Non sono pochi i forestieri che tra il XV e XVI secolo, sarebbe a dire prima della pubblicazione de "Il ritratto di Milano" di Carlo Torre (1674), mandano a stampa delle descrizioni di Milano. Oltre a quella contenuta nella ben nota...
moreNon sono pochi i forestieri che tra il XV e XVI secolo, sarebbe a dire prima della pubblicazione de "Il ritratto di Milano" di Carlo Torre (1674), mandano a stampa delle descrizioni di Milano. Oltre a quella contenuta nella ben nota "Relatione della città e stato di Milano" di Galeazzo Gualdo Priorato (1666), numerose sono quelle incluse in repertori geo-storici variamente elaborati sotto forma di itinerari di viaggio, cosmografie o storie universali. Tuttavia queste descrizioni non sono sempre o completamente frutto di esperienze autoptiche, anzi, molto spesso si tratta del risultato di operazioni di riciclo, tali da apparire incoerenti o addirittura inattuali al momento della pubblicazione. L'imprecisione o l'inattendibilità di queste descrizioni di Milano, talvolta solamente supposte o parziali, ne ha determinato la scarsa frequentazione da parte degli storici dell'arte. Tuttavia una lettura attenta e paziente permette di recuperare, al netto di riusi ed errori, non poche informazioni sorprendentemente inedite agli studi. Le quattro descrizioni prese in considerazione in questa sede costituiscono un "saggio di ricerca", un esempio di quel che si può scoprire sondando questo terreno paradossalmente inesplorato. Seguono, in chiusura, alcune riflessioni sulla periegetica milanese di produzione locale.
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Between the Fifteenth and Sixteenth centuries, i.e. before the printing of "Il ritratto di Milano" by Carlo Torre (1674), there are many foreigners who publish descriptions of Milan. In addition to that contained in the well-known "Relatione della città e stato di Milano" by Galeazzo Gualdo Priorato (1666), there are numerous descriptions included in geo-historical repertoires, variously elaborated in the form of travel itineraries, cosmographies or universal histories. However, these descriptions are not always or completely the result of direct experiences. Indeed, very often they are the result of recycling operations, so that at the time of publication these texts appear inconsistent or even outdated. Because of their - sometimes only supposed or partial - inaccuracy or unreliability, art historians have considered these descriptions of Milan very little. However, a careful and patient reading allows us to recover, beyond reuse and errors, not a little information practically unknown to the academia. This is a "research test" developed on four of these descriptions, an example to prove what can be discovered by probing this paradoxically unexplored terrain. In closing, some reflections on the Milanese periegetic materials produced by locals.