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in “Le banche-dati in ambito umanistico. Progetti, problemi, interpretazioni” (Università di Chieti-Pescara, 7.05.2024)
Research Interests:
Indagine delle fonti del corpus dei testi di Giraut de Bornelh nel Canz. Prov. I (Paris, BnF, fr. 854) e rapporti del Canzoniere I con il Canzoniere estense
Research Interests:
Mostra sulla storia della medicina dall'Antichità classica all'Età moderna.
Research Interests:
Losanna, 30 novembre - 3 décembre 2021
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Gli accenti nei manoscritti romanzi del XII secolo Tra i fattori che concorrono alla complessa operazione della messa per iscritto di lingue ‘nuove’, l’uso dei segni paragrafematici ha un ruolo importante; la mia comunicazione intende... more
Gli accenti nei manoscritti romanzi del XII secolo
Tra i fattori che concorrono alla complessa operazione della messa per iscritto di lingue ‘nuove’, l’uso dei segni paragrafematici ha un ruolo importante; la mia comunicazione intende concentrarsi sull’utilizzo degli accenti o apici a cui i copisti ricorrevano con obiettivi divergenti e diverse modalità.
Gli studi sporadici sull’argomento pubblicati tra ‘800 e ‘900 (K. Lincke, Die Accente im Oxforder und Cambridger Psalter sowie in andere Altfranzösischen Handschriften. Eine paläographisch-philologische Untersuchung, Erlangen 1886; P. Meyer, Romania XII (1883), 146-152 e 192-203; P. Rajna Romania LXXXXIV (1973), 1-86 ecc.) si concentrano maggiormente sull’uso degli accenti in un codice specifico, senza tentare una sistematizzazione delle abitudini registrate. D’altronde gli studi con orientamento più generale e organico (H. Varnhagen, Zeitschrift für Romanische Philologie 3 (1879), 161-167; C. Brunel, Bibliothèque de l’Ecole des Chartes LXXXVII (1926), 347-358; R. Marichal, Annuaire 1969-1970, Paris 1970, 363-387; P. Bourgain, Du copiste au collectionneur. Mélanges d’histoire des textes et des bibliothèques en l’honneur d’André Vernet, Bruxelles 1998, 249-265.) hanno messo in luce la notevole varietà di funzioni che gli accenti rivestono nei codici, da quella tonica a quella metrica, dalla paleografica fino alla funzione fonetica.
Partendo dall’analisi di alcuni codici, si proverà a dare un panorama che descriva gli utilizzi più consueti degli accenti da parte dei copisti e ci si interrogherà su una possibile classificazione degli usi su base geolinguistica.
L’interpretazione delle funzioni (diverse, non sistematiche, eterogenee) va affrontata caso per caso, tenendo conto della sovrapposizione delle funzioni in un unico segno, ma analizzando, dal punto di vista del copista, quale fosse l’esigenza a cui l’accento su un certo grafema stesse rispondendo. Partendo dunque da questa prospettiva si metteranno in luce le conseguenze più interessanti che una corretta interpretazione degli accenti può avere sul lavoro di edizione e interpretazione dei testi, ad es. dal punto di vista linguistico e metrico.
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S'en est de branche en branche alez Il Roman de Renart tra raccolta e ciclo. Ripercorrendo la vita del Roman de Renart dalla sua produzione, all'esecuzione/ricezione, fino alla conservazione delle branches nelle raccolte antologiche, si... more
S'en est de branche en branche alez Il Roman de Renart tra raccolta e ciclo. Ripercorrendo la vita del Roman de Renart dalla sua produzione, all'esecuzione/ricezione, fino alla conservazione delle branches nelle raccolte antologiche, si delinea una storia redazionale fortemente influenzata dalle pratiche performative e dall'appartenenza del testo al genere della zooepica medievale, di cui l'oralità è componen-te fondamentale. Proprio la presenza di alcuni tratti collegati alla sfera della voce isola un gruppo di branches dalle altre e ci restituisce due diversi Roman de Renart confluiti, per logiche estrinseche alla composizione dell'opera, nelle raccolte manoscritte come se fossero rami equivalenti dello stesso tronco. E la volpe Renart se ne va di ramo in ramo tessendo una rete di allusioni intertestuali che illudono il lettore di trovarsi di fronte a un ciclo; paradossalmente sono proprio queste a ostacolare la realizzazione ciclica del Roman de Renart e a collocarlo in un genere intermedio tra la raccolta di testi indipendenti e il ciclo, la zooepica appunto. Marcella Lacanale è assegnista all'Università "Gabriele d'Annunzio" di Chieti-Pescara presso il Dipartimento d Lettere, Arti e Scienze Sociali.
Edizione diplomatica e interpretativa del Canzoniere Provenzale Q (Firenze, Biblioteca Riccardiana 2909) consultabile e interrogabile- Progetto CAO (Corpus dell'Antico Occitano)
La tesi si occupa del Roman de Renart, in particolare della sua struttura che lega e separa i testi ori-ginariamente indipendenti e poi confluiti nelle raccolte due e trecentesche. Piu che la descrizione di questa struttura a cui la... more
La tesi si occupa del Roman de Renart, in particolare della sua struttura che lega e separa i testi ori-ginariamente indipendenti e poi confluiti nelle raccolte due e trecentesche. Piu che la descrizione di questa struttura a cui la critica ha gia dedicato molti studi, l’interesse della ricerca verte sulle cause che l’hanno determinata e sui rapporti paradigmatici che legano il RdR ad altre espressioni del ge-nere zooepico. La struttura del RdR e il risultato della coesistenza di tratti che tendono alla coesione (stessi perso-naggi e nomi propri, stesse ambientazioni, innesto su una comune tradizione folklorica, intento pa-rodico ecc.) con elementi che invece ne impediscono la sistemazione armonizzata in ciclo (diversita degli autori, variabile estensione dei testi, intertestualita non pertinente). Nei 4 capitoli della tesi ho cercato le cause di questa forma particolare che rende il RdR un genere intermedio tra il ciclo strut-turato e la raccolta di testi indipendenti. La prima parte e dedicata alla fase di produzione del testo e comprende l’indagine di tre procedi-menti comuni a diversi autori del RdR: l’uso di motivi ricorrenti e di formule stereotipate e il ricorso a frequenti allusioni che creano legami intertestuali tra le branches. Un motivo come la «finta morte», per esempio, ricorre 14 volte in 12 branches diverse: la volpe per sfuggire a un attacco si cosparge di terra e simula la morte. Il motivo e presente nel patrimonio folklorico internazionale e catalogato nel repertorio ATU al numero K1860: «deception by feigned death». La storia millenaria e di amplissima estensione geografica di questo motivo che dal patrimonio folklorico internazionale, attraverso i Bestiari latini e romanzi confluisce nel RdR, consente di instaurare legami di tipo trasversale: dalla tradizione del racconto zoomorfico ai poeti renardiani e tra vari autori delle bran-ches. Tali legami sono rafforzati dall’uso di formule tipizzate come «Or est Renart en male trape» che ricorre 35 volte nelle 27 branches dell’ed. Martin e che struttura la narrazione in segmenti fa-cilmente individuabili. Sia i motivi che le formule si concentrano in un nucleo di testi (br. I-XVII), mentre nel restante gruppo (br. XVIII-XXVII) tali procedimenti si fanno sempre piu rari sino al di-leguo. Questa diversa concentrazione si registra anche nell’indagine sull’intertestualita: le allusioni tra una branche e l’altra contribuiscono a rendere il RdR un’opera ben piu coesa delle raccolte di testi narrativi. Eppure il fenomeno e sempre stato trattato come strumento per l’interpretazione di altri aspetti (cronologia relativa delle branches per esempio). Qui invece le circa 120 citazioni sono prima catalogate e poi analizzate per constatare che spesso si dimostrano poco precise: in molti casi se un autore allude a un episodio raccontato altrove, difficilmente l’allusione si dimostra pertinente; spesso cambiano i dettagli o i personaggi e persino le sequenze dell’azione. Le incongruenze sono tali da escludere che un autore, citando un episodio, si riferisca al testo in cui qualcun altro lo aveva raccontato: piuttosto essi richiamano scene note dell’epopea renardiana, alcune delle quali non sono neanche mai entrate a far parte delle raccolte. Lungi dal costituire indizi affidabili per la ricostru-zione della cronologia delle branches, le allusioni sembrano essere espedienti inseriti nei testi per un altro motivo. Il motivo potrebbe essere legato a un fattore di ordine pratico; questa e l’ipotesi avanzata nel capito-lo 3 dove, ripercorrendo gli studi sull’oralita, si provano ad applicare i risultati emersi dalle discus-sioni sulle origini dell’epica al RdR. L’esecuzione orale doveva essere il mezzo di diffusione anche delle nostre branches. Le allusioni sono interpretate come una forma particolare di annonce o rappel, espedienti tipici dell’oralita che Rychner individuo nelle chansons de geste quali mezzi utili al giullare per mantenere alta l’attenzione del pubblico e tenerlo costantemente aggiornato sullo svol-gimento della storia. Avanzo dunque l’ipotesi che la struttura del RdR sia determinata dalle modali-ta di esecuzione del testo: la ripetizione di motivi e formule e le allusioni intertestuali rientrano in una pratica compositiva fortemente influenzata dalla destinazione orale dei testi. Nel capitolo 4 si passano in rassegna i testimoni del RdR: una breve descrizione delle 14 raccolte antologiche e delle 19 testimonianze parziali serve da introduzione per ripercorrere le strade che hanno portato critici ed editori alla ricostruzione dell’archetipo di tutti i testimoni. Quella che viene definita la ’prima edizione del RdR’ e una raccolta, non pervenuta, contenente 16 branches (br. I-XVII, esclusa la XIII) giustapposte tra loro senza un ordine causale. La domanda cui si tenta di rispondere e: a chi poteva servire un libro del genere? La risposta che si propone e che un simile libro potesse essere il manoscritto di un giullare. Infine si propone una…
The ophthalmic treatise Practica oculorum by Benvenuto Grassus has always attracted considerable attention, as it is shown by the numerous studies on the text and by the various editions that have appeared until recent times. The present... more
The ophthalmic treatise Practica oculorum by Benvenuto Grassus has always attracted considerable attention, as it is shown by the numerous studies on the text and by the various editions that have appeared until recent times. The present paper aims to advance some reflections on the editorial history of the treatise and on its Romance translations. Specifically, a comparison of the four Latin incunabula and the four Romance versions of the text will highlight its role in both professional and non-professional environments during the 14th and 15th centuries.
francaisEdition, etude linguistique et glossaire de la version italienne du Liber de implicium medicinarium virtutibus conservee dans le manuscrit 5050 d ela Bibliotheque marciana de Venise (XVes.). Au cours de l'article on donne... more
francaisEdition, etude linguistique et glossaire de la version italienne du Liber de implicium medicinarium virtutibus conservee dans le manuscrit 5050 d ela Bibliotheque marciana de Venise (XVes.). Au cours de l'article on donne quelques reinsegnements sur l'auteur presume, vecu au XIIe siecle et lie a l'Ecole de medicine de Salerne et sur son oeuvre (deuxieme moite du XIIe s.); on donne la description du manuscrit et l'edition du texte en comparaision italienne (Florence). Dans le glossaire on analise 51 termes surtout botaniques parmi lesquel's j'ai signale des formes absentes dans le Corpus OVI italianoEdizione, studio linguistico e glossario del volgarizzamento centro-meridionale del Liber de Simplicium medicinarum virtutibus, trameso dal codice 5050 della Biblioteca Marciana di Venezia (XV sec.). Nell'articolo si danno inoltre cenni sul presunto autore , legato alla Scuola Medica salernitana e sull'opera (seconda meta del XII sec.); si descrive il codice e si formisce l'edizione del testo con costanti firerimenti alle altre edizione del testo con costanti riferimenti alle altre edizioni esistenti, latina, castigliana e forentina. Nel glossario sono commentate 51 voci di ambito per lo piu botanico dalle quali sono emerse alcune forme poco o per niente attestate nel Corpus OVI
Il contributo presenta un caso di studio esplorativo sui ricettari medici. A partire dalle tipologie principali dei ricettari medici individuate dagli studiosi, si proverà a inserire, se possibile, il gruppetto di ricette per gli occhi... more
Il contributo presenta un caso di studio esplorativo sui ricettari medici. A partire dalle tipologie principali dei ricettari medici individuate dagli studiosi, si proverà a inserire, se possibile, il gruppetto di ricette per gli occhi contenuto alle cc. 67r-80v del ms. 1408 della Biblioteca Municipale di Lucca in una delle categorie già individuate e studiate. Si propone, a seguito della descrizione del nostro ricettario, una nuova tipologia di ricettario medico, nato in ambito monastico e volto al soddisfacimento delle esigenze sanitarie e di conservazione della salute all'interno di piccole comunità monastiche.
a cura di Alvaro Barbieri e M. B., L’immagine riflessa, 23 (2014), pp. 1-140
Il Liber de simplicium medicinarum virtutibus è un trattato di farmacopea medievale composto nel XII sec. nel milieu della Scuola Medica Salernitana. Il Glossario che qui si propone scaturisce da uno dei tre volgarizzamenti romanzi noti,... more
Il Liber de simplicium medicinarum virtutibus è un trattato di farmacopea medievale composto nel XII sec. nel milieu della Scuola Medica Salernitana. Il Glossario che qui si propone scaturisce da uno dei tre volgarizzamenti romanzi noti, il volgarizzamento fiorentino tràdito dal ms. 3050 della Biblioteca Riccardiana di Firenze (XIV sec.). Le voci selezionate sono di ambito prevalentemente botanico e, attraverso i passi testuali, si mira all’identificazione del referente nel testo volgarizzato; l’interpretazione dei vari lessemi procede da un percorso ricostruttivo che poggia sul testo volgarizzato, ma anche sulla sua fonte latina e sugli altri volgarizzamenti coevi. Le identificazioni controverse sia dei semplici, sia dei composti, ci danno un quadro abbastanza fedele della complessità di questo specifico settore del sapere medievale i cui studi sono ormai ben avviati. Premessa 1. La letteratura medico-scientifica 1.1 La lessicografia medico-scientifica 1.2 Edizioni e glossari 2. Il LSMV attribuito a Johannes de Sancto Paulo e i volgarizzamenti romanzi 3. Il glossario del volgarizzamento fiorentino del LSMV
La tesi si occupa del Roman de Renart, in particolare della sua struttura che lega e separa i testi ori-ginariamente indipendenti e poi confluiti nelle raccolte due e trecentesche. Piu che la descrizione di questa struttura a cui la... more
La tesi si occupa del Roman de Renart, in particolare della sua struttura che lega e separa i testi ori-ginariamente indipendenti e poi confluiti nelle raccolte due e trecentesche. Piu che la descrizione di questa struttura a cui la critica ha gia dedicato molti studi, l’interesse della ricerca verte sulle cause che l’hanno determinata e sui rapporti paradigmatici che legano il RdR ad altre espressioni del ge-nere zooepico. La struttura del RdR e il risultato della coesistenza di tratti che tendono alla coesione (stessi perso-naggi e nomi propri, stesse ambientazioni, innesto su una comune tradizione folklorica, intento pa-rodico ecc.) con elementi che invece ne impediscono la sistemazione armonizzata in ciclo (diversita degli autori, variabile estensione dei testi, intertestualita non pertinente). Nei 4 capitoli della tesi ho cercato le cause di questa forma particolare che rende il RdR un genere intermedio tra il ciclo strut-turato e la raccolta di testi indipendenti. La prima parte e dedicata alla fase di produzione del testo e comprende l’indagine di tre procedi-menti comuni a diversi autori del RdR: l’uso di motivi ricorrenti e di formule stereotipate e il ricorso a frequenti allusioni che creano legami intertestuali tra le branches. Un motivo come la «finta morte», per esempio, ricorre 14 volte in 12 branches diverse: la volpe per sfuggire a un attacco si cosparge di terra e simula la morte. Il motivo e presente nel patrimonio folklorico internazionale e catalogato nel repertorio ATU al numero K1860: «deception by feigned death». La storia millenaria e di amplissima estensione geografica di questo motivo che dal patrimonio folklorico internazionale, attraverso i Bestiari latini e romanzi confluisce nel RdR, consente di instaurare legami di tipo trasversale: dalla tradizione del racconto zoomorfico ai poeti renardiani e tra vari autori delle bran-ches. Tali legami sono rafforzati dall’uso di formule tipizzate come «Or est Renart en male trape» che ricorre 35 volte nelle 27 branches dell’ed. Martin e che struttura la narrazione in segmenti fa-cilmente individuabili. Sia i motivi che le formule si concentrano in un nucleo di testi (br. I-XVII), mentre nel restante gruppo (br. XVIII-XXVII) tali procedimenti si fanno sempre piu rari sino al di-leguo. Questa diversa concentrazione si registra anche nell’indagine sull’intertestualita: le allusioni tra una branche e l’altra contribuiscono a rendere il RdR un’opera ben piu coesa delle raccolte di testi narrativi. Eppure il fenomeno e sempre stato trattato come strumento per l’interpretazione di altri aspetti (cronologia relativa delle branches per esempio). Qui invece le circa 120 citazioni sono prima catalogate e poi analizzate per constatare che spesso si dimostrano poco precise: in molti casi se un autore allude a un episodio raccontato altrove, difficilmente l’allusione si dimostra pertinente; spesso cambiano i dettagli o i personaggi e persino le sequenze dell’azione. Le incongruenze sono tali da escludere che un autore, citando un episodio, si riferisca al testo in cui qualcun altro lo aveva raccontato: piuttosto essi richiamano scene note dell’epopea renardiana, alcune delle quali non sono neanche mai entrate a far parte delle raccolte. Lungi dal costituire indizi affidabili per la ricostru-zione della cronologia delle branches, le allusioni sembrano essere espedienti inseriti nei testi per un altro motivo. Il motivo potrebbe essere legato a un fattore di ordine pratico; questa e l’ipotesi avanzata nel capito-lo 3 dove, ripercorrendo gli studi sull’oralita, si provano ad applicare i risultati emersi dalle discus-sioni sulle origini dell’epica al RdR. L’esecuzione orale doveva essere il mezzo di diffusione anche delle nostre branches. Le allusioni sono interpretate come una forma particolare di annonce o rappel, espedienti tipici dell’oralita che Rychner individuo nelle chansons de geste quali mezzi utili al giullare per mantenere alta l’attenzione del pubblico e tenerlo costantemente aggiornato sullo svol-gimento della storia. Avanzo dunque l’ipotesi che la struttura del RdR sia determinata dalle modali-ta di esecuzione del testo: la ripetizione di motivi e formule e le allusioni intertestuali rientrano in una pratica compositiva fortemente influenzata dalla destinazione orale dei testi. Nel capitolo 4 si passano in rassegna i testimoni del RdR: una breve descrizione delle 14 raccolte antologiche e delle 19 testimonianze parziali serve da introduzione per ripercorrere le strade che hanno portato critici ed editori alla ricostruzione dell’archetipo di tutti i testimoni. Quella che viene definita la ’prima edizione del RdR’ e una raccolta, non pervenuta, contenente 16 branches (br. I-XVII, esclusa la XIII) giustapposte tra loro senza un ordine causale. La domanda cui si tenta di rispondere e: a chi poteva servire un libro del genere? La risposta che si propone e che un simile libro potesse essere il manoscritto di un giullare. Infine si propone una…
From examining some of the main studies dedicated to the dynamics of code-switching in multilingual manuscripts about medical-scientific subjects, we propose an examination of different classifications, methodological perspectives, and... more
From examining some of the main studies dedicated to the dynamics of code-switching in multilingual manuscripts about medical-scientific subjects, we propose an examination of different classifications, methodological perspectives, and research results. The excursus focuses especially on the recipe book genre that, since the thirteenth century, has shown a particular predisposition to the linguistic mixture of both vertical and horizontal type: Examples from published and unpublished texts discuss the internal dynamics and functions that supposedly underlie the multilingual convergences within the medieval collections of pharmacopoeic remedies.
The ophthalmoiatric treatise Practica Oculorum by Benvenuto Grafeo had considerable circulation in Europe from the 13th century until the 20th century. In order to investigate the translation methodologies we will compare the texts of... more
The ophthalmoiatric treatise Practica Oculorum by Benvenuto Grafeo had considerable circulation in Europe from the 13th century until the 20th century.  In order to investigate the translation methodologies we will compare the texts of four Latin incunabula and four vernacular romance versions and we will propose some reflections on the text and its use in both professional and non-professional environments during the XIV and XV centuries.
S'en est de branche en branche alez Il Roman de Renart tra raccolta e ciclo. Ripercorrendo la vita del Roman de Renart dalla sua produzione, all'esecuzione/ricezione, fino alla conservazione delle branches nelle raccolte... more
S'en est de branche en branche alez Il Roman de Renart tra raccolta e ciclo. Ripercorrendo la vita del Roman de Renart dalla sua produzione, all'esecuzione/ricezione, fino alla conservazione delle branches nelle raccolte antologiche, si delinea una storia redazionale fortemente influenzata dalle pratiche performative e dall'appartenenza del testo al genere della zooepica medievale, di cui l'oralità è componen-te fondamentale. Proprio la presenza di alcuni tratti collegati alla sfera della voce isola un gruppo di branches dalle altre e ci restituisce due diversi Roman de Renart confluiti, per logiche estrinseche alla composizione dell'opera, nelle raccolte manoscritte come se fossero rami equivalenti dello stesso tronco. E la volpe Renart se ne va di ramo in ramo tessendo una rete di allusioni intertestuali che illudono il lettore di trovarsi di fronte a un ciclo; paradossalmente sono proprio queste a ostacolare la realizzazione ciclica del Roman de Renart e a collocarlo in un genere intermedio tra la raccolta di testi indipendenti e il ciclo, la zooepica appunto. Marcella Lacanale è assegnista all'Università "Gabriele d'Annunzio" di Chieti-Pescara presso il Dipartimento d Lettere, Arti e Scienze Sociali.
Research Interests:
A partire dalle tipologie principali dei ricettari medici individuate dagli studiosi, si prova a inserire il gruppetto di ricette per gli occhi contenuto alle cc. 67r-80v del ms. 1408 della Biblioteca Statale di Lucca in una delle... more
A partire dalle tipologie principali dei ricettari medici individuate dagli studiosi, si prova a inserire il gruppetto di ricette per gli occhi contenuto alle cc. 67r-80v del ms. 1408 della Biblioteca Statale di Lucca in una delle categorie già individuate e studiate. Si propone, a seguito della descrizione del nostro ricettario, una nuova tipologia di ricettario medico, nato in ambito monastico e volto al soddisfacimento delle esigenze sanitarie e di conservazione della salute all’interno di piccole comunità monastiche.
Il Liber de simplicium medicinarum virtutibus è un trattato di farmacopea medievale composto nel XII sec. nel milieu della Scuola Medica Salernitana. Il Glossario che qui si propone scaturisce da uno dei tre volgarizzamenti romanzi noti,... more
Il Liber de simplicium medicinarum virtutibus è un trattato di farmacopea medievale
composto nel XII sec. nel milieu della Scuola Medica Salernitana. Il Glossario che qui
si propone scaturisce da uno dei tre volgarizzamenti romanzi noti, il volgarizzamento
fiorentino tràdito dal ms. 3050 della Biblioteca Riccardiana di Firenze (XIV sec.). Le
voci selezionate sono di ambito prevalentemente botanico e, attraverso i passi testuali,
si mira all’identificazione del referente nel testo volgarizzato; l’interpretazione dei vari
lessemi procede da un percorso ricostruttivo che poggia sul testo volgarizzato, ma anche
sulla sua fonte latina e sugli altri volgarizzamenti coevi. Le identificazioni controverse
sia dei semplici, sia dei composti, ci danno un quadro abbastanza fedele della complessità
di questo specifico settore del sapere medievale i cui studi sono ormai ben avviati.
Premessa
1. La letteratura medico-scientifica
1.1 La lessicografia medico-scientifica
1.2 Edizioni e glossari
2. Il LSMV attribuito a Johannes de Sancto Paulo e i volgarizzamenti
romanzi
3. Il glossario del volgarizzamento fiorentino del LSMV
Recensione del libro di Lucilla Spetia
Nell’articolo si ricostruisce il contenuto con le relative fonti – ove rintracciate – della raccolta di testi medici e alchemici in francese trasmessa dal ms. 1327 della Bibliothèque nationale de France a Parigi (XV sec.). Si forniscono... more
Nell’articolo si ricostruisce il contenuto con le relative fonti – ove rintracciate – della raccolta di testi medici e alchemici in francese trasmessa dal ms. 1327 della Bibliothèque nationale de France a Parigi (XV sec.). Si forniscono inoltre cenni sugli autori dei testi volgarizzati (Bernard de Gordon, Benvenuto Grafeo e Trotula), sulle loro opere e sulla bibliografia critica che li riguarda, specialmente quella relativa all’attribuzione a Bernard de Gordon dei volgarizzamenti contenuti nel ms.
Atti del convegno della Société Rencesvals (Ginevra, 2009)
Riesame e studio di alcuni segni diacritici presenti nel ms. Oxford, Bodleian Library, Digby 23 tra cui gli accenti e le abbreviazioni per sillaba con r.
The Roman de Renart and the Cycle de Guillaume d’Orange are both transmitted in cyclic manuscripts. The circumstance has led someone among the critics to consider the two literary works as similar from the point of view of their genesis... more
The Roman de Renart and the Cycle de Guillaume d’Orange are both transmitted
in cyclic manuscripts. The circumstance has led someone among the critics to consider the two
literary works as similar from the point of view of their genesis and transmission. The purpose
of this paper is to compare three aspects that seem to be common to both the cycles to distinguish
between the apparent similarities and the deeper ones. The first comparison concerns the
manuscript tradition and its consequences on the structure of the cycles; then I will analyze the
use of the narrative motif of disguise (le déguisement) by the authors of each work and finally
the role that the two protagonists have in the overall architecture of the cycles.
Edizione del volgarizzamento del Liber de simplicium medicinarum virtutibus attribuito a Johannes de Sancto Paulo, trasmesso alle cc. 128v-135r del ms. 5050 della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e glossario. 1. Premessa 2. Il... more
Edizione del volgarizzamento del Liber de simplicium medicinarum virtutibus attribuito a Johannes de Sancto Paulo, trasmesso alle cc. 128v-135r del ms. 5050 della Biblioteca Nazionale
Marciana di Venezia e glossario.
1. Premessa
2. Il Liber de simplicium medicinarum virtutibus attribuito a Johannes
de Sancto Paulo
3. Il codice
4. Il volgarizzamento del LSMV
4.1. Il testo di V
4.2. Le mani di V
5. Nota linguistica
6. Edizione
7. Glossario
Edizione del volgarizzamento fiorentino del Liber de Simplicium Medicinarum Virtutibus attribuito a Johannes de Sancto Paulo, trasmesso dal ms. 3050 della Biblioteca Riccardiana di Firenze (XIV sec.). 1. IL LIBER DE SIMPLICIUM MEDICINARUM... more
Edizione del volgarizzamento fiorentino del Liber de Simplicium Medicinarum Virtutibus attribuito a Johannes de Sancto Paulo, trasmesso dal ms. 3050 della Biblioteca Riccardiana di Firenze (XIV sec.).
1. IL LIBER DE SIMPLICIUM MEDICINARUM VIRTUTIBUS
2. IL VOLGARIZZAMENTO FIORENTINO
2.1. L’ATTRIBUZIONE A PLATEARIO
2.2. IL PROLOGO DI R
3. IL CODICE
4. NOTA LINGUISTICA
5. CRITERI DI EDIZIONE
6. EDIZIONE DEL TESTO
BIBLIOGRAFIA
"Convergenze plurilingui. Incroci e convivenze linguistiche in testi manoscritti tra Medioevo e inizio Cinquecento" (sessioni più tavola rotonda con Lorenzo Tomasin, autore di Europa romanza, Torino Einaudi, 2021) Canadian Association of... more
"Convergenze plurilingui. Incroci e convivenze linguistiche in testi manoscritti tra Medioevo e inizio Cinquecento" (sessioni più tavola rotonda con Lorenzo Tomasin, autore di Europa romanza, Torino Einaudi, 2021) Canadian Association of Italian Studies Conference (11-12) 2021. Per informazioni: franco.pierno@utoronto.ca
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