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Andrea Merlotti
  • Centro Studi Reggia di Venaria,
    Piazza della Repubblica, 4
    10078 Venaria Reale (To)
    ITALIA

Andrea Merlotti

Indice del volume ANDREA MERLOTTI Introduzione GIANCARLO ALFANO, Rimasticature. Su alcune scene di un dispositivo letterario MARIO DOMENICHELLI, Il Classicismo a tavola. Il gusto, l’utile, il danno: per una poetica coquinaria nel... more
Indice del volume
ANDREA MERLOTTI Introduzione
GIANCARLO ALFANO, Rimasticature. Su alcune scene di un dispositivo letterario
MARIO DOMENICHELLI, Il Classicismo a tavola. Il gusto, l’utile, il danno: per una poetica coquinaria nel rinascimento europeo
STEFANO JOSSA, «In cibo e in ozio». Conviti cavallereschi
STEFANO LORENZETTI, «Ad ogni cenno del signore»: la musica nel banchetto, una cornucopia dei sensi
PATRIZIO TUCCI, «Deshonneste sont grans mangiers». Tavola di corte e tavola rustica nella letteratura medio francese
MATHIEU DA VINHA, Manger à la cour de Louis XIV
FÉLIX LABRADOR ARROYO, La evolución del servicio de la mesa en la casa de las reinas hispanas durante el siglo XVI
PAOLO COZZO, Il clero alla tavola del Principe. Figure ecclesiastiche e dimensione religiosa nella convivialità di corte in età moderna
CRISTIANO SPILA, «Ordine de le imbandisone» (Tortona, 1489): apparati mitologici e risvolti simbolici di un banchetto nuziale alla corte degli Sforza
PAOLA BESUTTI, Musiche e musici alla tavola dei Gonzaga
RAFFAELLA MORSELLI, ROBERTA PICCINELLI, Breve ragguaglio delle sculture in zucchero in epoca moderna. Ovvero saccarum triumphans alla corte di Carlo II Gonzaga Nevers
FRANCA VARALLO, Dai Trionfi del Petrarca alla Sfera di cristallo. I banchetti alla corte di Carlo Emanuele I di Savoia
PAOLO CORNAGLIA, «Camera della tavola», «sala del pranzo», «camera da mangiare», «salle à manger»: la distribuzione degli appartamenti e gli spazi per pranzi e banchetti nel XVIII secolo
ANDREA MERLOTTI, Il pranzo «en famille»: pubblico e privato alla corte sabauda del Settecento
Research Interests:
A differenza di dinastie italiane più recenti-come Medici e Farnese - i Savoia non cercarono mai, o forse non riuscirono, a esser protagonisti nelle complesse dinamiche della politica della curia romana: non a caso, con un'unica... more
A differenza di dinastie italiane più recenti-come Medici e Farnese - i Savoia non cercarono mai, o forse non riuscirono, a esser protagonisti nelle complesse dinamiche della politica della curia romana: non a caso, con un'unica importante eccezione, dalle loro fila non uscirono cardinali. Furono, invece, attentissimi a non rinunciare mai al diritto, ottenuto nel Medioevo, di nominare i vescovi e gli abati residenti nei propri Stati, non esitando a sostenere lunghi ed aspri scontri con i pontefici che lo misero in discussione. Anche la Regia Cappella fu un importante terreno di definizione delle prerogative della corte -e dello Stato- rispetto a quelle del clero. La politica giurisdizionalista posta in esser dai Savoia fra Cinque e Settecento non mise mai in discussione l'adesione dei Savoia alle pratiche del cattolicesimo tridentino, così come non impedì alla dinastia di costruire intorno al sacro alcuni dei più importanti elementi della propria immagine: si pensi al culto della Sindone, del beato Amedeo e di san Maurizio con i martiri della legione tebea. Il volume ripercorre queste e altre tematiche dal Cinquecento al Risorgimento, cogliendone i forti elementi di continuità e ponendole sullo scenario italiano ed europeo che fu loro proprio.
Localización: Guerra y sociedad en la monarquía hispánica: política, estrategia y cultura en la Europa moderna (1500-1700)/coord. por Enrique García Hernán Árbol académico, Davide Maffi, Vol. 2, 2006, ISBN 84-8483-236-8, págs. 661-690
Torino, Castello del Valentino, Salone d'onore, 11 maggio 2018, ore 16,30
Research Interests:
Dal 1870 al 1928 il Castello di Moncalieri, una delle più antiche e prestigiose residenze sabaude, legò la sua storia a quella due Bonaparte. Fu infatti assegnato da Vittorio Emanuele II a sua figlia Clotilde, che aveva sposato il... more
Dal 1870 al 1928 il Castello di Moncalieri, una delle più antiche e prestigiose residenze sabaude, legò la sua storia a quella due Bonaparte. Fu infatti assegnato da Vittorio Emanuele II a sua figlia Clotilde, che aveva sposato il principe Gerolamo Bonaparte, e ai loro figli. Fra loro era anche Vittorio Napoleone Bonaparte, che fu poi pretendendo al trono imperiale sino al 1926. Il saggio ricostruisce la storia napoleonica di Moncalieri, ultima pagina della sua lunga storia di dimora reale.
Il Castello di Moncalieri è stato certamente una delle più rilevanti fra le residenze sabaude che circondano la città di Torino. Se si guarda alla sua funzione d'uso - essere abitazione per periodi più o meno lunghi di sovrani e principi... more
Il Castello di Moncalieri è stato certamente una delle più rilevanti fra le residenze sabaude che circondano la città di Torino. Se si guarda alla sua funzione d'uso - essere abitazione per periodi più o meno lunghi di sovrani e principi sabaudi - si può dire, anzi, che sia stata la più importante. Altre svolsero tale funzione per periodi intensi, ma brevi, mentre  il castello di Moncalieri fu abitato dai Savoia per quasi cinque secoli: dalla metà del Quattrocento al 1926, dalla duchessa Jolanda alla principessa Letizia. Il saggio restituisce la storia del castello come sede della corte sabauda nei periodo forse di maggior splendore della storia dei Savoia.
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Nel 1783 Alfieri scrisse due sonetti in piemontesi che costituiscono un 'unicum' nella produzione letteraria. Ebbe originati dalle polemiche suscitate dalla pubblicazione del primo volume delle sue tragedia, essi vanno ricondotti al... more
Nel 1783 Alfieri scrisse due sonetti in piemontesi che costituiscono un 'unicum' nella produzione letteraria. Ebbe originati dalle polemiche suscitate dalla pubblicazione del primo volume delle sue tragedia, essi vanno ricondotti al dibattito allora assai vivo negli Stati sabaudi sulla lingua da usare alla corte francese: francese, italiano o piemontese.
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Il saggio ricostruisce l'uso politico della Santa Sindone - la principale reliquia in possesso di Casa Savoia - durante la Guerra civile (1638-42) che oppose i sostenitori di Cristina di Borbone (vedova del duca Vittorio Amedeo I) e... more
Il saggio ricostruisce l'uso politico della Santa Sindone - la principale reliquia in possesso di Casa Savoia - durante la Guerra civile (1638-42) che oppose i sostenitori di Cristina di Borbone (vedova del duca Vittorio Amedeo I) e quelli del principe Tomaso di Carignano e del cardinal Maurizio. La posta in gioco era il posizionamento internazionale degli Stati sabaudi, porta per l'Italia. La Sindone venne quindi spregiudicatamente usata da entrambe le parti per costruire e disciplinare il consenso.
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L'image de la Maison de Savoie, dynastie alpine par excellence, a été longtemps liée strictement à la montagne, comme le témoignent les expressions « roi des Alpes » ou « roi des Marmottes », utilisées pendant plusieurs siècles pour... more
L'image de la Maison de Savoie, dynastie alpine par excellence, a été longtemps liée strictement à la montagne, comme le témoignent les expressions « roi des Alpes » ou « roi des Marmottes », utilisées pendant plusieurs siècles pour désigner les souverains de cette lignée. Dans les pages suivantes, je chercherai à reconstruire l'évolution de ces représentations, en m'arrêtant notamment sur leur caractère politique. Ces deux épithètes apparaissent radicalement différentes, voire opposées : alors que l'expression « roi des Alpes » possède un caractère positif et fut voulue par la cour de Savoie, « roi des Marmottes » avait de toute évidence une signification ironique. D'ailleurs, ce n'est pas par hasard si elle fut créée dans la France des Bourbons et utilisée surtout à l'époque révolutionnaire. Cela dit, une certaine ambiguïté plana toujours – surtout en France – sur ces deux appellations, à tel point que la première prit parfois un accent péjoratif et la seconde s'adapta à des situations très différentes les unes des autres. « Roi des Alpes » : les montagnes comme remparts
From 1815 to 1831 the sabaudian court spent longer and longer periods in Genoa. Subsequently, Genoa became a sort of second State capital, and the Genoese aristocracy began to frequent the court: during the ancient Republic this... more
From 1815 to 1831 the sabaudian court spent longer and longer periods in Genoa. Subsequently, Genoa became a sort of second State capital, and the Genoese aristocracy began to frequent the court: during the ancient Republic this representativeness did not exist. Only some families, however, were admitted to court. These few families were skilled to use the court to secure careers both in the army and in diplomacy. In mid 19th century these families were perfectly inserted in the service of the Sabaudian crown.
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Un'agile ricostruzione della storia della corte dei Savoia fra XVII e XVIII secolo, colta nel suo dispiegarsi fra alcune delle principali residenze poste attorno a Torino, città capitale degli Stati sabaudi.
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Nel cerimoniale delle corti europee d'età moderna, le uscite pubbliche dei sovrani occupavano un posto importante. In essa centrali erano le carrozze di gale, che avevano il compito di mostrare lo splendore del sovrano ed i simboli del... more
Nel cerimoniale delle corti europee d'età moderna, le uscite pubbliche dei sovrani occupavano un posto importante. In essa centrali erano le carrozze di gale, che avevano il compito di mostrare lo splendore del sovrano ed i simboli del suo potere. L'uso delle carrozze era regolato da un complesso cerimoniale. Il saggio analizzo questo cerimoniale in relazione alla corte dei Savoia fra Seicento ed Ottocento.
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Indice del saggio 1. «Gente mediocre» e «qualificati personaggi»: la Compagnia prima della guerra civile. (P.B.) 2. Dalla guerra civile alla seconda reggenza (1638-84). (P.B.) 3. Compagnia, corte e Consiglio negli anni di Vittorio... more
Indice del saggio
1. «Gente mediocre» e «qualificati personaggi»: la Compagnia prima della guerra civile. (P.B.)
2. Dalla guerra civile alla seconda reggenza (1638-84). (P.B.) 3. Compagnia, corte e Consiglio negli anni di Vittorio Amedeo II (1684-1730). (P.B.)
4. Compagnia, corte e Consiglio negli anni di Carlo Emanuele III (1730-1773). (P.B.)
5. La Compagnia nella crisi dell’Antico regime, fra massoneria e Amicizia cristiana (1773-1814). (A.M.)
6. Compagnia, corte e Stato nella Restaurazione (A.M.)
7. Gli «Amici Cattolici»: un’élite per la Compagnia (A.M.)
8. Gli anni di Carlo Alberto: un lento allontanamento dal potere. (A.M.)
9. Epilogo novecentesco: una storia da scrivere (A.M.)
Una breve storia della moda italiana durante la Prima Repubblica.
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L'articolo racconta la storia d'una importante famiglia della nobiltà piemontese, dalle sue origini a Mondovi (piccola città di provincia del Piemonte meridionale) all'ascesa alle cariche di corte nello Stato sabaudo del Settecento. In... more
L'articolo racconta la storia d'una importante famiglia della nobiltà piemontese, dalle sue origini a Mondovi (piccola città di provincia del Piemonte meridionale)  all'ascesa alle cariche di corte nello Stato sabaudo del Settecento. In un contesto di marcata mobilità sociale, come quello del Piemonte del Seicento,  l'ascesa dei Cordero presenta elementi di originalità, dovuti soprattutto allo stretto rapporto con la curia romana.
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And 20 more

Il 25 febbraio alle ore 17, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris a Torino Marco Carassi e Claudio Rosso presentano E. Stumpo, Dall'Europa all'Italia. Studi sul Piemonte in età moderna. Il volume, curato da Paola Bianchi, raccoglie... more
Il 25 febbraio alle ore 17, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris a Torino Marco Carassi e Claudio Rosso presentano E. Stumpo, Dall'Europa all'Italia. Studi sul Piemonte in età moderna.
Il volume, curato da Paola Bianchi,  raccoglie alcuni dei saggi più importanti di Enrico Stumpo (1946-2010), il grande storico scomparso sei anni fa, che dedicò una parte importante della  sua attività di studioso agli Stati sabaudi del Seicento.
Una nuova collana della Reggia di Venaria fra storia e divulgazione. Ne discutono: Andrea Merlotti, Centro studi della Reggia di Venaria; Andrea Scaringella, Comunicazione e stampa della Reggia di Venaria. insieme agli autori dei... more
Una nuova collana della Reggia di Venaria fra storia e divulgazione. 
Ne discutono:
Andrea Merlotti,  Centro studi della Reggia di Venaria;
Andrea Scaringella, Comunicazione e stampa della Reggia di Venaria.
insieme agli autori dei primi tre volumi usciti:

Paolo Cornaglia (Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design), Benedetto Alfieri
Paolo Cozzo (Università di Torino, Dipartimento di Studi Storici), La Sindone e i Savoia
Cristina Ruggero (Ludwig-Maximilians-Universität München),  Filippo Juvarra
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