA” DELLA BIODIVERSITÀ
MONFERRATO GREEN FARM, 22 MAGGIO 2022
https://www.monferratogreenfarm.it/2022/05/22/biodiversita/
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LA TUTELA AMBIENTALE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA
Dal 9 MARZO 2022 sono vigenti le modifiche apportate agli articoli 9 e 41 della
Costituzione con la riforma introdotta dalla Legge Costituzionale n° 1 approvata in
Parlamento l’11 febbraio e pubblicata nel n° 44 – 22/02/2022 della Gazzetta Ufficiale
Finalmente la tutela dell’ambiente è posta al centro dell’attenzione nazionale:
essendo stata espressamente inserita tra i principi fondamentali della Costituzione,
ricompresi fra gli articoli 1-12 della Carta, oltre a un interesse pubblico è anche un
dovere che impegna lo Stato in primis ma anche tutti i cittadini, in particolare i
proprietari di terreni, i gestori di aziende agricole e i titolari e manager di società e
imprese che svolgono qualsiasi tipo di attività economica nel Paese.
articolo 9 : La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca
scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e
artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli
ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello
Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
articolo 41 : L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto
con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente,
alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i
programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e
privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.
A ciò conseguono molteplici implicazioni pratiche che ci coinvolgono, riguardano e interessano
tutti… ma che solo gli esperti sanno valutare correttamente. Per capire cosa è cambiato, come e
perché, il team MONFERRATO GREEN FARM si è rivolto a un giurista da anni interessato
alla prevenzione e riparazione dei danni ambientali, l’avvocato Antonio Aruta Improta.
MONFERRATO GREEN FARM / 4 APRILE 2022
https://www.monferratogreenfarm.it/2022/04/08/tutela-ambientale-costituzione/
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… L’associazione fondiaria ASFODELO recupera terreni incolti nei pressi dei tre
comuni … opera al fine di raggruppare terreni agricoli e boschivi, in attualità di
gestione, incolti o abbandonati … mirando a valorizzare i terreni della zona,
evitandone il progressivo abbandono e così proteggere e migliorare il territorio e
l’ambiente. ASFODELO persegue questi obiettivi attuando molteplici interventi … e
coinvolgono molteplici soggetti, soprattutto tante persone differenti che risiedono
nelle stesse località, perciò che sanno cosa fa ASFODELO ma senza averne corretta
informazione e approfondita conoscenza non riuscirebbero a capire l’utilità
dell’associazione fondiaria e delle sue attività … rinnovando pratiche di agricoltura e
cura dei boschi ormai da tempo desuete e che chi non ne conosce i benefici e non ne
capisce i vantaggi considera anacronistiche, l’associazione fondiaria monferrina
opera efficacemente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi
del territorio applicando sistemi di gestione dei patrimoni pubblici e privati secondo i
principi indicati nella Costituzione. Idee espresse anche nel sigillo della nazione con
la raffigurazione dello “stellone” risorgimentale, di un ingranaggio simbolo del
lavoro e dei ramoscelli di ulivo e quercia – simboli di pace e dignità – e messe in
pratica da molte, di giorno in giorno sempre più numerose, imprese, aziende e
istituzioni e persone che agiscono con questa logica, intervengono in questa
prospettiva… e, come ribadito nel 1977 da un estensore della Costituzione, sono i
“veri” (seppur inconsapevoli) protagonisti della festa della Repubblica…
2 GIUGNO: NEL 2022 UNA FESTA MOLTO IMPORTANTE
MONFERRATO GREEN FARM - https://www.monferratogreenfarm.it/2022/06/01/festa-repubblica-italiana/
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#FerdinandoRosellini
https://www.monferratogreenfarm.it/erbari/rosellini/
ALBUM DEI PARTECIPANTI
https://www.monferratogreenfarm.it/erbari/rosellini150/
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FERDINANDO PIO ROSELLINI, UN MAESTRO
L’attualità dell’insegnamento di un ecologista e ambientalista ante litteram:
uno scienziato riformatore dell'istruzione e un docente di scienze che ha
appassionato molte generazione di giovani italiani alla botanica.
Libretto commemorativo edito a cura dei promotori dell'iniziativa:
Delegazione FAI di Casale Monferrato, Garden Club
AGI Società Orticola Casalese
MONFERRATO GREEN FARM
Casale Monferrato
1° LUGLIO 2022
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