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Alessandro Lutri
  • Catania, Sicilia, Italy
Per i gruppi impegnati in azioni di giustizia sociale, ambientale e climatica oggi, difendere, curare, custodire i propri territori, rivendicando modelli di vita più equi e condivisi, rappresentano sfide improrogabili di fronte alla... more
Per i gruppi impegnati in azioni di giustizia sociale, ambientale e climatica oggi, difendere, curare, custodire i propri territori, rivendicando modelli di vita più equi e condivisi, rappresentano sfide improrogabili di fronte alla rapidità e sincronicità dei processi di alterazione ecologica. D’altronde, per quanto grandi e fuori portata possano sembrare, fenomeni come il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità, la maggiore frequenza e gravità di allagamenti ed esondazioni, l’inquinamento dell’acqua, dell’aria, del suolo e del sottosuolo pongono sfide alle relazioni socio-ecologiche che toccano da vicino i luoghi a cui (in modi diversi) sentiamo di essere prossimi o apparentati. E infatti è proprio nei territori perturbati in cui viviamo che emergono contese, frizioni e proposte attorno alla pianificazione e alla governance territoriale che a volte sfidano progetti, piani e politiche esistenti, mostrando visioni e vedute di altri mondi possibili. Questo libro setaccia dall’interno alcune mobilitazioni e pratiche di recupero che puntellano oggi i territori siciliani, nate in alternativa a usi e forme di gestione ritenute politicamente, eticamente ed ecologicamente irresponsabili. Attraverso l’innesto tra antropologia, sociologia politica, pianificazione ambientale orientata alla citizen science trasformativa, alla ricerca-azione e alla produzione edilizia ispirata ai principi dell’economia circolare, si esplorano forme di mutuo apprendimento ‘con’ e ‘nei’ territori siciliani utili a immaginare modi alternativi per rispondere all’attuale crisi ecologica.
La crisi strutturale del comparto produttivo legato alla raffinazione del petrolio e alla lavorazione dei suoi derivati ha determinato, anche nell’Italia meridionale, il proliferare di agende di sviluppo all’insegna di un’idea di... more
La crisi strutturale del comparto produttivo legato alla raffinazione del petrolio e alla lavorazione dei suoi derivati ha determinato, anche nell’Italia meridionale, il proliferare di agende di sviluppo all’insegna di un’idea di innovazione in chiave green, smart e hi-tech: tre parole che descrivono, rispettivamente, la transizione verso le fonti rinnovabili, i sistemi di efficientamento “intelligente” dei servizi e della produzione e distribuzione energetica a livello urbano, e la svolta verso l’economia digitale e le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione su scala globale. Avvalendosi di un’ampia gamma di fonti etnografiche, visuali e testuali, il libro analizza il processo di inglobamento della ristrutturazione industriale oggi in corso a Siracusa negli assetti istituzionali, negli arrangiamenti politici e nelle economie morali di un territorio costretto a fare i conti non solo con un drastico collasso occupazionale, ma anche con gli effetti di lunga durata della produzione da fonti fossili. Localizzato ai margini dei maggiori centri finanziari e dell’industria energetica in Europa, il polo petrolchimico siracusano diventa così un punto di osservazione per illuminare gli spazi di frizione del tardo industrialismo.
This article examines the largely female-led contemporary environmental and antimilitary protests occuring at Niscemi, Sicily. Known as the noMUOS movement, these protests are aimed against the US army's installation of large... more
This article examines the largely female-led contemporary environmental and antimilitary protests occuring at Niscemi, Sicily. Known as the noMUOS movement, these protests are aimed against the US army's installation of large satellite antennas or "MUOS." This article focuses on women's activism, contextualising it within in the local community, where such a degree of female political participation has not been previously seen. Women's activism is primarily taking place within the spontaneous group known as "Mothers against MUOS", which expresses a particular form of political agency (incorporation of protest) that has important social consequences for gender relations.
Nei primi anni Sessanta le politiche nazionali e regionali di sviluppo della Sicilia puntano sulla industrializzazione per risolvere le sue criticita economiche e sociali. Questa scelta si concretizzera nella costruzione di grandi... more
Nei primi anni Sessanta le politiche nazionali e regionali di sviluppo della Sicilia puntano sulla industrializzazione per risolvere le sue criticita economiche e sociali. Questa scelta si concretizzera nella costruzione di grandi insediamenti industriali petrolchimici, che trasformano profondamente la vita (economica, sociale e ambientale) dei territori e dei lavoratori impegnati nelle nuove attivita. Tra gli anni Sessanta e Settanta gli studi antropologici italiani manifestano una chiara disattenzione verso queste trasformazioni, per ragioni ideologiche ed accademiche legate al dibattito interno tra gli studiosi, che vedra il prevalere di coloro che si orienteranno a indagare esclusivamente la “cultura popolare” diventata l’archetipo del mondo subalterno in contrapposizione all’avanzare egemonico della modernita, lasciando l’analisi della componente moderna della subalternita, la classe operaia otto-novecentesca, soprattutto agli studi storici e sociologici. Nel ripensare questa i...
Questa sezione tematica s’iscrive all’interno del dibattito sulla cosiddetta svolta ontologica che, a partire dagli anni Novanta del Novecento, ha cercato di rispondere a urgenti pressioni di natura ecologica e socio-politica... more
Questa sezione tematica s’iscrive all’interno del dibattito sulla cosiddetta svolta ontologica che, a partire dagli anni Novanta del Novecento, ha cercato di rispondere a urgenti pressioni di natura ecologica e socio-politica intensificando lo studio dei modi di identificazione e relazione del mondo umano con quello non umano. Riprendendo in chiave critica alcuni assunti teorici di questo filone di studi, la sezione tematica si propone di sondare le ricomposizioni tra agenti umani e non-umani che si formano in tre contesti etnografici: il mondo delle piante in una comunita italiana di antroposofi, i manufatti digitali attraverso cui il mondo internazionale coinvolto nella gestione delle catastrofi cerca di visualizzare e rendere esperibile le minacce che incombono sul pianeta, e le contese intorno all’energia eolica nel Messico meridionale. Calandosi nella relazione che i collettivi umani intrattengono con piante, agenti atmosferici, “forze naturali” e artefatti digitali, gli autori...
Introduzione alla sezione monografica, Cambio. Rivista sulle trasformazoni sociali, Vol VIII, 15.
This thematic section engages debates about the so-called ontological turn that, since the 1990s, have tried to respond to pressing ecological and socio-political needs with intensified study of the entwined modes of identification and... more
This thematic section engages debates about the so-called ontological turn that, since the 1990s, have tried to respond to pressing ecological and socio-political needs with intensified study of the entwined modes of identification and relationality between the human and non-human world. Taking critically some of the key theoretical insights from this line of study, the thematic section aims to probe the shifting relationships between human and non-human agents that are formed in three ethnographic contexts: the world of plants in an Italian community of anthroposophists, the digital artefacts the international world of disaster management uses in an effort to view threats to the planet and render them open to human experience, and the struggle around wind energy in southern Mexico. Plumbing the depths of rapports that human collectives have with a tangle of sensitive agents, namely plants, weather, "natural" forces and digital artefacts, the authors confront the specific ...
The history of sicilian industrialization in the sixteen years and the italian anthropology
Nell'ambito del recente dibattito emerso nel territorio gelese (dichiarato nel 1990 dal Ministero dell'ambiente «area ad elevato rischio di crisi ambientale», e dall'ultimo studio epidemiologico nazionale SENTIERI "area ad elevato rischio... more
Nell'ambito del recente dibattito emerso nel territorio gelese (dichiarato nel 1990 dal Ministero dell'ambiente «area ad elevato rischio di crisi ambientale», e dall'ultimo studio epidemiologico nazionale SENTIERI "area ad elevato rischio sanitario"), intorno a sviluppo, sostenibilità e ambiente, promosso dalle nuove politiche industriali dell'Eni di Gela, e dal nuovo attivismo politico-ecologico della LIPU, sono stati proposti due diversi orientamenti verso il futuro. Quello green proposto dall'Eni, che con l'avvio della nuova produzione di bio-carburanti evidenzia soprattutto le sue tradizionali preoccupazioni per l'accumulazione del capitale, e meno per lo sviluppo economico del territorio. Quello ecologico rappresentato dal progetto "Cicogna 2000" sostenuto dai volontari della LIPU (le sezioni di Gela, Caltanissetta e Niscemi), orientato verso un futuro 1 La ricerca che ha dato vita a questo articolo e' stata realizzata nell'ambito del progetto PRIN "Eco-frizioni dell'Antropocene. Sostenibilità e patrimonializzazione nei processi di riconversione industriale", a cui partecipo in qualità di membro dell'unità di ricerca dell'Università degli Studi di Catania coordinata da Mara Benadusi presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.
Nell'arco di circa sessant'anni di storica presenza industriale dell'Eni a Gela (Enimed), l'ente energetico nazionale ha cercato di legittimare se stesso e le proprie attività sul territorio, facendo ricorso alla messa in atto di... more
Nell'arco di circa sessant'anni di storica presenza industriale dell'Eni a Gela (Enimed), l'ente energetico nazionale ha cercato di legittimare se stesso e le proprie attività sul territorio, facendo ricorso alla messa in atto di specifiche "magie globali", costituite da dei dispositivi semantici e retorici prodotti dalle moderne ideologie capitaliste (il progresso dell'industria) e tardo-industrialiste (l'economia sostenibile e la patrimonializzazione). Attraverso precisi affabulatori dispositivi semantici e retorici, la risorsa petrolifera negli anni Sessanta ha iniziato il suo cammino di magico generatore simbolico, consistente in una forza relazionale intrinsecamente «distribuita tra le cose, le parole, pratiche, istituzioni, valori e tecnologie» (Weszkalnys, 2013: 270), che va oltre la sostanza delle sue proprietà chimico-fisiche e delle sue pratiche e tecnologie di estrazione e trasformazione. Un cammino magico che ha fatto del 1 La presente pubblicazione si colloca all'interno del programma di ricerca PRIN 2015 dal titolo "Eco-frizioni dell'Antropocene. Sostenibilita' e patrimonializzazione nei processi di riconversione industriale".
Il tema di questo numero riguarda quelle innumerevoli forme di immaginazione, mobilitazione, partecipazione e condivisione sociale che si sviluppano negli spazi interstiziali delle società e che, seppure marginali, sembrano oggi... more
Il tema di questo numero riguarda quelle innumerevoli forme di immaginazione, mobilitazione, partecipazione e condivisione sociale che si sviluppano negli spazi interstiziali delle società e che, seppure marginali, sembrano oggi rappresentare forze attive di cambiamento critico (Long, Moore, 2012; Moulaert, Vicari, Haddock 2009; Gasparini, 2002). Si tratta di costruzioni collettive e pratiche esperenziali che fanno leva su modalità innovative di collaborazione e cooperazione e intendono agire con finalità trasformative rispetto alle tradizionali dinamiche di riproduzione sociale.
Considerare le forme di immaginazione, azione e (inter)azione sottese a tali iniziative, presuppone assumere una teoria-pratica di analisi e indagine micro, intenzionata ad osservare da vicino ciò che avviene nella realtà sociale, tanto nelle routine quanto nelle rotture che con maggiore o minore frequenza si manifestano nella vita quotidiana (Santambrogio 2017). Ma vuol dire anche collaborare e cooperare con le forze attive del cambiamento, tenendo conto che la capacità di immaginare il possibile futuro, di costruire mondi desiderabili non avviene spontaneamente, ma è necessario promuoverla, sollecitarla e tematizzarla intersoggettivamente (Jedlowski 2017). Significa cercare di individuare le iniziative sociali presenti e diffuse, anche in potenza, identificando gli attori che si fanno portatori di tali immaginazioni e esperienze. Che si tratti di gruppi sociali, movimenti, associazioni, fondazioni, cooperative, società mutualistiche, comitati dalla natura composita ma soprattutto informale, essi risultano connotati dalla comune volontà di sperimentare attività di tipo partecipativo, collaborativo e trasformativo. Gli obiettivi appaiono legati alla ricostruzione di nuove forme di socialità e convivialità insieme allo sviluppo di specifiche reti relazionali cooperative e solidali (Carlini 2011, Laville et al. 2017). Meno presenti, seppure non assenti, possono risultare finalità politiche formalizzate: la voice espressa da tali gruppi appare fortemente connotata da esigenze concrete, legata più alla necessità di ritrovare un senso direttamente riconducibile alle potenzialità dell’azione ed interazione sociale che non alla presentazione di istanze formali di rappresentanza politica.
The issue is about the epistemological and political questions of applicative social research project, in which the scholars collaborate with the institution or people.
Research Interests:
Women's social and political agency within the noMUOS protests in Niscemi, Sicily Abstract This article examines the largely female-led contemporary environmental and antimilitary protests occuring at Niscemi, Sicily. Known as the noMUOS... more
Women's social and political agency within the noMUOS protests in Niscemi, Sicily Abstract This article examines the largely female-led contemporary environmental and antimilitary protests occuring at Niscemi, Sicily. Known as the noMUOS movement, these protests are aimed against the US army's installation of large satellite antennas or " MUOS. " This article focuses on women's activism, contextualising it within in the local community, where such a degree of female political participation has not been previously seen. Women's activism is primarily taking place within the spontaneous group known as " Mothers against MUOS " , which expresses a particular form of political agency (incorporation of protest) that has important social consequences for gender relations. Keywords: Sicily, USA NAVY, noMUOS social movement, female agency, political anthropology «Eravamo come delle befane che al freddo e all'addiaccio si aggiravano nel bosco per controllare cosa stavano costruendo dentro la base» Ersilia, attivista comitato " mamme noMUOS " di Niscemi 1. L'emergere di nuovi regimi discorsivi nello spazio globalizzato In questi ultimi anni si sono bene accreditati nello spazio politico globalizzato dei nuovi regimi discorsivi, aventi per oggetto oltre che la governance ambientale globale (inerente l'impatto dell'agire umano sull'ambiente fisico e biotico, Brosius 1999), anche la governance economica e finanziaria e la governance militare globale (in cui molteplici soggetti politici agenti a diversa scala – burocrazie regionali, nazionali, istituzioni transnazionali, movimenti ambientalisti, cittadini-attivisti – danno corpo a " nuove forme dell'agency politica ") e/o la contestazione di riconfigurate strutture di dominio economiche, industriali e politiche (Brosius, ivi: 277). All'interno di questa arena politica altamente globalizzata, Brosius sottolinea come, per quel che riguarda il concreto impatto dell'azione umana su determinati contesti fisici e biotici, l'agenda della conoscenza antropologica non possa non
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Le possibilità epistemologiche e politiche dell'antropologia nel mondo contemporaneo
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This thematic section engages debates about the so-called ontological turn that, since the 1990s, have tried to respond to pressing ecological and socio-political needs with intensified study of the entwined modes of identification and... more
This thematic section engages debates about the so-called ontological turn that, since the 1990s, have tried to respond to pressing ecological and socio-political needs with intensified study of the entwined modes of identification and relationality between the human and non-human world. Taking critically some of the key theoretical insights from this line of study, the thematic section aims to probe the shifting relationships between human and non-human agents that are formed in three ethnographic contexts: the world of plants in an Italian community of anthroposophists, the digital artefacts the international world of disaster management uses in an effort to view threats to the planet and render them open to human experience, and the struggle around wind energy in southern Mexico. Plumbing the depths of rapports that human collectives have with a tangle of sensitive agents, namely plants, weather, " natural " forces and digital artefacts, the authors confront the specific political challenges different assemblages between humans and non-humans face in the cases examined. In sum, proposing an " onto-political " reading based on ethnographic practice, this thematic section examines, on the one hand, the practicality of an ontological approach in different terrains of research, and on the other, its public translatability and capacity to influence political analysis.
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A plural book about the cultural, economic and social transformations in a small world of southern Italy (Sicily), with the voices, multispecies presence, landscapes and images of which living here. A book full of biographic suggestions... more
A plural book about the cultural, economic and social transformations in a small world of southern Italy (Sicily), with the voices, multispecies presence, landscapes and images of which living here. A book full of biographic suggestions with which I recognize my anthropological ideas about the alterity.
La crisi strutturale del comparto produttivo legato alla raffinazione del petrolio e alla lavorazione dei suoi derivati ha determinato, anche nell'Italia meridio-nale, il proliferare di agende di sviluppo all'insegna di un'idea di... more
La crisi strutturale del comparto produttivo legato alla raffinazione del petrolio e alla lavorazione dei suoi derivati ha determinato, anche nell'Italia meridio-nale, il proliferare di agende di sviluppo all'insegna di un'idea di innovazione in chiave green, smart e hi-tech: tre parole che descrivono, rispettivamente, la transizione verso le fonti rinnovabili, i sistemi di efficientamento "intelligente" dei servizi e della produzione e distribuzione energetica a livello urbano, e la svolta verso l'economia digitale e le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione su scala globale. Avvalendosi di un'ampia gamma di fonti et-nografiche, visuali e testuali, il libro analizza il processo di inglobamento della ristrutturazione industriale oggi in corso a Siracusa negli assetti istituzionali, negli arrangiamenti politici e nelle economie morali di un territorio costretto a fare i conti non solo con un drastico collasso occupazionale, ma anche con gli effetti di lunga durata della produzione da fonti fossili. Localizzato ai mar-gini dei maggiori centri finanziari e dell'industria energetica in Europa, il polo petrolchimico siracusano diventa così un punto di osservazione per illuminare gli spazi di frizione del tardo industrialismo. Mara Benadusi, antropologa, si occupa di disastri e conflitti ambientali e di immaginari legati alla natura, all'industria e alle fonti rinnovabili. Arturo Di Bella, geografo, si occupa principalmente di transizione postindustriale, eco-nomia della conoscenza e turismo urbano. Alessandro Lutri, antropologo, studia i movimenti sociali siciliani, i processi di riconver-sione industriale e il nuovo ambientalismo. Douglas Mark Ponton, linguista, si interessa di analisi del discorso politico, di ecolingui-stica, linguistica applicata, pragmatica e critical discourse analysis. Maria Olivella Rizza, economista, tra i suoi interessi di studio ci sono l'economia civile e l'ecologia integrale nel Siracusano. Luca Ruggiero, geografo, lavora prevalentemente su sviluppo urbano e regionale, crisi industriale, finanziarizzazione e sicurezza energetica.
Introduzione critica ai fondamenti teorici del sapere antropologico moderno
Research Interests:
XII convegno nazionale dei sociologi dell'ambiente Politica, ecologia e società nell'Antropocene Università degli studi di Salerno * 26-27 Settembre 2019 PROGRAMMA Il XII convegno dei sociologi dell'ambiente italiani dal titolo "Politica,... more
XII convegno nazionale dei sociologi dell'ambiente Politica, ecologia e società nell'Antropocene Università degli studi di Salerno * 26-27 Settembre 2019 PROGRAMMA Il XII convegno dei sociologi dell'ambiente italiani dal titolo "Politica, ecologia e società nell'Antropocene" si terrà il 26 e 27 settembre 2019 presso l'Università di Salerno. Il convegno mette al centro della discussione le modalità secondo cui i rapporti politici, sociali ed ecologici si sono riorganizzati e si stanno riorganizzando all'interno del periodo che in molti riconoscono e definiscono come antropocene. Il concetto di antropocene viene assunto, tuttavia, criticamente. Da un lato, si riconosce il grado di incertezza che il confronto scientifico esprime nei suoi riguardi, sottoponendolo ad un intenso dibattito. Dall'altro, si evidenzia l'omogeneità geografica, sociale e politica a cui tale concetto fa riferimento, ponendo in secondo piano le disuguaglianze che, invece, caratterizzano le relazioni socio-ecologiche nel tempo, con riferimento, ad esempio, ai rapporti coloniali e neocoloniali, a quelli di genere e a quelli tra natura umana e nature extra-umane. L'antropocene segna un campo in movimento, sia dal punto di vista della qualità delle relazioni socio-ecologiche, sia dal punto di vista degli aspetti epistemologici e metodologici che guidano le attività di ricerca e conoscenza. È a questa turbolenza che si vuole dare rilevanza e profondità teorica ed empirica, ponendo in evidenza gli intrecci attivi tra politica, società ed ecologia negli ambiti che si ritengono rilevanti. Su questa base e in considerazione della molteplicità di approcci e ambiti di ricerca che tradizionalmente caratterizzano la sociologia dell'ambiente in Italia, il Convegno ospita 12 sessioni, insieme alla relazione introduttiva di Jason W. Moore della Binghamton University e un dibattito con esponenti di movimenti e lotte socio-ecologiche.
In the sixties years the politic of economic development and american militarization of Sicily were addressed to resolve the economic and soclal gap between of island with the rest of Italy, and the securitization of meditarranean area... more
In the sixties years the politic of economic development and american militarization of Sicily were addressed to resolve the economic and soclal gap between of island with the rest of Italy, and the securitization of meditarranean area against the soviet army power. The solutions were found in the industrial modernization of several coastal area of island, and in the build of several military infrastructures arround the sicilian coastal and internal areas. These politics of economic-social development and militarization were promoted both by industrial and politic world with a modernistic and industrial rethoric. and by atlantic military alliance (NATO) with a securitarian rethoric. The political-economic and social problems caused both by the industrial presence and NATO military presence in the island, were ignored by anthropological study (regional, italian and trans-national), much more focalised in the culture and social relations of agrotowns. After the long years of deindustrialization of some sicilian industrial areas, and of extension of NATO military presence in the island, are emerging strong ecofrictions between the new politics both of industrial development/military securitazion and the local civic citizenship, to promote new forms of economic development, emergent forms of biodiversity and the demilitarization of island. The paper is addressed to show the new faces of sicilian citinzenship, which to react against the politics of expropriation of territories with the build of industrial and military infrastructures.
IUAES 2019 Inter-Congress “World Solidarities” 27-31 August, Poznan, Poland Panel “Island Ethnography: Reflecting “islandness in the Antropocene” (Convenors Francesco Bachis, Sarah Nimfuehr, Greca Natascia Meloni) The ecofrictions... more
IUAES 2019 Inter-Congress “World Solidarities”
27-31 August, Poznan, Poland

Panel “Island Ethnography: Reflecting “islandness in the Antropocene” (Convenors Francesco Bachis, Sarah Nimfuehr, Greca Natascia Meloni) 

The ecofrictions about the energy transition and ecology in the sicilian post-industrial town of Gela
Lutri Alessandro (University of Catania, Italy)


Abstract

In the sixties years the politic of economic development and american militarization of Sicily were addressed to resolve the economic and soclal gap between of island with the rest of Italy, and the securitization of meditarranean area against the soviet army power.  The solutions were found in the industrial modernization of several coastal area of island, and in the build of several military infrastructures arround the sicilian coastal and internal areas.  These politics of economic-social development and militarization were promoted both by industrial and politic world with a modernistic and industrial rethoric. and by atlantic military alliance (NATO) with a securitarian rethoric.  The political-economic and social problems caused both by the industrial presence and NATO military presence in the island, were ignored by anthropological study (regional, italian and trans-national), much more focalised in the culture and social relations of agrotowns.
After the long years of deindustrialization of some sicilian industrial areas, and of extension of NATO military presence in the island, are emerging strong ecofrictions between the new politics both of industrial development/military securitazion and the local civic citizenship, to promote new forms of economic development, emergent forms of biodiversity and the demilitarization of island.
The paper is addressed to show the new faces of sicilian citinzenship, which to react against the politics of expropriation of territories with the build of industrial and military infrastructures.
Research Interests: