La ricca storia sismica di Sulmona include undici terremoti con Is≥6 MCS. Il confronto tra le intensità attribuite agli abitati dell’area peligna in riferimento ai vari terremoti che li hanno colpiti evidenzia che in alcuni casi Sulmona...
moreLa ricca storia sismica di Sulmona include undici terremoti con Is≥6 MCS. Il confronto tra le intensità attribuite
agli abitati dell’area peligna in riferimento ai vari terremoti che li hanno colpiti evidenzia che in alcuni casi
Sulmona ha subito danni più ingenti. Ciò potrebbe suggerire che, per questa città, le conseguenze di un
terremoto siano anche condizionate da effetti di sito, motivo che rende ancora più necessaria l’elaborazione di una
moderna microzonazione sismica. Al fine di proporre informazioni da affiancare ai dati sismometrici e geologici
necessari per la definizione di Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (MOPS) per il centro storico di Sulmona
e nel quadro delle indagini su eventuali evidenze di effetti di sito, si è tentato di ricostruire le distribuzioni del danno
dovute a più eventi sismici. L’ipotesi di lavoro è che la significativa storia sismica della città consenta di individuare
delle tendenze costanti nella ripetizione degli effetti in specifici settori dell’abitato, per ragioni da approfondire con
successive indagini geologiche e sismometriche. A questo proposito, sono stati valutati i danni dovuti ai terremoti
del 1706 (Is 9-10 MCS a Sulmona), 1915 (Is 8 MCS), 1933 (Is 8 MCS), 1984 (Is 6-7 MCS) e 2009 (Is 5 MCS). Per la
carenza delle informazioni storiche, le conoscenze sugli effetti del più antico dei terremoti citati non possono essere
rappresentate mediante una distribuzione puntuale. È tuttavia probabile che l’intera città abbia sofferto il danno,
senza che oggi sia possibile ipotizzare la presenza di settori più e meno colpiti. Per quanto riguarda gli altri terremoti,
sono stati individuati punti di danneggiamento relativi al 1915 (181), 1933 (564), 1984 (141), 2009 (91). In generale,
le mappe delle distribuzioni non evidenziano particolari tendenze, tali da suggerire chiaramente la definizione di
MOPS. Tuttavia, è stato osservato un addensamento dei punti a ridosso delle scarpate – digradanti verso i corsi
d’acqua del Vella e del Gizio – che delimitano il terrazzo su cui è fondato il centro storico di Sulmona. Queste
indicazioni suggeriscono di indirizzare le future indagini sismometriche e geologiche alla caratterizzazione dei
settori marginali dell’area occupata dal centro storico. Gli stessi dati relativi alla “stratigrafia” del danno evidenziano
il ruolo centrale della vulnerabilità nella storia sismica recente. In effetti, sono stati individuati 153 edifici per cui è
testimoniata dalle fonti la ripetizione del danno nel quadro della successione di eventi 1915, 1933, 1984, 2009. La
maggior parte dei fabbricati è stata danneggiata in occasione di due terremoti; in più di venti casi, in occasione di
tre terremoti; tre casi identificano edifici che hanno subito danni a causa di tutti i terremoti citati. Le informazioni
acquisite suggeriscono una certa cronica inerzia e mancanza di attenzione verso il restauro post-sisma e per la
manutenzione di fabbricati di età in qualche caso plurisecolare.
The rich seismic history of Sulmona includes eleven earthquakes with Intensity Is≥6 MCS. Considering the different
earthquakes with effects beyond the damage threshold, the comparison between the intensities attributed to Sulmona with
those of the closer localities indicates that in many cases the town has suffered more severe damage. This suggests that the
seismic history of Sulmona may have been conditioned by site effects, thus making more urgent the processing of a modern seismic
microzonation. Within this light, an attempt has been made to reconstruct the damage distribution due to historical earthquakes
in the old town centre. This practice was aimed at defining damage patterns to be compared with the results of the traditional
geological and seismological investigations necessary to draw the “homogeneous microzones in the seismic perspective” and to
define the possible site effects. In practical terms, we explored the possibility to identify trends in the repetition of the damage
across the significant seismic history of the town. The trends may in turn suggest the occurrence of site effects at the scale of the
town to be investigated with subsequent geological and seismological surveys. For this purpose, we have estimated the damage
distribution due to the earthquakes occurred in 1706 (I 9-10 MCS at Sulmona), 1915 (I 8 MCS), 1933 (I 8 MCS), 1984 (I 6-7 MCS)
and 2009 (I 5 MCS). The damage related to the oldest event cannot be defined in detail. However, historical information suggests
that the entire town probably suffered strong effects. Therefore, in this case the presence of sectors in the old town centre more and
less damaged cannot be hypothesised. As for the other mentioned earthquakes, the points of damage related to 1915 (181 points),
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Figura 1 Pianta del centro storico di Sulmona con i toponimi citati nel testo. In tratteggio, il limite approssimativo della Sulmo di
età romana.
Figure 1 Map of the old town centre of Sulmona with the place names mentioned in the text. The broken line defines the rough
border of the Roman Sulmo.
1933 (564), 1984 (141) and 2009 (91) have been defined. The obtained maps of the damage distribution do not indicate evident
trends which may support the drawing of “homogeneous microzones in the seismic perspective”. However, sort of clusters of
damage points have been observed close to the slopes bordering the terrace of the old town centre. This indication suggests that
future geological and seismological surveys should be addressed to the characterisation of the site effects at the border of the old
town. Moreover, this damage stratigraphy indicates that the vulnerability of the buildings has played a key role in the recent
seismic history. In fact, 153 buildings, characterised by the repetition of the damage across the 1915, 1933, 1984 and 2009
earthquakes, have been identified. Most of the buildings have suffered damage due to two earthquakes among those mentioned
above; more than twenty buildings have experienced damage due to three earthquakes; three buildings have suffered damage due
to all mentioned earthquakes. This picture suggests a
certain inaction and lack of care with respect to
the post-earthquake restorations and for
the maintenance of the historical
buildings which are widespread
throughout the entire old
town centre of Sulmona.